Mario Schifano: Archivio e Fondazione

Schifano: prevenire è meglio che curare

Prevenire è meglio che curare.
Sulle recenti diatribe riguardo la bella e autentica opera di Schifano ancora in asta presso la meeting art ricordo che scrivendo è necessario evitare di incappare in questo problema: "La turbativa d'asta" Il reato di turbativa d'asta

Schifano è diventato un artista internazionale. Le opere autentiche come questa, con archivio fondazione MS, dovrebbero avere pari diritto rispetto a quelle archivio Mario Schifano di eredi Roma, di essere vendute, commercializzate, esitate in aste sia Italiane che all'estero (quindi anche da Christie's, Sotheby's, oltre che Il Ponte, Finarte, etc ).
Queste case d'aste esitano oggetti o opere "Attribuite a" con i relativi certificati di autenticità. Esempio:
Christie’s Parigi, 23 mln di euro per un disegno attribuito a Michelangelo - Arte Magazine
Attribuito a Alfredo Protti (1882-1949)
Attribuito a Giuseppe Pellizza da Volpedo (Italia 1868-1907)
In vendita da Sotheby's un ritratto attribuito a Botticelli: sarà un'asta storica
https://www.ponteonline.com/it/lot-details/auction/503/lot/151/
https://arte.sky.it/news/rembrandt-dipinto-paesaggio-attribuizione
https://www.finarte.it/asta/dipinti...onna-con-bambino-e-santantonio-bozzetto-59085
https://www.finestresullarte.info/a...tileschi-nuova-attribuzione-maddalena-van-ham

Un nuovo dipinto attribuito ad Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 - Napoli, post 1652): si tratta di una Maddalena penitente che andrà in asta da Van Ham a Colonia (Germania), con stima 30-40.000 euro. L’opera, riferisce la casa d’aste, si trova da circa cinquant’anni in una collezione privata, ed era fino a poco tempo fa attribuita a un importante pittore fiorentino del Seicento, Carlo Dolci (Firenze, 1616 - 1686). A formulare l’attribuzione ad Artemisia è stato lo storico dell’arte Riccardo Lattuada, grande esperto di pittura del primo Seicento con all’attivo diverse pubblicazioni su Artemisia Gentileschi.
Secondo Lattuada, questa Maddalena penitente potrebbe essere stata realizzata da Artemisia nel suo periodo napoletano (dopo il 1640), assieme a uno dei suoi più importanti collaboratori, Onofrio ******* (Napoli, 1606? - 1656?): per lo studioso, si tratta di un dipinto dell’ultima fase della carriera della pittrice, databile al 1650-1654. Onofrio *******, che si formò con Artemisia ma prima ancora con Battistello Caracciolo, potrebbe essere stato coinvolto nell’esecuzione del dipinto, ma non nell’ideazione, che secondo Lattuada è da ascrivere per intero ad Artemisia. Che i due collaborassero è attestato dai documenti (ci sono due note di pagamento, una del 1653 e una del 1654, che confermano questa notizia), e potrebbero dunque averlo fatto anche per questa Maddalena penitente.
“Si tratta”, afferma con entusiasmo la casa d’aste, “di una preziosa aggiunta al corpus dei dipinti........etc etc....

etc etc per arte antica, orientale ...etc oggetti e opere "attribuiti a " con relativa expertise.

A questo punto del discorso è "ASSURDO" che queste case d'asta, e alcuni mercanti, rifiutano di vendere o esitare opere autentiche di Mario Schifano archiviate dalla Fondazione MS....sulla base di una generica "DISCREZIONALITA'..."
In questo modo, volente o nolente, una fetta del mercato e una fetta dei soldi del mercato su Schifano ... vengono "spinti" sulle opere archiviate dall'archivio eredi di Roma.

Questo è il problema...un problema CREATO e gestito da chi ha in mano una parte del mercato dell'arte....ma per fortuna NON da tutti i mercanti...e non da tutte le case d'asta.

