PEC per conto terzi

Grazie per il link
La questione credo sia un po' più sottile

La PEC certifica che Mario Rossi il giorno X ha mandato il documento Y.
Non certifica (se non vi è firma digitale) che Mario Rossi sia l'autore del documento Y.

In ogni caso come spieghi sotto, non si può mandare la comunicazione da un indirizzo non proprio.

L'ipotesi di aprire e chiudere forse funziona. Ma non costerebbe meno una raccomandata?

Esatto.

Assolutamente no, chiunque può mandare pec a chi vuole ed avere le certificazioni sopradette.

Può darsi, dipende da quante pec ha intenzione di inviare prima di chiudere, e comunque non mi sembra che il problema sollevato sia di tipo economico
 
salve a tutti

ma il destinatario di una PEC che strumenti ha per verificare che quella PEC sia intestata ad una determinata persona fisica piuttosto che un'altra? io potrei registrare una PEC del tipo ok123@dominiopec.it e configurare di volta in volta l'applicazione affinchè compaia come intestazione del mittente un qualsiasi nome e cognome
 
salve a tutti

ma il destinatario di una PEC che strumenti ha per verificare che quella PEC sia intestata ad una determinata persona fisica piuttosto che un'altra? io potrei registrare una PEC del tipo ok123@dominiopec.it e configurare di volta in volta l'applicazione affinchè compaia come intestazione del mittente un qualsiasi nome e cognome

Non credo che l'applicazione client te lo consenta, essendo legata alle impostazioni del server che a sua volta è configurato sulla base dei dati forniti al momento dell'attivazione del servizio che, tra l'altro, prevedono l'identificazione del mittente.

In ogni caso credo che chiunque, avendone interesse, possa inoltrare un'istanza di accesso al gestore del servizio per conoscere l'identità del mittente ove il suo indirizzo non fosse già presente in qualche elenco pubblico (es professionisti, aziende, etc)
 
salve a tutti

ma il destinatario di una PEC che strumenti ha per verificare che quella PEC sia intestata ad una determinata persona fisica piuttosto che un'altra? io potrei registrare una PEC del tipo ok123@dominiopec.it e configurare di volta in volta l'applicazione affinchè compaia come intestazione del mittente un qualsiasi nome e cognome

esatto, è quello che ho fatto io con una PEC che uso per tutta la famiglia,
di volta in volta cambio l'intestazione del mittente e la faccio ovviamente coerente con i dati contenuti dentro la PEC,

di solito faccio anche un PDF del contenuto PEC prima di spedire e poi lo allego alla PEC
così ottengo la certificazione che il contenuto è esattamente quello, se qualcuno modificasse il PDF sarebbe una PEC contraffatta
 
PEC normativa per PRIVATI ed in genere

Il DPR 68/2005 che legifera sulla PEC dice
"Articolo 4 - Utilizzo della posta elettronica certificata:
1. La posta elettronica certificata consente l'invio di messaggi la cui trasmissione è valida agli effetti di legge.
2. Per i privati che intendono utilizzare il servizio di posta elettronica certificata, il solo indirizzo valido, ad ogni effetto giuridico, è quello espressamente dichiarato ai fini di
ciascun procedimento con le pubbliche amministrazioni o di ogni singolo rapporto intrattenuto tra privati o tra questi e le pubbliche amministrazioni. Tale dichiarazione
obbliga solo il dichiarante e può essere revocata nella stessa forma.
3. La volontà espressa ai sensi del comma 2 non può comunque dedursi dalla mera indicazione dell'indirizzo di posta certificata nella corrispondenza o in altre comunicazioni o
pubblicazioni del soggetto. "

L'importante è che sia espressamente indicato per esempio sul testo della PEC o allegando una dichiarazione che si intende utilizzare una certa PEC per la corrispondenza.
Quindi un ENTE non potrà non accettare una PEC uccidotutti@pec.it sulla supposizione che il nome dovrebbe "ricordare" pincopallino@pec.it.

Leggendo il DPR sembrerebbe che si possa usare una PEC non a me registrata ma di un'altra persona (tipo mia mamma anziana poco tecnologica usa la mia, o meglio io invio PEC per conto suo), indicando che quello è l'indirizzo da utilizzare per il procedimento (di mia mamma), ma non è così.

