Die blaue welt

"Se vuoi sognare e hai bisogno di un tonico,
rovescia la coppa del cielo e beviti l'azzurro!"

LOUIS VIDALES
 

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Velluto blu (Blue Velvet) è un film del 1986 scritto e diretto da David Lynch.

Il titolo originale del film è tratto dalla canzone omonima di Bobby Vinton, cantata nel film da Isabella Rossellini in un locale notturno, lo Slow Club.




Nella cittadina di Lumberton, Jeffrey Beaumont (Kyle MacLachlan), un giovane studente, scopre in mezzo ad un campo i resti di un orecchio umano reciso di netto e lo porta alla polizia. Il giovane conosce così Sandy (Laura Dern), figlia del detective Williams (George Dickerson), e i due, presi dalla curiosità, cominciano ad investigare per conto proprio. Scoprono che nella loro cittadina esiste un ignobile mondo sotterraneo fatto di violenza, sesso, traffico di droghe e polizia corrotta. Al centro della vicenda c'è una tormentata cantante di club di nome Dorothy Vallens (Isabella Rossellini) con cui Jeffrey intraprende una relazione torbida e sensuale, parallelamente al nascere dell'amore verso Sandy. In seguito scopre che Frank Booth (Dennis Hopper), un gangster drogato e psicopatico locale, ha rapito il marito e il figlio di Dorothy e la costringe a rapporti sessuali molto violenti, minacciandola di uccidere i suoi familiari. Sandy, che si è innamorata di Jeffrey, scopre però che lui è infatuato della cantante Dorothy. Lo scopre anche Frank Booth, che fa picchiare Jeffrey. Deciso a vendicarsi, Jeffrey lo denuncia al padre di Sandy (il cui collega è in combutta con Frank) e alla fine lo uccide
 

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Picasso
 

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Eri la mia vita
La mia religione sempre
Eri un sole
Che mi stava in fronte

Eri il ritmo delle mie notti
Hasta l'hasta siempre
Domani vado via
Da San Francisco night

A San Francisco night
Io non ci torno piu'
Che mi dispiace lo sai
Ma non ci credo piu'
I nostri sogni nel vento
Non li ricordo piu'
Ho desideri
Molto piu' seri
Di quelli che sai tu

Mi piace la lasagna
E poi mi piaci tu
Un po' di marijuana
Sotto il cielo blu

A San Francisco night
Ho visto il diavolo
Perche' d'amore ti vesti
Che amore non c'e' piu'
Se siamo fatti di stelle
E' meglio un cielo blu
Ho desideri
Cieli al gin tonic
Di quelli che vuoi tu

Mi piace la lasagna
E poi mi piaci tu
Un po' di marijuana
Sotto il cielo blu

Mi piace la notte all'Havana
E poi mi piaci tu
Ma sogno un cuba libre mio amor
Sotto il cielo blu.....
Il cielo blu

Ahy que bailar la salsa
Ti cura il dolor
Vai che la salsa
Ti cura l'amor

Mi piace la bologna
E poi mi piaci tu
Un po' di marijuana
Sotto il cielo blu

Mi piace la notte all'Havana
E poi mi piaci tu
Ma sogno un cuba libre mio amor
Un altro cuba libre mio amor
Che cerco un po' d'amore mio amor
Sotto il cielo blu.....
 

