Ho visto Calenda ieri su LA7, insolitamente remissivo, non so se per sincerità o per calcolo. Mi ha sorpreso quando si è mostrato consapevole della sua immagine pubblica (".... so di essere antipatico .... non di bell'aspetto ... grasso ....").
Mi è sembrato abbastanza convincente il quadro che ha fornito dell'accaduto (lunghissime contrattazioni con Renzi, accordo fatto al limite, senza alcuno spazio per nuove concessioni, pubbliche dichiarazioni pesanti di Fratoianni e soprattutto Bonelli nei confronti suoi e dell'accordo tra Letta e Calenda...)
E mi ha abbastanza convinto perché quelle dichiarazioni di Bonelli le ricordo bene. Mi aveva negativamente sorpreso quella durezza di Bonelli, attaccare subito un elemento della coalizione sapendo quanto tesi fossero i rapporti un secondo dopo l'accordo con Letta.
E trovo convincente la critica di Calenda su Letta: che senso ha imbarcare Fratoianni che ha votato più di 40-50 volte contro Draghi, pronto a rifarlo in futuro contro la sua stessa coalizione ogni volta che non si trovasse d'accordo con i provvedimenti, e non i 5S che solo alla fine si sono impuntati
E trovo convincente anche che Calenda abbia messo in guardia più volte Letta sulla richiesta di lealtà o almeno di non aggressione da parte dell'ala sinistra della coalizione nei suoi confronti, ala moderata.
Sempre ieri ho sentito l'intervista a Patuanelli, sempre su LA7, in tarda mattinata. Anche la sua ricostruzione non mi è sembrata così campata in aria.
Non so se tutto ciò sia voluto, perdere certamente collegi uninominali sperando di recuperare qualcosa nel proporzionale (molti collegi uninominali potrebbero essere vinti per poco, ma con alte percentuali di voto al csx). Ne capisco troppo poco di questa legge elettorale per avere certezze
Più passa il tempo più cresce la convinzione che il vero pasticcio l'abbiano creato Letta e il duo Fratoianni-Bonelli pretendendo troppo subito