All'uopo, ribadisco la mia personale stima nell'operato della Meeting art che a mio personale parere dimostra anche in queste scelte coraggiose di difendere il principio di legalità e di diritto nel mercato dell'arte contemporanea e in particolare nel mercato di Schifano, continuando a vendere e a commercializzare come da rispetto cristallino e trasparente tutte le opere di Mario Schifano archiviate sia Fondazione MS che Archivio Mario S di eredi. Questo è il comportamento esemplare da prendere a esempio. Il mercato dovrebbe premiare la Meeting art in particolare su queste opere. Il mio consiglio personale ai maggiori esperti delle case d'asta Christie's, Sotheby's Il Ponte, Finarte etc è quello di riprendere a esitare anche tutte le opere di Mario Schifano archiviate Fondazione MS.
Ovviamente il "grillo parlante" non sarà ascoltato...................................................
Saluti.
 
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Posto che il quadro non mi interessa trovo abbastanza allucinante che l’archivio Monica schifano non autentichi in automatico le opere archiviate dalla fondazione nel periodo in cui lei stessa ne faceva parte. E mi pare che sia questo il caso visto che è datato 2002.
 
Posto che il quadro non mi interessa trovo abbastanza allucinante che l’archivio Monica schifano non autentichi in automatico le opere archiviate dalla fondazione nel periodo in cui lei stessa ne faceva parte. E mi pare che sia questo il caso visto che è datato 2002.

Ti quoto al 100%........e preferisco dire solo: "Assurdo".....e credo di aver scritto fin troppo sull'argomento....così non và....
Saluti
 
Ti quoto al 100%........e preferisco dire solo: "Assurdo".....e credo di aver scritto fin troppo sull'argomento....così non và....
Saluti

Poi magari non è stato richiesto non lo sappiamo
Ma io credo che dovrebbe essere automatico altrimenti smentire se stessi lo trovo duro eh
 
Sbaglio o è andato invenduto lo Schifano propaganda da Martini?
 
Poi magari non è stato richiesto non lo sappiamo
Ma io credo che dovrebbe essere automatico altrimenti smentire se stessi lo trovo duro eh

Certo..assurdo...e poi visto che tocca a me fare il "grillo parlante" devo aggiungere: vi ricordate che la Fondazione Mario Schifano di via delle Mantellate a Roma, fondata da Monica de Bei e Cimatti era ed è rimasta fino al Marzo 2003 una fondazione , una società di singoli ma senza il riconoscimento della personalità giuridica? Bene cosa comporta questo? due cose: 1) un vantaggio o semplificazione fiscale per pagare le tasse relative alla dichiarazione dei redditi annuale che è più semplice ( ma non ci interessa questo) ; 2) i debiti di un socio o le responsabilità di un socio NON ricadono sulla società ma sul singolo e sui suoi eredi ( La societa semplice ).

Associazioni e fondazioni

Questo cosa comporta? Comporta che se io, che sono socio della "fondazione o associazione pesci e polpi" insieme ai miei due amici Maruzzo e Pino, certifico insieme ai miei due soci che delle perle che Maruzzo e Pino e mia mamma hanno coltivato, SONO perle vere, autentiche e se queste perle autenticate anche da me vengono immesse sul mercato e vengono vendute , e metto un altro se ..e se dopo 5 o 10 anni io credo che la società non vada bene e non lavori come avrei preferito io e se --- altro se...... me ne vado, sciolgo la società e ne faccio un'altra con Ettore e Santuzza, società che certifica la autenticità delle perle.....e se ...un'altro SE..quando mi ripresentano le vecchie perle da me certificate come autentiche per farle nuovamente certificare ...SE io mi rifiuto di certificarne una parte e se in questo modo le perle del vecchio archivio PERDONO VALORE....provoco un danno economico a chi se le era comperate come buone....e allora allora allora chi risponderà del danno economico provocato? NON tutta la vecchia società che era solo una società semplice ma il singolo socio che con il suo comportamento ha arrecato altrui danno e in sua mancanza i suoi eredi.....ma non gli altri due soci Mario e Pino...NON MARUZZO e NON PINO.
Questo per spiegare che la Fondazione Mario Schifano in quanto società priva di riconoscimento giuridico non risponde in solido con il singolo socio di debiti o altre scelte del singolo che provocano altrui danno.





