Rischio Cambio - Hedging

No, non ci sono tendenze prevedibili. Nell'andamento dei tassi di cambio di valute forti (e non solo) non è possibile capire alcuna tendenza, dal momento che la loro evoluzione è un processo random walk, casuale.

Nessuna possibilità di previsione quindi. Non lo dico io, ma decenni di studi alla ricerca di un modello che riesca a far meglio del random walk. Chi non è d'accordo, tra gli studiosi, è perché ha utilizzato modelli complicatissimi che hanno "funzionato" solo su certe coppie di valute per periodi limitati di tempo. Un po' pochino.

Sovrapesare o sottopesare le obbligazioni in valuta non è altro che una scommessa col 50% di probabilità di azzeccarci. A volte può andar bene, a volte andrà male. Nel lungo termine, sarà difficile far meglio in termini di rendimento ma una cosa è certa: l'investimento sarà molto più volatile.

E ancora sul costo inutile nel coprire il cambio:
1) nel lungo termine non è detto che sia un costo.
2) chi si copre, lo fa con uno scopo ben preciso. E no, non è inutile neppure nel lungo termine, a maggior ragione in ambito obbligazionario.

Vabè allora se uno la ragiona così drastica allora studiare macroeconomia non avrebbe senso così come i ricercatori in economia (economisti).
C'è una certa correlazione tra quello che fanno le banche centrali con i tassi oppure quel che avviene nel contesto geopolitico,si sapeva che l'euro sarebbe stato pesantemente penalizzato da questa crisi energetica/guerra e così è stato,ma ci sono tanti esempi passati analoghi in cui sarò stato fortunato ma è sempre andata a finire come da copione,certo non sono noti modi e tempi degli andamenti ma la tendenza quella si,sempre rispettata.I problemi nascono quando uno opera con la pretesa di sapere il quando e in che modo avverranno tali variazioni; è li che si combinano disastri con le varie piattaforme di trading e analisi tecnica che non hanno alcuna rilevanza statistica.

Dico che sul lungo termine è un costo inutile perchè se su tempi lunghi (10/20 anni) se una certa obbligazione rende mettiamo il 100% dell'investimento iniziale,il deprezzamento delle performance dovute al cambi nello scenario più sfavorevole difficilmente supererà la variazione storica per quella data valuta in virtù del fatto che valute forti oscillano storicamente in un determinato range.
Ne consegue che più i tempi d'investimento son lunghi più risulta piccola quell'ipotetica perdita dovuta a cambio,questo invece non può dirsi per i costi di copertura che devono essere mantenuti per tutta la durata dell'investimento e rappresentano un costo fisso costante.Anche nel caso si verifichi che tali costi diventino una rendita grazie a scenario tassi favorevole comunque sarà una rendita inferiore a quella del mercato perchè gravata da commissioni.
 
E' "peggio" il rischio valuta sui bond perché di solito i bond vengono inseriti nel portafoglio per mitigare la volatilità del portafoglio stesso (nella speranza, inoltre, che si muovano in maniera non correlata o correlata negativamente con le azioni, cosa che purtroppo non è avvenuta quest'anno).

Se io uso uno strumento per mitigare la volatilità e poi lo carico di rischio di cambio - che ne farà aumentare per forza di cose la volatilità - compio un'operazione poco coerente, diciamo così.

Sull'azionario, già molto più volatile dell'obbligazionario di suo, il rischio di cambio ha comunque un impatto, ma aggiungere volatilità a ciò che è già volatile "sembra" che abbia un effetto minore.

E' per questo che - di solito - si consiglia di non coprire la parte azionaria ma di coprire quella obbligazionaria. Come fanno gli ETF LifeStrategy, ad esempio.

E, come sempre, c'è chi è a favore dell'una o dell'altra strategia.

Seguendo le tue osservazioni, quale significato ha allora la " diversificazione " per valuta nella parte obbligazionaria, se poi la copro con l'hedge?

Ti chiedevo se poi il costo dell'hedge è inserito in una voce specifica oppure si può desumere da altre variabili.
 
Seguendo le tue osservazioni, quale significato ha allora la " diversificazione " per valuta nella parte obbligazionaria, se poi la copro con l'hedge?

Ti chiedevo se poi il costo dell'hedge è inserito in una voce specifica oppure si può desumere da altre variabili.

