Per Valditara l'umiliazione di un alunno lo aiuta a crescere

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Se ti sta a cuore il vile denaro, stai sbagliando tutto.
Un sistema che esclude persone perche' non alla altezza, produce un problema per la societa' che alla fine, in un modo o nell'altro ha un costo altissimo: o come welfare vario o come delinquenza e problemi annessi.
la tua visione e' miope.
I problemi della scuola italiana ci sono, e sono belli grossi, ma il non propinare punizioni umilianti non e' tra questi problemi.
Non stupisce che questo governo esprima posizioni (sbagliate) del genere, pensavo sarebbero stati piu' sottotraccia, invece come con i rave party gli e' scappata ancora la fascistata.

Un sistema che manda avanti persone non all'altezza, premiandole allo stesso modo dei meritevoli, è un sistema classista che impedisce la crescita sociale di chi è bravo ma non viene da una famiglia con mezzi e amicizie importanti
 
Se ti sta a cuore il vile denaro, stai sbagliando tutto.
Un sistema che esclude persone perche' non alla altezza, produce un problema per la societa' che alla fine, in un modo o nell'altro ha un costo altissimo: o come welfare vario o come delinquenza e problemi annessi.
la tua visione e' miope.
I problemi della scuola italiana ci sono, e sono belli grossi, ma il non propinare punizioni umilianti non e' tra questi problemi.
Non stupisce che questo governo esprima posizioni (sbagliate) del genere, pensavo sarebbero stati piu' sottotraccia, invece come con i rave party gli e' scappata ancora la fascistata.

La delinquenza si tratta come problema di ordine pubblico.
Non coccolandola o assolvendola perchè ha avuto un'infanzia difficile.
In ogni caso, le nostre posizioni sono antitetiche, tu sei per il drop in io invece per il drop out, confini aperti VS confini chiusi, siamo i due termini di un sistema binario...

In ogni caso, come specificavo nel mio primo thread, umiliare non è una scelta corretta, poichè impone un ottica di pseudo moralità la cui legittimità è assai dubbia.
Viceversa ciò da cui bisogna emanciparsi è appunto l'utilizzo di soluzioni a contenuto morale e altresì utilizzare approcci votati alla performance ed all'indifferenza: puoi avere il look che ti pare, idem la sessualità idem l'orientamento politico, tutto ciò è irrilevante, quello che conta sono i risultati che produci.
 
Ricorda i miei maestri: all'epoca andavano di moda le bacchettate, cinghiate ed umiliazione personale. Proprio come il Ministro KO! KO! KO!

Dimentichi il dietro alla lavagna, oppure durante il servizio di leva pulire i bagni.

Non mi sembra che avessimo grossi problemi nel subire queste punizioni, in più quando rientravi a casa prendevi il resto.

Ora ti vietano di sculacciarli:rolleyes:


PS al di là di condividere o meno il soggetto del treddo
 
Premessa: sono un insegnante.

Il discorso del Ministro è agghiacciante ma tra le righe si è capito cosa volesse dire.

Ragazzi, prima si giocava per la strada a calcio, c'erano i gruppi, c'erano i piu grandi, qualcuno ti difendeva, altri ti bullizzavano...imparavi a difenderti e a sopportare le cattiverie.
Oggi i ragazzi stanno in una campana di vetro, protetti da tutto.
I genitori sindacalisti....
La Scuola petalosa....

Risultato? Un branco di ragazzini senza personalità e fragilissimi. Anoressia, bulimia, depressione a 15 anni nel 2022 in Italia, dove si chiagne e si fotte ma si sta benissimo.
Scherziamo?

La Scuola deve tornare ad educare. I ragazzi devono imparare cosa significa sacrificio e come gestire le cattiverie della vita. Fin dall'adolescenza.
Poi ci penserà Darwin..

bollo verde.
 
Eh infatti si vedono i risultati della pedagogia e psicologia moderna nelle ultime generazioni...

