E' uscita oggi la mia intervista ad Alberto Munari:
Il metodo Munari
Nessuno ha voglia di commentare? Allora scrivo io alcune note.
La prima cosa interessante è l'osservazione "
L’accento, in questi laboratori, non è tanto sulla realizzazione di disegni, pitture o collage, ma sulle diverse procedure che si possono seguire per realizzarli. Il prodotto finale è secondario. D’altronde anche i bambini stessi quando disegnano, costruiscono, fabbricano o giocano, si divertono semplicemente con il “fare”, ma poi il risultato finale lo lasciano da parte, lo dimenticano, o addirittura lo distruggono"
Questo è l'approccio che viene mantenuto anche nelle forme d'arte che preferisco, quelle dove l'artista prima sperimenta per conoscere e fare esperienza sensibile e cogliere dai materiali e dagli oggetti che utilizza la loro specificità, poi produce esemplificando queste specificità.
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Per fare un esempio molto banale e semplice: con il vetro soffiato, è molto giusto e coerente fare un fiasco di vino, perché il fiasco è la forma che viene fuori quasi spontaneamente quando si soffia nel vetro incandescente. Non si può fare una bottiglia quadrata con il vetro soffiato, perché la forma quadrata è innaturale rispetto al processo di espansione di questo magma incandescente che è il vetro"
Seconda nota interessante è nel senso della frase "
L’opera d’arte è tale quando non lascia trasparire la fatica del gesto che l’ha fatta".
Ecco che l'opera d'arte svela e nasconde allo stesso tempo, svela nuove realtà nascondendo la complessità del processo di conoscenza o produzione.
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E’ per questo che mio padre è stato spesso definito il maestro della semplicità."
Terza nota sull'osservazione "
Da questi studi è emerso che entrambi, adulti e bambini, quando apprendono non si limitano ad imparare una determinata cosa, ma anche il rapporto che hanno con quella cosa"
E' cosa importante perché anche l'Artista mostra il suo prodotto e mostra il suo rapporto con il prodotto, che altro non è che l'evidenza del suo linguaggio artistico.
Esistono altre parti dell'intervista che sono state tagliate per problemi di spazio, l'intervista è durata un'ora e la sola lettura della trascrizione dura circa quel tempo. Una cosa che la redazione ha escluso, a mio malincuore è la riflessione breve ma significativa della relazione tra l'approccio scientifico e l'approccio artistico.
A mia domanda se ritenesse venisse prima la ricerca estetica o l'uso dell'arte con approccio quasi scientifico (oggetto delle dispute gino/acci) Alberto Munari ha risposto "
su quale approccio venga prima o dopo sarei più prudente. Nel dialogo tra approccio artistico e approccio scientifico non c'è un prima e un dopo ma una concomitanza, una interazione costante."
Aggiungo io che certo occorrerebbe approfondire (cosa che non ho fatto nell'intervista) cosa significa ricerca estetica e approccio artistico perché non è detto che queste due locuzioni siano pienamente sovrapponibili.