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È difficile per me dire le cose
Che avrei voluto dire certe volte
Non c’è nessuno qui tranne tu e io
E quella vecchia strada rovinata
Chiudi le porte
Lasceremo fuori il mondo
Tutto quello che devo darti
Sono queste 5 parole quando

Ti ringrazio per amarmi
Per essere i miei occhi
Quando non potevo vedere
Per dividere le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi
Grazie per amarmi

Non avrei mai pensato di poter sognare
Finché quel sogno non sei stata tu
Quando guardo nei tuoi occhi
Il cielo è di un altro blu
Attraverso il mio cuore
Non indosso un travestimento (non sono falso)
Se mai ci ho provato, avresti dovuto farmi credere
Di credere alle mie bugie

Ti ringrazio per amarmi
Per essere i miei occhi
Quando non potevo vedere
Per dividere le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi

Tu mi tiri su quando mi sento giù
Suoni la campana prima che loro mi sconfiggano
Se stessi annegando tu divideresti il mare
E rischieresti la tua stessa vita per salvarmi

Chiudi le porte
Lasceremo fuori il mondo
Tutto quello che devo darti
Sono queste 5 parole quando

Ti ringrazio per amarmi
Per essere i miei occhi
Quando non potevo vedere
Per dividere le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi

Quando non sapevo volare
Tu mi hai dato le ali
Hai diviso le mie labbra
Quando non potevo respirare
Grazie per amarmi
 

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Come stai?
Lo so che hai l'aria un pò confusa
le stagioni fanno qualche scherzo, e anch'io
ho qualcosa nella borsa della spesa
qualche rospo che non va né su né giù.
Sai volar di fantasia, mi fa paura
e però coi piedi a terra anche di più
per esempio come fa uno che si sposa
e in mezzo a un prato dove mette la tv?
Però l'amore è sempre bello lì cromato
soprattutto perché l'uomo mio, sei tu.
A volte capita che sia un amore spettinato
però la sera e chi si ricorda più.
Solo, solo noi solo, solo noi
parla piano che il resto forse avanza
a noi ci basta questa stanza.
Quante volte rotoliamo giù in discesa
e mica sempre c'è un bel prato di mimose
ma basta un fiore tra i capelli e in una sera
si dipingono di amore anche le offese.
E si rinasce con la luce di mattina,
salutando il primo bacio che verrà,
il sole scioglie le paure come brina
e ci prepara già una luna che vedrà.
Solo, solo noi, solo noi
parla piano che il resto forse avanza
a noi ci basta questa stanza.
Solo, solo noi come si fa a non dire
(solo noi)
che società in amore!
Parla piano che il resto forse avanza
a noi ci basta questa stanza.
Solo, solo noi come si fa a non dire
solo, solo noi che società in amore
parla piano che stasera
di azzurro ci siamo, ci siamo
solo noi
 

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Blu Cobalto

:)


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Lothar Baumgarten
Yurupari - Stanza di Rheinsberg (Yurupari – Rheinsberg Room), 1984
pigmento blu cobalto, cartigli, piume, tempera su parete / cobalt pigment, strips of paper, bird feathers, tempera on wall
1252 x 380 cm
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
 
...Benvenuti a tutti...questa è la mia terra (ma quello in foto non sono io!!)

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C’è un po’ di vento in questa afosa serata di luglio. Con un gioco di correnti, finestre aperte, è ideale far scorrere un fiume di musica in casa, ora che le cicale tacciono e il silenzio cittadino d’estate può essere destato da poesie in musica. E sul lettore cd canta uno dei gruppi più assurdamente sottovalutati su questa terra: i Waterboys. Sì, certo, non sapete chi sono, ed è un peccato. Esistono da una vita, fioriti nell’umida Scozia, con quel nome preso a prestito da un verso di una canzone di Lou Reed. E il leader è un ragazzo emaciato, filiforme, capellone, assolutamente lunatico dal nome come che suona come una saetta: Mike Scott.

Inventore, fondatore, creatore, factotum e tiranno, sissignori, perché nelle band che si rispetti la democrazia è una balla, e lui fa e disfa, scioglie, riforma, mescola, briga, scrive, tuona. La madre era insegnante di letteratura e lui cresce con un sacco di storie in testa: le racconta tutte, a modo suo. Si fa fama di tipo strambo, anche perché va in giro a dire che i diritti d’autore non gli interessano e che le canzoni appartengono a tutti. E lui di canzoni ne butta giù a centinaia, scrive sempre e sono canzoni bellissime, diverse, magnetiche, aspre, sognanti, poetiche, di denuncia. La prima vita dei Waterboys è molto, molto rock.
 
di solito siamo semplicemente gli azzurri, ma ormai l'azzurro dei Savoia ha lasciato il posto al blu...