Da ex primo della classe (ma è passato qualche decennio) posso dire che i somari devono prendere 4 e gli indisciplinati puniti.
Ma umiliare assolutamente no. Per alcune persone, con un carattere più sensibile o introverse, è peggio di una condanna a morte. Gli insegnanti dovrebbero imparare le basi della psicologia umana.
 
Purtroppo in Italia stiamo tornando indietro invece che andare avanti, speriamo di non finire come l'afghanistan o la siria
 
Il moralismo è di chi propugna, per frustrazioni proprie o visione autoritarie, pratiche su persone in età puberale o adolescenziale che lo inducano alla contrizione e l'umiltà, che altro non è, in questi termini, soggiogarlo alla propria morale e visione etica, il contrario della corretta funzione dell'istruzione, nonché dell'adeguato utilizzo dei soldi allo scopo, se proprio vogliamo metterla su questo piano.
Inoltre, parcheggiare in via punitiva per un po' di anni quelli che si ritengono scarti non idonei, per lo più un paio di anni oltre il normale, è anche questo un modo per sperperare il denaro, mentre dovrebbe essere indotta l'autoresponsabilità, la scuola è un'occasione che viene data a tutti proprio per questo, ma fa forza al contrario la visione etica e punitiva.

La mia posizione è differente, non ritengo utile nè giusto umiliare nessuno.
Serve indifferenza e competizione, conta la performance non la morale.
Poi se uno si vorrà umiliare da solo davanti alla consapevolezza dei magri risultati ottenuti, è libero di farlo, è una sua legittima prerogativa di scelta.
 
Secondo me un pochino di disciplina a molti ragazzini non farebbe male eh.
Non so come, perchè non ne ho, ma molti amici insegnanti e genitori sono disperati, hanno dei figli quazzoni al cubo.
Villani, violenti, ignoranti, strafottenti...diciamo che un equilibrio ci vorrebbe.
Una mia ex compagna del liceo è andata in esaurimento nervoso dopo qualche mese di insegnamento alle superiori. Le toccavano il ****, le facevano vedere il cazz sotto il banco, ma che roba è?
No veramente...che roba è? E manco venivano espulsi "eh sà, bisogna capirli, l'influenza dei media"...ma vaff....a legnate a studiare :wall:
 
Secondo me un pochino di disciplina a molti ragazzini non farebbe male eh.
Non so come, perchè non ne ho, ma molti amici insegnanti e genitori sono disperati, hanno dei figli quazzoni al cubo.
Villani, violenti, ignoranti, strafottenti...diciamo che un equilibrio ci vorrebbe.
Una mia ex compagna del liceo è andata in esaurimento nervoso dopo qualche mese di insegnamento alle superiori. Le toccavano il ****, le facevano vedere il cazz sotto il banco, ma che roba è?
No veramente...che roba è? E manco venivano espulsi "eh sà, bisogna capirli, l'influenza dei media"...ma vaff....a legnate a studiare :wall:

OK!
 
Da ex insegnante quoto per tutta la vita questo post. A certi nick qui farebbe molto bene qualche anno forzato ad insegnare in quello che è diventata la scuola italiana, sicuramente negli indirizzi tecnici e professionali, ma anche in alcuni licei bene, con genitori molto aggressivi, e tutti con l'avvocato dietro, sempre che non lo siano già di loro, a difesa dei figli
Un mio ex collega al tecnico, un genio della matematica, stanco di ottenere sempre di meno, pensò di fare un affare pensando di passare i suoi ultimi anni di insegnamento con una utenza migliore, chiedendo il trasferimento in uno dei migliori licei classici di Milano.
Ebbi modo di parlargli qualche tempo dopo, massima delusione, ragazzi viziati con genitori alle spalle particolarmente aggressivi.

Quanto all'idea che i ragazzi degli anni 80 non fossero poi così diversi, mah, ho iniziato ad insegnare a metà anni 80, ho visto tutta l'evoluzione che ne è seguita.

