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Oggi 09:56 - MF-DJ
MILANO (MF-NW)--Liquidazione giudiziale per Ki Group, una delle societa'' della galassia bio che in passato e'' stata gestita anche dalla ministra del Turismo Daniela Santanche''. Una volta si sarebbe parlato di fallimento, ma la sostanza non cambia: entro tre giorni la societa'' dovra'' depositare i bilanci e tutte le scritture contabili e fiscali. Cosi'' come non cambia il fatto che la liquidazione potrebbe presto aprire nuovi fronti giudiziari per la senatrice, gia'' sotto inchiesta a Milano per falso in bilancio e bancarotta per la gestione del gruppo editoriale Visibilia (e coinvolta pure nel filone sulla presunta truffa ai danni dello Stato per il ricorso alla cassa integrazione a zero ore di alcuni dipendenti durante la pandemia). Dopo alcune settimane di riflessione, scrive La Stampa, i giudici del tribunale fallimentare di Milano hanno sciolto la riserva, accogliendo la richiesta della procura guidata da Marcello Viola e bocciando l''ammissione al concordato semplificato richiesto dalla srl. Quello che, fin dall''inizio di questa vicenda, aveva richiesto l''avvocato Davide Carbone, rappresentante di vari ex dipendenti, tutti poi gia'' liquidati prima di questa fase. Il giudice delegato Francesco Pipicelli con i colleghi Macchi e Sergio Rossetti ha fissato l''incontro con i creditori per l''esame dello stato passivo il 7 maggio prossimo, mentre e'' stato nominato curatore Carlo Pagliughi. A lui spettera'' il compito di redigere l''inventario dei beni e ricostruire la situazione della societa''. Di guardare dentro i cassetti, insomma. Nelle ventidue pagine con cui argomentano la loro sentenza, i giudici chiariscono che Ki Group srl e'' in "uno stato di definitiva incapacita''" di "fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni", non ha "piu'' credito di terzi e mezzi finanziari propri" e ha un "passivo esposto in ambito concordatario di oltre 8,6 milioni di euro". Ki Group, per salvarsi, puntava su almeno 1,5 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare dalla capogruppo Bioera. Societa'' che nel frattempo, pero'', e'' impegnata a sua volta in un tentativo di salvataggio e ha chiesto di accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi. "Le conseguenze dell''ingresso di Bioera spa in composizione negoziata - si legge ancora nella sentenza - sono particolarmente rilevanti nel presente giudizio in quanto comportano prioritariamente la necessita'' per Bioera spa di affrontare la propria crisi a beneficio del proprio ceto creditorio (...) con riflesso inevitabile di attuale ed insuperabile incertezza sulla sostenibilita'' del risanamento di altra societa''", ossia di Ki Group. Altri due dettagli importanti. Il primo: fino a poco tempo fa Canio Mazzaro, ex compagno di Santanche'', risultava ricoprire il ruolo di "responsabile delle relazioni con gli investitori" di Bioera. Il secondo: nel corso dell''udienza davanti al tribunale fallimentare, che si e'' svolta a dicembre, era emerso che i soldi per pagare i debiti con i lavoratori di Ki Group li avrebbe messi lo stesso Mazzaro, il cui nome pero'' in queste settimane e'' scomparso sia dalla governance di Ki Group che da quella di Bioera. La decisione del tribunale fallimentare, a questo punto, oltre ad avere ricadute dirette sui creditori e sugli attuali vertici di Ki Group, spalanca le porte alla possibilita'' che i pm milanesi contestino l''accusa di bancarotta, in concorso, anche a chi in passato ha fatto parte degli organi di gestione della societa''. E dunque alla stessa Santanche''. Che, tra le altre cose, e'' stata anche presidente di Bioera. Con tutte le conseguenze politiche del caso. "Mi sono dimessa nel 2020, la questione non mi riguarda - ribadisce lei al quotidiano -. Il caso Ki Group e'' molto diverso da quello di Visibilia, dove ero ad. L''unico bilancio di Ki Group firmato da me risale al 2019, chi dice altre cose mente sapendo di mentire, e lo fa solo per screditarmi. L''ho ripetuto anche in Senato. Mi spiace per il padre di mio figlio, ma ora gli organi competenti si occuperanno della questione e i dipendenti riceveranno quanto spetta loro. E questo, invece, non puo'' che farmi piacere".