Anch'io ero un under dog

Non ce la faccio a leggere tutti i post, alcuni saranno sicuramente molto interessanti, ma francamente troppo lunghi e contorti.
Alcune cose mi hanno colpito, due considerazioni di vinkor, che evidentemente è arrivato ad almeno intuire le cause profonde della sua sostanziale incomunicabilità con la figlia, ma a mio parere si rifugia poi in un rigido gioco di ruoli, rovesciando così la questione.
Io ho l'impressione che vinkor si dimentichi che sua figlia è stata, innanzitutto, una bambina, che non ha avuto un papà e non perché c'è stata una crisi della coppia, che se gestita, non provoca sconquassi nei figli, mentre questa ragazzina ha subito un vero e proprio tsunami, oltretutto senza soluzione di continuità per diversi anni.
Vinkor butta lì che la sua decisone di diventare padre è stata presa per vedere cosa significasse e questo, senza quel che poi è accaduto, non sarebbe di per sé un problema, lo è diventato quando raggiunge la consapevolezza, in ogni modo cerca anche qui di nasconderla, che la bambina poi non lo soddisfa, la cosa non è come si era immaginato e lei non le piace, ha bisogno di far male e lo confessa alla figlia, quindi l'abbandona.
La bambina inizia un'elaborazione lunghissima del dolore, che sfocia, fortunatamente per lei, in non gravi episodi di dipendenza alcolica e da sostanze psicotrope, fortunatamente non in episodi di autolesionismo estremo, com'è tipico in questi casi, infatti ha avuto la forza di vincere il padre dentro di sé, arrivando a dipingerlo come malato e bisognoso di cure, è stata la sua salvezza, perché si è accettata e voluta bene.
Nelle consulenze psicologiche familiari alle quali ho assistito e preso parte, i soggetti estremamente pianificatori come vinkor, quasi sempre maschi, con una estrema rigidità paranoica, che non possono mai perdere il controllo di chi li circonda, hanno quasi sempre avuto mogli o compagne disorganizzate e border line, almeno un figlio border line, con estremi istinti autolesionisti, molto problematici e pericolosi per i fratelli.
Un episodio è veramente emblematico, vinkor ancora ne soffre ed è indicativo. Dopo una discussione con i parenti della compagna durante una vigilia di Natale, vinkor si aspetta da lei che si schieri al suo fianco, la donna non lo segue, quindi lui esce di casa.
Dovrebbe riflettere e cercare di arrivare a conclusioni contrarie rispetto a quelle che ha qui espresso riguardo quest'episodio, troverebbe poi molto più semplice dialogare con la figlia.
Ho una grande ammirazione per questa ragazza, che è riuscita a compensare senza nuocere agli altri e neppure a se stessa.
Vinkor deve solo scusarsi con la figlia e poi ancora scusarsi, la porta non gliel'ha chiusa, ma accetti e la realtà su di sé e l'ascolti finalmente.
Oppure la lasci perdere definitivamente, anche questo sarebbe, seppur in exremis, un gesto d'amore.
 
Non ce la faccio a leggere tutti i post, alcuni saranno sicuramente molto interessanti, ma francamente troppo lunghi e contorti.
Alcune cose mi hanno colpito, due considerazioni di vinkor, che evidentemente è arrivato ad almeno intuire le cause profonde della sua sostanziale incomunicabilità con la figlia, ma a mio parere si rifugia poi in un rigido gioco di ruoli, rovesciando così la questione.
Io ho l'impressione che vinkor si dimentichi che sua figlia è stata, innanzitutto, una bambina, che non ha avuto un papà e non perché c'è stata una crisi della coppia, che se gestita, non provoca sconquassi nei figli, mentre questa ragazzina ha subito un vero e proprio tsunami, oltretutto senza soluzione di continuità per diversi anni.
Vinkor butta lì che la sua decisone di diventare padre è stata presa per vedere cosa significasse e questo, senza quel che poi è accaduto, non sarebbe di per sé un problema, lo è diventato quando raggiunge la consapevolezza, in ogni modo cerca anche qui di nasconderla, che la bambina poi non lo soddisfa, la cosa non è come si era immaginato e lei non le piace, ha bisogno di far male e lo confessa alla figlia, quindi l'abbandona.
La bambina inizia un'elaborazione lunghissima del dolore, che sfocia, fortunatamente per lei, in non gravi episodi di dipendenza alcolica e da sostanze psicotrope, fortunatamente non in episodi di autolesionismo estremo, com'è tipico in questi casi, infatti ha avuto la forza di vincere il padre dentro di sé, arrivando a dipingerlo come malato e bisognoso di cure, è stata la sua salvezza, perché si è accettata e voluta bene.
Nelle consulenze psicologiche familiari alle quali ho assistito e preso parte, i soggetti estremamente pianificatori come vinkor, quasi sempre maschi, con una estrema rigidità paranoica, che non possono mai perdere il controllo di chi li circonda, hanno quasi sempre avuto mogli o compagne disorganizzate e border line, almeno un figlio border line, con estremi istinti autolesionisti, molto problematici e pericolosi per i fratelli.
Un episodio è veramente emblematico, vinkor ancora ne soffre ed è indicativo. Dopo una discussione con i parenti della compagna durante una vigilia di Natale, vinkor si aspetta da lei che si schieri al suo fianco, la donna non lo segue, quindi lui esce di casa.
Dovrebbe riflettere e cercare di arrivare a conclusioni contrarie rispetto a quelle che ha qui espresso riguardo quest'episodio, troverebbe poi molto più semplice dialogare con la figlia.
Ho una grande ammirazione per questa ragazza, che è riuscita a compensare senza nuocere agli altri e neppure a se stessa.
Vinkor deve solo scusarsi con la figlia e poi ancora scusarsi, la porta non gliel'ha chiusa, ma accetti e la realtà su di sé e l'ascolti finalmente.
Oppure la lasci perdere definitivamente, anche questo sarebbe, seppur in exremis, un gesto d'amore.

Tu esageri
Mia figlia ha avuto me come padre presente un anno, poi tutti i week end ed il mercoledì sera,ed in tutti i momenti importanti della sua vita

Io ho rinunciato a rifarmi una vita per starle vicino ed ho sbagliato totalmente, se l' avessi fatto sarei stato forse un padre migliore anche se molto meno presente

Se tutti i bambini dovessero diventare alcolisti o drogati perche' un giorno il padre dice una cosa sbagliata, sarebbe la fine della civiltà!