La diversificazione per valuta (mi riferisco a valute forti) teoricamente dovrebbe diminuire il rischio. In pratica, però, secondo me lo aumenta nella stragrande maggioranza dei casi per il discorso precedente.

Il costo dell'hedging è pari al differenziale dei tassi US e area euro di breve termine. Oggi è un costo per l'investitore dell'area euro, ma non è stato sempre così. C'è un thread dedicato all'hedging, sempre in questa sezione. Ti consiglio di darci una lettura se non lo hai già fatto.
 
Vabè allora se uno la ragiona così drastica allora studiare macroeconomia non avrebbe senso così come i ricercatori in economia (economisti).
C'è una certa correlazione tra quello che fanno le banche centrali con i tassi oppure quel che avviene nel contesto geopolitico,si sapeva che l'euro sarebbe stato pesantemente penalizzato da questa crisi energetica/guerra e così è stato,ma ci sono tanti esempi passati analoghi in cui sarò stato fortunato ma è sempre andata a finire come da copione,certo non sono noti modi e tempi degli andamenti ma la tendenza quella si,sempre rispettata.I problemi nascono quando uno opera con la pretesa di sapere il quando e in che modo avverranno tali variazioni; è li che si combinano disastri con le varie piattaforme di trading e analisi tecnica che non hanno alcuna rilevanza statistica.
Studiare macroeconomia il senso ce l'ha, eccome. Non ho mai detto il contrario.

Se pensi di poter prevedere l'andamento dei tassi di cambio fai come meglio credi, ci mancherebbe. Io ti ho riportato ciò che gli studiosi scrivono in materia.

In ogni caso, se non sono noti i tempi dei cambi di trend, a che serve sapere che il dollaro aumenterà il suo valore relativo o l'euro recupererà? Di certo si verificherà l'una e l'altra cosa, ma se non so quando... magari le cose mi vanno contro proprio quando devo disinvestire (esempio banale, vedi sotto).

Dico che sul lungo termine è un costo inutile perchè se su tempi lunghi (10/20 anni) se una certa obbligazione rende mettiamo il 100% dell'investimento iniziale,il deprezzamento delle performance dovute al cambi nello scenario più sfavorevole difficilmente supererà la variazione storica per quella data valuta in virtù del fatto che valute forti oscillano storicamente in un determinato range.
Ne consegue che più i tempi d'investimento son lunghi più risulta piccola quell'ipotetica perdita dovuta a cambio,questo invece non può dirsi per i costi di copertura che devono essere mantenuti per tutta la durata dell'investimento e rappresentano un costo fisso costante.Anche nel caso si verifichi che tali costi diventino una rendita grazie a scenario tassi favorevole comunque sarà una rendita inferiore a quella del mercato perchè gravata da commissioni.
Nel 2008 il tasso di cambio EUR USD era arrivato a sfiorare 1,6. Oggi è intorno a 1. Sono passati quasi 15 anni.

Se l'obbligazione (ipotizziamo per semplicità uno zero coupon) era in USD e tu avessi investito quasi 15 anni fa (nel 2008) 100 euro = 160 USD in quell'obbligazione e la tua valuta è l'euro, quel 100% ottenuto dall'obbligazione in USD oggi per te vorrebbe dire un guadagno di circa il 220%, perché i 160 USD sarebbero diventati 320 USD, che oggi col cambio a 1 sono uguali a 320 EUR (ne avevi investiti 100).

Ma se l'obbligazione era in EUR e la tua valuta il USD e tu avessi investito 160 USD = 100 euro nel 2008, quel 100% ottenuto dall'obbligazione in EUR oggi per te vorrebbe dire un guadagno soltanto del 25%, perché i 100 EUR sarebbero diventati 200 EUR, che oggi col cambio a 1 sono uguali a 200 USD (ne avevi investiti 160).

Spero di non aver commesso errori di calcolo nella fretta, ma penso che l'idea sia chiara.

Quindi ok... investo 100 euro oggi in USD senza coprire il cambio? Fra 15 anni quale sarà il tasso di cambio? Non lo sa nessuno.

Certo, nell'esempio si passa da 1,6 a 1, un delta enorme, ma chi ci dice che non accada anche in futuro, magari in direzione opposta? Ma anche se fosse meno...
 
