Telecom: Labriola sa suonare il piano?

Il famoso piano B potrebbe essere di creare comunque la NETCO e metterla sul mercato. Sarà il mercato a deciderne le sorti

Si ma come ?

- i Creditori (Bondholders) vorranno TUTTI finire nella NetCo...i risultati della service co fanno pietà e dopo con il rincaro delle tariffe wholesale rete ancora di piu'..almeno nel B/T..

- Quindi se separi e metti in borsa lo fai con IPO che raccolga capitali in modo da lasciare un Debito / Ebitda sostenibile....se lasci 20 miliardi su 2 Ebitda...l'azione vale zero..e nessuno te la compra...

Comunque siccome sono oltre 20 anni che devono fare lo scorporo e NESSUNO c'è riuscito la cosa è MOOOLTO COMPLICATA.......se Labriola fosse riuscito a raddrizzare i conti della Service Co sarebbe stato tutto piu' facile...ma non sembra ci riesca nel breve...
 
Resta il problema dei problemi a cui Butti non vuole o non sa dare una risposta : come farà CDP a controllare Tim? Ho paura di un'altra ipotesi : Tim compra OF finanziandosi con la vendita di Tim Brasile e Adc che farebbe salire CDP al controllo TIM. Ritenete che sia fantascienza? Saremmo rovinati ma al peggio non c'è mai fine.

infatti come puo' reperire le risorse tim per acquisire ad un prezzo ancora da definire of, le risorse non c'e' l'ha e deve fare adc e questo sarebbe un disatro per noi piccoli azionisti e l'epilogo di una situazione gestita in maniera inqualificabile
 
Fratelli d'Italia ha proprio disintegrato i cabbasisi, oltre chiaramente a non capire una cippa di sostenibilità delle aziende.

O meglio, ha capito benissimo che se vendono ITA, e Labriola va avanti col piano, perdono gli stipendifici che gli stanno tanto a cuore per voti e trombati.

Tanto pagano i contribuenti, o gli azionisti.
 
Quindi ?...fanno un ADC ed entra CDP pesantemente ?....anche vendendo tutto il vendibile al di fuori della rete...TIM non riesce a papparsi OF con i debiti e le quotazioni di McQuaire...per fare le cose NON ALLA MADURO...CDP è invitata a comprarsi TIM a mercato e poi se riesce e vuole puo' fonderla con OF forzando la mano ad un UE indebolita (con la Germania in rec che andrà contro la UE su altri aspetti.) ......tutto il resto sono fantasie o colpi di mano che causeranno liti legali ...come su altre ciofeche..MPS....SAIPEM...i fondi ci abbandonano e lascialo i legali....situazione surreale chi ci capisce qualcosa è bravo.....

Non intendevo assolutamente difendere la visione di Butti. Ma scherziamo? Lo considero un i*iota e la sua visione statalista il male di questo paese. Dicevo solo che il direttore del Foglio lo criticava per incoerenza, ma da quello che ha scritto in quella lettera non mi sembrava fosse incoerente. Paurosamente statalista sì, incoerente forse no. Tutto quello che dici lo condivido: le cose come le vuole fare Butti GRAZIE AL CIELO non si possono fare. Questo purtroppo non vuol dire non che ci proverà a farle e che non farà danni...i danni li sta già facendo.
 
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Si ma come ?

- i Creditori (Bondholders) vorranno TUTTI finire nella NetCo...i risultati della service co fanno pietà e dopo con il rincaro delle tariffe wholesale rete ancora di piu'..almeno nel B/T..

- Quindi se separi e metti in borsa lo fai con IPO che raccolga capitali in modo da lasciare un Debito / Ebitda sostenibile....se lasci 20 miliardi su 2 Ebitda...l'azione vale zero..e nessuno te la compra...