Ma quale genitore non commette qualche errore?
Mio padre era una bestia, me ne diceva di tutti i colori a me ed a mia madre, non una volta, ma continuamente

Ciononostante son stato uno studente ed un lavoratore modello

Quando ho lasciato la casa di mia figlia il giorno di Natale del 93 e,' perche' sua madre m' ha detto, sfidandomi, tu non fai parte della mia famiglia!

Dovevo fare finta di niente e fare l' ospite indesiderato?
 
Per curiosita' di che farmaco si tratta ?? Se me lo vuoi dire in PVT va bene egualmente .

Mia figlia fa ricerche al san raffaele sui bipolari , ho anche parlato del tuo caso e anche lei mi ha confermato che ci sono dei buon farmaci .

Io prendo un antiepilettico il Depakin 500 una pillola al giorno

Non e' proprio la medicina piu' adatta a curare la bipolarita' la migliore dovrebbe essere il litio che però' ha parecchi effetti collaterali anche pericolosi per i reni

Io dovrei prendere una dose di 1250 di Depakin al giorno perché,' si rapporta al peso (72kg)
ma siccome son sensibile alle medicine ho preferito una dose bassa che mi ha quasi risolto il problema
Le fasi depressive e maniacali non sono cessate del tutto ma sono molto attenuate e mi permettono di condurre una vita piu' normale rispetto a prima
 
Io prendo un antiepilettico il Depakin 500 una pillola al giorno

Non e' proprio la medicina piu' adatta a curare la bipolarita' la migliore dovrebbe essere il litio che però' ha parecchi effetti collaterali anche pericolosi per i reni

Io dovrei prendere una dose di 1250 di Depakin al giorno perché,' si rapporta al peso (72kg)
ma siccome son sensibile alle medicine ho preferito una dose bassa che mi ha quasi risolto il problema
Le fasi depressive e maniacali non sono cessate del tutto ma sono molto attenuate e mi permettono di condurre una vita piu' normale rispetto a prima

Anche mia figlia mi ha detto che il "vecchio" litio è ancora il farmaco di elezione e io ho commentato dicendo che la medicina non fa poi tutti questi progressi se un farmaco anzi un minerale come il litio che ha tante altre applicazioni , è ancora la migliore cura per i bipolari ma anche schizofrenici paranoici ecc ecc . Insomma il cervello è ancora un mistero e lo dico con grande dolore perche' mia figlia in questi ultimi mesi è stata colpita da una malattia che credo pochi conoscano perfino nell'ambito medico.
Si tratta della disfonia spasmodica .Una grave alterazione della voce che diventa strozzata o sussurrata e di cui non si conoscono cause e non si conosce cura . Sembra una malattia dei gangli della base del cervello e la terapia d'elezione del tutto sintomatica e temporanea è la somministrazione di botulino ( quello che si usa per i ritocchini delle signore ) nei muscoli della laringe
 
Anche mia figlia mi ha detto che il "vecchio" litio è ancora il farmaco di elezione e io ho commentato dicendo che la medicina non fa poi tutti questi progressi se un farmaco anzi un minerale come il litio che ha tante altre applicazioni , è ancora la migliore cura per i bipolari ma anche schizofrenici paranoici ecc ecc . Insomma il cervello è ancora un mistero e lo dico con grande dolore perche' mia figlia in questi ultimi mesi è stata colpita da una malattia che credo pochi conoscano perfino nell'ambito medico.
Si tratta della disfonia spasmodica .Una grave alterazione della voce che diventa strozzata o sussurrata e di cui non si conoscono cause e non si conosce cura . Sembra una malattia dei gangli della base del cervello e la terapia d'elezione del tutto sintomatica e temporanea è la somministrazione di botulino ( quello che si usa per i ritocchini delle signore ) nei muscoli della laringe
I spiace per il problema di tua figlia che e' niente rispetto a quello della mia

Per caso ti ha detto qualcosa sul Depakin o altre medicine?
 
I spiace per il problema di tua figlia che e' niente rispetto a quello della mia

Per caso ti ha detto qualcosa sul Depakin o altre medicine?

Non commento la tua prima frase per non insultarti .
 
Ti ringrazio Vinkor per questo thread. E' sempre interessante leggere persone che offrono spaccati di vita vera senza edulcorazioni che tolgono valore al racconto.
Premetto che non e' mia intenzione esprimere giudizi (anche se potranno sembrare tali) ma solo offrirti spunti di riflessione.
Tieni anche presente che seppur abbia letto tutte le pagine, potrei cmq non aver notato o male interpretato qualche dettaglio.

Quello che ho evinto leggendo la tua storia, e' che intorno ai 40 anni hai generato una bambina con una donna, con la quale ti intrattenevi senza esserne innamorato.
Da quello che ho potuto evincere, mi sembri un tipo molto razionale (c'e' chi ha scritto calcolatore, e credo si addica a te ma non nel senso di arrivista, quanto appunto quello di uno che valuta in modo molto analitico ogni propria scelta), ma ho l'impressione che almeno a quel punto della tua vita tu conoscessi poco le persone dal punto di vista sentimentale.

Da quel che ho capito la madre di tua figlia, ti aveva fatto capire in modo piu' o meno esplicito, che a lei era sufficiente avere un bambino anche senza un impegno serio da parte tua.
Qui purtroppo -sempre che abbia capito bene la dinamica- hai commesso un'ingenuita' (dettata dalla tua inesperienza nel campo sentimentale) tanto grossa da divenire una colpa.
Probabilmente la madre di tua figlia era davvero sincera quando te l'ha detto. Ma tu avresti dovuto prevedere che una volta avuta la bambina, avrebbe voluto di piu'.
E' congenito nell'animo umano: desideriamo qualcosa, ma appena la raggiungiamo arriva piu' o meno presto l'insoddisfazione perche' pensiamo allo step successivo.
Immagina di non avere alcun lavoro e di vivere in completa miseria: ti offrissero un lavoro in un'impresa di pulizie pagato decentemente saresti al settimo cielo, ed in quel momento la tua sincerita' sarebbe sincera. Ma tempo qualche mese hanno, daresti cio' per scontato ed inizieresti ad essere insoddisfatto desiderando magari il lavoro dell'impigato e cosi' via...