PS: nel post precedente ho voluto sottolineare, come è arcinoto, che anche nel passato si usassero gli aiutanti di bottega, e di come la collaborazione, la ideazione del maestro ( ma non la esecuzione) e il pagamento siano elementi più che sufficienti a attribuire una opera a un grande artista e a venderla a 30.000 euro. Sappiamo che tutte le opere per Telemarket e tutti gli anemici fatti con Gianvenuti o altre opere fatte con Rossi (monotipi) o con Memmo Mancini (monocromi retrodatatati) sono state volute, ideate da Schifano, progettate da lui e pagate. Tutte le opere TM sono fatturate e le fatture la ha ancora la Fondazione MS di Milano nella figura di Renzo Colombo ....quindi sono stra- autentiche oltre che a essere in buona parte già archiviate anche da Monica.....che dire? Siamo nella follia Italiana e nella follia di quella parte di mercanti (case d'asta, gallerie) (MA RIPETO PER FORTUNA MOLTE NON LI HANNO SEGUITI) che hanno deciso di "pilotare" a tal guisa il mercato di Schifano....
Tra 30-50-60 anni le stesse case d'asta rispolvereranno le belle opere di Schifano rimaste archiviate solo fondazione MS, per venderle con la expertise della fondazione MS e con quella di un loro esperto del momento , presentandole come capolavori erroneamente ritenuti di atelier o erroneamente ritenute opere meno significative di Mario Schifano, ....e vai che il circo continua...
 
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Posto che il quadro non mi interessa trovo abbastanza allucinante che l’archivio Monica schifano non autentichi in automatico le opere archiviate dalla fondazione nel periodo in cui lei stessa ne faceva parte. E mi pare che sia questo il caso visto che è datato 2002.
appunto e quando i cosiddetti "schifaniani" sostengono che i quadri che non hanno l'archivio monica sono privi di una o più gambe... io rispondo ma avete in visione tutte le opere archiviate dalla signora!!....
 
validi i monotipi oggi da Martini arte sia Archivio MS Roma che Fondazione MS Milano

Confermati con gara i tre monotipi di Mario Schifano in asta oggi presso Martini aste: il lotto 405 Compagni, Compagni, Compagni archivio Mario Schifano di Monica è passato con gara a 4400 e diritti ( circa 5500 ), il lotto 406 Mario Schifano Futurismo rivisitato a colori, archivio Mario Schifano di Monica, stampatore Volpini del 1971 menzionato sul Catalogo Bolaffi vol 3 del 1973 confermato con gara 8500 e diritti (circa 10600) e il lotto 407, albero serigrafia anni 70 con conferma di autenticità da parte della Fondazione Multistudio MS di Milano ha fatto gara fino ai 2400 eu e diritti per circa 3000 euro finito (oltre alle future spese per la archiviazione) .

Personale valutazione: tutti i monotipo di Schifano interessano al mercato; valuto positivamente il fatto che Martini arte esita, come è giusto che sia, opere di Mario Schifano con autentica garantita dalla Fondazione Multistudio MS di Milano.
 
Da osservatore neutrale che ha letto le diatribe degli ultimi anni, per me è chiaro che l'invenduto da meeting, che ha visibilita' anche all'estero (dove presumo non si non legga il fol, anche per un semplice problema di lingua) dimostra comunque che chi acquista oggi uno schifano sa, anche in Italia, quale dovrebbe essere l'archivio giusto per il mercato internazionale.

Forse le reazioni di alcuni erano dovute a certi post su quel quadro che meritavano un giusto inquadramento per i neofiti.

Basta leggere quale archivio indicano oggi christies, sothebys e phillips per rendersi conto della direzione.

Oggi se uno se compra uno schifano sa cosa deve pretendere.