Sul sito agid.gov.it si può scaricare la guida sull'uso della PEC pec_regole_tecniche_dm_2-nov-2005.
Vi si legge che la PEC viene usata dal "titolare della PEC" e per titolare dice: "Titolare È il soggetto a cui è assegnata una casella di posta elettronica certificata". Senza fare distinzioni di privati, aziende, sesso, colore preferito. Quindi, fermo restando che la "proprietà" di una PEC non si evince dal nome stesso della PEC come indicato dal DPR (uccidotutti@pec.it contro pincopalla@pec.it) chi può usare la PEC è colui a cui è stata assegnata.
Per assegnazione si intende colui che l'ha "ricevuta" da un gestore certificato, tipo Aruba e non in prestito da un amico, tipo io per mia mamma.

Per le aziende/p.iva inoltre c'è una circolare del Mise, del 2014, che scrive che le aziende/p.iva devono avere una PEC univoca, cioè una per azienda. E comunque senza entrare in merito all'effettiva "proprietà". In caso di due o più aziende con la stessa PEC l'ente deve inviare comunicazione a tutte quelle ditte nominalmente diverse ma con la stessa PEC, per chiedere una PEC univoca o pena la cancellazione, per esempio in un iscrizione ad un albo fornitori.

Inoltre per chi ha registrato una PEC con ARUBA, ARUBA stessa rilascia un "certificato" pdf che riporta anno di registrazione, nome cognome, C.F. e la casella PEC registrata. Per dimostrarne le corretta "titolarità".
Riassumendo, nell'usare una PEC di un altro, manca il requisito fondamentale "Titolare È il soggetto a cui è assegnata una casella di posta elettronica certificata" e quindi di fatto non si può più giuridicamente parlare di PEC, anche se le modalità tecnico/operative sono della PEC stessa. Quindi, al limite, in questo caso, la comunicazione ha lo stesso "valore" di una mail "normale".
Se ho scritto inesattezze mi scuso in anticipo e correggetemi pure, riportando però le fonti, non supposizioni basate sul credo che, forse, sarebbe, mi ha detto miocuggino ecc...
 
Per fonti non intendo link a siti magari auterevoli che non riportano riferimenti normativi (leggo tante volte, "non si può usare la PEC di un altro", punto. Senza fare riferimento ad uno straccio di normativa/regolamento/Bibbia/coprifuoco ecc ecc). 😅
 
Per fonti non intendo link a siti magari auterevoli che non riportano riferimenti normativi (leggo tante volte, "non si può usare la PEC di un altro", punto. Senza fare riferimento ad uno straccio di normativa/regolamento/Bibbia/coprifuoco ecc ecc). 😅

1) molti autori di questo thread riportano che l'hanno "sempre usata" per conto terzi.

2) come si può venire a conoscenza se il soggetto X ( privato) ha una pec ?
 
A me hanno detto che basta allegare documenti. Cioè uso pec intestata ad X ma per conto di Y.
Allora allego documenti di Y e la pec è valida anche se inviata dall account di x. È corretto?
 
No, la pec identifica puntualmente il mittente.. altrimenti che senso avrebbe....
gli altri sono tutti utilizzi impropri.... si va alla posta e si invia la raccomandata...
 
la pec garantisce data e ora di invio, data e ora di consegna, l'integrità del contenuto, l'indirizzo di partenza, l'indirizzo di consegna. se il contenuto è, o al suo interno ha, un allegato con firma digitale, allora l'ente che rilascia la firma (e non la pec) garantisce l'identità del soggetto che ha firmato il documento/allegato contrassegnato con la firma. ma una semplice PEC, allo stato attuale, tranne nel caso di PEC relative ad aziende e quindi verificabili, non può garantire l'identitità di chi la manda, proprio per gli utilizzi impropri che citi e che lo strumento stesso e le regole tecniche che lo governano consentono
 
Mi iscrivo alla discussione perchè è interessante,
visto che è nato il caso nel thread chiusura conti correnti….a dire il vero io ho la pec e molti in famiglia no,
per cui diverse volte sia con banche che con aziende (vedi telecom…) ho inviato richieste,variazioni,etc a nome di altri.
Ho come standard l’abitudine di mettere nel testo della pec,al primo capoverso,
la dicitura : “scrivo la presente in nome e per conto del signor Pinco Palla”

Poi ovviamente in allegato ci metto il documento di identità e la scansione di un documento scritto e firmato dal richiedente.
Mai successo al momento che abbiamo rifiutato una richiesta pec su queste basi.
La prossima per dire sarà la chiusura del conto corrente mediolanum,
intestato a mia moglie e di cui la richiesta la farò a mezzo la mia pec.
 
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