A me sembra plausibile che la madre di tua figlia, non sentendosi amata come avrebbe voluto da te, si sia inacidita come tu hai descritto. E questo inacidimento io credo l'abbia trasmesso a vostra figlia anche senza volerlo.
Avrei dovuto premettere che sono mamma di 5 figli, e per quel che e' la mia esperienza, ti posso dire che il rapporto dei bambini col padre sia incredibilmente influenzato fino all'adolescenza dal rapporto che la madre ha col padre. Capisco che purtroppo non ci si possa innamorare a comando, ma conscio di cio' a mio avviso hai commesso una grossa ingenuita' nel volere avere una figlia con una donna che non amavi e che quindi -involontariamente- avresti reso infelice.

La genesi dei tuoi problemi e' tutta la. A quel punto avresti dovuto capire subito il tuo errore e provare in ogni modo a minimizzare i danni con la mamma.
Capisco perfettamente che sia facile a dirsi e difficilissimo a farsi. L'orgoglio e tante altre cose immagino ti abbiano impedito di ricucire i rapporti.
Forse sbaglio, ma mi sembra di capire che la mamma di tua figlia non si sia mai rifatta un'altra famiglia dopo di te. Questo probabilmente significa che ha continuato ad avere dei sentimenti per te per molto tempo.

I figli purtroppo tendono per istinto a cercare di ottenere quanto piu' possono dai genitori, fin da quando sono bebe'. Che siano attenzioni, o cose materiali, studiano i genitori e cercano di manipolarli in tutti i modi (a volte in modo molto subdolo) per ottenere qualcosa in piu'. Cosi' come gli uccellini nel nido cercano di attirare quanta piu' attenzione possibile dai genitori mentre questi dispensano cibo a loro, per ottenerne una fetta maggiore. E' importante per controbilanciare cio' che i genitori siano particolarmente uniti e sintonizzati, capaci di emettere un messaggio univoco senza ambiguita'. E' un classico che in casa mia , i miei figli vadano a chiedere qualcosa al padre dopo che io ho detto loro di no cercando di approfittare della sua disattenzione. I figli cercano sempre di approfittare delle divisioni tra i genitori.
Io non credo tu debba farti una colpa. Al di la degli errori che puoi aver commesso o meno, quel che conta e' la tua buona fede. Tutti commettiamo errori, sia genitori che figli. Quel che conta e' la buona fede. Fossi in te, non darei piu' un soldo a tua figlia, non come punizione ma come aiuto: non potra' mai crescere se continuera' a fare affidamento sull'aiuto dei genitori. So bene che dire di no ad un figlio sia molto dura, ma il ruolo del genitore non e' quello di essere benvoluto ma quello di fare la cosa giusta anche a rischio di diventare impopolare.
Ti ci vorra' forza per farlo e non so se tu ne abbia ancora dopo quante ne hai passato. Ma un uccello cresciuto deve spiccare il volo con le proprie ali, e credo lo capisca anche tu che a 32 anni sia ridicolo che debba dipendere dai genitori quando cmq ha un lavoro e discrete entrate.
Un giorno tu e sua madre non ci sara' piu', cosa fara' allora? Non ha voluto imparare da te come gestire i soldi, scelta legittima, allora che impari da sola. E ripeto non e' per punirla.
Deve assumersi le responsabilita' delle sue scelte di vita.

Ti scrivo infine queste ultime frasi, non per offendere te o tua figlia, ma trovo i problemi di tua figlia estremamente ridicoli: ci sono centinaia di milioni di bambini che restano orfani e che non solo hanno niente da mangiare ma devono farsi chilometri per trovare acqua da bere (che non e' nemmeno sicura). Basta cercare su youtube e ne trovi a bizzeffe.
Sul lato emotivo, nessuno e' perfetto e tua figlia avrebbe dovuto accettare questo dei suoi genitori da diversi anni. Lasciarla a commiserarsi non puo' che farle male. Avesse problemi seri da affrontare, tutte le sue pippe mentali svanirebbero velocemente.
 
Ti ringrazio Vinkor per questo thread. E' sempre interessante leggere persone che offrono spaccati di vita vera senza edulcorazioni che tolgono valore al racconto.
Premetto che non e' mia intenzione esprimere giudizi (anche se potranno sembrare tali) ma solo offrirti spunti di riflessione.
Tieni anche presente che seppur abbia letto tutte le pagine, potrei cmq non aver notato o male interpretato qualche dettaglio.

Quello che ho evinto leggendo la tua storia, e' che intorno ai 40 anni hai generato una bambina con una donna, con la quale ti intrattenevi senza esserne innamorato.
Da quello che ho potuto evincere, mi sembri un tipo molto razionale (c'e' chi ha scritto calcolatore, e credo si addica a te ma non nel senso di arrivista, quanto appunto quello di uno che valuta in modo molto analitico ogni propria scelta), ma ho l'impressione che almeno a quel punto della tua vita tu conoscessi poco le persone dal punto di vista sentimentale.

Da quel che ho capito la madre di tua figlia, ti aveva fatto capire in modo piu' o meno esplicito, che a lei era sufficiente avere un bambino anche senza un impegno serio da parte tua.
Qui purtroppo -sempre che abbia capito bene la dinamica- hai commesso un'ingenuita' (dettata dalla tua inesperienza nel campo sentimentale) tanto grossa da divenire una colpa.
Probabilmente la madre di tua figlia era davvero sincera quando te l'ha detto. Ma tu avresti dovuto prevedere che una volta avuta la bambina, avrebbe voluto di piu'.
E' congenito nell'animo umano: desideriamo qualcosa, ma appena la raggiungiamo arriva piu' o meno presto l'insoddisfazione perche' pensiamo allo step successivo.
Immagina di non avere alcun lavoro e di vivere in completa miseria: ti offrissero un lavoro in un'impresa di pulizie pagato decentemente saresti al settimo cielo, ed in quel momento la tua sincerita' sarebbe sincera. Ma tempo qualche mese hanno, daresti cio' per scontato ed inizieresti ad essere insoddisfatto desiderando magari il lavoro dell'impigato e cosi' via...

A me sembra plausibile che la madre di tua figlia, non sentendosi amata come avrebbe voluto da te, si sia inacidita come tu hai descritto. E questo inacidimento io credo l'abbia trasmesso a vostra figlia anche senza volerlo.
Avrei dovuto premettere che sono mamma di 5 figli, e per quel che e' la mia esperienza, ti posso dire che il rapporto dei bambini col padre sia incredibilmente influenzato fino all'adolescenza dal rapporto che la madre ha col padre. Capisco che purtroppo non ci si possa innamorare a comando, ma conscio di cio' a mio avviso hai commesso una grossa ingenuita' nel volere avere una figlia con una donna che non amavi e che quindi -involontariamente- avresti reso infelice.

