Vivere di rendita, posso (Vol. LII)?

Vale la pena di chiarire che per uno o due che segnalano ai moderatori l’effetto “fisarmonica” di questo topic, ce ne sono molti altri che non lo fanno perché a) hanno una vita b) pigri oppure c) -ed è il caso mio- non sono interessati a queste cose e preferiscono -casi gravi a parte- credere nella discussione piacevole, ma anche franca e senza animosità inutili.

Una cosa di carattere personale: il genio che continua a mandarmi cartellini rossi in privato forse pensa di causarmi chissà quale dispiacere, ma perde solo il proprio tempo: questo non è un concorso di bellezza dunque o hai le p@lle di contestare pubblicamente quello che scrivo, oppure sei uno che non ha proprio una vita. Dunque vedi tu: per quel che riguarda me stiquaaaatzi di quello che fai, la mia vita non cambia ;)

Detto questo, è bene anche chiarire (e chiudo) che se va bene a voi il topic così com’è, va bene anche a me.

Solo, non impermalositevi e non pensate in automatico che, se uno esprime un parere, sia un attacco alle vostre convinzioni e al vostro modus operandi, perché così non è e mi pare curioso dover puntualizzare una ovvietà.. ma meglio essere prudenti, visto il fuoco di fila che ogni volta si scatena.

E ora torno sul divano con un buon libro: oggi un buon ristorantino sul mantovano mi aspetta… devo dosare le forze :D
 
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E ora torno sul divano con un buon libro: oggi un buon ristorantino sul mantovano mi aspetta… devo dosare le forze :D

Mi fai venir voglia di risotto alla zucca e sbrisolona... devo organizzare una gita a Mantova :)
 
Ora magari scrivo una scemenza.

Vivere di rendita non è solo l'aspetto finanziario. Se hai bisogno di esporre la tua situazione finanziaria come quadro generale, per un consiglio, ci sta. Se ti servono consigli per migliorare il tuo piano, pure. Ma se hai bisogno di indicazioni da zero, di essere guidato passo passo, se cerchi la formula, la risposta è che non puoi vivere di rendita. Non starò a spiegare perché, in quanto ovvio.

Non è solo l'aspetto finanziario, dicevo. Io ho iniziato a leggere la discussione più che altro per vedere come altre persone pongono la loro vita in relazione con questa decisione.
Chi risparmia, chi non risparmia, chi fa qualche rinuncia, chi la prende moralmente bene, chi magari no.
Perché c'è questo obiettivo che uno si pone. Poi finalmente stacchi. Stai meglio? Sei più felice? Il primo anno? Il secondo? Qualcuno s'è annoiato ed è tornato indietro? Il lavoro mi ha fatto venire la depressione/esaurimento, il non far nulla sicuramente è una pausa necessaria, ma saprò gestire bene il tempo della mia vita che ricompro? Come lo gestiscono gli altri? Oppure l'inoperosità mi renderà ancora più malinconico?
Perché la ruota è il lavoro, certo. Ma se vogliamo estendere il concetto è tutta la vita.
Tutte queste domande hanno risposte soggettive, personali. Nessuno può rispondere se non per sé. Non c'è una tabella. Non si può rispondere come a "Salve sono Caio, ho 500k, due case, niente figli e, in teoria, mi aspetta una discreta eredità, che dite?".

E quindi leggendo qui il mio interesse si rivolge verso i vostri modi di vivere, i pensieri, le esperienze, le situazioni.
Il viaggio di quella signora o ragazza, che torna dall'Iran, è un'esperienza. Orso che concilia la rendita con la famiglia. La situazione di Ortis nel '92. Potrei citare un tratto caratteristico di interesse in quasi tutti.
Quindi gli OT per me sono molti meno di quanto si pensi.
E se la maggior parte di voi si trova qui ad interagire da anni, ha probabilmente esigenze di condivisione simili. Perché se fosse un mero "matematicamente posso?", bon, sì, no, quasi. E ci sarebbe poco da aggiungere.
È una discussione molto umana, questa, per un forum a tema finanziario. Ma potrebbe essere diversamente?

