Il grande business dell'impianto fotovoltaico.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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cangaceiro

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Buongiorno a tutti,
così me lo hanno presentato come il grande business dell'impianto fotovoltaico.
Premesso che sono un profano del settore. Vi parlo subito di numeri così ci capiamo.

Impianto da 13 Kw su un tetto di 90 mq posto a Perugia.
Spesa iniziale 50.000 euro.
In 20 anni si fa un utile di 110.000 mila euro per cui una media di 600 euro al mese e per cui nel 2031 avrò un totale di 160.000 euro.

Ora considerando che ho una casa con due falde del tetto di 145 mq a Firenze, di cui una esposta a sud.
Ho un amico elettricista che li monta a manetta.
Considerando anche che potrei acquisire il diritto di superficie di un terreno agricolo da un parente, fermo restando se c'è l'allaccio vicino, se mi danno il permesso ecc....

Mi chiedevo se ne valeva la pena.

Di quel poco che so due cose:
1. che un impianto fotovoltaico credo abbia un costo di manutenzione stimato all'1% annuo del costo iniziale delle opere.
2. e questo è il punto saliente, pare che a Maggio esca un certo decreto Romani che stoppi il tutto.

Il resto spero di saperlo da voi.

Buona Giornata.
 
Secondo me conviene aspettare maggio. Uno del settore che conosco mi ha detto che in Italia gli attuali incentivi finiscono a maggio. Dopo non si sà cosa daranno, ma visto il braccino corto di tremendino tremonti e la cronica mancanza di soldi mi sà che la fregatura è in arrivo

Magari riescono a inventarsi anche un qualcosa di retroattivo per togliere gli incentivi a chi l'impianto lo ha già fatto
 
Informati bene...parlando con un amico non è così conveniente...la resa cala con gli anni...e dopo 20 anni mi sembra va cambiato completamente...inoltre i costi di eliminazione sono a tue spese...
 
Secondo me conviene aspettare maggio. Uno del settore che conosco mi ha detto che in Italia gli attuali incentivi finiscono a maggio.

Dunque facendo una ipotesi rosea potrebbero stanziare un fondo perduto a maggio con il decreto romani? cioè in parole povere se il mio impianto costa ad esempio 50.000 euro da 13 kW posso farmeli finanziare per intero accedendo al fondo perduto o sto dicendo una fantasia?
 
Buongiorno a tutti,
così me lo hanno presentato come il grande business dell'impianto fotovoltaico.
Premesso che sono un profano del settore. Vi parlo subito di numeri così ci capiamo.

Impianto da 13 Kw su un tetto di 90 mq posto a Perugia.
Spesa iniziale 50.000 euro.
In 20 anni si fa un utile di 110.000 mila euro per cui una media di 600 euro al mese e per cui nel 2031 avrò un totale di 160.000 euro.

Ora considerando che ho una casa con due falde del tetto di 145 mq a Firenze, di cui una esposta a sud.
Ho un amico elettricista che li monta a manetta.
Considerando anche che potrei acquisire il diritto di superficie di un terreno agricolo da un parente, fermo restando se c'è l'allaccio vicino, se mi danno il permesso ecc....

Mi chiedevo se ne valeva la pena.

Di quel poco che so due cose:
1. che un impianto fotovoltaico credo abbia un costo di manutenzione stimato all'1% annuo del costo iniziale delle opere.
2. e questo è il punto saliente, pare che a Maggio esca un certo decreto Romani che stoppi il tutto.

Il resto spero di saperlo da voi.

Buona Giornata.