La genesi dei tuoi problemi e' tutta la. A quel punto avresti dovuto capire subito il tuo errore e provare in ogni modo a minimizzare i danni con la mamma.
Capisco perfettamente che sia facile a dirsi e difficilissimo a farsi. L'orgoglio e tante altre cose immagino ti abbiano impedito di ricucire i rapporti.
Forse sbaglio, ma mi sembra di capire che la mamma di tua figlia non si sia mai rifatta un'altra famiglia dopo di te. Questo probabilmente significa che ha continuato ad avere dei sentimenti per te per molto tempo.

I figli purtroppo tendono per istinto a cercare di ottenere quanto piu' possono dai genitori, fin da quando sono bebe'. Che siano attenzioni, o cose materiali, studiano i genitori e cercano di manipolarli in tutti i modi (a volte in modo molto subdolo) per ottenere qualcosa in piu'. Cosi' come gli uccellini nel nido cercano di attirare quanta piu' attenzione possibile dai genitori mentre questi dispensano cibo a loro, per ottenerne una fetta maggiore. E' importante per controbilanciare cio' che i genitori siano particolarmente uniti e sintonizzati, capaci di emettere un messaggio univoco senza ambiguita'. E' un classico che in casa mia , i miei figli vadano a chiedere qualcosa al padre dopo che io ho detto loro di no cercando di approfittare della sua disattenzione. I figli cercano sempre di approfittare delle divisioni tra i genitori.
Io non credo tu debba farti una colpa. Al di la degli errori che puoi aver commesso o meno, quel che conta e' la tua buona fede. Tutti commettiamo errori, sia genitori che figli. Quel che conta e' la buona fede. Fossi in te, non darei piu' un soldo a tua figlia, non come punizione ma come aiuto: non potra' mai crescere se continuera' a fare affidamento sull'aiuto dei genitori. So bene che dire di no ad un figlio sia molto dura, ma il ruolo del genitore non e' quello di essere benvoluto ma quello di fare la cosa giusta anche a rischio di diventare impopolare.
Ti ci vorra' forza per farlo e non so se tu ne abbia ancora dopo quante ne hai passato. Ma un uccello cresciuto deve spiccare il volo con le proprie ali, e credo lo capisca anche tu che a 32 anni sia ridicolo che debba dipendere dai genitori quando cmq ha un lavoro e discrete entrate.
Un giorno tu e sua madre non ci sara' piu', cosa fara' allora? Non ha voluto imparare da te come gestire i soldi, scelta legittima, allora che impari da sola. E ripeto non e' per punirla.
Deve assumersi le responsabilita' delle sue scelte di vita.

Ti scrivo infine queste ultime frasi, non per offendere te o tua figlia, ma trovo i problemi di tua figlia estremamente ridicoli: ci sono centinaia di milioni di bambini che restano orfani e che non solo hanno niente da mangiare ma devono farsi chilometri per trovare acqua da bere (che non e' nemmeno sicura). Basta cercare su youtube e ne trovi a bizzeffe.
Sul lato emotivo, nessuno e' perfetto e tua figlia avrebbe dovuto accettare questo dei suoi genitori da diversi anni. Lasciarla a commiserarsi non puo' che farle male. Avesse problemi seri da affrontare, tutte le sue pippe mentali svanirebbero velocemente.

stessa cosa che ho notato io nel mio giro di conoscenze , quando la madre si ritrova delusa dall'uomo matura risentimento e disprezzo che incredibilmente contagiano i figli , una cosa allucinante

la bambina vede che la madre tratta il padre con freddezza e fastidio e si allinea subito all'atteggiamento materno ( non parlo di Vinkor ma di amici , varie coppie , di cui so bene la situazione )

purtroppo temo non ci sia molto da fare o perlomeno io non ho idea di come si potrebbe minimizzare il danno
 
Ti ringrazio Vinkor per questo thread. E' sempre interessante leggere persone che offrono spaccati di vita vera senza edulcorazioni che tolgono valore al racconto.
Premetto che non e' mia intenzione esprimere giudizi (anche se potranno sembrare tali) ma solo offrirti spunti di riflessione.
Tieni anche presente che seppur abbia letto tutte le pagine, potrei cmq non aver notato o male interpretato qualche dettaglio.

Quello che ho evinto leggendo la tua storia, e' che intorno ai 40 anni hai generato una bambina con una donna, con la quale ti intrattenevi senza esserne innamorato.
Da quello che ho potuto evincere, mi sembri un tipo molto razionale (c'e' chi ha scritto calcolatore, e credo si addica a te ma non nel senso di arrivista, quanto appunto quello di uno che valuta in modo molto analitico ogni propria scelta), ma ho l'impressione che almeno a quel punto della tua vita tu conoscessi poco le persone dal punto di vista sentimentale.

Da quel che ho capito la madre di tua figlia, ti aveva fatto capire in modo piu' o meno esplicito, che a lei era sufficiente avere un bambino anche senza un impegno serio da parte tua.
Qui purtroppo -sempre che abbia capito bene la dinamica- hai commesso un'ingenuita' (dettata dalla tua inesperienza nel campo sentimentale) tanto grossa da divenire una colpa.
Probabilmente la madre di tua figlia era davvero sincera quando te l'ha detto. Ma tu avresti dovuto prevedere che una volta avuta la bambina, avrebbe voluto di piu'.
E' congenito nell'animo umano: desideriamo qualcosa, ma appena la raggiungiamo arriva piu' o meno presto l'insoddisfazione perche' pensiamo allo step successivo.
Immagina di non avere alcun lavoro e di vivere in completa miseria: ti offrissero un lavoro in un'impresa di pulizie pagato decentemente saresti al settimo cielo, ed in quel momento la tua sincerita' sarebbe sincera. Ma tempo qualche mese hanno, daresti cio' per scontato ed inizieresti ad essere insoddisfatto desiderando magari il lavoro dell'impigato e cosi' via...

A me sembra plausibile che la madre di tua figlia, non sentendosi amata come avrebbe voluto da te, si sia inacidita come tu hai descritto. E questo inacidimento io credo l'abbia trasmesso a vostra figlia anche senza volerlo.
Avrei dovuto premettere che sono mamma di 5 figli, e per quel che e' la mia esperienza, ti posso dire che il rapporto dei bambini col padre sia incredibilmente influenzato fino all'adolescenza dal rapporto che la madre ha col padre. Capisco che purtroppo non ci si possa innamorare a comando, ma conscio di cio' a mio avviso hai commesso una grossa ingenuita' nel volere avere una figlia con una donna che non amavi e che quindi -involontariamente- avresti reso infelice.

