Asra, la studentessa iraniana picchiata a morte a scuola perché non ha cantato l'inno per l'Ayatollah
di Greta Privitera
Aveva sedici anni e frequentava il liceo femminile Shahed ad Ardabil. Il sindacato degli insegnanti ha raccontato il pestaggio, le autorità negano, proprio come è successo per Masha Amini
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Asra Panahi aveva 16 anni e frequentava il liceo femminile Shahed ad Ardabil, la città capoluogo della Provincia di Ardabil, nell'Iran nord-occidentale. La sua storia la racconta il Consiglio di coordinamento delle associazioni di categoria degli insegnanti iraniani, il sindacato dei professori. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella sua scuola chiedendo a lei e alle sue compagne di cantare un inno-lode dedicato all'Ayatollah Ali Khamenei .
Alcune di queste giovani studentesse, tra cui Asra, si sono rifiutate di inneggiare al leader supremo e la polizia, furiosa, le ha picchiate. Le botte sarebbero state così forti che sono finite in ospedale, e, come è successo per Masha Amini, la ventiduenne uccisa perché dal velo usciva una ciocca di capelli, anche Asra è morta.
Era il 13 ottobre scorso. La notizia dell'ennesima vittima delle forze iraniane, che come riporta l'Iranian Human Rights fa salire il bilancio a 215, ha infuocato di nuovo le piazze già a fuoco da quattro settimane, dall'uccisione di Amini.
Come sempre, i funzionari di Raisi hanno respinto le accuse rivolte alla forze di sicurezza e un uomo identificato come lo zio di Asra è apparso in tv dicendo che la ragazza sarebbe morta per una condizione cardiaca congenita. Stesso copione che si ripete. Nelle ultime settimane, gli attivisti hanno raccontato che la polizia costringerebbe i familiari delle vittime dei pestaggi a raccontare menzogne sulla morte dei loro figli e delle loro figlie.
Le scuole femminili sono diventate tra i bersagli preferiti delle forze di sicurezza che fanno raid e incursioni punitive. Sono tanti i video e le immagini che mostrano le studentesse in rivolta, contro il regime teocratico. Il sindacato degli insegnanti ha chiesto le dimissioni del ministro dell'Istruzione, Yousef Nouri.