La diversificazione per valuta (mi riferisco a valute forti) teoricamente dovrebbe diminuire il rischio. In pratica, però, secondo me lo aumenta nella stragrande maggioranza dei casi per il discorso precedente.

Il costo dell'hedging è pari al differenziale dei tassi US e area euro di breve termine. Oggi è un costo per l'investitore dell'area euro, ma non è stato sempre così. C'è un thread dedicato all'hedging, sempre in questa sezione. Ti consiglio di darci una lettura se non lo hai già fatto.
Nel ter dell etf è compreso il costo dell hedging se così non fosse dove posso trovarlo?
 
Nel ter dell etf è compreso il costo dell hedging se così non fosse dove posso trovarlo?

Non é compreso... Ma... Soprattutto ..

Sei OT, e ci sono millemila discussioni sull'hedging. ..

Anche in prima pagina...

Quindi....

Grazie


Scusa Andrea se mi sono permesso...:D:p:D
 
Seguendo le tue osservazioni, quale significato ha allora la " diversificazione " per valuta nella parte obbligazionaria, se poi la copro con l'hedge?

La diversificazione per valuta ha senso in ottica di BILANCIAMENTO e di DECORRELAZIONE all'interno di un portafoglio, non di riduzione del rischio. Anzi, un obbligazionario in valuta non propria assume una volatilità paragonabile ad un azionario (volatilità spesso positiva se sei un investitore turco... per dire).

Il concetto è il bilanciamento:

A- Obbligazionario Sicuro, rischio valuta zero --> volatilità 5, principale rischio i tassi d'interesse
B- Obbligazionario Sicuro, rischio valuta zero, orizzonte temporale breve/brevissimo --> volatilità 1, principale rischio la bassa redditività quindi l'inflazione
C- Azionario --> volatilità 10, principale rischio il mercato azionario
D- Obbligazionario Sicuro, rischio valuta verso valute forti --> volatilità 9, principale rischio le fluttuazioni valutarie

Ora, osserviamo che un portafoglio 25% a, 25% b, 25% c, 25% d, ha una volatilità somma di vola+volb+volc+vold > di un portafoglio 33% a, 33% b, 33% c. Anche se il primo è 25/75 ed il secondo 33/64.

Mi permetto di aggiungere che, probabilmente il rendimento renda+rendb+rendc+rend è spesso inferiore ad un renda+rendb+rendc. Il motivo è che visto che noi abbiamo una valuta forte (a differenza del turco di cui sopra) il rischio valuta verso valute forti (es. il dollaro) è spesso "neutrale": alle volte scende ed altre volte sale.

La matrice a+b+c+d però può essere tendenzialmente più efficiente preso come unico paniere, questo perché in diversi CONTESTI di mercato protegge da rischi diversi. Quest'anno, come nel 2018, il rischio valuta verso il dollaro (ma non verso una valuta anch'essa forte come la sterlina) avrebbe bilanciato un'improvvisa impennata avversa di tassi+inflazione+mercato (sono scese le azioni, sono saliti i tassi ed è decollata l'inflazione). NEL LUNGO TERMINE questo probabilmente è neutrale salvo effettuare bilanciamenti periodici (bilanciamento scemo dell'investitore a dicembre 2022 fatto 1 volta l'anno: vendo quel 20% in più preso grazie al dollaro e medio al ribasso bond lunghi e azioni). Nel lungo termine pigro e buy&hold il valore aggiunto della valuta rischi di averlo solo se sei turco.
 
Non é compreso... Ma... Soprattutto ..

Sei OT, e ci sono millemila discussioni sull'hedging. ..

Anche in prima pagina...

Quindi....

Grazie


Scusa Andrea se mi sono permesso...:D:p:D

Figurati, ormai quelle domande appaiono dappertutto :)OK!
 
BOND E RISCHIO CAMBIO; zc vs bond con cedole

Provenendo dall'altra discussione ma qui siamo in thread, se un investitore in eur volesse diversificare con bond a lunga scadenza in valuta (usd) perferibile scegliere un bond con cedole ( alte) rispetto ad uno zero coupon per limitare ( senza hedge) il potenziale rischio tassi che in caso di zc sarebbe tutto sul montante ma nel caso del bond con cedole sarebbe stemperato dall'eventuale reinvestimento in altra valuta delle cedole.