Gli insegnanti validi per molti anni sono riusciti comunque a far crescere, a livello di assunzione di responsabilità, di autonomia, di capacità di affrontare e risolvere problemi (compresi quelli relazionali con coetanei, con gli adulti e con l'autorità e il mondo delle regole in generale) e crescere quindi anche sul piano dell'autostima, che anche di tutto quanto ho elencato si nutre.

Il mondo scolastico, lo sappiamo tutti da ex studenti ma pochi anche da insegnanti o ex insegnanti è un microcosmo fatto di tante cose in cui si vive, o da studente o da professionista per una buona parte della giornata, ricordando che molti problemi derivanti dall'appartenere a quel mondo uno se li porta spesso pure a casa

Gli insegnanti validi sono riusciti almeno fino all'inizio di questo millennio a dimostrare (e qualche volta anche a sbattere in faccia a qualcuno) che il lavoro e la crescita professionale e relazionale nel rapporto con la didattica e la relazione con generazioni in continua e rapida evoluzione riuscivano a sopperire ai crescenti problemi che si presentavano nel contribuire alla crescita personale e scolastica dei ragazzi

Ma da un certo momento in poi anche i migliori, poco alla volta, hanno dovuto arrendersi, alcuni arrivandoci anche 20 anni fa, figuriamoci negli ultimi anni. Conoscevo un insegnante di lettere bravissimo, sapeva incantare i suoi studenti (parlo del tecnico) che per scelta, lui da sempre insegnante di triennio, ha provato per qualche anno ad investire nel biennio, dove la crescita della persona è per certi versi anche più importante dei risultati scolastici

Alla fine, dopo pochi anni, con molta amarezza è ritornato al triennio dopo aver toccato con mano l'impossibilità di raggiungere gli obbiettivi sia comportamentali sia strettamente didattici e motivazionali.

Io stesso negli ultimi anni della mia carriera ho toccato con mano anno dopo anno, non quinquennio dopo quinquennio, l'involuzione di questi ragazzi, con un appiattimento sempre di più verso il basso nella logica del "nessuno va lasciato indietro" e delle ipergaranzie a tutti i costi verso i ragazzi, tutte cose inesistenti poi nel mondo del lavoro.

I ragazzi vengono sempre più tenuti nella bambagia da un sistema ministeriale ipocrita che si presenta come attento ai loro bisogni, di fatto impedendo loro di crescere, salvo poi lavarsene le mani quando vengono sbattuti in quel mondo da pescecani che è quello del lavoro e molto più in generale della nostra società

E ragazzi del tutto disarmati e con pochissimi strumenti anche sul piano caratteriale, quelli che la mia generazione e quelle immediatamente successive, quelle peraltro a cui ho insegnato nella prima parte della mia carriera, acquisivano imparando a gestire la frustrazione, a superare gli ostacoli, relazionali e scolastici avendo dietro la rete del mondo degli adulti (gli insegnanti anche a questo dovrebbero servire), fanno la fine che sappiamo, molta frustrazione e mancanza di autostima, molta aggressività verso se stessi ma anche molta verso gli altri, perché a questo porta la fragilità.

Chi pensa a soluzioni miracolistiche e irrealistiche, tipo corpo docente costituito da tanti prof. Keating, quello dell'attimo fuggente che ti porta all'amore per quello che studi rendendo tutto facile e bello (perché sotto sotto è questo il mantra crescente da molti anni che arriva dal ministero e da molti dirigenti scolastici, non tutti per fortuna, i miei se ne sono ben guardati) o pensa di aver soluzioni personali miracolistiche, del tipo "se entrassi io in classe saprei come motivarli e come farli crescere", non sa un ca.t.zo di scuola, bisogna averle toccate con mano dall'interno per crederci

Il post di Missed è da addetto ai lavori, lui sa perché sta dentro a quel mondo, e lo possono capire soprattutto quelle persone che in quel mondo ci sono state, perché riconoscono al volo quelle dinamiche

PS: ovviamente, pur con tutte le pinze del caso, Valditara si è presentato come peggio non poteva.