Schifano se sta crescendo di mercato e' forse anche perché il mercato ritiene di avere trovato un archivio affidabile.

Poi se uno oggi vuole magari comprare schifano cercando di risparmiare, con tutta probabilità si troverà nella situazione di chi, anni fa, ha preso degli arazzi di Boetti senza archivio che poi non sono stati archiviati.

Poi il fidarsi dell'occhio su un artista fa un po' sorridere, anche se si e' esperti.

Anche basquiat ha un gesto molto istintivo, ma girano comunque dei falsi.

Ci sono anche bravi falsari al mondo e forse con artisti deceduti come schifano, la garanzia migliore sarebbe una pubblicazione coeva (e sottolineo coeva), con la verifica dell'archivio riconosciuto, perché in un gesto come il suo, falsificare un'opera pubblicata ed eludere la verifica del gioco "trova le differenze", da parte di chi conosce il suo segno, diventa più arduo.
 
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Ognuno con le proprie opere fa quello che crede.
Il mercato decide se comprarlo oppure no.
Semplice.
 
Da osservatore neutrale che ha letto le diatribe degli ultimi anni, per me è chiaro che l'invenduto da meeting, che ha visibilita' anche all'estero (dove presumo non si non legga il fol, anche per un semplice problema di lingua) dimostra comunque che chi acquista oggi uno schifano sa, anche in Italia, quale dovrebbe essere l'archivio giusto per il mercato internazionale. Forse le reazioni di alcuni erano dovute a certi post su quel quadro che meritavano un giusto inquadramento per i neofiti.
Basta leggere quale archivio indicano oggi christies, sothebys e phillips per rendersi conto della direzione. Oggi se uno se compra uno schifano sa cosa deve pretendere.
Schifano se sta crescendo di mercato e' forse anche perché il mercato ritiene di avere trovato un archivio affidabile. Poi se uno oggi vuole magari comprare schifano cercando di risparmiare, con tutta probabilità si troverà nella situazione di chi, anni fa, ha preso degli arazzi di Boetti senza archivio che poi non sono stati archiviati. Poi il fidarsi dell'occhio su un artista fa un po' sorridere, anche se si e' esperti. Anche basquiat ha un gesto molto istintivo, ma girano comunque dei falsi. Ci sono anche bravi falsari al mondo e forse con artisti deceduti come schifano, la garanzia migliore sarebbe una pubblicazione coeva (e sottolineo coeva), con la verifica dell'archivio riconosciuto, perché in un gesto come il suo, falsificare un'opera pubblicata ed eludere la verifica del gioco "trova le differenze", da parte di chi conosce il suo segno, diventa più arduo.

Discorso che può funzionare sulla carta, poi i casi vanno visti artista per artista e famiglia per famiglia, ... qui dentro non si vuol dire e credere alla verità, che è quella che ci sono opere uscite dallo studio di Schifano e quindi firmate da lui, delle quali alcune eseguite da lui altre dagli stessi aiutanti che frequentavano lo studio, poi i falsi conclamati si aggiungono alla innumerevole produzione attribuita al Maestro, ma se il Maestro cresce è per le opere di qualità, a sto punto come scritto tante volte, avete una visione/quadro complessivo delle opere archiviate dalla signora!!!, cioè le opere archiviate dalla erede/signora sono tutte belle ....!!??
 
Discorso che può funzionare sulla carta, poi i casi vanno visti artista per artista e famiglia per famiglia, ... qui dentro non si vuol dire e credere alla verità, che è quella che ci sono opere uscite dallo studio di Schifano e quindi firmate da lui, delle quali alcune eseguite da lui altre dagli stessi aiutanti che frequentavano lo studio, poi i falsi conclamati si aggiungono alla innumerevole produzione attribuita al Maestro, ma se il Maestro cresce è per le opere di qualità, a sto punto come scritto tante volte, avete una visione/quadro complessivo delle opere archiviate dalla signora!!!, cioè le opere archiviate dalla erede/signora sono tutte belle ....!!??

già strabocciati dalla fondazione 20 anni fa!!!!
al resto ci sta pensando l'archivio...
e che quindi contano come il 2 di briscola quando regna a bastoni...o x qualche sognatore che vorrebbe comprare i quadri a 4 soldi: ma non vi siete accorti che a forza di dire 'anche oggi compro domani', non c'è più niente di decente in giro???!!!
 
