Ognuno dovrebbe ragionare con la propria testa e non quella dell'altro, ognuno ha il proprio senso profondo del denaro.
[FONT=&]Il denaro in quanto tale è chiaramente un simbolo. [/FONT][FONT=&]Per un investitore può essere anche completamente diverso rispetto a quello di un altro. Possiamo parlare sempre della stessa quantità di denaro, possiamo cioè utilizzare lo stesso simbolo, ma ci riferiamo a due significati – cioè a due esperienze interiori – totalmente diverse.[/FONT][FONT=&]IL denaro dovrebbe essere un mezzo per soddisfare i bisogni umani.[/FONT][FONT=&]Il problema è che questo simbolo è talmente pervasivo, nella vita di ognuno di noi, che sovente smette di essere un mezzo e diventa un fine in sé.[/FONT] Dal momento che io posso indifferentemente utilizzare lo stesso denaro sia per lo scopo A che per lo scopo B, non conoscendo niente del mondo dell’interiorità, posso illudermi che sia indifferente se, durante il processo che mi porterà ad ottenere quella certa cifra di denaro, io abbia l’intenzione di entrarne in possesso per lo scopo A o per lo scopo B.
[FONT=&]Per esempio accumulare denaro spinto dalla paura o dall’avidità, non produce affatto lo stesso risultato rispetto ad accumulare denaro spinto dal desiderio di essere di supporto ai propri cari.[/FONT]
Salvo rare eccezioni che confermano la regola, gli investitori non dedicano praticamente nessuna attenzione al significato che scelgono di dare al denaro.
Non sono abituati a farlo perché si ritiene che sia una cosa del tutto inutile, quando invece è proprio la base dalla quale partire.
Prima devono venire i molteplici scopi per il quale si investe il denaro e solo dopo può venire la scelta del tipo di investimento.
Lo scopo non può essere, ovviamente, semplicemente quello di fare altro denaro, quello non è uno scopo poiché la natura del denaro è quella di essere uno strumento; uno strumento non può mai essere uno scopo in sé. Se si investe senza definire una serie di scopi precisi, in realtà stiamo snaturando la natura del denaro trasformandolo da strumento a fine ultimo. Questa operazione, normalmente, porta con sé inutili problemi e certamente riduce le probabilità di ottenere il massimo potenziale che quell’investimento potrebbe offrire al singolo investitore.
Definire gli scopi che il denaro ha nella propria vita è qualcosa di insolito che non siamo abituati a fare. Significa in primo luogo riflettere su noi stessi, su cosa sia realmente importante per la nostra vita. Il denaro – specialmente nella società moderna – è così strettamente collegato con la maggioranza degli aspetti della nostra vita che per definire il senso che ha per noi il denaro dobbiamo fare chiarezza, in ultima analisi, sul senso della nostra vita.
Non è qualcosa che si fa in poco tempo, motivati solo dalla necessità di investire della liquidità che si è generata sul conto corrente.
Una parte del denaro può servire a garantire la sicurezza che le spese programmate entro un certo arco di tempo siano coperte dalle disponibilità finanziarie. Una certa parte può servire a mantenere il tenore di vita della propria famiglia nella fase post-lavorativa, un’altra parte ancora può servire ad alimentare qualche “sogno” distante nel tempo che si potrebbe realizzare solo se ci fosse un incremento significativo delle proprie disponibilità, ecc. ecc. ecc.
Gli investitori che hanno ben definito lo scopo per il quale investono, non in termini di semplice rapporto rischio/rendimento, ma proprio in termini di obiettivi di vita, non solo hanno rendimenti mediamente molto più alti, ma vivono il percorso di investimento in modo enormemente più sereno.
IO la penso cosi' parole tratte dal blog di Alessando Pedone