Purtroppo, dal 4 marzo, data di emazione del D.Lgs. per il riordino della produzione di energia da fonti rinovabili, le notizie sono pessime.
Si è passati, infatti, da una certezza del diritto e sul futuro degli investimenti, con incentivazione a calare nei prossimi quadrimestri, sino al 31.12.2011, ad un'altra di assoluta incertrezza, il quadroi peggiore per banche ed investitori.
Ciò vuol dire che, per gli impianti che non entreranno in funzione entro il prossimo 31 maggio, nulla si sa riguardo le incentivazioni, con azzeramento di tutte le pregresse statuizioni legislative in merito.
Si ricordi, infatti, che il precedente decreto, stabiliva quali sarebbero state le incentivazioni fino al 31.12.2011, tutto questo è stato azzerato.
Un successivo decreto, da attuarsi entro il 30 aprile 2011, stabilirà gli incentivi a far data dal primo giugno.
Ma, è ovvio, che questo è stata una gomitata in faccia a tutto il settore che, come qualunque altro ambito industriale, vive a mezzo del sostegno bancario.
Le banche, temo che non sarò smetito, non solo hanno congelato tutte le delibere che prevedevano allacci, a questo punto a rischio dopo il 31 maggio ma, per il futuro, saranno molto diffidenti in merito, non giudicando, è chiaro e assolutamente giutificabile, più affidabile il partner statale in questo ambito, con gravissime conseguenze per tutta la filiera.
Arrivo proprio oggi da un incontro in merito e l'aria è quella lì e, non l'ho fatto mai prima e mi si passerà, debbo proprio dire che viviamo sul serio nella Repubblica delle Banane, anzi, peggio, neanche in un posto simile si sarebbe potuto concepire uno scempio simile.
Risultato, tutti i business plane sono andati a pallini, né, cosa peggiore di tutte, si conosce un solo numero plausibile che possa essere simulato per il futuro, miliardi d'investimenti nel nostro paese a rischio, probabile futura cassa integrazione per molti.
Spero tanto di sbagliarmi, ma oggi l'aria è questa e, nel settore del credito, ciò che più conta è la fiducia, ci vorranno azioni forti affinché ritorni.
Comunque, per inciso, il tuo impianto mi sembra un pò caro.
 
Buongiorno a tutti,
così me lo hanno presentato come il grande business dell'impianto fotovoltaico.
Premesso che sono un profano del settore. Vi parlo subito di numeri così ci capiamo.

Impianto da 13 Kw su un tetto di 90 mq posto a Perugia.
Spesa iniziale 50.000 euro.
In 20 anni si fa un utile di 110.000 mila euro per cui una media di 600 euro al mese e per cui nel 2031 avrò un totale di 160.000 euro.

Ora considerando che ho una casa con due falde del tetto di 145 mq a Firenze, di cui una esposta a sud.
Ho un amico elettricista che li monta a manetta.
Considerando anche che potrei acquisire il diritto di superficie di un terreno agricolo da un parente, fermo restando se c'è l'allaccio vicino, se mi danno il permesso ecc....

Mi chiedevo se ne valeva la pena.

Di quel poco che so due cose:
1. che un impianto fotovoltaico credo abbia un costo di manutenzione stimato all'1% annuo del costo iniziale delle opere.
2. e questo è il punto saliente, pare che a Maggio esca un certo decreto Romani che stoppi il tutto.

Il resto spero di saperlo da voi.

Buona Giornata.

Effettivamente era conveniente, (mi sembra troppo piccolo il tetto da 90mq per 13 kw), ma come ti hanno già detto, adesso nulla è sicuro.
 
Alla fine a nulla è valso l’appello lanciato dalle associazioni e dagli operatori del settore – soprattutto del fotovoltaico - per non firmare il decreto Romani che è stato varato lo scorso 3 marzo dal Consiglio dei Ministri per la sua presunta incostituzionalità: Giorgio Napolitano ha scelto di apporre la sua firma sul decreto legislativo già rinominato, non a caso, “Ammazza rinnovabili”, ignorando le migliaia di lettere giunte al Quirinale nei giorni scorsi.

Il D.Lgs 03/03/2011, «Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE» compare, infatti, negli atti promulgati dal Presidente della Repubblica sul sito del Quirinale. Ora si attende la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Tante le motivazioni che avevano spinto a scrivere al Presidente del consiglio invitandolo a non promulgare il provvedimento, tacciato di incostituzionalità sia per eccesso di delega – per non aver rispettato, andando oltre i Pareri delle Commissioni Parlamentari sulla Direttiva Europea a favore delle rinnovabili – sia per aver violato la certezza del diritto andando in contrasto con le norme internazionali della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

La conseguenza più imminente dell’attuazione di questo provvedimento sarà il blocco dei finanziamenti necessari alle aziende e alle famiglie per installare un pannello fotovoltaico già annunciato da diversi istituti di credito che, a queste nuove condizioni, sono reticenti a concedere prestiti. Sul lungo termine, invece, il decreto si farà sentire soprattutto sull’occupazione oltre che sul blocco degli investimenti nel fotovoltaico e, in generale nelle rinnovabili.



