dvdnavas
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Dice la Lazzari "Gli occhi non hanno più memorie, l'innocenza tenta un suo linguaggio". Evidentemente "innocenza"
per lei significa integrale dedizione al testo ove si confessa, quindi confessione aperta e naturale, decadenza
di miti ed inibizioni comunicative, naturalità piena infine...
Sono scritture di complessa costituzione in racconto, in prolungate continuità d'annotazione. L'impaginazione
serrata e compatta, che lascia adito all'evidenza del segno, dell'episodio cromatico ovunque si costituiscano
indipendentemente da un unico e centrale nucleo espressivo, promuove nel dipinto una iterazione ritmica, una
costanza di esiti di notazione che mi sembra direttamente allusiva alla possibilità anche oggi di una condizione
d'ascolto, di pacata e composta lettura dell'interno dettato. Ancora la Lazzari stessa ci avverte di questo elemento
di contemplazione, di stupefatta ascoltazione, che è forse una estrema "poesia": "nel silenzio stupefazioni
nuove si fanno visibili". Quindi mai un gesto, uno scarto, un'istantanea mozione: evidentemente le preme
acquisire un valore duraturo, un valore riscattato nel tempo, che almeno racchiuda e circoscriva una durata sufficiente
a postulare ancora una umana certezza di discorso e di ascolto.
É culturalmente importante che la Lazzari, con così notevole efficacia, abbia riproposto, qui in Italia, la possibilità
di una pittura psicologica e di interno racconto, oltre l'immagine, oltre il diaframma idealistico...
Enrico Crispolti 1958
Presenza 1954
per lei significa integrale dedizione al testo ove si confessa, quindi confessione aperta e naturale, decadenza
di miti ed inibizioni comunicative, naturalità piena infine...
Sono scritture di complessa costituzione in racconto, in prolungate continuità d'annotazione. L'impaginazione
serrata e compatta, che lascia adito all'evidenza del segno, dell'episodio cromatico ovunque si costituiscano
indipendentemente da un unico e centrale nucleo espressivo, promuove nel dipinto una iterazione ritmica, una
costanza di esiti di notazione che mi sembra direttamente allusiva alla possibilità anche oggi di una condizione
d'ascolto, di pacata e composta lettura dell'interno dettato. Ancora la Lazzari stessa ci avverte di questo elemento
di contemplazione, di stupefatta ascoltazione, che è forse una estrema "poesia": "nel silenzio stupefazioni
nuove si fanno visibili". Quindi mai un gesto, uno scarto, un'istantanea mozione: evidentemente le preme
acquisire un valore duraturo, un valore riscattato nel tempo, che almeno racchiuda e circoscriva una durata sufficiente
a postulare ancora una umana certezza di discorso e di ascolto.
É culturalmente importante che la Lazzari, con così notevole efficacia, abbia riproposto, qui in Italia, la possibilità
di una pittura psicologica e di interno racconto, oltre l'immagine, oltre il diaframma idealistico...
Enrico Crispolti 1958
Presenza 1954