Che post meraviglioso!
Qualche settimana fa un amico mi esprime la sua posizione sulla "pensione" che si profila all'orizzonte e sulle sue preoccupazioni.
Lui è un funzionario telecom che ha anche ereditato un'azienda dal padre e mi dice che secondo lui tutti noi "apprezziamo" qualcosa quando ci manca e quando dobbiamo soffrire un po' per averla.
Per es: Noi apprezziamo il mese di vacanze all'anno, perchè dobbiamo lavorare gli altri 11 mesi. Se stessimo sempre in vacanza ci annoieremmo e non apprezzeremmo più quel mese all'anno che possiamo non lavorare.
Ugualmente per tutto:
ci piace vedere le serie tv, perchè le vediamo "ogni tanto". Se passassimo tutto il giorno a vedere le serie TV ci romperemmo gli zebedei.
ci piacciono gli spaghetti con le vongole, perchè li mangiamo ogni tanto, se li mangiassimo tutti i giorni ci verrebbe la nausea
e così via... fino al topic: ci piacerebbe vivere di rendita perchè adesso dobbiamo lavorare... se veramente campassimo di rendita, ci annoieremmo al punto che vorremmo lavorare!

Io dissento fortemente da questa posizione che presuppone una "insoddisfazione perenne" insita e ineliminabile nella mente umana, che però è essa stessa motore di progresso e di operosità: nella sua idea, se uno si siede e si ferma e si adagia, non progredisce, non ha più stimoli, non è più attivo, si abbrutisce e invecchia prima.

Se così fosse, per esempio, uno dovrebbe stancarsi del matrimonio e cambiare partner come si cambiano le scarpe... oppure stancarsi delle proprie passioni... cambiare abitudini ogni mese, ecc...
Non credo che mi stancherei se non dovessi più impegnare il mio tempo con il lavoro. E personalmente non capisco neanche chi ragiona come il mio amico che è mentalmente sempre proiettato verso qualcos'altro, quasi fosse un neolaureato rampante che vuole fare carriera a tutti i costi. E se non lo è per sé lo è per i figli, per i quali fa sempre discorsi di "opportunità", "occasioni di miglioramento", viaggi, formazione internazionale, carriere internazionali... o con la moglie che a 55 anni ancora manda curricula e cambia lavoro per "avanzare" di carriera, ambire a qualcos'altro...
Io sono sempre stato per il "chi si accontenta gode"... tanto una situazione perfetta è impossibile da trovare.
E soprattutto mangerei spaghetti alle vongole tutti i giorni per tutto il resto della mia vita!
:D
 
Nel thread sul BO65 poco fa si discuteva sulla rendita una volta raggiunti i 65 anni...

Il BO65, se si opta per la rendita mensile (per i 15 anni successivi) garantisce un tasso minimo del 2,25% lordo.

Ipotizzando che ai miei 65 anni esisterà un ambiente economico/finanziario tale per cui il tasso netto dei BTP è del 4%, come investireste il capitale ottenuto in modo da garantire una rendita (chiaramente contemplando la totale erosione del capitale) per i 15 anni successivi ?

Comprare un btp a 10 anni, spendere le cedole e contestualmente vendere "quote" del btp per rimpinguare la rendita ?

Esiste un metodo più efficiente/sicuro/furbo per ottenere un funzionamento simile alla rendita di 15 anni come fa il BO65 ?
 
...
Io sono sempre stato per il "chi si accontenta gode"... tanto una situazione perfetta è impossibile da trovare.
E soprattutto mangerei spaghetti alle vongole tutti i giorni per tutto il resto della mia vita!
:D

Questa volta non posso che essere d'accordo con te...
 
Nel thread sul BO65 poco fa si discuteva sulla rendita una volta raggiunti i 65 anni...

Il BO65, se si opta per la rendita mensile (per i 15 anni successivi) garantisce un tasso minimo del 2,25% lordo.

Ipotizzando che ai miei 65 anni esisterà un ambiente economico/finanziario tale per cui il tasso netto dei BTP è del 4%, come investireste il capitale ottenuto in modo da garantire una rendita (chiaramente contemplando la totale erosione del capitale) per i 15 anni successivi ?