Immagine: Greenreport

Ma le associazioni di settore (Anev, Aper, Asso Energie Future, Assosolare, Ises, Gifi), quelle ambientaliste tra cui Greenpeace, Legambiente e WWF) oltre che le tante aziende che operano nelle rinnovabili non si danno per vinte e annunciano già da oggi una mobilitazione a Roma davanti al Teatro Quirino per giovedì 10 marzo.

Le imprese del fotovoltaico, inoltre, hanno anche annunciato l’intenzione di intraprendere un’azione legale “che passerà per le Regioni, per gli organi della giustizia amministrativa e per quelli della giustizia comunitaria” e che comunque rischierà di paralizzare per mesi il settore in attesa che gli organi competenti si pronuncino.

E intanto il Ministro Prestigiamo ha annunciato l’avvio di una serie di consultazioni per definire il nuovo sistema di incentivi al fotovoltaico che saranno fissati dal prossimo giugno con decreto interministeriale e con step intermedi annuali




Rischia serissimamente di morire una dela pochissime cose che si stava sviluppando in Italia.
 
Il settore della green economy, ovvero quello legato al fotovoltaico e all'eolico è un grande inganno.
Gli unici a guadagnarci sono stati gli installatori e venditori di tali impianti.
Il popolino bue come al solito ha abboccato al miraggio di facili guadagni, s******** cifre assurde per impianti di scarsa qualità che non garantiranno mai i rendimenti promessi.
A questo aggiungiamoci la saggia decisione di limitare gli incentivi da parte dello stato...
 
Nel dispiacere io sono... contento.
Contento per aver predetto in tempi non sospetti, che tutte queste "certezze" (lo scambio sul posto, la tariffa di vendita agevolata, i finanziamenti e tutte le agevolazioni), potevano durare lo spazio di un niente... altro che 20 anni. Sarebbe bastato un governo che avesse detto: "ci siamo sbagliati, siccome non ci sono più soldi, da domani non paghiamo più un centesimo per la corrente prodotta da chi ha investito in fotovoltaico, anche se gli avevamo promesso di pagargliela per 20 anni!"
E mi sembra che siamo sulla strada! Altro che "Garanzia dello Stato!"
 
A questo aggiungiamoci la saggia decisione di limitare gli incentivi da parte dello stato...

Il punto, come dice gorio, non è il giudizio sull'eccessiva generosità dei nostri incentivi che è probabilmente condivisibile bensì l'ennesimo insulto di questo stato, con la s minuscola, che cambia le regole del gioco in corsa senza preoccuparsi di chi ci ha investito e dall'oggi al domani si ritrova il cerino in mano per colpa di chi governa che, pagato profumatamente da noi tutti, non è in grado di fare due conti in croce

Lasciam stare che è meglio ...
 
Sarebbe bastato un governo che avesse detto: "ci siamo sbagliati, siccome non ci sono più soldi, da domani non paghiamo più un centesimo per la corrente prodotta da chi ha investito in fotovoltaico, anche se gli avevamo promesso di pagargliela per 20 anni!"

Ma scusa per quelli che hanno gia` fatto l'impianto non cambia nulla, avranno i loro ricchi incentivi per i 20 anni previsti (e noi li pagheremo in bolletta).
Cambia per il futuro, i nuovi impianti.

Per chi si e` buttato nel business mi spiace ma gli incentivi erano davvero assurdi, sono venuti da tutto il mondo per approfittarsene costruendo impianti enormi (per il fotovoltaico, piccolissimi per il termoelettrico) che non hanno portato quasi nulla di ricaduta per l'economia locale e faranno pochissima corrente. Anzi erano talmente alti che si sono messi a fare gli impianti a terra consumando il suolo agricolo al posto di usare i tetti come sarebbe logico. Persino gli ambientalisti si sono incaxxati.
La cosa non era sostenibile, lo dicono pure gli operatori del settore.
 
Il punto, come dice gorio, non è il giudizio sull'eccessiva generosità dei nostri incentivi che è probabilmente condivisibile bensì l'ennesimo insulto di questo stato, con la s minuscola, che cambia le regole del gioco in corsa senza preoccuparsi di chi ci ha investito e dall'oggi al domani si ritrova il cerino in mano per colpa di chi governa che, pagato profumatamente da noi tutti, non è in grado di fare due conti in croce

Ma scusa a me risulta che chi ha investito e ha gia` fatto la domanda e` a posto anche se non ha ancora finito l'impianto.
Sbaglio? :mmmm:

Inoltre mi pare che fosse scritto che gli incentivi dovevano bastare per TOT KW installati e che questa soglia si sarebbe raggiunta prestissimo gli operatori del settore lo sapevano benissimo.
 