La genesi dei tuoi problemi e' tutta la. A quel punto avresti dovuto capire subito il tuo errore e provare in ogni modo a minimizzare i danni con la mamma.
Capisco perfettamente che sia facile a dirsi e difficilissimo a farsi. L'orgoglio e tante altre cose immagino ti abbiano impedito di ricucire i rapporti.
Forse sbaglio, ma mi sembra di capire che la mamma di tua figlia non si sia mai rifatta un'altra famiglia dopo di te. Questo probabilmente significa che ha continuato ad avere dei sentimenti per te per molto tempo.

I figli purtroppo tendono per istinto a cercare di ottenere quanto piu' possono dai genitori, fin da quando sono bebe'. Che siano attenzioni, o cose materiali, studiano i genitori e cercano di manipolarli in tutti i modi (a volte in modo molto subdolo) per ottenere qualcosa in piu'. Cosi' come gli uccellini nel nido cercano di attirare quanta piu' attenzione possibile dai genitori mentre questi dispensano cibo a loro, per ottenerne una fetta maggiore. E' importante per controbilanciare cio' che i genitori siano particolarmente uniti e sintonizzati, capaci di emettere un messaggio univoco senza ambiguita'. E' un classico che in casa mia , i miei figli vadano a chiedere qualcosa al padre dopo che io ho detto loro di no cercando di approfittare della sua disattenzione. I figli cercano sempre di approfittare delle divisioni tra i genitori.
Io non credo tu debba farti una colpa. Al di la degli errori che puoi aver commesso o meno, quel che conta e' la tua buona fede. Tutti commettiamo errori, sia genitori che figli. Quel che conta e' la buona fede. Fossi in te, non darei piu' un soldo a tua figlia, non come punizione ma come aiuto: non potra' mai crescere se continuera' a fare affidamento sull'aiuto dei genitori. So bene che dire di no ad un figlio sia molto dura, ma il ruolo del genitore non e' quello di essere benvoluto ma quello di fare la cosa giusta anche a rischio di diventare impopolare.
Ti ci vorra' forza per farlo e non so se tu ne abbia ancora dopo quante ne hai passato. Ma un uccello cresciuto deve spiccare il volo con le proprie ali, e credo lo capisca anche tu che a 32 anni sia ridicolo che debba dipendere dai genitori quando cmq ha un lavoro e discrete entrate.
Un giorno tu e sua madre non ci sara' piu', cosa fara' allora? Non ha voluto imparare da te come gestire i soldi, scelta legittima, allora che impari da sola. E ripeto non e' per punirla.
Deve assumersi le responsabilita' delle sue scelte di vita.

Ti scrivo infine queste ultime frasi, non per offendere te o tua figlia, ma trovo i problemi di tua figlia estremamente ridicoli: ci sono centinaia di milioni di bambini che restano orfani e che non solo hanno niente da mangiare ma devono farsi chilometri per trovare acqua da bere (che non e' nemmeno sicura). Basta cercare su youtube e ne trovi a bizzeffe.
Sul lato emotivo, nessuno e' perfetto e tua figlia avrebbe dovuto accettare questo dei suoi genitori da diversi anni. Lasciarla a commiserarsi non puo' che farle male. Avesse problemi seri da affrontare, tutte le sue pippe mentali svanirebbero velocemente.

Non sono molto d'accordo sul fatto di non dare nulla alla figlia .

I soldi che ha Vinkor in realta' non sono piu' suoi ma anche di sua figlia . E se non li riceve adesso li ricevera' quando Vinkor morira' . Esiste la legittima .
Il punto è questo : è giusto che rimagano tutti nella disponibilita' di Vinkor che , a quanto leggo, non ha particolari esigenze ed ha perfino rinunciato ai viaggi o vengano piu' utilmente dati in disponibilita' della figlia che è giovane e forse con questi soldi puo' soddisafare dei suoi bisogni o anche dei suoi desideri . ?
La metto proprio dal punti vista economico anzi dell'utilita' dei bene che Vinkor possiede . A chi sono utili in questo momento questi soldi ??
A vinkor no che ha tutto quanto gli serve , alla figlia probabilmente molto di piu' .
 
stessa cosa che ho notato io nel mio giro di conoscenze , quando la madre si ritrova delusa dall'uomo matura risentimento e disprezzo che incredibilmente contagiano i figli , una cosa allucinante

la bambina vede che la madre tratta il padre con freddezza e fastidio e si allinea subito all'atteggiamento materno ( non parlo di Vinkor ma di amici , varie coppie , di cui so bene la situazione )

purtroppo temo non ci sia molto da fare o perlomeno io non ho idea di come si potrebbe minimizzare il danno

E' una cosa a cui non avevo mai pensato, ma potrebbe essere benissimo

Mia figlia ha avuto un atteggiamento anche di molto peggiore con sua zia che odia e non frequenta da 15 anni perche' ritiene che abbia trascurato i suoi figli i quali invece han rapporti normali con la madre la quale effettivamente perse la testa per un uomo e quasi si dimentico' dei figli quando erano ragazzi che vennero curati dalla nonna e zia
 
Non sono molto d'accordo sul fatto di non dare nulla alla figlia .

I soldi che ha Vinkor in realta' non sono piu' suoi ma anche di sua figlia . E se non li riceve adesso li ricevera' quando Vinkor morira' . Esiste la legittima .
Il punto è questo : è giusto che rimagano tutti nella disponibilita' di Vinkor che , a quanto leggo, non ha particolari esigenze ed ha perfino rinunciato ai viaggi o vengano piu' utilmente dati in disponibilita' della figlia che è giovane e forse con questi soldi puo' soddisafare dei suoi bisogni o anche dei suoi desideri . ?
La metto proprio dal punti vista economico anzi dell'utilita' dei bene che Vinkor possiede . A chi sono utili in questo momento questi soldi ??
A vinkor no che ha tutto quanto gli serve , alla figlia probabilmente molto di piu' .

Ripeto che non le toglierei il sostegno economico per punirla, ma per aiutarla.

