Innamorarsi del jazz vol. 3

Lennie Tristano
Il pianoforte mai ascoltato.
Grande pianista e compositore italo-americano. Autentica leggenda del jazz, non fu mai incline a concedersi al pubblico, vuoi per il suo carattere, molto timido, vuoi per la sua salute cagionevole, vuoi per la guerra che intraprese contro i produttori jazz negli anni ’40 – ’60.

Ritenuto indiscusso esponente del cool jazz, non si sentì mai “cool” anzi si schierava apertamente contro questa etichetta che gli avevano affibbiato, lui rispondeva così: « Cool Jazz è un termine stupido. Il jazz che noi si suonava non era affatto freddo. Era rilassato, era privo di spettacolarità, era serio e impegnato, questo sì, ma non era certo freddo».

Sin dall’infanzia Tristano dovette sempre combattere. Una micidiale influenza lo rese cieco giovanissimo, costretto a cambiare la sua vita affrontando il buio, proprio dal buio capì che la musica lo poteva aiutare tantissimo. Iniziò a studiare sassofono, passando per il clarinetto approdò al pianoforte. Aveva così tanta carica dentro che riuscì a diplomarsi al conservatorio in metà del tempo previsto, utilizzando i rimanenti anni di studio obbligatori per diplomarsi anche in pianoforte e composizione.

I tempi erano duri e la famiglia non poteva aiutarlo economicamente per questa ragione incominciò a suonare nei night club e nelle feste private per ritagliarsi un reddito. Il jazz era ancora lontano da lui, o meglio i produttori non avevano ancora capito l’idea jazz di Tristano, troppo avanti per la cultura musicale dell’epoca.

Fu Lee Konitz ad essere folgorato ed affascinato dalla sua visione del jazz, tanto che nel suo primo lavoro in sala d’incisione Tristano lo volle al suo fianco. Quegli anni furono molto pieni, aveva trovato una certa stabilità lavorativa e le sue idee incominciarono ad avere proseliti.

Il suo jazz basato su linee melodiche molto precise, si intrecciava con intervalli inattesi ed accordi suonati al pianoforte con passaggi funambolici suonati con entrambe le mani. Restano storiche le sue improvvisazioni, considerate la prima espressione di free jazz; un esempio il pezzo “Requiem” riportato nell’album Tristano del ’55, improvvisato al pianoforte dopo aver appreso la notizia della morte di Charlie Parker e considerato il suo omaggio al più grande sassofono della storia jazz.

http://www.youtube.com/watch?v=FQZxUwpVQPo

http://www.youtube.com/watch?v=kypRdMT7R7U&feature=related
 

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Nello stesso album troviamo anche il brano Turkish Mambo, in cui rimane aperto il dibattito se sia stato rimixato in post registrazione o meno, considerato che, ascoltando il pezzo e contando gli accordi, Tristano avrebbe dovuto suonare con quattro mani e non le “solite” due. Altro suo album di indiscutibile spessore è The New Tristano del 1962, uno dei migliori album per pianoforte della storia del jazz.

Alla metà degli anni ’60, Tristano inizia a lasciare la musica interpretata per dedicarsi all’insegnamento, incominciando a strutturare la sua idea di cool jazz; ebbe subito molto seguito, pensiamo per esempio all’amico Lee Konitz, a Charles Mingus, ad Herbie Hancock e a Bill Evans, ed anche al fanciullo Joe Satriani, futuro rocker che, in pantaloncini corti, subendo i metodi di insegnamento burberi ma efficaci di Tristano, macinava scale su scale, mal digerendo quel contrappunto, tanto ostico nella musica jazz, ma sovente rispolverato nel rock.

http://www.youtube.com/watch?v=9ykgrSuBnXw


http://www.youtube.com/watch?v=J04czkMj6NM&feature=related
 

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Charlie Parker said:
"As for Lennie Tristano, I'd like to go on record as saying I endorse his work in every particular.
They say he's cold. They're wrong. He has a big heart and it's in his music.
Obviously, he also has tremendous technical ability, and, you know, he can play anywhere with anybody.
He's a tremendous musician. I call him the great acclimatizor."

(DownBeat - January 28, 1953)

Dicono che è freddo. Si sbagliano. Ha un grande cuore ed è nella sua musica. :)


http://www.youtube.com/watch?v=DadXI5R7Td4&feature=related
 

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Christopher Stephen BottiOK! o Chris Botti (Portland, 12 ottobre 1962) è un trombettista e compositore statunitense.
La sua prima influenza musicale è stata sua madre, una pianista classica insegnante part-time di pianoforte. Ha subito l'influenza di Miles Davis. È stato allievo di David Baker e Bill Adam alla Indiana University, dove si è diplomato.

Celebre per le sue importanti collaborazioni con artisti di ogni genere (pop, jazz ecc.) come Sting, Frank Sinatra, Dean Martin, Chaka Khan, Andrea Bocelli, Jill Scott, Steven Tyler, The Blue Nile, Josh Groban, Michael Bublé, Dave Koz, Jeff Lorber, David Torn, Roy Hargrove, Paul Simon, Rod Stewart, Clark Terry, Lee Ritenour, Renee Olstead, Burt Bacharach, Paula Cole, John Mayer, Katharine McPhee e Brian Culbertson, è molto conosciuto in Italia per la canzone "La belle dame sans regrets", interpretata insieme a Sting, contenuto in To Love Again - The duets (2006). Nel dicembre 2007 è stato nominato per i Grammy Awards, per aver prodotto il Miglior album strumentale pop (Italia, contenente molte canzoni italiane come "Estate" ecc.).

MY FUNNY VALENTINE - CHRIS BOTTI

http://www.youtube.com/watch?v=M51UqyWpYko&feature=related
 

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