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Già,
per il momento sono le migliori credenziali per il mercato.
Ma per il momento.
Poi si vedrà quando le patate bollenti passeranno per altre mani.
Come sempre, in Italia:wall:
 
artebrixia ha scritto:
Già,
per il momento sono le migliori credenziali per il mercato.
Ma per il momento.
Poi si vedrà quando le patate bollenti passeranno per altre mani.
Come sempre, in Italia:wall:
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E' noto che sia Sironi che Rosai sono stati oggetto di numerosi falsi e quindi l'impresa a cui sono chiamati gli attuali responsabili delle autentiche non è assolutamente facile.
E' indiscutibile che oggi per il mercato sia fondamentale l'autentica da parte dei soggetti deputati a farlo.
Io penso però che alcuni stiano aspettando quel che verrà sperando che venga attivato un archivio con una commissione collegiale di esperti :)
 
L'intenzione era impeccabile:
"Nel 2006 Claudia Gian Ferrari storica dell'arte e gallerista, fece nascere a Milano l'Associazione per il patrocinio e la promozione della figura e dell'opera del maestro, allo scopo di studiare ulteriormente l'opera e catalogarla: vicepresidente era Andrea Sironi, professore di Storia dell'arte antica a Monaco, figlio di Aglae Sironi e nipote dell'artista. Gian Ferrari aveva curato diverse mostre di Sironi, come «La Grande Decorazione» sulle opere dal 1928 al 1942, nel 2008 alla Pinacoteca di Bologna con Elena Pontiggia, Jean Clair e Andrea Sironi nel comitato scientifico. Gian Ferrari ha donato molte opere del maestro al Comune di Milano e a Villa Necchi Campiglio e la sua morte – il 24 gennaio del 2010 – non ha fermato il suo lavoro proseguito ora dai suoi compagni di viaggio Sironi e Serri, che stanno predisponendo con l'Associazione, tutti gli elementi utili per arrivare alla pubblicazione dei primi due volumi del Catalogo Generale (uno per la pitture e uno per le opere su carta). È in fase di costituzione un comitato scientifico, che potrebbe riunire Andrea Sironi, Fabio Benzi, storico dell'arte, Claudio Spadoni, direttore MAR di Ravenna, per riesaminare tutte le autentiche di coloro i quali vorranno inserire le opere di proprietà nel Catalogo Generale. "

Poi però tutto invece passa da Meloni.
Vabbè.....:rolleyes:
 
Piacevolissimo articolo di costume sul miglior settimanale italiano, nel numero in edicola fino a giovedì. Vi passo l'incipit, su un totale 7 pagine abbastanza fitte che parlano di alcuni meccanismi non del tutto noti di Sotheby's. Sembra quasi strano che ne abbiano autorizzato la pubblicazione.
Un saluto a tutti
 

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La piazza del Maxxi ha un nome ora...
 

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una seconda Gioconda .....

Un'altra Gioconda, più giovane e sorridente della celebre versione del Louvre, è stata presentata a Ginevra dai suoi proprietari, la Mona Lisa Foundation. convinti che l'opera sia un altro originale di Leonardo, che la dipinse qualche anno prima.
:eek::eek::eek:
L'opera, soprannominata la Isleworth Mona Lisa, ( o Monna Lisa anteriore) fu acquistata dal collezionista d'arte inglese Hugh Blaker a Isleworth, un sobborgo di Londra, poco prima dell'inizio della Prima Guerra Mondiale. Il dipinto a quanto pare era parte di una grande collezione di una residenza del Somerset, dove era stato appeso per circa un secolo. Nel 1962 il collezionista americano Henry F. Pulitzer acquistò l'opera e dedico gran parte della sua vita a dimostrare che si trattava di un originale di Leonardo, pubblicando anche un libro sulle sue ricerche.
A favore di Pulitzer e della Mona Lisa Foundation è quanto riferito dal Vasari, secondo il quale Leonardo iniziò la Gioconda nel 1503, lasciandola pero' incompiuta. Solo nel 1517 la versione del Louvre della Gioconda fece la sua comparsa nello studio del pittore. La Isleworth Mona Lisa sarebbe perciò il primo tentativo di Leonardo a realizzare il quadro, il che spiegherebbe anche il fatto che il suo soggetto appare più giovane.

:eek::eek::eek::eek:

Isleworth Mona Lisa - IlGiornaleWeb
 

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a meno che non l'abbia fatta
Cattelan...
 

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Bansky invece la vede così :D
 

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A modo suo e' arte.
Grazie pupone!
 
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