Ma scusa a me risulta che chi ha investito e ha gia` fatto la domanda e` a posto anche se non ha ancora finito l'impianto.
Sbaglio? :mmmm:

Inoltre mi pare che fosse scritto che gli incentivi dovevano bastare per TOT KW installati e che questa soglia si sarebbe raggiunta prestissimo gli operatori del settore lo sapevano benissimo.


Non è assolutamente vero.
A parte che la soglia di 8TW è assolutamente ridicola per un paese ad altissima irradiazione come l'Italia, ma tale soglia oltretutto, era ben lungi dall'essere raggiunta, ad onta delle cavolate propagandistiche che erano state messe in giro.
Siamo, più o meno, al 40%.
Nel conticino fatto dai lobbisti dei fossili, infatti, erano state messe anche le richieste di allacciamento (sic), quindi programmi non solo ancora non realizzati ma, oltretutto, mai finanziati, quindi che mai si sarebbero realizzati.
Tanto ciò è vero che, visto che fissare questo tetto non serviva effettivamente, nel breve periodo per i scopi prefissati, nessun tetto poi, effettivamente, è stato posto mentre, più efficacemente dal punto ddi vista di chi vuole uccidre il settore, si è creato questo vero e proprio mostro legislativo, il quale ammazza le tariffe già attuate, a scadenza tra nove mesi, senza nulla dire con cosa sono state ostiuite questo è il punto cruciale, oggi non si sa quali incentivi ci saranno dal primo giugno in poi e siamo all'8 di marzo, tanto che, oggi, nessun piano è ipotizzabile, bensì rimandando ad un futuro decreto da emettersi entro il 30 aprile.
La situazione peggiore che si potesse mai immaginare, migliore per chi ha interessi a che il settore, in grandissima espansione, venisse ucciso.
Rispondendo a Bigmad, ma dico, sei un ex nuotatore, sei pure ingegnre, un attimo di atttenzione ti avrebbero permesso di capire che non si parla degli incentivi già e regime per gli impianti già e regime, che nessuno potrebbbe mai toccare, ma degli incentivi che dovranno andare a regime dal primo di giugno in poi, per gli impianti che si fossero allacciati fino al 31.12.2011.
Sulla scorta di quei numeri, dati dalo stesso governo appena 6 mesi fa, si sono iniziati gli investimenti, le banche hanno deliberato mutui e leasing, i cantieri si sono aperti ed ora, con un atto che dire inqualificabile è poco in un paese civile, si stabilisce che non solo non vale il numero che è stato dato appena a luglio ma, oltertutto, cosa più grave di tutte, neanche sono stati dati altri riferimenti a sostituzione, lasciando tutti nell'inecertezza, di fatto congelando un intero settore, facendolo morire, una follia vera e propria.
Ripeto, oggi sono stato ad una riunione con alcuni esponenti bancari e del settore dell'industria delle rinnovabili.
Il primo acchitto delle banche, che hanno ricevuto un vero e proprio cazzotto in faccia, è il non fidarsi della cosa, nel senso che non si fidano più dello stato, proprio colui che quelle certezze dovrebbe infondere.
 
Ma scusa a me risulta che chi ha investito e ha gia` fatto la domanda e` a posto anche se non ha ancora finito l'impianto.
Sbaglio? :mmmm:

Inoltre mi pare che fosse scritto che gli incentivi dovevano bastare per TOT KW installati e che questa soglia si sarebbe raggiunta prestissimo gli operatori del settore lo sapevano benissimo.

Giusto per chiarezza ricordo che al raggiungimento della soglia stabilita, diciamo pure gli 8 gw, di potenza installata sarebbe dovuto scattare un periodo transitorio di 14 mesi per i soggetti privati (24 mesi per i soggetti pubblici) in cui concludere gli impianti ed ottenere gli allacciamenti alla rete e cmq beneficiare degli incentivi.
L'esistenza del periodo transitorio era la base su cui poggiava la fiducia di tutto il sistema, creditizio in primis, perchè è del tutto evidente che altrimenti all'approssimarsi del limite nessuno avrebbe più fatto nulla.
E invece cosa accade? chi oggi ha stipulato contratti di approvvigionamento di materiali e quant'altro se lo trova dove non batte il sole. I danni chi li paga secondo te?