Qui ogni tanto sembra che l'italia pulluli di delinquenti di ogni tipo di origine italiana punto dove abito io vedo invece un sacco di gente super disciplinata, anzi i più giovani di me li vedo anche parecchio impauriti e troppo coscienziosi, sei confronto a persone della stessa età di australia stati uniti germania , quindi secondo me l'impostazione vecchio stile della scuola è proprio quello che causa tutti questi problemi
 
Il grottesco ministro dell'istruzione e merito, - a proposito, chissà se ha aperto un fascicolo sui speciali meriti del ministro dell'agricoltura a ricoprire quel ruolo -, dopo l'incredibile uscita sulla perdita al diritto di RDC per chi ha abbandonato le scuole elementari o medie, in pieno orgasno da cassata, sembra ci sia una specie di scommessa in corso a chi la fa o dice più grossa partita in CdM, detta la sua filosofia pedagogica: l'umiliazione fa crescere la persona, nel suo caso persona in evoluzione, in quanto al massimo tardo adolescenti.
Una perla poi quella dei lavori socialmente utili, che l'ignorante ministro scambia per lavori di pubblica utilità, vista la connotazione di pena cui lui conferisce; in quanto i primi, citati dal ministro, sarebbero tipici di chi percepisce un sostegno al reddito, mentre i lavori di pubblica utilità sono una forma alternativa di pena.
Ma tralasciando la specificità della pena da far scontare ai bulli, Valditara spiega poi un concetto generale di come, a suo parere, dovrebbe essere educato un ragazzo, al fine di farlo crescere, ossia l'umiltà, che espressa davanti a tutti diventa umiliazione, una pena generalizzata, che lo farebbe crescere.
Sicuramente sarà d'accordo con lui qualche darwinista sociale frustrato o, molto peggio, qualche insegnante frustrato e purtroppo ve ne sono, tra tanti da elogiare.
Personalmente, con due figli oramai in uscita dal liceo e senza mai problemi, opterei per una scuola invece in cui non conti per nulla il merito, abolirei anche i voti, figuriamoci le contrizioni ed umiliazioni pubbliche, affinché ognuno esca con il suo bagaglio culturale e personale per quel che è e per come si è arricchito con gli altri, così come accade in Finlandia ed in alcune sporadiche realtà anche in Italia, ad esempio una sezione del liceo scientifico Morgagni di Roma.
Il discorso sarebbe molto ampio ed oggi utopistico, di sicuro però sulla scuola incombe concreta la minaccia di un soggetto con idee a dir poco pericolose, degno rappresentante di questo governo.

di sicuro mettere un bullo ai lavori socialmente utili lo aiuta a crescere
 
Da ex primo della classe (ma è passato qualche decennio) posso dire che i somari devono prendere 4 e gli indisciplinati puniti.
Ma umiliare assolutamente no. Per alcune persone, con un carattere più sensibile o introverse, è peggio di una condanna a morte. Gli insegnanti dovrebbero imparare le basi della psicologia umana.

Per me umiliare è il voto pubblico nei quadri esposti a scuola a fine anno, ad esempio. Non certo offendere o denigrare il ragazzo
 
Salutiamo Alessandro, tanto per dirne uno a caso dei molti che ci lasciano ogni giorno: addirittura 3 adolescenti si suicidano ogni giorno e qualcuno, non tu, si permette di farci ironia.

Alessandro, suicida a 13 anni: l'oscuro passato dei bulli
Unicef, preoccupa il fenomeno dei suicidi tra gli adolescenti: uno ogni 11 minuti!