Discorso che può funzionare sulla carta, poi i casi vanno visti artista per artista e famiglia per famiglia, ... qui dentro non si vuol dire e credere alla verità, che è quella che ci sono opere uscite dallo studio di Schifano e quindi firmate da lui, delle quali alcune eseguite da lui altre dagli stessi aiutanti che frequentavano lo studio, poi i falsi conclamati si aggiungono alla innumerevole produzione attribuita al Maestro, ma se il Maestro cresce è per le opere di qualità, a sto punto come scritto tante volte, avete una visione/quadro complessivo delle opere archiviate dalla signora!!!, cioè le opere archiviate dalla erede/signora sono tutte belle ....!!??

Comprendo quanto dici e sono uno che ha veramente allergia degli archivi.

Tuttavia personalmente credo che se uno oggi dovesse decidere di acquistare Schifano dovrebbe sapere quale archivio pretendere.

Se uno poi ha già l'opera con l'altro archivio é evidente che il discorso cambia.

Comprare oggi un'opera di Schifano che poi si già che Christies, Sothebys o Phillips non prenderebbero, secondo me é partire già molto male, a prescindere dal'"affare" che uno pensa di fare, sopratutto se uno crede che Schifano possa fare il botto (come onestamente credo pure io, pur non avendolo, perché merita molto come artista).

Usando il motto di un simpaticone che saluto, il quale ascolta sempre musica jazz:

"Se lo acquisti oggi, almeno non complicarti la vita da solo e sceglilo con l'archivio giusto"

:cool:
 
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già strabocciati dalla fondazione 20 anni fa!!!!
al resto ci sta pensando l'archivio...
e che quindi contano come il 2 di briscola quando regna a bastoni...o x qualche sognatore che vorrebbe comprare i quadri a 4 soldi: ma non vi siete accorti che a forza di dire 'anche oggi compro domani', non c'è più niente di decente in giro???!!!
ma difatti oggi si iniziano a vedere le carte con stime non proprio basse come è giusto che sia, poi le carte belle saliranno di tanto le altre meno... mi riferisco a Schifano, Festa, ect, ... credo che in passato ma anche oggi la maggior parte parleranno di speculazioni o bolle, intanto come succedeva per Boetti un arazzetto di quelli un pò più rari ha raggiunto i 300mila... e non è che questi artisti di Roma non arriveranno a tanto... altrimenti quando leggiamo "prezzo non comunicato" che sta a significare che sono gallerie che acquistano sono dei tonti e quelli che parlano viceversa gli "scienziati".....
 
Comprendo quanto dici e sono uno che ha veramente allergia degli archivi.

Tuttavia personalmente credo che se uno oggi dovesse decidere di acquistare Schifano dovrebbe sapere quale archivio pretendere.

Se uno poi ha già l'opera con l'altro archivio é evidente che il discorso cambia.

Comprare oggi un'opera di Schifano che poi si già che Christies, Sothebys o Phillips non prenderebbero, secondo me é partire già molto male, a prescindere dal'"affare" che uno pensa di fare, sopratutto se uno crede che Schifano possa fare il botto (come onestamente credo pure io, pur non avendolo, perché merita molto come artista).

