BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.24

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

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Scusate, probabilmente domanda giÃ* posta, ma avrei bisogno di chiarimenti.
Ho dei BTPItalia Giugno che cedolano il 28 dicembre. Ho bisogno di venderli per fare altro.

Conviene venderli vicino alla cedola (tre giorni prima, diciamo) o prima, ad esempio in novembre?

Grazie mille dell'aiuto.

la risposta dipende da una variabile che nessuno conosce, ossia il prezzo che quel btp avrà tra 1 mese

attualnente il prezzo è 99.9,
perció se lo vendi adesso prendi 999 euro + la porzione di cedola finora maturata

se lo vendi tra 1 mese, prenderai il prezzo che il titolo varrà tra un mese + l' intera cedola nel frattenoo maturata
( quasi intera, visto che lo venderesti qualche giorno prima delli stacco)

percio se tu sapessi a priori che il prezzo del btp tra 1 mese non sarà troppo inferiore a 99.9 (e meglio ancora se crescerà sopra 99.9), allora ti converrà venderlo tra un mese.

ma se tra un mese il prezzo del btp fisse sensibilmente inferiore a 99.9 (ossia talmente basso da compensare la cedola nel frattempo maturata)
allora sarebbe meglio venderlo subito
 
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Se prendi il vizio di mettere </quote><quote> (con le quadre ovviamente) subito dopo la frase a cui ti stai riferendo, per poi inserire il tuo testo in mezzo è molto, ma molto, più leggibile e friendly

E' ancora più leggibile con l'aggiunta anche del nick a cui si rispondendo.

</quote><quote=pvpn>

</quote><quote=Encadenado>

etc.

Così nel riquadro compare "Originariamente Scritto da".
 
BTP Italia maggio 2023
Ne ho 19k e vedo due accrediti uno da 44,26 e uno da 670,32 con un addebito 89,32.
Per favore mi dareste una spiegazione su tali importi?
Grazie è che ultimamente sulle minus la banca ha sbagliato e ho dovuto chiedere correzione. Spero che non abbiano sbagliato anche questo giro.
 
BTP Italia maggio 2023
Ne ho 19k e vedo due accrediti uno da 44,26 e uno da 670,32 con un addebito 89,32.
Per favore mi dareste una spiegazione su tali importi?
Grazie è che ultimamente sulle minus la banca ha sbagliato e ho dovuto chiedere correzione. Spero che non abbiano sbagliato anche questo giro.

CI(22/11)=1,03528
19k*0,03528=670,32€
19k*0,225*1,03528=44,26€
-12,5%(670,32+44,26)=-89,32€


Già... chissà dov'è finito il buon Saverio, corre voce che sia tuttora sulla scialuppa alla deriva nel mezzo dell'oceano... mentre la nave non affondò!!

Si narra che sia approdato su un'isola deserta dove ha incontrato un indigeno nero di nome Venerdì... e da lì (in mancanza di caffè o cacao) trada noci di cocco con i macachi dell'isola...
No, no, è passato nel pomeriggio dal thread dei btp lunghi, sta bene, e vede ancora una grande distribuzione in atto e un futuro nero, e tutto sommato non ha tutti i torti visto che i problemi persistono :(
 
Ultima modifica:
Già... chissà dov'è finito il buon Saverio, corre voce che sia tuttora sulla scialuppa alla deriva nel mezzo dell'oceano... mentre la nave non affondò!!

Ha appena venduto tutto in gain e sta fuggendo dall'imminente crollo
 
Il b) non avrebbe avuto alcun senso, il titolo dovrà sempre arrivare alla quotazione di 100 in corso secco in prossimità della scadenza! Per partire da 97 ci sarebbe voluta una rivalutazione negativa del -3% nell’ultimo mese!

NB: L’inflazione molto aumentata ad ottobre (e non sappiamo ancora quanto a novembre), che non è potuta rientrare nella rivalutazione del titolo (per motivazioni di struttura), ritengo abbia ridotto il rendimento reale retrospettivo del nov22, che risulterà prevedibilmente inferiore al tasso reale d’emissione.

L'ipotesi b) si verificherebbe se il mercato adottasse il rendimento super-reale per il pricing.