[...]
DECRETO 6 agosto 2010 .
..
Art. 3
(Obiettivi e limiti massimi della potenza elettrica cumulativa)
1. L'obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica cumulata da installare è stabilito in 8000 MW entro
il 2020.
2. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe
incentivanti di cui al titolo II del presente decreto è stabilita in 3000 MW.
3. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche
innovative che possono ottenere le tariffe incentivanti di cui al titolo III del presente decreto è stabilita in 300
MW.
4. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici a concentrazione che possono
ottenere le tariffe incentivanti di cui al titolo IV del presente decreto è stabilita in 200 MW.
5. Il soggetto attuatore pubblica sul proprio sito internet e aggiorna con continuità il valore della potenza
cumulata degli impianti entrati in esercizio nell'ambito delle disponibilità di cui ai commi 2, 3 e 4.
6. In caso di esaurimento delle disponibilità di cui ai commi 2, 3 e 4, hanno diritto alle tariffe incentivanti di
cui al presente decreto gli impianti che entrano in esercizio entro quattordici mesi dalle date, comunicate dal
soggetto attuatore sul proprio sito internet, nelle quali risultano raggiunti i tetti di disponibilità
di cui ai
medesimi commi 2, 3 e 4. Il predetto termine di quattordici mesi è elevato a ventiquattro mesi per i soli
impianti i cui soggetti responsabili sono soggetti pubblici.
 
Giusto per chiarezza ricordo che al raggiungimento della soglia stabilita, diciamo pure gli 8 gw, di potenza installata sarebbe dovuto scattare un periodo transitorio di 14 mesi per i soggetti privati (24 mesi per i soggetti pubblici) in cui concludere gli impianti ed ottenere gli allacciamenti alla rete e cmq beneficiare degli incentivi.
L'esistenza del periodo transitorio era la base su cui poggiava la fiducia di tutto il sistema, creditizio in primis
, perchè è del tutto evidente che altrimenti all'approssimarsi del limite nessuno avrebbe più fatto nulla.
E invece cosa accade? chi oggi ha stipulato contratti di approvvigionamento di materiali e quant'altro se lo trova dove non batte il sole. I danni chi li paga secondo te?

[...]
DECRETO 6 agosto 2010 .
..
Art. 3
(Obiettivi e limiti massimi della potenza elettrica cumulativa)
1. L'obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica cumulata da installare è stabilito in 8000 MW entro
il 2020.
2. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe
incentivanti di cui al titolo II del presente decreto è stabilita in 3000 MW.
3. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche
innovative che possono ottenere le tariffe incentivanti di cui al titolo III del presente decreto è stabilita in 300
MW.
4. La disponibilità di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici a concentrazione che possono
ottenere le tariffe incentivanti di cui al titolo IV del presente decreto è stabilita in 200 MW.
5. Il soggetto attuatore pubblica sul proprio sito internet e aggiorna con continuità il valore della potenza
cumulata degli impianti entrati in esercizio nell'ambito delle disponibilità di cui ai commi 2, 3 e 4.
6. In caso di esaurimento delle disponibilità di cui ai commi 2, 3 e 4, hanno diritto alle tariffe incentivanti di
cui al presente decreto gli impianti che entrano in esercizio entro quattordici mesi dalle date, comunicate dal
soggetto attuatore sul proprio sito internet, nelle quali risultano raggiunti i tetti di disponibilità
di cui ai
medesimi commi 2, 3 e 4. Il predetto termine di quattordici mesi è elevato a ventiquattro mesi per i soli
impianti i cui soggetti responsabili sono soggetti pubblici.


Perfetto, questo è il cuore del problema, spiace che qualcuno, spero non per ideologia, non riesca a centrarlo.
Ricordiamo che questo decreto era la certezza su cui tutti hanno investito e, oggi, lo stesso soggetto che, sulla scorta di lunghissime consultazioni, lo aveva emesso appena pochi mesi fa, dice che è tutto sbagliato, per lo più neanche sostituendolo completamente, bensì limitandosi a dire che il vecchio, dal primo di giugno, non è sarà più valido, ma senza dire che ci sarà dopo il primo giugno.
Una cosa inaudita, da farci sbattere fuori dall'Europa.
 
Ma scusa per quelli che hanno gia` fatto l'impianto non cambia nulla, avranno i loro ricchi incentivi per i 20 anni previsti (e noi li pagheremo in bolletta).
Cambia per il futuro, i nuovi impianti.