@Dedalo Invest
 
Studiare macroeconomia il senso ce l'ha, eccome. Non ho mai detto il contrario.

Se pensi di poter prevedere l'andamento dei tassi di cambio fai come meglio credi, ci mancherebbe. Io ti ho riportato ciò che gli studiosi scrivono in materia.

In ogni caso, se non sono noti i tempi dei cambi di trend, a che serve sapere che il dollaro aumenterà il suo valore relativo o l'euro recupererà? Di certo si verificherà l'una e l'altra cosa, ma se non so quando... magari le cose mi vanno contro proprio quando devo disinvestire (esempio banale, vedi sotto).

Serve perchè c'è sempre correlazione tra le manovre delle banche centrali e quello che avviene al cambio; gli stessi costi di copertura influenzati dai differenziali sui tassi sono influenzati da quello che fanno le banche centrali.Quindi se nel lungo periodo è prevista una politica di aumento dei tassi FED che porta ad un apprezzamento del dollaro inizio a prepararmi comprando obbligazioni in dollari per tempo o comunque sovrappesando,certo,non so i tempi in cui avverà ma intanto cedolo senza hedging che mi porta solo ad avere dei costi.L'hedging serve più che altro quando vuoi coprirti su titoli che sono quotati solo in valuta e che sai che nel medio-lungo periodo essa verrà influenzata negativamente dal cambio.

Pensare di comprare un titolo in valuta e poi coprirsi è un non senso perchè l'eventuale guadagno dato dal cambio verrà poi sterilizzato nel lungo periodo dai costi di copertura ed è vero il contrario ossia l'evenutale perdita data dal cambio verrà (in parte tolte le commissioni) sterilizzata dal guadagno dato dai costi di copertura in accorto all'aforisma che non esistono pasti gratis.Riassumento,costi di copertura e tasso di cambio sono la faccia della stessa medaglia.


Nel 2008 il tasso di cambio EUR USD era arrivato a sfiorare 1,6. Oggi è intorno a 1. Sono passati quasi 15 anni.

Se l'obbligazione (ipotizziamo per semplicità uno zero coupon) era in USD e tu avessi investito quasi 15 anni fa (nel 2008) 100 euro = 160 USD in quell'obbligazione e la tua valuta è l'euro, quel 100% ottenuto dall'obbligazione in USD oggi per te vorrebbe dire un guadagno di circa il 220%, perché i 160 USD sarebbero diventati 320 USD, che oggi col cambio a 1 sono uguali a 320 EUR (ne avevi investiti 100).

Ma se l'obbligazione era in EUR e la tua valuta il USD e tu avessi investito 160 USD = 100 euro nel 2008, quel 100% ottenuto dall'obbligazione in EUR oggi per te vorrebbe dire un guadagno soltanto del 25%, perché i 100 EUR sarebbero diventati 200 EUR, che oggi col cambio a 1 sono uguali a 200 USD (ne avevi investiti 160).

Spero di non aver commesso errori di calcolo nella fretta, ma penso che l'idea sia chiara.

Quindi ok... investo 100 euro oggi in USD senza coprire il cambio? Fra 15 anni quale sarà il tasso di cambio? Non lo sa nessuno.

Certo, nell'esempio si passa da 1,6 a 1, un delta enorme, ma chi ci dice che non accada anche in futuro, magari in direzione opposta? Ma anche se fosse meno...

Mah,vado un po' di fretta quindi non riesco a controllare i calcoli ma penso di aver capito quello che intendi,
il problema è che l'orizzonte è troppo lungo,troppe cose son successe monetariamente in quel periodo,crisi del debito in UE,QE multipli,tassi a zero,una pandemia e poi l'eplosione delle materie prime e inflazione.Gran parte dei trend vanno valutati in relazione non tanto alla durata in anni ma di quando dura un ciclo macroeconomico...esempio ora siamo in un ciiclo di rialzo dei tassi,alti costi materie prime e inflazione e vanno (o meglio andavano) quindi ponderate le proprie scelte di investimento sulla base del contesto....nulla di trascedentale ma in clima di aumento tassi si evitano obbligazioni,oro,azioni e vanno privilegiati titoli in valuta cosa che effettivamente è avvenuto.C'è uno schemino semplice semplice che si chiama orologio finanziario che potete trovare semplicemente su google che spiega bene cosa intendo.

