Le belle notizie dal mondo dell'arte

Se mi posso permettere, ecco un pensiero a caldo su Andrea,
Sono certo che giulio 55 apprezzerà:
" seppur della classe 1978, parte da molto lontano.
Pare che si riallacci a quei tratti caratteristici del Movimento Arte Concreta, in cui si accostavano alla pitture tradizionali quei nuovi strumenti di comunicazione affinché si possa dimostrare una netta convergenza tra arte e tecnica.
Verrebbe da pensare all’arte programmata e cinetica, ma Greco è andato oltre, Greco ci riporta in altri scenari, quelli più poetici dell’arte povera, celebrando elementi fondamentali e di sintesi, a volte pura materia.
Quella materia più comune, il catrame ed i pigmenti, che esprimono arte pura, evocando la vita passando da ciò che la natura crea.
Ed ecco che le opere di Greco assumono un dinamismo, una energia ed una vitalità in quanto capaci di trasformarsi e di racchiudere nei pochi spazi di una tela i sensi dell’odore e del colore insieme.
Germando Celant correttamente affermava: "l'insignificante ha iniziato ad esistere".

Questi giochi spericolati alla scoperta della materia grezza, come il catrame, hanno origini ancora più storiche nell’arte del nostro novecento, quando si gettarono via pennelli dalle figurazioni precostituite e iniziò una sfida all’ordine, con Alberto Burri e la genesi dell’informale.

Una storia della continua ricerca materica e sperimentazioni fra colori ed emozioni forti Andrea Greco ce la riporta in veste contemporanea, come d’incanto."

Bye bye

Ciao caro artebrixia... Credo ti riferissi a me e non a giulio55 :)
Sono molto felice di leggere queste belle parole legate al nome di Andrea... Io con la mia povera dialettica dicevo appunto che le sue opere sono ben oltre l'informale... E vedo che anche tu la pensi come me. La sua vitalità, il suo entusiasmo, la sua voglia di fare poi sono contagiose e in questi giorni che sto combattendo una piccola, ma dura, battaglia sono un toccasana per me. :)

P.S: Forse è meglio spostare il discorso su Andrea nel forum con il titolo artisti emergenti. No?
 
120 milioni di dollari per un pastello!

ma come si fa????
:wall: :wall: :wall:

avessero messo in asta un bel olietto...... su tela però!
:sborone:
 
120 milioni di dollari per un pastello!

ma come si fa????
:wall: :wall: :wall:

avessero messo in asta un bel olietto...... su tela però!
:sborone:

è stato acquistato dalla figlia del sultano/sceicco o chi sia del Quatar giusto??? che è la stassa del Cezanne di qualche mese fa....

ma da quelle parti non stavano costruendo un mega museo contemporaneo ??? se si qualcuno ha info in più???
 
è stato acquistato dalla figlia del sultano/sceicco o chi sia del Quatar giusto??? che è la stassa del Cezanne di qualche mese fa....

se si qualcuno ha info in più???

Qualcuno mi manda il numero del cellulare dela figlia di 'sto sceicco, anche se è brutta mazzata:rolleyes: si potrebbe tentare di farle il filo, gli italiani piacciono, non si sa mai, che ci scappi un regalino....:D:D
 
Qualcuno mi manda il numero del cellulare dela figlia di 'sto sceicco, anche se è brutta mazzata:rolleyes: si potrebbe tentare di farle il filo, gli italiani piacciono, non si sa mai, che ci scappi un regalino....:D:D

propongo un viaggio/visita/baccaglio famiglia - avrà delle sorelle ??
 
Arte come terapia e conforto

Segnalo volentieri la mostra di Vittorio Mosca in via Sant'Andrea 21 a Milano

Sunday Cafe' La scoperta della pittura di Vittorio Mosca

Oltre ad essere "non ovvio" come pittore la cosa "bella" di questa mostra tanto da meritarsi l'inserimento in questo thread è la scoperta di una funzione terapeutica dell'arte, in cui un uomo che ha avuto e fatto molto (è un noto imprenditore) una volta confrontato con la malattia trova soddisfazione e cura iniziando a dipingere.

il 28 maggio alle ore 17.30 ci sarà un'asta di suoi disegni e quadri con il ricavato devoluto in beneficienza. Se potete andateci!
 
Meeting asta, serietà

Casa d’Asta Meeting : onestà e serietà .