Comprare un btp a 10 anni, spendere le cedole e contestualmente vendere "quote" del btp per rimpinguare la rendita ?

Esiste un metodo più efficiente/sicuro/furbo per ottenere un funzionamento simile alla rendita di 15 anni come fa il BO65 ?

Secondo me arrivato ai 65 e con anni e anni di lavoro sul groppone ti devi riposare e basta.
E riposare significa fare quello che più ti aggrada senza dover sottostare a orari fissi, impegni, doveri vari.
Non ti arrovellare da subito, hai preso il bo65 e secondo me ci hai anche messo un bel gruzzolo.
Una volta arrivato a 65 anni ti godrai la rendita e ti auguro di farlo in salute e con pensieri positivi.
Se il mercato offrirà tassi più validi dell'2,25% sposterai i soldi e ti godrai una rendita più alta sempre in salute e sempre con pensieri positivi.
A patto di spostarli su un cd o un btp con zero pensieri e nessuna necessità di controllare grafici, indici, mercati e menate varie.
 
Nel thread sul BO65 poco fa si discuteva sulla rendita una volta raggiunti i 65 anni...

Il BO65, se si opta per la rendita mensile (per i 15 anni successivi) garantisce un tasso minimo del 2,25% lordo.

Ipotizzando che ai miei 65 anni esisterà un ambiente economico/finanziario tale per cui il tasso netto dei BTP è del 4%, come investireste il capitale ottenuto in modo da garantire una rendita (chiaramente contemplando la totale erosione del capitale) per i 15 anni successivi ?

Comprare un btp a 10 anni, spendere le cedole e contestualmente vendere "quote" del btp per rimpinguare la rendita ?

Esiste un metodo più efficiente/sicuro/furbo per ottenere un funzionamento simile alla rendita di 15 anni come fa il BO65 ?

puoi pensare a una polizza a rendita immediata con erogazione su arco temporale prefissato...oppure sperare che per allora FCA bank o conto progetto rendano come il BO65 e quindi li metti li e prelevi mentre maturi interessi ;)
 
Che post meraviglioso!
Qualche settimana fa un amico mi esprime la sua posizione sulla "pensione" che si profila all'orizzonte e sulle sue preoccupazioni.
Lui è un funzionario telecom che ha anche ereditato un'azienda dal padre e mi dice che secondo lui tutti noi "apprezziamo" qualcosa quando ci manca e quando dobbiamo soffrire un po' per averla.
Per es: Noi apprezziamo il mese di vacanze all'anno, perchè dobbiamo lavorare gli altri 11 mesi. Se stessimo sempre in vacanza ci annoieremmo e non apprezzeremmo più quel mese all'anno che possiamo non lavorare.
Ugualmente per tutto:
ci piace vedere le serie tv, perchè le vediamo "ogni tanto". Se passassimo tutto il giorno a vedere le serie TV ci romperemmo gli zebedei.
ci piacciono gli spaghetti con le vongole, perchè li mangiamo ogni tanto, se li mangiassimo tutti i giorni ci verrebbe la nausea
e così via... fino al topic: ci piacerebbe vivere di rendita perchè adesso dobbiamo lavorare... se veramente campassimo di rendita, ci annoieremmo al punto che vorremmo lavorare!

Io dissento fortemente da questa posizione che presuppone una "insoddisfazione perenne" insita e ineliminabile nella mente umana, che però è essa stessa motore di progresso e di operosità: nella sua idea, se uno si siede e si ferma e si adagia, non progredisce, non ha più stimoli, non è più attivo, si abbrutisce e invecchia prima.

Se così fosse, per esempio, uno dovrebbe stancarsi del matrimonio e cambiare partner come si cambiano le scarpe... oppure stancarsi delle proprie passioni... cambiare abitudini ogni mese, ecc...
Non credo che mi stancherei se non dovessi più impegnare il mio tempo con il lavoro. E personalmente non capisco neanche chi ragiona come il mio amico che è mentalmente sempre proiettato verso qualcos'altro, quasi fosse un neolaureato rampante che vuole fare carriera a tutti i costi. E se non lo è per sé lo è per i figli, per i quali fa sempre discorsi di "opportunità", "occasioni di miglioramento", viaggi, formazione internazionale, carriere internazionali... o con la moglie che a 55 anni ancora manda curricula e cambia lavoro per "avanzare" di carriera, ambire a qualcos'altro...
Io sono sempre stato per il "chi si accontenta gode"... tanto una situazione perfetta è impossibile da trovare.
E soprattutto mangerei spaghetti alle vongole tutti i giorni per tutto il resto della mia vita!
:D

Approvo ogni tua parola.
Tu sei tanto intelligente, il tuo amico un po' meno.
 