I soldi del padre, per quanti ne abbia non sono infiniti. Spero che Vinkor viva il piu' a lungo possibile, ma c'e' la seria possibilita' che quando Vinkor morira' la figlia non ci metta molto a dilapidare quanto accumulato dal padre (visto che non e' stata mai messa nella posizione di gestire le sue finanze in modo attento). Scelta legittima. Ma dopo? Finira' la seconda parte della sua vita molto peggio di come l'ha iniziata. E sara' terribilmente dura.
La figlia col compagno, a detta di Vinkor hanno entrate per 3200 euro (a Berlino) . Se con 3200 euro senza figli non riescono a tirare avanti, come fara' in futuro dovesse capitarle qualche ristrettezza economica?
Ad spendere si impara facilmente, ma a fare sacrifici molto meno.
Io col mio compagno abbiamo vissuto per anni anche con meno dei 3200 euro a Dublino (che e' piu' cara di Berlino).
E abbiamo risparmiato tantissimo nonostante tutto, ci siamo presi delle lauree e diversi masters. Adesso che possiamo lavorare entrambi a tempo pieno, con 2 stipendi (nella media qua) ci sembra di vivere nell'opulenza.

Il compito del genitore e' quello di preparare i figli alla vita. Ma a detta di Vinkor, la figlia non e' stata preparata a nessuna difficolta', anzi i genitori l'hanno protetta da ogni avversita' laddove era nelle loro possibilita'. Da genitore, capisco che l'abbiano fatto spinti dal bene ma di fatto ha finito per farle male.
Molte delle pippe mentali della figlia, e ripeto lo dico senza offesa, sono generate proprio dall'assenza di problemi 'seri'. Chi ha problemi seri, non va a vedere il pelo sull'uovo.
 
Non sono molto d'accordo sul fatto di non dare nulla alla figlia .

I soldi che ha Vinkor in realta' non sono piu' suoi ma anche di sua figlia . E se non li riceve adesso li ricevera' quando Vinkor morira' . Esiste la legittima .
Il punto è questo : è giusto che rimagano tutti nella disponibilita' di Vinkor che , a quanto leggo, non ha particolari esigenze ed ha perfino rinunciato ai viaggi o vengano piu' utilmente dati in disponibilita' della figlia che è giovane e forse con questi soldi puo' soddisafare dei suoi bisogni o anche dei suoi desideri . ?
La metto proprio dal punti vista economico anzi dell'utilita' dei bene che Vinkor possiede . A chi sono utili in questo momento questi soldi ??
A vinkor no che ha tutto quanto gli serve , alla figlia probabilmente molto di piu' .

Mia figlia non ha bisogno dei miei soldi

In casa sua entrano 3700 euro al mese, da me netti 2500
 
Personalmente non metterei mai in un blog gli eventuali "svarioni" di chiunque soprattutto di una figlia o di una ex moglie:quest'ultima è pur sempre una persona che ti ha donato una parte importante della sua e tua vita, incomprensibile per me tutto questo risentimento.
Ma anche e soprattutto nei riguardi di una figlia: la vita è sua, se le sta bene laurearsi a 100 anni saranno pur fatti suoi... e spuxxanarla così, davvero, non è gentile, semplicemente incomprensibile.
Ci trovo una nota di egoriferito davvero poco elegante e mi fermo: "Io, Io, Io.." le descrizioni di ex moglie ("raddoppiata") e pseudo compagna ("troppo grassa") davvero poco capibili per essere gentili
- "passato l'interesse?" in un post credo forse il fondo..

Gli agricoltori per raccogliere è indubbio che devono seminare e curare la loro semina e quando le piante crescono potarle, curarle con attenzione, afficnhè diano il frutto di cui poi essere orgogliosi: tutto ciò implica cura ed attenzione e comprensione.

Suggerii a suo tempo di dedicarsi al volontariato, ma occorre davvero recuperare una dimensione umana fatta di ascolto e silenzio e tanta meditazione prima di dire anche una singola parola, perchè si dovrebbe sempre applicare sempre la regola delle 6P (parola poco pensata porta perenne pentimento) ..ed ascoltare con grande attenzione, anche perchè forse ci sarà anche un pò da farsi perdonare come anche e soprattutto imparare a perdonare, che è la cosa in assoluto che ci rende + simili a Dio.


Senza alcuna volontà di offesa a nessuno.

Non ce la faccio a leggere tutti i post, alcuni saranno sicuramente molto interessanti, ma francamente troppo lunghi e contorti.
Alcune cose mi hanno colpito, due considerazioni di vinkor, che evidentemente è arrivato ad almeno intuire le cause profonde della sua sostanziale incomunicabilità con la figlia, ma a mio parere si rifugia poi in un rigido gioco di ruoli, rovesciando così la questione.
Io ho l'impressione che vinkor si dimentichi che sua figlia è stata, innanzitutto, una bambina, che non ha avuto un papà e non perché c'è stata una crisi della coppia, che se gestita, non provoca sconquassi nei figli, mentre questa ragazzina ha subito un vero e proprio tsunami, oltretutto senza soluzione di continuità per diversi anni.
Vinkor butta lì che la sua decisone di diventare padre è stata presa per vedere cosa significasse e questo, senza quel che poi è accaduto, non sarebbe di per sé un problema, lo è diventato quando raggiunge la consapevolezza, in ogni modo cerca anche qui di nasconderla, che la bambina poi non lo soddisfa, la cosa non è come si era immaginato e lei non le piace, ha bisogno di far male e lo confessa alla figlia, quindi l'abbandona.
La bambina inizia un'elaborazione lunghissima del dolore, che sfocia, fortunatamente per lei, in non gravi episodi di dipendenza alcolica e da sostanze psicotrope, fortunatamente non in episodi di autolesionismo estremo, com'è tipico in questi casi, infatti ha avuto la forza di vincere il padre dentro di sé, arrivando a dipingerlo come malato e bisognoso di cure, è stata la sua salvezza, perché si è accettata e voluta bene.
Nelle consulenze psicologiche familiari alle quali ho assistito e preso parte, i soggetti estremamente pianificatori come vinkor, quasi sempre maschi, con una estrema rigidità paranoica, che non possono mai perdere il controllo di chi li circonda, hanno quasi sempre avuto mogli o compagne disorganizzate e border line, almeno un figlio border line, con estremi istinti autolesionisti, molto problematici e pericolosi per i fratelli.
Un episodio è veramente emblematico, vinkor ancora ne soffre ed è indicativo. Dopo una discussione con i parenti della compagna durante una vigilia di Natale, vinkor si aspetta da lei che si schieri al suo fianco, la donna non lo segue, quindi lui esce di casa.
Dovrebbe riflettere e cercare di arrivare a conclusioni contrarie rispetto a quelle che ha qui espresso riguardo quest'episodio, troverebbe poi molto più semplice dialogare con la figlia.
Ho una grande ammirazione per questa ragazza, che è riuscita a compensare senza nuocere agli altri e neppure a se stessa.
Vinkor deve solo scusarsi con la figlia e poi ancora scusarsi, la porta non gliel'ha chiusa, ma accetti e la realtà su di sé e l'ascolti finalmente.
Oppure la lasci perdere definitivamente, anche questo sarebbe, seppur in exremis, un gesto d'amore
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Ti ringrazio Vinkor per questo thread. E' sempre interessante leggere persone che offrono spaccati di vita vera senza edulcorazioni che tolgono valore al racconto.
Premetto che non e' mia intenzione esprimere giudizi (anche se potranno sembrare tali) ma solo offrirti spunti di riflessione.
Tieni anche presente che seppur abbia letto tutte le pagine, potrei cmq non aver notato o male interpretato qualche dettaglio.