Oltre a questo si può poi ricorrere al fattore statistico,chi non vuole impelagarsi in complessi algoritmi di analisi tecnica e trading system,si può prendere uno storico della banda di oscillazione delle valute e vedere come queste oscillano;normalmente valute forti come USD,EUR oscillano tra estremi ben definiti quindi a differenza delle valute deboli si può sfruttare a proprio vantaggio questo comportamento; tradotto: è più probabile che l'euro si stabilizzi o si deprezzi ancora di poco piuttosto che continui a deprezzarsi dai livelli attuali e questo è utile per valutare scelte di investimento.

Concludo dicendo...il fatto che gli andamenti non siano (sempre) prevedibili non deve far cadere nel grossolano errore nell'investire a caso coprendosi da ogni rischio perchè così facendo i rendimenti che si otterrebbero renderebbero del tutto inutile investire.
 
Serve perchè c'è sempre correlazione tra le manovre delle banche centrali e quello che avviene al cambio; gli stessi costi di copertura influenzati dai differenziali sui tassi sono influenzati da quello che fanno le banche centrali.Quindi se nel lungo periodo è prevista una politica di aumento dei tassi FED che porta ad un apprezzamento del dollaro inizio a prepararmi comprando obbligazioni in dollari per tempo o comunque sovrappesando,certo,non so i tempi in cui avverà ma intanto cedolo senza hedging che mi porta solo ad avere dei costi.L'hedging serve più che altro quando vuoi coprirti su titoli che sono quotati solo in valuta e che sai che nel medio-lungo periodo essa verrà influenzata negativamente dal cambio.

Pensare di comprare un titolo in valuta e poi coprirsi è un non senso perchè l'eventuale guadagno dato dal cambio verrà poi sterilizzato nel lungo periodo dai costi di copertura ed è vero il contrario ossia l'evenutale perdita data dal cambio verrà (in parte tolte le commissioni) sterilizzata dal guadagno dato dai costi di copertura in accorto all'aforisma che non esistono pasti gratis.Riassumento,costi di copertura e tasso di cambio sono la faccia della stessa medaglia.




Mah,vado un po' di fretta quindi non riesco a controllare i calcoli ma penso di aver capito quello che intendi,
il problema è che l'orizzonte è troppo lungo,troppe cose son successe monetariamente in quel periodo,crisi del debito in UE,QE multipli,tassi a zero,una pandemia e poi l'eplosione delle materie prime e inflazione.Gran parte dei trend vanno valutati in relazione non tanto alla durata in anni ma di quando dura un ciclo macroeconomico...esempio ora siamo in un ciiclo di rialzo dei tassi,alti costi materie prime e inflazione e vanno (o meglio andavano) quindi ponderate le proprie scelte di investimento sulla base del contesto....nulla di trascedentale ma in clima di aumento tassi si evitano obbligazioni,oro,azioni e vanno privilegiati titoli in valuta cosa che effettivamente è avvenuto.C'è uno schemino semplice semplice che si chiama orologio finanziario che potete trovare semplicemente su google che spiega bene cosa intendo.

Oltre a questo si può poi ricorrere al fattore statistico,chi non vuole impelagarsi in complessi algoritmi di analisi tecnica e trading system,si può prendere uno storico della banda di oscillazione delle valute e vedere come queste oscillano;normalmente valute forti come USD,EUR oscillano tra estremi ben definiti quindi a differenza delle valute deboli si può sfruttare a proprio vantaggio questo comportamento; tradotto: è più probabile che l'euro si stabilizzi o si deprezzi ancora di poco piuttosto che continui a deprezzarsi dai livelli attuali e questo è utile per valutare scelte di investimento.

Concludo dicendo...il fatto che gli andamenti non siano (sempre) prevedibili non deve far cadere nel grossolano errore nell'investire a caso coprendosi da ogni rischio perchè così facendo i rendimenti che si otterrebbero renderebbero del tutto inutile investire.

Commento solo l'ultima frase, perché su tutto il resto non voglio assolutamente (e non ho modo e, se dove essere sincero, non mi interessa) "convincere" chi vuole utilizzare il cambio EUR/USD per fare asset allocation tattica che sta sprecando le proprie energie.