Rispondendo a Bigmad, ma dico, sei un ex nuotatore, sei pure ingegnre, un attimo di atttenzione ti avrebbero permesso di capire che non si parla degli incentivi già e regime per gli impianti già e regime, che nessuno potrebbbe mai toccare, ma degli incentivi che dovranno andare a regime dal primo di giugno in poi, per gli impianti che si fossero allacciati fino al 31.12.2011.

Attenzione, non ho detto che chi ha già fatto gli impianti non prenderà più gli incentivi.
Ho detto in sostanza che NON MI STUPIREI - e la riduzione/abolizione degli incentivi per gli impianti di prossima realizzazione è il segnale - se un governo prima o poi dicesse: "Basta. Sappiamo che vi avevamo promesso per 20 anni un prezzo di acquisto al Kw di TOT, ma non ci sono più soldi e non ve lo paghiamo più... se ci riuscite vendete la corrente sul mercato al prezzo di mercato!"
In barba a tutti i piani di ammortamento ipotizzati da chi confida nel prezzo di vendita del Kw "incentivato".
Ecco uno dei motivi per cui io NON ho mai creduto a tutti quelli che, conti e piani di ammortamento alla mano, ti volevano vendere l'impianto domestico, facendoti credere che si pagava da solo e che quasi non dovevi tirar fuori un centesimo, anzi, dopo 10 anni ci andavi pure a guadagnare vendendo la corrente... tanto garantiva lo Stato!
 
Ho letto tutte le risposte.

in parole molto povere direi che anche se per assurdo il primo giugno lo stato promulgasse garanzie pari al passato diventa troppo azzardoso investire in un settore in cui si parla di progetti lunghi 20 anni, proprio per la paura che prima o poi lo stato dica non siamo più in grado di pagarvi la corrente incentivata per cui ognun per se e Dio per tutti.
 
Ho letto tutte le risposte.

in parole molto povere direi che anche se per assurdo il primo giugno lo stato promulgasse garanzie pari al passato diventa troppo azzardoso investire in un settore in cui si parla di progetti lunghi 20 anni, proprio per la paura che prima o poi lo stato dica non siamo più in grado di pagarvi la corrente incentivata per cui ognun per se e Dio per tutti.


Questo non è possibile e non è ciò che è successo.
E' accaduto che lo stato abbia fissato degli incentivi, a scadenza, per gli impianti ancora da andare a regime e. prima che vi andassero, quindi in fase di costruzione, ha detto che si azzerava tutto fissando un termine per emettere quelli nuovi, generando un clima di incertezza tale che, propio come è capitato a te, ha prodotto sfiducia nel settore, tanto da far ritenere che fosse questo l'obbiettvo prefissatosi.
 
Il settore della green economy, ovvero quello legato al fotovoltaico e all'eolico è un grande inganno.
Gli unici a guadagnarci sono stati gli installatori e venditori di tali impianti.
Il popolino bue come al solito ha abboccato al miraggio di facili guadagni, s******** cifre assurde per impianti di scarsa qualità che non garantiranno mai i rendimenti promessi.
A questo aggiungiamoci la saggia decisione di limitare gli incentivi da parte dello stato...

E poi green di che????? E' da ecologisti riempire terreni fertili o zone paesaggisticamente intatte di pannelli solari?? :mad::mad:
Ma fatemi il piacere... bene hanno fatto a bloccare questa speculazione a vantaggio di pochi e che tutti paghiamo in bolletta.
 
Questo non è possibile e non è ciò che è successo.
E' accaduto che lo stato abbia fissato degli incentivi, a scadenza, per gli impianti ancora da andare a regime e. prima che vi andassero, quindi in fase di costruzione, ha detto che si azzerava tutto fissando un termine per emettere quelli nuovi, generando un clima di incertezza tale che, propio come è capitato a te, ha prodotto sfiducia nel settore, tanto da far ritenere che fosse questo l'obbiettvo prefissatosi.

Non era mai successo nemmeno che ti rubassero il TFR per darlo all'Inps o che ti costringessero ad aspettare un anno prima di prendere la pensione nonostante avessi i requisiti per prenderla, oppure che ti allungassero l'età minima da un giorno all'altro... insomma, quanto a promesse e "parole date" lo Stato, ormai, non mi sembra proprio il massimo della garanzia!
 
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