Comunque siccome sono oltre 20 anni che devono fare lo scorporo e NESSUNO c'è riuscito la cosa è MOOOLTO COMPLICATA.......se Labriola fosse riuscito a raddrizzare i conti della Service Co sarebbe stato tutto piu' facile...ma non sembra ci riesca nel breve...
Se fai IPO e la porti sul mercato pulita e immacolata (magari un po’ carica di personale😉) puoi chiedere gli stessi multipli ottenuti da OF per cedere la quota ai canguri. Ti porti dentro un bel gruzzolo, spiani i debiti della ServCo e potresti persino mantenere una bella fetta di quota. Gli advisor giusti fanno miracoli con le IPO.
 
Il famoso piano B potrebbe essere di creare comunque la NETCO e metterla sul mercato. Sarà il mercato a deciderne le sorti

La separazione salvo cambio strategia é da farsi . in Netco rimane la golden power saran felici tutti i politici. per il resto mani libere. il piano B alternativa a open fiber nella netco. buonadomenica.
 
L'acquisto di OF da parte di Tim sarebbe na sola, a meno che, non la si acquisti ai multipli che fino ad ora hanno sbandierato tutti quelli che vogliono Tim a ggratiss.
 
dal sito repubblica del 1 agosto

sotto un pezzo dell articolo che avrebbe un senso

https://www.repubblica.it/economia/...strada_in_salita_per_la_rete_unica-359943615/


Basta fare qualche conto per capire che alla Cdp converrebbe lanciare un'Opa anche a forte premio su tutta Tim piuttosto che sborsare tra i 6 e 10 miliardi per acquistare tra il 30 e il 50% della rete del gruppo, senza tutto il resto. Anche perché, come è noto, Cdp investe i denari raccolti dai risparmiatori postali e ha l'obbligo di impiegarli al meglio.


vedo che il collegamento non lo fa aprire ma se si mette su google

cdp opa tim e si clicca si legge intero.......boh...misteri di internet:confused:
 
dal sito repubblica del 1 agosto

sotto un pezzo dell articolo che avrebbe un senso

https://www.repubblica.it/economia/...strada_in_salita_per_la_rete_unica-359943615/


Basta fare qualche conto per capire che alla Cdp converrebbe lanciare un'Opa anche a forte premio su tutta Tim piuttosto che sborsare tra i 6 e 10 miliardi per acquistare tra il 30 e il 50% della rete del gruppo, senza tutto il resto. Anche perché, come è noto, Cdp investe i denari raccolti dai risparmiatori postali e ha l'obbligo di impiegarli al meglio.


vedo che il collegamento non lo fa aprire ma se si mette su google

cdp opa tim e si clicca si legge intero.......boh...misteri di internet:confused:

Purtroppo CDP non puo lanciare opa , tantomeno e sopratutto su Telecom , essendo principale azionista di Openfiber ...
Europa é stata ben chiara con CDP ...
Dovrebbe prima vendere quota in openfiber ( e chi la compra ? ) .
Poi salire al max del 24,9 % di Telecom ...
Leggo poi che Sparkle si potrebbe vendere da sola ..
Non è cosi e la rete più strategica di
Telecom ...
Speriamo in un offerta seria e dignitosa per rete da parte di CDP e altri fondi associati...
Altrimenti dobbiamo attendere 12/18 mesi per creare 2 società di Telecom ...service co e net co...
Se tutto va bene ...
Nel frattempo , diventiamo tutti pensionati :eek::bow:
 
La svalutazione
Secondo calcoli Reuters sulla base dei dati attualmente disponibili, la svalutazione annunciata oggi implica per Vivendi un valore di carico della quota in Tim pari a 0,63 euro per azione contro gli 0,83 euro al 30 giugno 2021.

Un portavoce di Vivendi ha precisato che l’attuale valore di carico esatto è 0,657 euro.

Diciamo che fine a 0,60 € va tutto bene!!!
 
