in genere in una ag. immo. si svolgono diverse trattative al giorno, settimana, mese, anni.
chi compra o vende, a meno che non sia un costruttore o figure assimilabili, farà al massimo una trattativa: la prima e l'ultima della vita.
Il mio assunto è: chi svolge questo mestiere sia come ag. imm. o costruttore parte avvantaggiato rispetto all'acquirente; diciamo che c'è lo stesso rapporto tra un lupo e un agnello -tra 'conosciuto e assimilato'.
All'ag. interessa solo prendere i soldi della commissione
e se per ottenere questi soldi deve alleggerire qualche posizione, omettere qualche notizia utile per l'acquirente non credo se ne faccia molti scrupoli pur d'intascare i soldi come contropartita del lavoro svolto (pubblicare, aprire e chiudere le porte, ecc., ecc.)
Il caso di un acquirente preparato (scafato) è raro ma può essere, quindi l'eccezione.
Adesso il punto è questo: come si fa a fissare una regola, pregiudizio, generale fondata su una eccezione? Non credo si possa.
Con il tuo mestiere ti sarà capitato di sentire che le ag. imm. si affidano l'un l'altro gli immobili da vendere. Non è così? Forse sarà capitato proprio a te.
Un immob. non si vende? Bene, prendo accordi con un o 2 o 3 collega/ghi ed ecco che lo stesso immob. si ritrova pluri-pubblicato.
In un contesto simile il malcapitato acquirente non conosce nulla dei vostri accordi: deve solo acquistare una casa. Nient'altro. Non deve speculare, non ha alcun interesse a bighellonare.
Mettiamo per ipotesi che tra quei mestieranti sorgano dei problemi e nel frattempo uno di loro abbia concluso una proposta di acquisto. Secondo te in che situazione si ritrova l'acquirente?
Ti cito questo caso, ma se ne potrebbero ipotizzare altri, che non è affatto un caso raro ma quasi prassi, consuetudine.
Come suggerisce garbatamente Gorio è utile ragionare per criteri disciplinari generalizzati e non per casi singoli; eco che, i riferimenti riportati da Marco sono la cornice entro da cui trarre ispirazione per approfondire la lettera e lo spirito della letteratura legislativa nei casi controversi.
Davanti ad un giudizio di sicuro rimane molto difficile dimostrare la cattiva fede di un povero cristo che tenta di comprare un bene primario; invero, è più agevole mostrare le fauci taglienti degli ag. immo. che nella contropartita non mettono nè limmob. nè i valori per l'acquisto.
Pensa se dovesse capitare un giudice che ha lambito la vostra categoria e ne abbia tratto una confacente impressione.
Credo di aver sviscerato sino in fondo la mia opinione a riguardo (sebbene consapevole di aver speso molto male il tempo dedicato) ma è un dovere nei tuoi confronti e nei confronti degli altri boaders.
Buona serata a tutti