Usando il motto di un simpaticone che saluto, il quale ascolta sempre musica jazz:

"Se lo acquisti oggi, almeno non complicarti la vita da solo e sceglilo con l'archivio giusto"

:cool:

Ciao Gabriban, esterno quale è il problema: il problema è legato al fatto che queste tre case d'asta che hai menzionato e aggiungo Il Ponte, Finarte e Boetto..(in Italia che io sappia tutte le altre case d'asta vendono opere con entrambi gli archivi e quindi anche archiviate Fondazione MS) impedendo la vendita, nelle loro sessioni di aste, di opere archiviate Fondazione MS (che ricordiamo sono opere autentiche e definite tali da tutti i tribunali Italiani (Milano, Roma Brescia etc) che hanno valutato negli ultimi 19 anni i contenziosi tra i due archivi ), de facto "pilotano" una fetta del mercato di Schifano su un archivio a detrimento dell'altro.
Bene. Questa operazione non è esente da commenti quali: Domanda: si influenza con queste manovre, il mercato di Schifano a favore di un gruppo di opere di un archivio e a detrimento di altre opere dell'altro archivio? (Parliamo di opere autentiche). Se così fosse....se così fosse ..... il problema è questo: Aggiotaggio: la guida legale
Queste case d'asta, in qualche modo forse hanno una posizione dominante del mercato? Il fatto di aver archiviato delle opere fino al 2003 e poi di negare il rearchivio alle stesse opere avendo una posizione dominante, influenza il mercato a favore di alcuno e a scapito di altri? https://www.altalex.com/guide/abuso-di-posizione-dominante
posizione dominante in "Dizionario di Economia e Finanza"

Insomma le case d'asta- tutte- dovrebbero consentire la vendita nelle loro aste di tutte le opere autentiche di Schifano, archiviate sia Fondazione che Archivio eredi e solo così il mercato sarebbe realmente libero di scegliere tra le opere autentiche quelle di maggior gradimento; invece, nella situazione attuale , impedendo di vendere sui loro siti queste opere, imprimono una specifica "pressione" al mercato di quell'artista , ai mercanti e ai collezionisti che sono in parte privati di una loro libertà e cioè quella di utilizzare le loro piattaforme, per vendere oggetti AUTENTICI.
Infatti non si possiamo usare due pesi e due misure, visto che sono normalmente venduti dagli stessi attori, oggetti "attribuiti a" molti autori 800 o primi 900 etc etc etc. senza alcun archivio.
Insomma questo meccanismo non è correttissimo.
Certo si può vedere il possibile "affare" di poter comperare un'opera con l'archivio richiesto da queste case d'asta e riproporlo all'estero tra pochi mesi guadagnando dei soldi...speculazione economica....a chi è interessato a arricchirsi rapidamente con Schifano al momento questa potrebbe essere una occasione ghiotta salvo sorprese (tipo quanto la hai pagata la singola opera (non un pool di opere....) e quanto la vendi singolarmente....
Saluti
 
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Comprendo quanto dici e sono uno che ha veramente allergia degli archivi. Tuttavia personalmente credo che se uno oggi dovesse decidere di acquistare Schifano dovrebbe sapere quale archivio pretendere. Se uno poi ha già l'opera con l'altro archivio é evidente che il discorso cambia. Comprare oggi un'opera di Schifano che poi si già che Christies, Sothebys o Phillips non prenderebbero, secondo me é partire già molto male, a prescindere dal'"affare" che uno pensa di fare, sopratutto se uno crede che Schifano possa fare il botto (come onestamente credo pure io, pur non avendolo, perché merita molto come artista). Usando il motto di un simpaticone che saluto, il quale ascolta sempre musica jazz: "Se lo acquisti oggi, almeno non complicarti la vita da solo e sceglilo con l'archivio giusto" :cool:
a me sarebbe piaciuto soprattutto di questi artisti una prova di coraggio e sapienza nello scrivere opera attribuita al maestro (quando la firma sia riconoscibile) ed opera eseguita dal maestro, come dice un noto presentatore e che condivido, sai come volerebbero le opere e da tanto tempo senza dover aspettare che il mercato per quanto veloce (almeno una decina di anni) metabolizzi... prima del salto importante e di qualità che già sta iniziando vedendo le ultime aggiudicazioni in asta per opere anni ottanta..
 