Osservazione perfetta per un pensiero in libertà che sto seguendo: maggiore sensitività al variare dell'inflazione dei corti. Esattamente l'opposto rispetto alla sensitività al variare del tasso di interesse. Per il tasso abbiamo una misura immediata di sensitività, bisognerebbe che qualcuno mettesse in piedi una misura che esprima, in un solo numero, qualcosa del genere per la sensitività all'inflazione, ammesso sia possibile farlo, naturalmente. Così la gradazione del rischio di (mancata) inflazione sarebbe subito percepibile in relazione alle scadenze.

In teoria gli IL hanno sensibilità zero al variare dell'inflazione attesa, analogamente ai titoli a tasso variabile il cui prezzo non dipende dalle aspettative sui tassi a breve.

In teoria le aspettative di inflazione influiscono sui tassi nominali e i tassi reali dipendono da come viene valutata l'incertezza attesa.

Quello che sta succedendo di recente è che l'inflazione attesa è diventata estremamente volatile e non riesce a scaricarsi adeguatamente sui tassi nominali, soprattutto nel breve termine.

E così è capitato che di conseguenza anche i tassi reali a breve siano diventati volatili.
 
Buonasera a tutti.
Per vari impegni, non ho potuto comprare in emissione il BTP Italia 2028. Vale ancora la pena comprarne un po', anche nella considerazione che ho Apr 23 (X k €), Apr24 (Y k€) e Giu30 (Z k€) oppure aspettare la scadenza dell'Apr23 e comprarne in quel momento la stessa cifra?
Grazie.

Se proteggere la liquidità dall'inflazione o tenerla disponibile devi valutarlo te . .
Subito dopo la scadenza di Apr23 potrebbe esserci anche una nuova emissione . .
 
la risposta dipende da una variabile che nessuno conosce, ossia il prezzo che quel btp avrà tra 1 mese

attualnente il prezzo è 99.9,
perció se lo vendi adesso prendi 999 euro + la porzione di cedola finora maturata

se lo vendi tra 1 mese, prenderai il prezzo che il titolo varrà tra un mese + l' intera cedola nel frattenoo maturata
( quasi intera, visto che lo venderesti qualche giorno prima delli stacco)

percio se tu sapessi a priori che il prezzo del btp tra 1 mese non sarà troppo inferiore a 99.9 (e meglio ancora se crescerà sopra 99.9), allora ti converrà venderlo tra un mese.

ma se tra un mese il prezzo del btp fisse sensibilmente inferiore a 99.9 (ossia talmente basso da compensare la cedola nel frattempo maturata)
allora sarebbe meglio venderlo subito

Chiarissimo, quindi il problema è solo la variazione di prezzo. Grazie
 
L'ipotesi b) si verificherebbe se il mercato adottasse il rendimento super-reale per il pricing.

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In teoria gli IL hanno sensibilità zero al variare dell'inflazione attesa, analogamente ai titoli a tasso variabile il cui prezzo non dipende dalle aspettative sui tassi a breve.

......

Quello che sta succedendo di recente è che l'inflazione attesa è diventata estremamente volatile e non riesce a scaricarsi adeguatamente sui tassi nominali, soprattutto nel breve termine.
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Su questa teoria, se/come/quanto tiene (come in astratto dovrebbe) anche nel caso specifico dei Btp ita ci sto lavorando (ma certamente, anzi quasi sicuramente, non è detto che arrivi da qualche parte). Il punto di partenza comune di chi segue l'argomento dovrebbe proprio essere indagare il perchè "non riesce a scaricarsi". Un mercato che reagisce ad ogni stormir di fronda (e magari ha anche ha sofisticati strumenti di analisi/gestione delle volatilità e degli arbitraggi) ebbene questo mercato, come dici, non riesce a "scaricare" (non dico istantaneamente ma in tempi ragionevoli) la "volatilità da inflazione attesa": questo è per me neofita (ma penso dovrebbe esserlo per tutti i cultori della materia) argomento di riflessione: perchè la teoria sembrerebbe non tenere e l'inflazione attesa "non riesce a scaricarsi"? è solo un puro caso? E possiamo archiviarlo passando tranquillamente oltre? Oppure è un fenomeno più strutturale? Si sì dovuto a cosa? Magari ci sono comportamenti generalizzati che determinano tale fenomeno? se sì quali?
 