Ok, riguardo all'ultima frase: coprire il rischio di cambio NON è assolutamente sinonimo di "investire a caso coprendosi da ogni rischio" (frase che peraltro capisco poco anche se posso intuire che cosa voglia dire).

Coprire il rischio di cambio significa una sola cosa: sterilizzare il cambio. Punto.

Se NON copri il rischio di cambio, ti accolli il rischio di mercato + il rischio di cambio. Il rendimento finale potrà essere più alto o più basso di un investimento coperto e la volatilità sarà sempre più alta.

Se copri il rischio di cambio (o investi in strumenti dell'area euro o un mix tra i due), ti accolli SOLO il rischio di mercato.
 
Magari ti sbagli.

Sul costo dell'hedging non ripeto quanto già scritto mille volte in questa sezione. Per il resto ti chiedo: se l'hedging - OGGI - non costasse quello che costa, vorrebbe dire che l'investitore dell'area euro potrebbe ottenere i rendimenti obbligazionari US (maggiori di quelli area euro, OGGI) senza rischio di cambio. Ti sembra possibile?

Buongiorno, leggo con molto interesse i tuoi interventi.
Potresti indicarmi gentilmente dove trovo quanto già trattato in materia di costi (e magari strumenti operativi) di hedging?
Espongo brevemente il mio interesse: come investitore privato in TdS area euro, vorrei ulteriormente diversificare il rischio paese mediante bond US, coprendo il rischio cambio anche a costo di perdere l'extrarendimento di questi ultimi rispetto all'area euro.
Grazie
 
Provenendo dall'altra discussione ma qui siamo in thread, se un investitore in eur volesse diversificare con bond a lunga scadenza in valuta (usd) perferibile scegliere un bond con cedole ( alte) rispetto ad uno zero coupon per limitare ( senza hedge) il potenziale rischio tassi che in caso di zc sarebbe tutto sul montante ma nel caso del bond con cedole sarebbe stemperato dall'eventuale reinvestimento in altra valuta delle cedole.


@Dedalo Invest

Ciao , ti chiedo se il ragionamento ha una sua logica "finanziaria " ( la domanda trascende dalla solita discussione HEDGE si HEDGE no)
 
Buongiorno, leggo con molto interesse i tuoi interventi.
Potresti indicarmi gentilmente dove trovo quanto già trattato in materia di costi (e magari strumenti operativi) di hedging?
Espongo brevemente il mio interesse: come investitore privato in TdS area euro, vorrei ulteriormente diversificare il rischio paese mediante bond US, coprendo il rischio cambio anche a costo di perdere l'extrarendimento di questi ultimi rispetto all'area euro.
Grazie

Grazie @Luciano.

I costi sono variabili e dipendono essenzialmente dal differenziale dei tassi di interesse tra USA e zona euro.

Per investire in bond US eliminando il rischio di cambio basta utilizzare ETF hedgiati.
 
Ciao , ti chiedo se il ragionamento ha una sua logica "finanziaria " ( la domanda trascende dalla solita discussione HEDGE si HEDGE no)

Sì, ha una sua logica finanziaria.

Però, secondo me, la scelta di uno strumento a distribuzione rispetto a uno ad accumulazione deve essere fatta in primo luogo in funzione della necessità o meno dei proventi distribuiti: se servono, ben venga uno strumento a distribuzione; se non servono, meglio l'accumulazione. Se servono fra 30 anni beh, bisogna mettersi a fare dei calcoli e molto probabilmente meglio accumulare oggi e iniziare a distribuire fra 30 anni.

Poi c'è chi sceglie la distribuzione perché offre un aiuto psicologico: è una cosa che io non farei mai perché non mi darebbe alcun aiuto psicologico (semmai il contrario) ma per chi è importante e sente questo beneficio, può essere giusto dare la precedenza alla scelta che lo fa stare più tranquillo.
 
Grazie @Luciano.

I costi sono variabili e dipendono essenzialmente dal differenziale dei tassi di interesse tra USA e zona euro.

Per investire in bond US eliminando il rischio di cambio basta utilizzare ETF hedgiati.