Quello che ho evinto leggendo la tua storia, e' che intorno ai 40 anni hai generato una bambina con una donna, con la quale ti intrattenevi senza esserne innamorato.
Da quello che ho potuto evincere, mi sembri un tipo molto razionale (c'e' chi ha scritto calcolatore, e credo si addica a te ma non nel senso di arrivista, quanto appunto quello di uno che valuta in modo molto analitico ogni propria scelta), ma ho l'impressione che almeno a quel punto della tua vita tu conoscessi poco le persone dal punto di vista sentimentale.

Da quel che ho capito la madre di tua figlia, ti aveva fatto capire in modo piu' o meno esplicito, che a lei era sufficiente avere un bambino anche senza un impegno serio da parte tua.
Qui purtroppo -sempre che abbia capito bene la dinamica- hai commesso un'ingenuita' (dettata dalla tua inesperienza nel campo sentimentale) tanto grossa da divenire una colpa.
Probabilmente la madre di tua figlia era davvero sincera quando te l'ha detto. Ma tu avresti dovuto prevedere che una volta avuta la bambina, avrebbe voluto di piu'.
E' congenito nell'animo umano: desideriamo qualcosa, ma appena la raggiungiamo arriva piu' o meno presto l'insoddisfazione perche' pensiamo allo step successivo.
Immagina di non avere alcun lavoro e di vivere in completa miseria: ti offrissero un lavoro in un'impresa di pulizie pagato decentemente saresti al settimo cielo, ed in quel momento la tua sincerita' sarebbe sincera. Ma tempo qualche mese hanno, daresti cio' per scontato ed inizieresti ad essere insoddisfatto desiderando magari il lavoro dell'impigato e cosi' via...

A me sembra plausibile che la madre di tua figlia, non sentendosi amata come avrebbe voluto da te, si sia inacidita come tu hai descritto. E questo inacidimento io credo l'abbia trasmesso a vostra figlia anche senza volerlo.
Avrei dovuto premettere che sono mamma di 5 figli, e per quel che e' la mia esperienza, ti posso dire che il rapporto dei bambini col padre sia incredibilmente influenzato fino all'adolescenza dal rapporto che la madre ha col padre. Capisco che purtroppo non ci si possa innamorare a comando, ma conscio di cio' a mio avviso hai commesso una grossa ingenuita' nel volere avere una figlia con una donna che non amavi e che quindi -involontariamente- avresti reso infelice.

La genesi dei tuoi problemi e' tutta la. A quel punto avresti dovuto capire subito il tuo errore e provare in ogni modo a minimizzare i danni con la mamma.
Capisco perfettamente che sia facile a dirsi e difficilissimo a farsi. L'orgoglio e tante altre cose immagino ti abbiano impedito di ricucire i rapporti.
Forse sbaglio, ma mi sembra di capire che la mamma di tua figlia non si sia mai rifatta un'altra famiglia dopo di te. Questo probabilmente significa che ha continuato ad avere dei sentimenti per te per molto tempo.

I figli purtroppo tendono per istinto a cercare di ottenere quanto piu' possono dai genitori, fin da quando sono bebe'. Che siano attenzioni, o cose materiali, studiano i genitori e cercano di manipolarli in tutti i modi (a volte in modo molto subdolo) per ottenere qualcosa in piu'. Cosi' come gli uccellini nel nido cercano di attirare quanta piu' attenzione possibile dai genitori mentre questi dispensano cibo a loro, per ottenerne una fetta maggiore. E' importante per controbilanciare cio' che i genitori siano particolarmente uniti e sintonizzati, capaci di emettere un messaggio univoco senza ambiguita'. E' un classico che in casa mia , i miei figli vadano a chiedere qualcosa al padre dopo che io ho detto loro di no cercando di approfittare della sua disattenzione. I figli cercano sempre di approfittare delle divisioni tra i genitori.
Io non credo tu debba farti una colpa. Al di la degli errori che puoi aver commesso o meno, quel che conta e' la tua buona fede. Tutti commettiamo errori, sia genitori che figli. Quel che conta e' la buona fede. Fossi in te, non darei piu' un soldo a tua figlia, non come punizione ma come aiuto: non potra' mai crescere se continuera' a fare affidamento sull'aiuto dei genitori. So bene che dire di no ad un figlio sia molto dura, ma il ruolo del genitore non e' quello di essere benvoluto ma quello di fare la cosa giusta anche a rischio di diventare impopolare.
Ti ci vorra' forza per farlo e non so se tu ne abbia ancora dopo quante ne hai passato. Ma un uccello cresciuto deve spiccare il volo con le proprie ali, e credo lo capisca anche tu che a 32 anni sia ridicolo che debba dipendere dai genitori quando cmq ha un lavoro e discrete entrate.
Un giorno tu e sua madre non ci sara' piu', cosa fara' allora? Non ha voluto imparare da te come gestire i soldi, scelta legittima, allora che impari da sola. E ripeto non e' per punirla.
Deve assumersi le responsabilita' delle sue scelte di vita.