Nel settembre del 2008 mi aggiudicai un’opera all’asta 652, della Meeting di Vercelli.
Si trattò di una tempera di Mario Sironi.
Cifra totale pagata pari ad euro 7.220,00.
L’opera risultava pubblicata su un prestigioso volume di Penelope “Cento opere da una collezione”.
A distanza di anni dall’acquisto ebbi occasione di sentire Francesco Meloni per un’altra opera e colsi l’occasione per sottoporgli anche quella della Meeting, ma solo per arricchirne il pedigree, non avevo dubbi sull’autenticità, vista la pubblicazione citata.
Meloni invece mi diede un parere non favorevole.:(
Seppur ritengo di conoscere discretamente i lavori di Sironi per poter contestare l’opinione dello storico sironiano, ho poi dovuto cedere alla “forza delle autentiche”, in quanto è innegabile dover considerare che in caso di vendita dell’opera con un suo giudizio negativo, avrei potuto avere solo problemi.
In buona sostanza decido di mandare una semplice mail sottoponendo la questione all’AD della Meeting, Pablo Carrara.
Senza battere ciglio e senza esitare si è ritenuto immediatamente disponibile a ritirare l’opera ed a restituirmi quanto speso, seppur siano passati più di tre anni!:yes::yes:
Finale: la casa d’asta mi ha ripreso l’opera e mi ha bonificato l'intera cifra impegnata.:clap:

Ora vi chiedo quante case d’asta se non quante gallerie avrebbero garantito un gesto tanto impeccabile ed eticamente corretto, nell’assoluto rispetto del Cliente, considerando che, con tutta la stima, il Dr. Meloni esprime dei pareri, ma non hanno certo la medesima valenza di una Fondazione o di un Archivio (di cui l’artista del novecento è orfano).

Vabbè, ritenevo doveroso segnalare tale gesto pubblicamente, visto che è tanto facile “parlar male” dell’operato di tante case d’asta o gallerie, ma sarebbe corretto mettere in rilievo anche il “parlarne bene”

Grazie Meeting, un cliente come me non lo perderai mai.:bow::bow:
(peccato che il sottoscritto sia un cliente poveraccio)





Brevi cenni alle autentiche su Sironi.

In effetti la maggior parte delle autentiche passano dalle mani dello storico Francesco Meloni.
Da quando lo studio della Gianferrari ha chiuso, il nipote sironiano si avvale proprio della consulenza del Meloni, mentre prima si passava dall'Associazione citata, che stava sotto le ali protettive della Gianferrari , oppure da Willy Macchiati (ormai defunto), segretario di Mario Sironi, negli ultimi anni di vita del grande artista.

Infatti ci stava l'Associazione di Sironi, con costituzione Anno 2006.
Comitato scientifico e presidente Claudia Gian Ferrari (presidente), Andrea Sironi (vicepresidente, nipote dell'artista).
Responsabile legale Claudia Gian Ferrari.
Attività L'Associazione esamina, studia, autentica e documenta l'opera di Mario Sironi. Raccoglie, cataloga e archivia tutta la documentazione relativa alla sua opera ed alla sua persona. Per raggiungere questo fine, l'Associazione si riserva di prendere visione diretta di tutte quelle opere per le quali non risulti esauriente la documentazione raccolta e le indagini condotte. L'Associazione cura e promuove la pubblicazione di documenti, saggi, cataloghi, lettere, biografie, opere letterarie; organizza convegni e seminari, promuove esposizioni ed iniziative rivolte alla divulgazione, valorizzazione e celebrazione della persona e dell'opera dell'artista, anche fondando centri di studio e musei. Tutela la figura dell'artista e difendere il suo patrimonio artistico dalle contraffazioni e dagli illeciti.

Associazione dismessa ed inattiva dopo la scomparsa della gallerista.

Ed il prof. Meloni non sempre confermava le autentiche di altri storici, ed in particolare quelli della Costa (seconda moglie)
Peraltro Lei faceva già questo:
Sironi expertise
Sironi expertise

Si legge infatti che :
"La storia dei falsi di Sironi inizia dopo la sua morte, già nell'agosto del 1961. Sposato con Matilde Fabbrini, da cui ha avuto due figlie, si divide e convive dal 1932 sino alla morte con Mimì Costa.
Sironi lasciò scritto nel testamento che gli unici autorizzati ad autenticare le sue opere sarebbero stati Mimì Costa e Willy Macchiati, suo segretario. La compagna per una parziale cecità fu convinta da amici a ritenere valide opere dubbie e non riconobbe autentiche opere dichiarate vere dall'artista. Nel 1973 a Macchiati furono sequestrate 200 opere, 160 delle quali riconosciute autentiche. Le restanti 40, in seguito distrutte dopo essere state dichiarate false, portarono Macchiati a un processo e a una condanna nel 1986.
Nel 1994, Giancarlo Iosimi, mercante d'arte segnalò falsi Sironi esposti alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, opere provenienti dal «Civico» di Torino, dal «Pitti» di Firenze, dal Museo Ludwig di Colonia e dalla Galleria Nazionale di Berlino, ma successivamente le opere vennero tutte riconosciute come autentiche; così come quelle denunciate sempre da Iosimi nella mostra «Gli anni della solitudine», Roma 2003, e ritenute valide dal perito del tribunale".