Ok grazie @Dedalo Invest per la risposta.
In realtà, da neofita, mi stavo facendo uno scenario "di fantasia" in cui acquisto un bond in $ e copro il rischio cambio con certificati tipo IT0005486037.
E mi chiedevo, sempre da neofita, se questa ipotetica operazione comporta una qualche evidente controindicazione che mi sfugge...
Grazie a te e a chi mi vorrà dare riscontro
 
No, non ci sono tendenze prevedibili. Nell'andamento dei tassi di cambio di valute forti (e non solo) non è possibile capire alcuna tendenza, dal momento che la loro evoluzione è un processo random walk, casuale.

Nessuna possibilità di previsione quindi. Non lo dico io, ma decenni di studi alla ricerca di un modello che riesca a far meglio del random walk. Chi non è d'accordo, tra gli studiosi, è perché ha utilizzato modelli complicatissimi che hanno "funzionato" solo su certe coppie di valute per periodi limitati di tempo. Un po' pochino.

Sovrapesare o sottopesare le obbligazioni in valuta non è altro che una scommessa col 50% di probabilità di azzeccarci. A volte può andar bene, a volte andrà male. Nel lungo termine, sarà difficile far meglio in termini di rendimento ma una cosa è certa: l'investimento sarà molto più volatile.

E ancora sul costo inutile nel coprire il cambio:
1) nel lungo termine non è detto che sia un costo.
2) chi si copre, lo fa con uno scopo ben preciso. E no, non è inutile neppure nel lungo termine, a maggior ragione in ambito obbligazionario.


Commento solo l'ultima frase, perché su tutto il resto non voglio assolutamente (e non ho modo e, se dove essere sincero, non mi interessa) "convincere" chi vuole utilizzare il cambio EUR/USD per fare asset allocation tattica che sta sprecando le proprie energie.

Ok, riguardo all'ultima frase: coprire il rischio di cambio NON è assolutamente sinonimo di "investire a caso coprendosi da ogni rischio" (frase che peraltro capisco poco anche se posso intuire che cosa voglia dire).

Coprire il rischio di cambio significa una sola cosa: sterilizzare il cambio. Punto.

Se NON copri il rischio di cambio, ti accolli il rischio di mercato + il rischio di cambio. Il rendimento finale potrà essere più alto o più basso di un investimento coperto e la volatilità sarà sempre più alta.

Se copri il rischio di cambio (o investi in strumenti dell'area euro o un mix tra i due), ti accolli SOLO il rischio di mercato.

Mah guarda è molto semplice non c'è mica molto da spiegare o convincere; è tutto spiegato nei testi di macroeconomia la convinzione delle mie argomentazioni ;)
Esempio così ci intendiamo meglio: inflazione record USA e restringimento quantitativo/aumento tassi come mezzo macroeconomico per fronteggiare l'emergenza inflattiva...calo delle borse,dollaro in enorme rafforzamento: non era prevedibile la tendenza? io dico di si visto che il rialzo tassi rafforza la valuta...e di episodi simili ce ne sono stati tanti in passato in cui la tendenza è stata sempre rispettata ragionando sui fondamentali.Ricapitolando la tendenza è facile individuarla,il problema è sopportare volatilità,modi e tempi con cui questa si concretizza,parametri sicuramente nn prevedibili.

Il discorso sulla minore volatilità/variazione di capitale poi causa inevitabilmente l'aumento dei costi non si scappa e se è volatilità genera ansia allora esistono strumenti appositi più semplici come BTP o ancora meglio a volatilità/rischio simil zero come buoni postali che tra l'altro son senza costi.

Personalmente non mi è mai sembrato di sprecare energie nel fare allocazione tattica di asset,anzi,di solito la correlazione tra valute,differenziali dei tassi e situazione economica delle economie è sempre stata rispettata in passato quando cambia un ciclo macroeconomico,cosa peraltro affermata anche da numerosi analisti non solo da me.Non capisco allora sulla base di cosa uno dovrebbe scegliere uno strumento rispetto ad un altro se non su considerazioni tipicamente strategiche e macroeconomiche se nulla può essere previsto.Se così è ha allora senso scegliere l'investimento solo sulla base del rendimento a scadenza se obbligazione,dividendo se azione e muore li.

La copertura è un non senso se si ragiona per cicli macroeconomici di lungo periodo visto che sia i costi di hedging che il cambio vengono influenzati dagli stessi fattori.Il rischio di cambio ho senso solo sterilizzarlo nel medio/breve termine visto che in questo intervallo temporale gli andamenti non sono prevedibili e potrebbero non rispondere subito alle dinamiche macroeconomiche.
 