Che post meraviglioso!
Qualche settimana fa un amico mi esprime la sua posizione sulla "pensione" che si profila all'orizzonte e sulle sue preoccupazioni.
Lui è un funzionario telecom che ha anche ereditato un'azienda dal padre e mi dice che secondo lui tutti noi "apprezziamo" qualcosa quando ci manca e quando dobbiamo soffrire un po' per averla.
Per es: Noi apprezziamo il mese di vacanze all'anno, perchè dobbiamo lavorare gli altri 11 mesi. Se stessimo sempre in vacanza ci annoieremmo e non apprezzeremmo più quel mese all'anno che possiamo non lavorare.
Ugualmente per tutto:
ci piace vedere le serie tv, perchè le vediamo "ogni tanto". Se passassimo tutto il giorno a vedere le serie TV ci romperemmo gli zebedei.
ci piacciono gli spaghetti con le vongole, perchè li mangiamo ogni tanto, se li mangiassimo tutti i giorni ci verrebbe la nausea
e così via... fino al topic: ci piacerebbe vivere di rendita perchè adesso dobbiamo lavorare... se veramente campassimo di rendita, ci annoieremmo al punto che vorremmo lavorare!

Io dissento fortemente da questa posizione che presuppone una "insoddisfazione perenne" insita e ineliminabile nella mente umana, che però è essa stessa motore di progresso e di operosità: nella sua idea, se uno si siede e si ferma e si adagia, non progredisce, non ha più stimoli, non è più attivo, si abbrutisce e invecchia prima.

Se così fosse, per esempio, uno dovrebbe stancarsi del matrimonio e cambiare partner come si cambiano le scarpe... oppure stancarsi delle proprie passioni... cambiare abitudini ogni mese, ecc...
Non credo che mi stancherei se non dovessi più impegnare il mio tempo con il lavoro. E personalmente non capisco neanche chi ragiona come il mio amico che è mentalmente sempre proiettato verso qualcos'altro, quasi fosse un neolaureato rampante che vuole fare carriera a tutti i costi. E se non lo è per sé lo è per i figli, per i quali fa sempre discorsi di "opportunità", "occasioni di miglioramento", viaggi, formazione internazionale, carriere internazionali... o con la moglie che a 55 anni ancora manda curricula e cambia lavoro per "avanzare" di carriera, ambire a qualcos'altro...
Io sono sempre stato per il "chi si accontenta gode"... tanto una situazione perfetta è impossibile da trovare.
E soprattutto mangerei spaghetti alle vongole tutti i giorni per tutto il resto della mia vita!
:D

Vero chi si accontenta gode, bisogna puntare sempre ad un miglioramento personale della qualita' di vita utilizzando il tempo a disposizione per fare quello che piu' ci piace, senza fretta si scoprono piano piano le proprie capacita', potenzialita' ed attitudini per godersela al meglio.
Non serve molto altro basta poco :la salute, un tetto e del cibo da sfamarsi, qualche soldo da parte e qualcuno con cui condividere il percorso di vita(x i singles quel qualcuno e' se stesso). Nessun altro ti puo' dire se tu puoi o non puoi vivere di RENDITA, SOLO Tu, Volere e' potere;)
 
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A chi fa bene il rialzo dei tassi?
1) alle banche
2) bot people
Cosa ne pensare?
https://www.milanofinanza.it/news/b...:~:text=I rialzi dei tassi sono,di circa l'8%

per le banche però bisogna capire la redditività da interessi, quando produrrà NPL sui prestiti emessi, perchè se la BCE spara un altro 0.75 e un altro 0.50, poi l'economia la fai cappottare; secondo me farà uno 0.5 e 0.25, anche perchè le materie prime stanno ritracciando, quindi l'inflazione futura potrebbe attenuarsi, e infatti la RBA ha già rallentato rispetto al previsto :cool:...per il BOT people sicuramente è un altro vivere rispetto agli ultimi 10 anni (a parte i momenti di crisi), parliamo di rendimenti quadruplicati.
 
