Ok grazie della risposta.
Togliamo il discorso del recupero delle minusvalenze.
Da un punto di vista di una poco esperta come me se investo 100000 e facendo un confronto tra le 2 opzioni:
BTP DICEMBRE 2026
9000 euro di plusvalenza + 3000 euro ogni anno (4 anni) porterei a casa 21000 euro + i miei 100000 investiti e il recupero di una parte delle mie minusvalenze.
BTP ITALIA 2028
Mettiamo 1,7% piu' l'inflazione (3% di media in 6 anni) facciamo un 5% (se va bene). Avrei alla fine 30000 euro + i miei 100000.
Forse faccio i calcoli troppo semplici (differenza tra i 2 investimenti uno da 4 anni e l'altro di 6 anni).
Quale dei 2 mi dici di indirizzarmi?
Ciao, penso che il forum non serva a prendere decisioni così tranchant, piuttosto ad aiutare a capire i meccanismi generali, e in questo thread anche particolari su uno strumento specifico, così da poter poi in più o meno autonomia prendere le proprie decisioni, nella maniera più consapevole possibile.
Non ti direi mai su quale indirizzarti, ma ti dico quello che farei, invece. Non mi farei prendere dall'emotività della perdita accusata, eviterei di dare retta alla banca che suggerisce un BTP specifico (specie se la stessa banca ha a che vedere con la perdita di prima), valuterei la mia situazione generale (la liquidità che intendi investire è tutta o parte del mio patrimonio e via dicendo...), il mio profilo di rischio, la mia capacità di subire perdite reali e non solo nominali (un che so -10% in portafoglio quest'anno è in realtà un -19% ...) e tutte quelle cose che ci raccontiamo sempre.
Qui finisce il mio ragionamento. Perchè sono io, che sta comprando BUND rinunciando a rendimento per acquisire (presunta) sicurezza.
Ma visto che hai scritto in questo thread, provo a ragionare perchè sei evidentemente arrivata a scrivere qua, sperando ti possa essere d'aiuto e non ti fuorvii dalle tue scelte/convinzioni. Poi magari non ne azzecco una, ma la logica, anche quando parte da assunti sbagliati, è sempre confortante nel suo dispiegarsi.
Do per scontato, visto il tuo profilo e le tue competenze, che sono valutazioni che hai già fatto, e che se sei approdata in questo thread, anche l'aspetto "lotta all'inflazione" ti è molto a cuore.
Valuto anche che le minusvalenze, che avrai tempo fino al 2026, sono importanti e non sono assolutamente da trascurare, anzi! Sono in questo caso un tuo possibile "asso nella manica".
Poi do ancora per scontato che siccome parli di due BTP, Buoni del Tesoro Poliennali emessi e garantiti dalla Repubblica Italiana, avente rating BBB (semplificando), essendo in debito tale Repubblica di circa 3 mila miliardi di euro, avendo tale Repubblica delle sfide economiche finanziarie geopolitiche demografiche ... tu voglia comunque mettere una come si diceva prima parte del tuo patrimonio piuttosto che la totalità in un prodotto di tale emittente, procederei con la valutazione dello strumento in se.
A questo punto, prenderei due BTP di PARI DURATA, così da ridurre le valutazioni che portano alla tua scelta a meno parametri possibili, escludendo così il fattore dell'orizzonte temporale. Avendo prima detto delle minus realizzate quest'anno, considerei, per non buttarle via, esclusivamente BTP scadenza 2026, e quindi un Italia MG26 e un TF AG26 (o AP26, ma prendo l'Agosto perchè prezza più basso e hai minus in abbondanza).
Adesso, visto che vuoi dei BTP, che hai delle minus corpose, che sei sensibile al tema inflazione mi pare ci siano meno variabili di prima:
- pensi che l'inflazione rientrerà? TF così il rendmento è netto compensando le minus
- pensi che l'inflazione persisterà nei prossimi 4 anni in maniera sostenuta? BTP Italia, alla faccia delle minus
- non ne hai idea? 50 e 50.
Detto che io non metterei più del 10% del mio patrimonio su un unico titolo, più del 10% su un singolo emittente, più del 10% in un unico acquisto lump sum. E detto anche, che io non farei nulla di tutto quanto prima scritto.
Spero di non essere stato rompi scatole, ma di aver provato a ragionare assieme.
Concludo, anche a seguito del messaggio di
@Tramaglino qui sopra, scarica i fogli di calcolo dei tassi fissi e degli indicizzati, così da avere valori più precisi di rendimento.