Ultima modifica:
La diversificazione per valuta (mi riferisco a valute forti) teoricamente dovrebbe diminuire il rischio. In pratica, però, secondo me lo aumenta nella stragrande maggioranza dei casi per il discorso precedente.

Il costo dell'hedging è pari al differenziale dei tassi US e area euro di breve termine. Oggi è un costo per l'investitore dell'area euro, ma non è stato sempre così. C'è un thread dedicato all'hedging, sempre in questa sezione. Ti consiglio di darci una lettura se non lo hai già fatto.

Il problema come dicevo prima è che quando diventa un guadagno significa che non conviene in quel momento coprirsi perchè bene appunto la tendenza dei tassi rafforza la valuta di cui ti vuoi coprire.Differenziale tassi e cambio son correlati con la differenza che l'hedging ha comuque costi impliciti che non puoi eliminare,anche se in guadagno ,il cambio invece no.
 
Ultima modifica:
Mah guarda è molto semplice non c'è mica molto da spiegare o convincere; è tutto spiegato nei testi di macroeconomia la convinzione delle mie argomentazioni ;)
Esempio così ci intendiamo meglio: inflazione record USA e restringimento quantitativo/aumento tassi come mezzo macroeconomico per fronteggiare l'emergenza inflattiva...calo delle borse,dollaro in enorme rafforzamento: non era prevedibile la tendenza? io dico di si visto che il rialzo tassi rafforza la valuta...e di episodi simili ce ne sono stati tanti in passato in cui la tendenza è stata sempre rispettata ragionando sui fondamentali.Ricapitolando la tendenza è facile individuarla,il problema è sopportare volatilità,modi e tempi con cui questa si concretizza,parametri sicuramente nn prevedibili.

Il discorso sulla minore volatilità/variazione di capitale poi causa inevitabilmente l'aumento dei costi non si scappa e se è volatilità genera ansia allora esistono strumenti appositi più semplici come BTP o ancora meglio a volatilità/rischio simil zero come buoni postali che tra l'altro son senza costi.

Personalmente non mi è mai sembrato di sprecare energie nel fare allocazione tattica di asset,anzi,di solito la correlazione tra valute,differenziali dei tassi e situazione economica delle economie è sempre stata rispettata in passato quando cambia un ciclo macroeconomico,cosa peraltro affermata anche da numerosi analisti non solo da me.Non capisco allora sulla base di cosa uno dovrebbe scegliere uno strumento rispetto ad un altro se non su considerazioni tipicamente strategiche e macroeconomiche se nulla può essere previsto.Se così è ha allora senso scegliere l'investimento solo sulla base del rendimento a scadenza se obbligazione,dividendo se azione e muore li.

La copertura è un non senso se si ragiona per cicli macroeconomici di lungo periodo visto che sia i costi di hedging che il cambio vengono influenzati dagli stessi fattori.Il rischio di cambio ho senso solo sterilizzarlo nel medio/breve termine visto che in questo intervallo temporale gli andamenti non sono prevedibili e potrebbero non rispondere subito alle dinamiche macroeconomiche.

Ma se lo puoi prevedere allora fai bene a farlo, e a quel punto il modo migliore per farlo è speculare direttamente sul forex.

Sul resto, non mi ripeto, se non per dire che è troppo facile parlare col senno di poi.
 
Il problema come dicevo prima è che quando diventa un guadagno significa che non conviene in quel momento coprirsi perchè bene appunto la tendenza dei tassi rafforza la valuta di cui ti vuoi coprire.Differenziale tassi e cambio son correlati con la differenza che l'hedging ha comuque costi impliciti che non puoi eliminare,anche se in guadagno ,il cambio invece no.

I tassi di interesse sono una fra le tante variabili che influenzano il tassi di cambio. I tassi di cambio di valute forti seguono un random walk e non possono essere previsti, né nel breve né nel lungo termine.

Non lo dico io, ma una lunga serie di articoli scientifici di studiosi molto più qualificati di me.

Se, nonostante questo, tu pensi di poter sfruttare il cambio facendo asset tattica, fai pure, ci mancherebbe.
 
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