Questo post dimostra che hai visto la versione breve e non hai capito quello che stava dicendo (su cui e' giusto
discutere, ma nei termini corretti). Questo s'e' ammazzato per colpa dei bulli. Lui parlava di umiliazione proprio per i bulli.
Umiliazione come conseguenza dell'aver sbagliato.
Che e' un concetto borderline su cui si puo' discutere anche animatamente. Ma almeno raccontatela giusta.
 
Sistema cinese:
- gratuito sino all'equivalente della nostra terza media
- le superiori sono gratuite solo ed esclusivamente per merito sennò sono a pagamento
- chi crea problemi viene espulso

Capisco che chi difende la mediocrità abbia difficoltà ad accettare questo sistema ma poi alla prova dei fatti i risultati prodotti parlano da soli.
E per gli ipercoccolati italiani, non c'è storia...

Stiamo comunque perdendo tempo. Il 50% scarso del paese vota a dx, idem a sinistra.
Qualsiasi mezza riforma mettano in campo. tempo qualche anno verra' ribaltata.
Non c'e' via d'uscita. Questo e' un fenomeno che riguarda tutto l'occidente. Il dualismo
destra-sinistra, che di solito avveniva escludendo le frange estreme, e' saltato. La sinistra ha spinto
sempre di piu' sull'estremismo, la destra sta pian pianino reagendo facendo altrettando.
Il paese si polarizza ... a volte vince uno, a volte l'altro ...creando di fatto una paralisi.
Il clientelismo, visto l'equilibrio, diventa sempre piu' importante. I gruppi piu' organizzati
sono quelli che hanno posizioni privilegiate e vogliono il congelamento dello status quo.
Ed hanno gioco facile nella situazione descritta sopra.

Nonostante la rabbia che cova, i gruppi organizzati son riusciti a direzionare e frazionare
questa energia rendendola sterile.

Se a questo aggiungiamo il vincolo esterno, che obbliga qualsiasi governo a limitarsi
alle cazzatine invece che alla sostanza, hai il quadro completo. Quello di un paese colonia
che viene facilmente governato buttando benzina sulla contrapposizione e l'esaltazione
di argomenti futili ma che solleticano la pancia delle persone.
 
tutti i problemi del mondo attuale hanno un'unica origine, l'umanità si è convinta di essere al di sopra della natura e sta ostacolando le leggi di darwin che hanno regolato la vita sulla terra per miliardi di anni
in medicina permettendo la sopravvivenza (e soprattutto la procreazione) del più debole, che poi la mera sopravvivenza non sarebbe un problema, ma in questo modo si indebolisce la specie
nella scuola permettendo ai più id ioti di proseguire, eliminando la competitività e riducendo il livello delle scuole e quindi la formazione degli allievi migliori
nell'agricoltura e nell'allevamento sviluppando animali e piante che non sono più in grado di sopravvivere da sole e richiedono cure continue che distruggono l'ambiente
nella società, eliminando i vantaggi competitivi delle persone più abili
etc

tutto questo porterà ad un'umanità costretta a viaggiare entro limiti sempre più stretti che prima o poi non riuscirà a sopravvivere ad una qualunque crisi che avrebbe fatto un baffo ai nostri antenati
 
Questo post dimostra che hai visto la versione breve e non hai capito quello che stava dicendo (su cui e' giusto
discutere, ma nei termini corretti). Questo s'e' ammazzato per colpa dei bulli. Lui parlava di umiliazione proprio per i bulli.
Umiliazione come conseguenza dell'aver sbagliato.
Che e' un concetto borderline su cui si puo' discutere anche animatamente. Ma almeno raccontatela giusta.

il ministro parla di punire i bulli e i compagni parlano subito di punizione per gli alunni.
ormai non abbocca piu' nessuno a sti giochetti infatti sono regolarmente bastonati tra gli elettori.
 
In effetti niente come far crescere un figlio nella bambagia per farne un uomo.