La prima operazione di pulizia la fece proprio la Gianferrari, ma non senza ostacoli.

... non ultima confusione la fecero alla GNAM GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA, citando "la nipote dell’artista, Romana Sironi, erede universale dell’artista e titolare dell’Archivio Sironi di Roma, che da molto tempo si adopera per la diffusione dell’opera di Mario Sironi in Italia e all’estero"
Artribune: Mario Sironi a cinquant'anni dalla scomparsa
Artribune: Mario Sironi a cinquant'anni dalla scomparsa
Mah ....
Del resto Mario Sironi morì nel 1961 e il nipote Andrea Sironi aveva solo due anni.
Impensabile pensare che abbia la facoltà di poter autenticare le opere del nonno.
Non per altro lo stesso Andrea disse:
“Nel mio caso, poi, la questione è stata complicata dal fatto che al vincolo di sangue non ha corrisposto in nessun modo una vicinanza. E non solo perché, quando Sironi morì, nel 1961, non avevo ancora compiuto i due anni. Ero nato “fuori dal matrimonio” e questo a Sironi non era andato affatto a genio. Tanto più che per mia madre, per quei tempi davvero “moderna”, la nascita di un figlio senza avere un marito non era stata affatto un pietoso accidente ma una scelta molto precisa. Troppo, per il grande artista del XX secolo, che, come uomo, apparteneva in pieno all’Ottocento, proprio quel secolo che andava da sempre vituperando per quanto riguarda la storia dell’arte. Non solo non volle più vedere mia madre, non solo rifiutò sempre ogni contatto con me: di tanto in tanto, tra i suoi forsennati appunti “privati” degli ultimi anni mi capita di trovare maledizioni e improperi a me rivolti (ero, allora, un infante di pochi mesi). Avrei potuto avere numerose ragioni per essere seriamente offeso.”
Fonte :
Andrea Sironi: quel genio ingombrante di mio nonno - Panorama

Anche Willy Macchiati gestì le expertise di Sironi (sodalizio del settembre 1959)
Poi la moglie Silvana Frezza Macchiati

“HO CONOSCIUTO SIRONI PER CASO
Non dimentichiamo che dopo la caduta del fascismo ebbe dei momenti difficilissimi. Nessuno osava avvicinarlo, nessuno comprava i suoi quadri.
Avevo una sua tempera che temevo fosse falsa. Ho telefonato a Sironi che era un uomo molto diffidente. Mi fissò l'appuntamento e mi trovai non in uno studio, ma in un cantiere….si camminava sulle carte, migliaia di tempere e di disegni, quadri stupendi al muro. Mi buttai. Gli dissi: "Maestro, quest'anno le offro 5 milioni, se lei mi dà i suoi quadri." Eravamo nel 1947 circa. Mi disse: "Non voglio metterla nei pasticci, lei è molto giovane, cinque milioni sono tanti." Comunque combinammo: non avevo soldi, me li feci prestare. Per 500.000 lire mi diede quattro grandi quadri. Mi regalò anche 5 o 6 temperoni, 60 per 80. E' lì che ho iniziato il mio sodalizio con Sironi.
Quando lo conobbi nessuno si interessava a lui e non aveva una lira. Anche Mimì Costa, la sua compagna, teneva i rapporti commerciali con me, perché Sironi era incapace di parlare di soldi. Ho venduto quindi alcune centinaia di quadri di Sironi, a Bergamini e alla Galleria la Bussola.
Alcuni dicono che ero il suo segretario, ma la segretaria era solo Mariella Righetti, sua nipote. Lui mi chiamava "lo straniero" perché diceva che ero il primo, nell'intermediare le sue opere, che non lo ha MAI preso per il collo.
Del resto, è a me e Mimì Costa che ha lasciato la sua volontà che potessimo giudicare dell'autenticità delle sue opere, non ad altri. Il documento originale del 1959 è riprodotto qui sul sito.
Sironi ha prodotto tantissime opere, era molto attivo e nel suo studio abbiamo inventariato circa quindicimila opere. Dunque, censire ed autenticare una simile produzione artistica è un lavoro enorme.
Sironi era un artista tormentato, impostava 20-30 quadri alla volta, poi li lasciava lì, li guardava, ci meditava su, non gli piacevano: insomma, un quadro di Sironi era un travaglio.C'era una grande rabbia in lui. Adorava la tempera e non ha mai voluto capire perché una tempera dovesse essere venduta meno cara di un olio: perché ci metteva di più a farla.
Per tutte queste ragioni, per quello che Sironi ha fatto e ha rappresentato nella mia attività, ho deciso anni fa di occuparmi solo delle autentiche di questo autore.”
- Willy Macchiati -



Insomma, con una confusione del genere, tanto di cappello alla Meeting, eh?
 
