PEC normativa per PRIVATI ed in genere
Il DPR 68/2005 che legifera sulla PEC dice
"Articolo 4 - Utilizzo della posta elettronica certificata:
1. La posta elettronica certificata consente l'invio di messaggi la cui trasmissione è valida agli effetti di legge.
2. Per i privati che intendono utilizzare il servizio di posta elettronica certificata, il solo indirizzo valido, ad ogni effetto giuridico, è quello espressamente dichiarato ai fini di
ciascun procedimento con le pubbliche amministrazioni o di ogni singolo rapporto intrattenuto tra privati o tra questi e le pubbliche amministrazioni. Tale dichiarazione
obbliga solo il dichiarante e può essere revocata nella stessa forma.
3. La volontà espressa ai sensi del comma 2 non può comunque dedursi dalla mera indicazione dell'indirizzo di posta certificata nella corrispondenza o in altre comunicazioni o
pubblicazioni del soggetto. "
L'importante è che sia espressamente indicato per esempio sul testo della PEC o allegando una dichiarazione che si intende utilizzare una certa PEC per la corrispondenza.
Quindi un ENTE non potrà non accettare una PEC
uccidotutti@pec.it sulla supposizione che il nome dovrebbe "ricordare"
pincopallino@pec.it.
Leggendo il DPR sembrerebbe che si possa usare una PEC non a me registrata ma di un'altra persona (tipo mia mamma anziana poco tecnologica usa la mia, o meglio io invio PEC per conto suo), indicando che quello è l'indirizzo da utilizzare per il procedimento (di mia mamma), ma non è così.
Sul sito agid.gov.it si può scaricare la guida sull'uso della PEC pec_regole_tecniche_dm_2-nov-2005.
Vi si legge che la PEC viene usata dal "titolare della PEC" e per titolare dice: "Titolare È il soggetto a cui è assegnata una casella di posta elettronica certificata". Senza fare distinzioni di privati, aziende, sesso, colore preferito. Quindi, fermo restando che la "proprietà" di una PEC non si evince dal nome stesso della PEC come indicato dal DPR (uccidotutti@pec.it contro
pincopalla@pec.it) chi può usare la PEC è colui a cui è stata assegnata.
Per assegnazione si intende colui che l'ha "ricevuta" da un gestore certificato, tipo Aruba e non in prestito da un amico, tipo io per mia mamma.
Per le aziende/p.iva inoltre c'è una circolare del Mise, del 2014, che scrive che le aziende/p.iva devono avere una PEC univoca, cioè una per azienda. E comunque senza entrare in merito all'effettiva "proprietà". In caso di due o più aziende con la stessa PEC l'ente deve inviare comunicazione a tutte quelle ditte nominalmente diverse ma con la stessa PEC, per chiedere una PEC univoca o pena la cancellazione, per esempio in un iscrizione ad un albo fornitori.
Inoltre per chi ha registrato una PEC con ARUBA, ARUBA stessa rilascia un "certificato" pdf che riporta anno di registrazione, nome cognome, C.F. e la casella PEC registrata. Per dimostrarne le corretta "titolarità".
Riassumendo, nell'usare una PEC di un altro, manca il requisito fondamentale "Titolare È il soggetto a cui è assegnata una casella di posta elettronica certificata" e quindi di fatto non si può più giuridicamente parlare di PEC, anche se le modalità tecnico/operative sono della PEC stessa. Quindi, al limite, in questo caso, la comunicazione ha lo stesso "valore" di una mail "normale".
Se ho scritto inesattezze mi scuso in anticipo e correggetemi pure, riportando però le fonti, non supposizioni basate sul credo che, forse, sarebbe, mi ha detto miocuggino ecc...