Si, i figli vanno protetti ma anche educati a cavarsela da soli
L' importante e' soprattutto l' affetto e l' incoraggiamento
 
Per me umiliare è il voto pubblico nei quadri esposti a scuola a fine anno, ad esempio. Non certo offendere o denigrare il ragazzo

Uno puo' fare a meno di avere brutti voti, basta che si impegni di piu'
 
Si, i figli vanno protetti ma anche educati a cavarsela da soli
L' importante e' soprattutto l' affetto e l' incoraggiamento

La piantina ha bisogno di acqua tutti i giorni non una volta alla settimana in abbondante quantità
 
Sei un pochino lungo e probabilmente non ho colto alcune sfumature,

La lunghezza è direttamente proporzionale sia alla complessità del problema sia alla difficoltà di spiegare a chi in classe non c'è mai stato (o lo ha fatto in tempi molto lontani, che poi porta anche di più fuori strada) di cosa sia realmente fatta la realtà scolastica
Non a caso i genitori con cui ho avuto meno problemi erano, a loro volta, insegnanti, o erano quelli che pur rendendosi contro dei problemi di crescita dei loro ragazzi, e pur non essendo sprovveduti e con poco da rimproverarsi, si trovavano con le armi spuntate per intervenire
Se avessi dovuto parlare solo con Missed il mio post si sarebbe ridotto ad 1/4.
Comunque si, ne hai perse parecchie di sfumature .....

l'impressione che mi ha fatto è che, sbaglierò, chi non ha insegnato non possa parlare di scuola, se così fosse, mi pare un concetto un tantino supponente se mi posso permettere.

Permettiti pure, ho ben scritto che io stesso, negli ultimi anni di insegnamento, non avrei creduto alla rapidità di involuzione dei ragazzi (e, ripeto, parlo di tecnici e professionali, nei licei le cose non vanno tanto meglio, ma c'è ancora qualche possibilità di interervento) se non l'avessi toccata con mano

Se mi fossi allontanato per un paio d'anni, e miei colleghi mi avessero raccontato quello che poi avrei visto dopo un ipotetico ritorno, non avrei creduto ai loro racconti
Quindi, semmai, il supponente (e tolgo il tantino) è la persona a cui sto parlando.

Ma per fortuna, facendo l'insegnamento parte della mia vita precedente e non di quella attuale, non ho obbligo di alcun tipo nel dimostrare qualcosa a chi non ci crede, problema suo, non mio.

Per tua conoscenza, ne ho visti parecchi di supplenti anziani, alcuni assolutamente non sprovveduti, che dopo aver perso il lavoro hanno ripiegato sulla scuola ma pieni di buone intenzioni e anche un certo entusiasmo e idee, che in pochi mesi ci hanno sbattuto la faccia.

Negli ultimi anni i ragazzi sono cambiati anno dopo anno....

Non mi pare che si stia incitando alla mancanza di rispetto verso i professori, ad esempio personalmente non l'ho mai fatto con i miei figli, neppure con l'esempio di comportamenti irrispettosi, nella consapevolezza che erano i loro professori e, seppur vedessi quelli che, a mio parere, apparivano vizi comportamentali e che mi pare, sbaglierò sicuramente, credo d'intravvedere nel tuo intervento, ossia la difesa a prescindere del proprio lavoro e quasi la pretesa di avere alunni già istruiti ed educati in pieno, in pratica soldatini disciplinati, come se l'insegnante fosse solo un giudicante, purtuttavia ho sempre salvaguardato la loro figura, fosse solo che ne potessero, comunque, ricavare del buono.