Che post meraviglioso!
Qualche settimana fa un amico mi esprime la sua posizione sulla "pensione" che si profila all'orizzonte e sulle sue preoccupazioni.
Lui è un funzionario telecom che ha anche ereditato un'azienda dal padre e mi dice che secondo lui tutti noi "apprezziamo" qualcosa quando ci manca e quando dobbiamo soffrire un po' per averla.
Per es: Noi apprezziamo il mese di vacanze all'anno, perchè dobbiamo lavorare gli altri 11 mesi. Se stessimo sempre in vacanza ci annoieremmo e non apprezzeremmo più quel mese all'anno che possiamo non lavorare.
Ugualmente per tutto:
ci piace vedere le serie tv, perchè le vediamo "ogni tanto". Se passassimo tutto il giorno a vedere le serie TV ci romperemmo gli zebedei.
ci piacciono gli spaghetti con le vongole, perchè li mangiamo ogni tanto, se li mangiassimo tutti i giorni ci verrebbe la nausea
e così via... fino al topic: ci piacerebbe vivere di rendita perchè adesso dobbiamo lavorare... se veramente campassimo di rendita, ci annoieremmo al punto che vorremmo lavorare!

Io dissento fortemente da questa posizione che presuppone una "insoddisfazione perenne" insita e ineliminabile nella mente umana, che però è essa stessa motore di progresso e di operosità: nella sua idea, se uno si siede e si ferma e si adagia, non progredisce, non ha più stimoli, non è più attivo, si abbrutisce e invecchia prima.

Se così fosse, per esempio, uno dovrebbe stancarsi del matrimonio e cambiare partner come si cambiano le scarpe... oppure stancarsi delle proprie passioni... cambiare abitudini ogni mese, ecc...
Non credo che mi stancherei se non dovessi più impegnare il mio tempo con il lavoro. E personalmente non capisco neanche chi ragiona come il mio amico che è mentalmente sempre proiettato verso qualcos'altro, quasi fosse un neolaureato rampante che vuole fare carriera a tutti i costi. E se non lo è per sé lo è per i figli, per i quali fa sempre discorsi di "opportunità", "occasioni di miglioramento", viaggi, formazione internazionale, carriere internazionali... o con la moglie che a 55 anni ancora manda curricula e cambia lavoro per "avanzare" di carriera, ambire a qualcos'altro...
Io sono sempre stato per il "chi si accontenta gode"... tanto una situazione perfetta è impossibile da trovare.
E soprattutto mangerei spaghetti alle vongole tutti i giorni per tutto il resto della mia vita!
:D

Innanzitutto ti faccio anche io le mie condoglianze, sentite, benché non ci conosciamo ancora molto.

Anche il tuo post è molto bello e dice cose importanti. Le parole chiave sono "insoddisfazione perenne". Personalmente ne soffro ai massimi livelli. E ci ho costruito le mie fortune (nella carriera, per esempio) e sfortune (nei rapporti umani, le famose bionde, per altro esempio).
Il discorso scivola sull'apprezzare il proprio tempo riconquistato. E sull'accontentarsi. Personalmente, mi sono sopreso a fare trading, degli incrementi, che dovevano servire ad alzare il rendimento medio, con la salita dei prezzi degli ultimi giorni sono diventati una plusvalenza. Mi ero ripromesso di no, di non fare trading. Perché sono stato a fare un lavoro, di fatto. Guardare grafici, notizie, i famosi buoni consigli nel topic di kikka, tutto appuntato, fogli e foglietti. E poi i book, inserisci le offerte, controlla. Ho fatto 1450 netti, su acquisti di una settimana fa. Ero tutto contento. Poi però mi sono detto: era una giornata di sole. Non sei stato al mare e neppure per boschi col cane. Hai pensato a fare soldi.
Ecco un altro tema, fare soldi. Mica è facile smettere. Credo che produca endorfine incassare, lo dico ad impressione eh, non ho letto nulla in merito. Probabilmente in un lavoro molto legato alla routine è diverso. Ho visto esempi opposti. Mio padre faceva un lavoro che non gli piaceva più. Con la pensione è rinato. Mia madre aveva un lavoro di prestigio, stimolante, con la pensione l'ho vista un po' persa, ha iniziato ad avere acciacchi che non aveva mai avuto (non se li poteva concedere).