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La moda e il mondo dei colori

La maison di moda Lanvin, edificata da Jean Lanvin, s’ispira nuovamente all’arte, più precisamente ai colori.
Ecco il Lanvin Blue, colore capo della maison, sempre presente negli accessori del brand anche oggi, grazia a Alber Elbaz. Il colore è blu cobalto che si dice fu preso da Jean Lanvin dagli affreschi di Fra Angelico o dalle vetrate medievali.

Il Rosa Polignac è l’altro colore di Jean Lanvin realizzato in onore della figlia Marie Blanche , mentre il verde Velazquez è ispirato all’opera artistica dello spagnolo.
 

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Faro di Corsewall, Scozia.
La particolare scalinata che conduce in cima al faro.
 
Carta da zucchero è una tonalità di blu.

Si tratta di una gradazione più scura del blu ardesia, simile in tono al blu mirtillo.

In molte culture occidentali il "carta da zucchero" è spesso identificato con la nascita di un bambino maschio (mentre alle femmine è abbinato il colore rosa).

Il primo utilizzo della parola "carta da zucchero" per indicare tale colore è stato nel 1892.

Fino circa alla metà del 1900, lo zucchero si vendeva a peso, incartato in una carta di questo caratteristico colore azzurrino. Pare che la colorazione servisse a mascherare eventuali macchie o discolorazioni dovute al processo artigianale di fabbricazione della carta.

Durante la seconda guerra mondiale, l'oscuramento delle finestre veniva, a volte, realizzato con questa carta incollata ai vetri ed era ad uso e consumo delle famiglie più benestanti
 

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In origine la carta era utilizzata solo come materiale sul quale scrivere o imprimere caratteri da stampa e l’obiettivo principale dei produttori era ottenere un superficie omogenea e liscia, per consentire appunto una stampa migliore o una scrittura più fluida e leggibile.

Per realizzare la carta a quei tempi venivano usate materie prime povere, soprattutto stracci, che conferivano ai fogli finale varie macchie ed irregolarità. Si iniziò quindi nel 1400 ad attuare i primi tentativi di colorazione con una tenue tinta celestina che consentiva di attenuare le irregolarità e nascondere le macchie della carta.

Nei secoli XVI e XVII si “azzurrava” la carta con estratti vegetali come l’indaco, il guado e il campeggio. Successivamente vennero utilizzate sostanze minerali come il blu di Prussia e l’oltremare.

Dall’azzurraggio alla vera e propria colorazione della carta il passo fu breve: il primo colore che si diffuse fu per ovvi motivi l’azzurro.

L’azzurro divenne sinonimo di pregio e le carte di quel colore venivano, come detto, utilizzate per impacchettare prodotti pregiati come lo zuccherro o il tabacco.

Con l’aumento esponenziale della diffusione della carta nel secolo XVIII aumentò anche la richiesta di coloranti che però avevano ancora una gamma cromatica alquanto ristretta.

Solo dal 1857, quando fu elaborata la mauveina (l’attuale fucsina) la situazione cambiò radicalmente: i nuovi coloranti organici sintetici divennero sempre più vari ed utilizzati e i vecchi coloranti naturali estratti da minerali e vegetali scomparvero progressivamente.

Quando oggi scegliamo una macchina color carta da zucchero (il tipico azzurro metallizzato che va tanto in voga) o compriamo una gonna color carta da zucchero forse non ci rendiamo conto che questo particolare colore è il primo colore utilizzato nel packaging e di conseguenza nel marketing e nella pubblicità. E’ cominciato tutto con la carta da zucchero
 

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