Alla tua supponenza aggiungiamo anche la scarsa attenzione o la lettura a senso unico di quello che ho scritto: sono al contrario tra quelli che per almeno 20 anni (e a prezzi personali anche elevati) sono riuscito, con altri come me, a rallentare il declino, con un investimento massiccio non solo sulla didattica ma soprattutto nella credibilità personale e nell'attenzione all'aspetto relazione ed educativo

Quest'ultimo piano non lo raggiungi certo con autoritarismo (ottieni esattamente il contrario) ma neanche di lassismo, quanto piuttosto una via di mezzo, l'autorevolezza
E quella non la consegui con i corsi di aggiornamento, tenuti spesso da persone che in classe o non ci sono stati o ne mancando da molti anni, quanto piuttosto quella che ti conquisti giorno per giorno nella quotidianità in classe e che ti giochi in pochi episodi, se non stai attento.

E quella autorevolezza non la puoi ottenere se non ami il tuo lavoro, se non ti piace insegnare e più in generale la didattica, che è fatta di una ricerca continua di nuove strade per rendere più efficiente il tuo lavoro ma anche più efficiente quello dei tuoi ragazzi, perché in tempi in cui il mondo ti entra in casa e in cui avresti bisogno di giornate fatte da 96 ore per poter provare il ben di dio che ti entra in casa anche il tempo che richiedi a casa ai tuoi studenti è una risorsa preziosa da rispettare e da non sprecare.

Il punto centrale è che in un sistema in cui ogni ragazzo si sente iperprotetto, non c'è alcuno stimolo a crescere, anche come persona, perché crescere costa, anche quando affronti cose che ti piace fare, e la gran massa di loro preferisce adagiarsi, lasciar perdere, rinviare ogni volta a domani, come Zeno Cosini con la sua ultima sigaretta

Quello che ti sfugge, nel mio discorso, e che per parecchi anni sono riuscito, a livello personale ma anche di consigli di classe all'altezza (da solo fai poco) di prendere terze di ragazzi "poco civilizzati" e qui uso un'espressione con cui si sono definiti alcuni miei studenti (ma alla fine del percorso ....) contribuendoli a farli crescere sia come persone sia, dopo, come studenti, nella classica acquisizione di abilità, conoscenze, competenze.

La differenza che vent'anni fa ho avuto genitori che ci hanno (plurale, riferito al Consiglio di Classe) ringraziato con la motivazione "ve li abbiamo affidati che erano ragazzini, in terza, con voi e grazie a voi sono diventati uomini", il migliore riconoscimento che possa ottenere un insegnante degno di questo nome

Oggi è già tanto se riusciamo (sempre al tecnico) fargli rispettare le regole di base di reciproco comportamento, tra di loro e tra di loro con noi, ma non riusciamo, salvo casi particolari, a livello di massa ad ottenere scolasticamente se non le briciole del passato, soprattutto a livello di tenacia, autonomia ed organizzazione, e il mondo del lavoro non è diventato più semplice, semmai l'esatto contrario

Ottenere il rispetto dei proprio studenti, e raggiungere gli obiettivi educativi di base, ma non quelli che li aiuteranno a superare le cocenti delusioni e frustrazioni che incontreranno domani, è il massimo che, sempre a livello di massa, i singoli o i pochi non fanno testo, si riesce a raggiungere.

E avendo avuto la fortuna (non tutti l'hanno avuta) di lavorare in un ottimo istituto, con un alto o comunque più che dignitoso livello medio di capacità e credibilità di insegnamento e, a mio avviso, diretto mediamente bene nell'arco di 25 e passa anni (ho lavorato in due istituti, parlo dell'ultimo) non posso che essere pessimista riguardo al futuro, anche dal ritorno dei miei ex colleghi.

E sono proprio quelli che hanno investito e creduto di più nella scuola che, arrivando a fine carriera sempre più logori, ormai aspettano la fine della carriera come una liberazione e questo malgrado, come me, l'abbiano sempre ritenuto il lavoro più bello al mondo.

Sicuramente io sarei del tutto inadeguato a condurre una classe, però non mi lamento dei problemi che incontro quotidianamente nel lavoro che faccio, perché ho scelto io di farlo, se iniziassi dovrei anche domandarmi se sono ancora in grado di svolgerlo, soprattutto se non facessi altro che dare a tutto ciò che mi circonda la colpa esclusiva di ciò che non va bene.