Quindi insoddisfazione, ambizioni, ripetitività, illusorietà della riconquista del tempo, la pasta con le vongole e le serie tv. Sono tutti argomenti che sono felice di poter discutere con voi.
 
Personalmente, mi sono sopreso a fare trading, degli incrementi, che dovevano servire ad alzare il rendimento medio, con la salita dei prezzi degli ultimi giorni sono diventati una plusvalenza. Mi ero ripromesso di no, di non fare trading. Perché sono stato a fare un lavoro, di fatto. Guardare grafici, notizie, i famosi buoni consigli nel topic di kikka,

Non è questione di evitare il trading per paura di cadere nella trappola di mettersi a fare "un lavoro".
Ciascuno impiega il tempo libero come meglio crede e se qualcuno si diverte ad impiegarlo facendo trading , non vedo dove sia il problema.

La vera questione è quanta percentuale del tuo patrimonio complessivo ci metti per fare trading
 
Non è questione di evitare il trading per paura di cadere nella trappola di mettersi a fare "un lavoro".
Ciascuno impiega il tempo libero come meglio crede e se qualcuno si diverte ad impiegarlo facendo trading , non vedo dove sia il problema.

La vera questione è quanta percentuale del tuo patrimonio complessivo ci metti per fare trading

Sì, infatti interpreto la cosa come un qualcosa che ora mi diverte. Che ho avuto voglia di fare, mi fa riflettere, ma va bene. Ma se l'ho preferito ad altro è probabilmente per il riflesso pavloviano della plusvalenza.

Il patrimonio investibile è incastrato ma cedolante per 6/8+, 1/8 l'ho messo nell'acquisto della settimana scorsa e ora è rientrato, doveva essere cassetto, invece no. Quando riscende penso di fare altri giri. Se resto incastrato, cedolo.
La nota negativa è che con gli 8/8 sto investendo più di quanto previsto. Praticamente tutto, salvo il salvadanaio con la scritta rompere qui in caso di emergenza.
 
Sì, infatti interpreto la cosa come un qualcosa che ora mi diverte. Che ho avuto voglia di fare, mi fa riflettere, ma va bene. Ma se l'ho preferito ad altro è probabilmente per il riflesso pavloviano della plusvalenza.

Il patrimonio investibile è incastrato ma cedolante per 6/8+, 1/8 l'ho messo nell'acquisto della settimana scorsa e ora è rientrato, doveva essere cassetto, invece no. Quando riscende penso di fare altri giri. Se resto incastrato, cedolo.
La nota negativa è che con gli 8/8 sto investendo più di quanto previsto. Praticamente tutto, salvo il salvadanaio con la scritta rompere qui in caso di emergenza.

sul totale del tuo patrimonio (100%) quanto stai dedicando in % al trading ?
 
sul totale del tuo patrimonio (100%) quanto stai dedicando in % al trading ?

Però però... io torno ai miei vecchi schemi mentali: hai 30 anni e vuoi sbrigarti a metter su un gruzzolo importante? Allora, forse, anche il 100% del proprio risparmio in "trading" può andar bene.
Hai 60 anni e vuoi arrivare senza pensieri fino a 90 (o anche più, magari)? Allora, si presume che il capitale sufficiente tu l'abbia già fatto e, a quel punto il trading, per me, non deve proprio entrare nella tua giornata tipo... se non come potrebbero rientrarci i 3 euro del gratta e vinci o della scommessa sportiva sulle partite di serie A una o due volte a settimana.
Se non hai raggiunto un capitale idoneo, come nel mio caso, non ti resta che aspettare la pensione :D
 
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