Mi ritrovo sia in questa analisi sia nella definizione di alcune delle strade da seguire per rendere più autonoma questa ragazza. Non ho ancora capito se è in grado di mantenersi a sola o meno.
Chi ha avuto troppo, a livello materiale, finisce per dare per scontate e, peggio, dovute, troppe cose che scontate non sono. E questo non può che contribuire alla fragilità che poi strutturandosi diventa la zavorra principale dei propri comportamenti.
Invertire la rotta, per quanto difficile perché per troppo tempo si è seguita una strada diversa, è una (non l'unica) delle strade da seguire

Ti scrivo infine queste ultime frasi, non per offendere te o tua figlia, ma trovo i problemi di tua figlia estremamente ridicoli: ci sono centinaia di milioni di bambini che restano orfani e che non solo hanno niente da mangiare ma devono farsi chilometri per trovare acqua da bere (che non e' nemmeno sicura). Basta cercare su youtube e ne trovi a bizzeffe.
Sul lato emotivo, nessuno e' perfetto e tua figlia avrebbe dovuto accettare questo dei suoi genitori da diversi anni. Lasciarla a commiserarsi non puo' che farle male. Avesse problemi seri da affrontare, tutte le sue pippe mentali svanirebbero velocemente.

Alle centinaia di milioni di bambini orfani e alla fame, obbligati ogni giorno a lottare per la sopravvivenza aggiungerei tutti quelli, amati dai genitori, che per malattie incurabili alle sofferenze fisiche devono convivere con l'atrocità della coscienza che i loro sogni e il loro futuro da adulti non ci sarà mai.

Sempre su youtube ci sono montagne di video-diari di ragazzini/e, adolescenti, ragazzi e ragazze, giovani adulti/e (massimo 30 anni) che raccontano il loro percorso verso la fine, è uno strazio senza fine vederli nei primi video, ancora sani e pieni di entusiasmo e speranze, e negli ultimi, devastati nel corpo e nell'anima.

Chiarito ciò, quello che per noi dall'esterno possono sembrare solo pippe mentali per lei è una sofferenza. La rabbia è solo un modo per difendersi dalla sua fragilità e dalla sua sofferenza.

E il problema è che una che si strutturano certi modi di essere distruttivi e spesso non consapevoli (il fragile strutturato mente a se stesso) non basta renderli autonomi perché ne escano fuori nella relazione con se stessi e con gli altri

Il mondo è pieno di vincenti, nella professione, negli studi, negli investimenti, ecc, che con l'ipeattivismo riempiono di impegni ogni buco libero della propria giornata, nevrotizzandosi, pur di fuggire e non pensare a se stessi. Vincenti, apparentemente, in alcuni ambiti, ma disastrosi, disperatamente frustrati e incapaci nella propria vita relazionale e nel proprio rapporto con se stessi

Questa ragazza, ricordando, lo do per scontato, che dipendiamo dall'immagine che ce ne da Vinkor, sembra non avere né consapevolezza profonda della sua situazione, sembra usare la letteratura sul tema per scovare problemi negli altri e non si se stessa, non ha strumenti di introspezione e sembra anche la volontà di capire cosa c'è dentro di sé e perché in certi momenti sta così male o è così aggressiva.

Lei sa solo che sta male e che le manca qualcosa, e questo per lei è un problema serio, esistenzialmente grave, anche se dall'esterno possono sembrare pippe.

E quella parte fragile e distruttiva non si affronta solo rendendosi indipendenti economicamente (anche se in alcuni casi aiuta). Si affronta facendo i conti con la propria

stessa cosa che ho notato io nel mio giro di conoscenze , quando la madre si ritrova delusa dall'uomo matura risentimento e disprezzo che incredibilmente contagiano i figli , una cosa allucinante

la bambina vede che la madre tratta il padre con freddezza e fastidio e si allinea subito all'atteggiamento materno ( non parlo di Vinkor ma di amici , varie coppie , di cui so bene la situazione )

purtroppo temo non ci sia molto da fare o perlomeno io non ho idea di come si potrebbe minimizzare il danno

Per adesso neanch'io ma, ripeto, abbiamo solo il quadro che ci ha dato Vinkor
 
Mia figlia non ha bisogno dei miei soldi

In casa sua entrano 3700 euro al mese, da me netti 2500

3700 frutto di cosa ? Del suo lavoro ? Di quello del compagno ? Degli aiuti economici tuoi e di tua moglie ? Da quanto si capiva lei da sola non si mantiene. Ci siamo persi qualcosa ?
 
Ripeto che non le toglierei il sostegno economico per punirla, ma per aiutarla.

I soldi del padre, per quanti ne abbia non sono infiniti. Spero che Vinkor viva il piu' a lungo possibile, ma c'e' la seria possibilita' che quando Vinkor morira' la figlia non ci metta molto a dilapidare quanto accumulato dal padre (visto che non e' stata mai messa nella posizione di gestire le sue finanze in modo attento). Scelta legittima. Ma dopo? Finira' la seconda parte della sua vita molto peggio di come l'ha iniziata. E sara' terribilmente dura.
La figlia col compagno, a detta di Vinkor hanno entrate per 3200 euro (a Berlino) . Se con 3200 euro senza figli non riescono a tirare avanti, come fara' in futuro dovesse capitarle qualche ristrettezza economica?
Ad spendere si impara facilmente, ma a fare sacrifici molto meno.
Io col mio compagno abbiamo vissuto per anni anche con meno dei 3200 euro a Dublino (che e' piu' cara di Berlino).
E abbiamo risparmiato tantissimo nonostante tutto, ci siamo presi delle lauree e diversi masters. Adesso che possiamo lavorare entrambi a tempo pieno, con 2 stipendi (nella media qua) ci sembra di vivere nell'opulenza.

Il compito del genitore e' quello di preparare i figli alla vita. Ma a detta di Vinkor, la figlia non e' stata preparata a nessuna difficolta', anzi i genitori l'hanno protetta da ogni avversita' laddove era nelle loro possibilita'. Da genitore, capisco che l'abbiano fatto spinti dal bene ma di fatto ha finito per farle male.
Molte delle pippe mentali della figlia, e ripeto lo dico senza offesa, sono generate proprio dall'assenza di problemi 'seri'. Chi ha problemi seri, non va a vedere il pelo sull'uovo.

Anche qui concordo. Il fatto che la ragazza prima o poi erediti non conta. Fino a quando è in vita Vinkor ha legalmente il diritto di fare ciò che vuole dei suoi risparmi e delle sue entrate mensili. Se si ritiene che aiutare oggi (stiamo parlando di una ragazza ultratrentenne .... ) non faccia il bene della ragazza non esiste alcun obbligo morale, educativo e legale ad aiutarla
 
Forse non ho capito bene, mi pareva che il problema di tua figlia non fosse tanto grave dato che si risolve col botulino

Il botulino è un modesto palliativo che dura al massimo tre quattro mesi
 
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