Quello che tu chiami "lamentarsi" io lo chiamo "raccontare a tutti come vanno le cose", i forum servono anche a questo. E se mi "lamentassi" non avrei giocato carte sempre più pesanti nell'insegnamento proprio negli ultimi anni di scuola.
Si lamenta Gratteri quando denuncia che riducono i tempi per i processi ma contemporaneamente invece di semplificare le procedure processuali le complicano e le allungano ?
Molti di noi insegnanti della vecchia guardia hanno scelto di insegnare in un momento storico della scuola ben diverso, e in quello hanno investito, seguendolo nei cambiamenti

Ma se avessi capito dall'inizio come sarebbe andata a finire, mi sarei adeguato molto prima all'andazzo, non sacrificando energie a investimenti sulla didattica che avranno pure avuto un ritorno importante in termini di stima da parte dei miei studenti, ma si sono dimostrati del tutto inutili, alla fine, per conseguire risultati che comunque richiedono uno sforzo e una applicazione che i nostri ragazzi sono sempre meno in grado di fare

E come me molti altri colleghi.

Avendo avuto l'ultimo anno di insegnamento la fortuna di provare la didattica a distanza e la possibilità istituzionale di collegarmi in video conferenza con gli studenti, ero uno dei pochi disponibile ad ogni ora del giorno e della notte, se ero in casa e sveglio, anche il sabato sera o la domenica mattina, se serviva.

Il punto è che esistono situazioni strutturali che ti rendono impossibile ottenere i risultati minimi che rendono indispensabile l'istituzione scolastica.

È come a chi deve scavare nelle montagne tunnel sempre più lunghi, con tempi sempre più stringenti e con rocce sempre più dure continuassero ad ostacolare il lavoro con crescenti pastoie burocratiche eliminando scavatrici e mezzi meccanici fornendoti sempre di più picconi e scalpelli, e creando le condizioni perché il grosso dei tuoi compagni di lavoro trovino più comodo (e protetti dalle normative) scaricare ai pochi rimasti disponibili le proprie responsabilità di lavoro

Arriva un punto di non ritorno in cui gli obbiettivi diventano per definizione irrealizzabili e a quel punto ti adegui, perché, sia ben chiaro, la responsabilità è prima di tutto ministeriale e comune a tutti i governi, di destra o di sinistra. Ci deve essere la possibilità di fornire ai ragazzi soluzioni educative diverse a seconda delle loro motivazioni all'apprendimento e alla crescita, con possibilità, in corso d'opera di passare da una soluzione all'altra, a fronte di maggiore o minore motivazione

Io stesso, iscritto ad politecnico di milano, seguivo uno degli indirizzi più teorici e più complessi, anche se di maggior prestigio e peso. Avendo avuto esperienze di lavoro anche lunghe, in campo informatico, mi sono reso conto che non avevo né le attitudini né la tenacia né tanto meno le motivazioni per affrontare quell'indirizzo.

Ne ho scelto uno più abbordabile ma anche più interessante, e mi sono così laureato. Non capisco perché non si possa fare lo stesso nella scuola italiana, consentendo ad ognuno di seguire il percorso scolastico ed educativo a sua misura. Tanto già adesso lo si fa, aggirando il problema, cercando istituti con fama di pretendere di più o di meno,
Lo si istituzionalizzi, e almeno non si costringerà chi vuole crescere più rapidamente ad adeguarsi, al ribasso, con chi in modo del tutto legittimo ha fatto scelte diverse

In tal modo i migliori insegnanti probabilmente accetterebbero la sfida di seguire i meno motivati, ma avendo anche chiarito a tutti che gli obbiettivi didattico-educativi non potranno mai essere a livello di indirizzi seguiti da studenti più motivati che, a quel punto, ottengono risultati anche con insegnanti di medio calibro
 
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