Ciao Gabriban, esterno quale è il problema: il problema è legato al fatto che queste tre case d'asta che hai menzionato e aggiungo Il Ponte, Finarte e Boetto..(in Italia che io sappia tutte le altre case d'asta vendono opere con entrambi gli archivi e quindi anche archiviate Fondazione MS) impedendo la vendita, nelle loro sessioni di aste, di opere archiviate Fondazione MS (che ricordiamo sono opere autentiche e definite tali da tutti i tribunali Italiani (Milano, Roma Brescia etc) che hanno valutato negli ultimi 19 anni i contenziosi tra i due archivi ), de facto "pilotano" una fetta del mercato di Schifano su un archivio a detrimento dell'altro.
Bene. Questa operazione non è esente da commenti quali: Domanda: si influenza con queste manovre, il mercato di Schifano a favore di un gruppo di opere di un archivio e a detrimento di altre opere dell'altro archivio? (Parliamo di opere autentiche). Se così fosse....se così fosse ..... il problema è questo: Aggiotaggio: la guida legale
Queste case d'asta, in qualche modo forse hanno una posizione dominante del mercato? Il fatto di aver archiviato delle opere fino al 2003 e poi di negare il rearchivio alle stesse opere avendo una posizione dominante, influenza il mercato a favore di alcuno e a scapito di altri? https://www.altalex.com/guide/abuso-di-posizione-dominante
posizione dominante in "Dizionario di Economia e Finanza"

Insomma le case d'asta- tutte- dovrebbero consentire la vendita nelle loro aste di tutte le opere autentiche di Schifano, archiviate sia Fondazione che Archivio eredi e solo così il mercato sarebbe realmente libero di scegliere tra le opere autentiche quelle di maggior gradimento; invece, nella situazione attuale , impedendo di vendere sui loro siti queste opere, imprimono una specifica "pressione" al mercato di quell'artista , ai mercanti e ai collezionisti che sono in parte privati di una loro libertà e cioè quella di utilizzare le loro piattaforme, per vendere oggetti AUTENTICI.
Infatti non si possiamo usare due pesi e due misure, visto che sono normalmente venduti dagli stessi attori, oggetti "attribuiti a" molti autori 800 o primi 900 etc etc etc. senza alcun archivio.
Insomma questo meccanismo non è correttissimo.
Certo si può vedere il possibile "affare" di poter comperare un'opera con l'archivio richiesto da queste case d'asta e riproporlo all'estero tra pochi mesi guadagnando dei soldi...speculazione economica....a chi è interessato a arricchirsi rapidamente con Schifano al momento questa potrebbe essere una occasione ghiotta salvo sorprese (tipo quanto la hai pagata la singola opera (non un pool di opere....) e quanto la vendi singolarmente....
Saluti

Pero’ se credo in un artista e questo artista senza un determinato archivio o con provenienza certa (con Schifano in vita e da galleria che lo trattava) ed altri requisiti, non me lo rivenderebbero le majors internazionali (non me ne voglia nessuno), rimarrei fregato sul lungo andare.

Questo a prescindere dalla correttezza o meno di quanto sta succedendo e dalla qualità o meno di queste case d’asta internazionali.

Questo è indicatore di cosa pensa il mercato con i soldi, quindi quello che un giorno potrebbe rivalutare l’opera da me acquistata.

Lo darei come dato di fatto, senza valutazioni etiche o morali: se io acquisto oggi Schifano e quindi posso scegliere, per me non c’è’ piu’ dubbio su cosa devo richiedere come archiviazione.

E’ un discorso di potenziale rivendibilita’ sul lungo andare.

Ribadisco la mia grande ritrosia sugli archivi, ma il mercato - volenti o nolenti - lo fanno le grandi gallerie e le majors ed i neo Schifaniani, se ambiscono a tale mercato, dovrebbero guardare cosa viene richiesto.

Tutto qui e so che segui Schifano, come altri, in tempi non sospetti e vi faccio i complimenti.

Ora prometto che non intervengo più’.

Volevo esporre solo la mia opinione di non possessore di opere di Schifano e quindi da osservatore disinteressato.
 
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