Ultima modifica:
poi qualcuno si chiede come mai stanno diventando leader in Italia
(o lo sono già? Help, non conoscono gli ultimi dati)
mentre altri annaspano

in effetti conosco solo 2 case d'asta che si comportano così
con tutti

altrove.....


PS
15.000 sironi????
e dove sono?????????????

mi vien da rivalutare mariooooo
 
Ultima modifica:
Casa d’Asta Meeting : onestà e serietà .


Ora vi chiedo quante case d’asta se non quante gallerie avrebbero garantito un gesto tanto impeccabile ed eticamente corretto, nell’assoluto rispetto del Cliente, considerando che, con tutta la stima, il Dr. Meloni esprime dei pareri, ma non hanno certo la medesima valenza di una Fondazione o di un Archivio (di cui l’artista del novecento è orfano).


Ricordo di aver letto che per legge la casa d'aste, nell'arco di 5 anni dalla vendita, è tenuta ad agire come scrivi che, correttamente, ha agito la meeting, nel caso in cui l'opera risultasse falsa (o comunque non riconosciuta autentica da chi rilascia la certificazione).
Poi indubbiamente esistono sempre i cavilli :D
 
Attenzione, caro Diego.
L'opera risulta pubblicata su uno dei più importanti volumi di Mario Penelope, che entra in quasi tutte le bibliografie ufficiali di Sironi.
Il parere di Meloni sarà anche sacrosanto, ma come il suo lo era anche quello della Gianferrari (pace all'anima Sua).
Facciamo distinzione fra gli artisti che hanno alle spalle Archivi o Fondazioni ed artisti che hanno solo storici e curatori che esprimono expertise, che il mercato tiene per buone. Sono due cose ben differenti.
 
Attenzione, caro Diego.
L'opera risulta pubblicata su uno dei più importanti volumi di Mario Penelope, che entra in quasi tutte le bibliografie ufficiali di Sironi.
Il parere di Meloni sarà anche sacrosanto, ma come il suo lo era anche quello della Gianferrari (pace all'anima Sua).
Facciamo distinzione fra gli artisti che hanno alle spalle Archivi o Fondazioni ed artisti che hanno solo storici e curatori che esprimono expertise, che il mercato tiene per buone. Sono due cose ben differenti.

:confused:
mi sfugge la tua risposta.
io mi riferivo ai casi e tempistiche per i quali le case d'asta sono teoricamente tenute al rimborso dell'opera, non alle differenze tra chi rilascia il parere di autenticità
 
scusami, Diego.
Avevo mal interpretato la Tua.
Ciao e grazie!:)
 
scusami, Diego.
Avevo mal interpretato la Tua.
Ciao e grazie!:)

Grazie a te per aver condiviso l'esperienza!un conto è la teoria,un altro è poi sapere che ci sono case serie che rispettano le regole e senza contestazioni
 
Attenzione, caro Diego.
L'opera risulta pubblicata su uno dei più importanti volumi di Mario Penelope, che entra in quasi tutte le bibliografie ufficiali di Sironi.
Il parere di Meloni sarà anche sacrosanto, ma come il suo lo era anche quello della Gianferrari (pace all'anima Sua).
Facciamo distinzione fra gli artisti che hanno alle spalle Archivi o Fondazioni ed artisti che hanno solo storici e curatori che esprimono expertise, che il mercato tiene per buone. Sono due cose ben differenti.

certamente hanno dimostrato di essere gente seria cosa assai rara di questi empi a prescindere da quello che prevede una legge che oggi come oggi non fa paura proprio a nessuno visto che siamo pieni di morosi, truffatori , ladri e chi più ne ha più ne metta.
Io ho grande stima della meeting art dalla quale ho comprato ed ho venduto e dopo quello che hai scritto mi sento ancora più tranquillo.
Sarei poi curioso di sapere se risultano collezionisti, galleristi o rappresentanti di case d'aste che hanno vinto cause contro coloro i quali hanno individuato come non autentiche opere di Sironi (Meloni) ma io allergherei il campo anche sulle opere di Rosai( Cavallo). :rolleyes:
 
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