Ultima modifica:
vengo dall'azionario, quindi chiedo cortesemente conferma di quello ho capito:

le cedole nell'obbligazionario, sono come i dividendi per l'azionario, quindi un dividendo, come una cedola, non compensano una minusvalenza?

minusvalenze dell'azionario possono essere compensate con l'obbligazionario e viceversa, tenendo conto però della diversa tassazione 26% contro 12,5% dell'obbligazionario

Si le cedole sono sempre tassate direttamente e non compensano minus.

Si, la diversa tassazione viene "riallineata" al momento in cui vendi in perdita un titolo tassato al 12,5% (ti trovi nello zainetto fiscale una minus di circa 48% della perdita effettiva - rapporto 12,5/26).

Ps. Al 12,5% solo tds e whitelist, tutto il resto, ad esempio obbligazionario corporate, è al 26%
 
...

Ps. Al 12,5% solo tds e whitelist, tutto il resto, ad esempio obbligazionario corporate, è al 26%

Breve OT
Che tu sappia esiste una discussione che elenca tutti i migliori tradabili di breve - no cassetto - al 12,5%?
Grazie
 
L'ipotesi b) si verificherebbe se il mercato adottasse il rendimento super-reale per il pricing.
Puoi spiegarti meglio?

In teoria gli IL hanno sensibilità zero al variare dell'inflazione attesa, analogamente ai titoli a tasso variabile il cui prezzo non dipende dalle aspettative sui tassi a breve.

In teoria le aspettative di inflazione influiscono sui tassi nominali e i tassi reali dipendono da come viene valutata l'incertezza attesa.

Quello che sta succedendo di recente è che l'inflazione attesa è diventata estremamente volatile e non riesce a scaricarsi adeguatamente sui tassi nominali, soprattutto nel breve termine.

E così è capitato che di conseguenza anche i tassi reali a breve siano diventati volatili.
Direi che il mercato sull'inflazione attesa stia oscillando tra la realtà dei dati ISTAT e la promessa BCE del ritorno al 2%, prima o poi..
 
Perdonatemi, non ho tempo di rileggere tutto il thread, qualcuno mi saprebbe indicare il tasso della cedola in pagamento il 26-11 per il Btp Italia 2025? Grazie
 
domanda....domattina il '25 si prenderebbe senza rateo in pancia e a che prezzo pensate possa oscillare?

grazie Simone
 
Puoi spiegarti meglio?

Il prezzo indica quanto la cedola reale sia adeguata al tasso reale corrente.

La cedola reale che è pagata dai BTP Italia viene chiamata "reale" ma è pensata comunque al netto dell'indicizzazione posticipata di due mesi, non dell'inflazione real time.

perchè la teoria sembrerebbe non tenere e l'inflazione attesa "non riesce a scaricarsi"? è solo un puro caso? E possiamo archiviarlo passando tranquillamente oltre? Oppure è un fenomeno più strutturale? Si sì dovuto a cosa? Magari ci sono comportamenti generalizzati che determinano tale fenomeno? se sì quali?

Sono le banche centrali che hanno drogato il mercato.

Fino a qualche anno fa negli USA c'era il mito dei "Bond Vigilantes", le mani forti che operavano affinché i bond rendessero il giusto. Poi sono arrivati i tassi negativi, sia reali che nominali... che la teoria non contemplava nemmeno e che hanno costretto a ricalibrare i modelli di pricing.
 
Il prezzo indica quanto la cedola reale sia adeguata al tasso reale corrente.

La cedola reale che è pagata dai BTP Italia viene chiamata "reale" ma è pensata comunque al netto dell'indicizzazione posticipata di due mesi, non dell'inflazione real time.
Lo so, il delay d'indicizzazione provoca una delle principali distorsioni di struttura.
Ma da sempre, da ancor prima dell'invenzione del rendimento super reale, per tutti i BtpItalia arrivati a scadenza, si è notato che nell'ultimo mese la quotazione si è sempre mossa in direzione opposta ed equivalente al CI, arrivando comunque in fine a 100.
Però non ho ancora afferrato il motivo per cui tu pensi che questo comportamento avverrebbe solo se il mercato quotasse al super reale?
Peraltro credo sarebbe anomalo che un BtpItalia, nell'ultimo mese di vita, venisse quotato al suo rendimento reale classico, piuttosto che al suo rendimento super reale, poiché in quel periodo finale il titolo sarebbe a tutti gli effetti divenuto un tasso fisso e quindi sarebbe corretto che venisse quotato come tasso fisso, come di fatto avviene.
 
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