La svalutazione
Secondo calcoli Reuters sulla base dei dati attualmente disponibili, la svalutazione annunciata oggi implica per Vivendi un valore di carico della quota in Tim pari a 0,63 euro per azione contro gli 0,83 euro al 30 giugno 2021.

Un portavoce di Vivendi ha precisato che l’attuale valore di carico esatto è 0,657 euro.

Diciamo che fine a 0,60 € va tutto bene!!!

Bene altre due svalutazioni del 50% e sono in gain sui prezzi di mercato:p:p:p
 
Bene altre due svalutazioni del 50% e sono in gain sui prezzi di mercato:p:p:p

Mah questa volta penso che vivendi non svaluterà più ma cercherà di portare a casa almeno la pelle dell orso come ha fatto con Mediaset....loro usciti a 3,2... e dopo le mosse dei berluscones ora titolo distrutto che non fa nemmeno un euro di valore....
 
intervista del corriere a labriola---

Labriola: «Tim sarà più snella. E con meno debito il mercato ci premierà

intervista a labriola--domanda---Si rivedranno i 50 centesimi di euro toccati a novembre dell’anno scorso da Tim quando si era fatta avanti Kkr?
«Quel massimo era legato alle speculazioni sull’attesa di un’Opa. Prima il titolo quotava sui 30 centesimi. Da allora, però, è cambiato il mondo: pandemia, guerra, inflazione, caduta del governo.Questo mix di fattori pesa, e noi, col nostro debito, ne risentiamo
A maggior ragione, lei non li avrebbe presi 0,505 euro ad azione?

«No, il valore di Tim è decisamente superiore e il nostro piano lo farà emergere. Se Kkr era veramente pronto a puntare oltre 30 miliardi abbiamo la conferma a questa tesi».

Ora Kkr è seduta insieme a voi Cdp e Macquarie al tavolo per rete unica. Il piano di separazione della rete è stato deciso in funzione di questo progetto?

«Dal punto di vista industriale la maggiore opportunità è un’operazione di integrazione con Open Fiber perché genera molte più sinergie e un valore più alto nell’interesse di tutti gli stakeholders-

Però 34 miliardi per la rete, di cui ha parlato il suo primo azionista Vivendi, sono tanti sia per Cdp sia per un partner finanziario, non crede?

«La cosa importante oggi è continuare a lavorare sul piano. Ci sarà tempo e modo per discutere i valori corretti per un’integrazione nell’interesse di tutti gli azionisti».

Con la caduta del governo la rete unica si fermerà di nuovo?

«È ormai opinione diffusa che la rete unica evita duplicazioni. Possono esserci sfumature sul come concretizzarla ma l’obiettivo è condiviso».

A otto mesi dall’arrivo al vertice di Tim, dove si vede il segno della sua gestione?

«I segni sono numerosi e sono frutto del lavoro di una squadra che con gli ultimi innesti è andata a regime e crede fortemente di poter cambiare questa azienda. In otto mesi abbiamo fatto un lavoro enorme che in condizioni normali avrebbe richiesto 2 o 3 anni: è stata chiusa l’acquisizione di Oi in Brasile, firmato un finanziamento con Sace che ci dà tranquillità finanziaria fino al 2024, firmato il memorandum per la rete unica con Cdp, Open Fiber, Macquarie e Kkr, rinegoziato l’accordo con Dazn, vinto la gara per il Polo strategico nazionale e tutti i bandi più importanti del Pnrr. Il nuovo piano, con cui abbiamo reso evidenti i valori nascosti della nostra società, segna un taglio netto col passato attraverso la creazione di entità focalizzate su target di clienti diversi: wholesale, consumer e grandi aziende».

Come sarà la Tim di domani?

«Non più verticalmente integrata e con il debito alle spalle. Svilupperemo il 5G e le nuove tecnologie e punteremo sul rapporto con i clienti. Tim deve recuperare competitività sul mercato consumer, oggi uno dei più complessi in Europa per via della guerra dei prezzi. Mise e Ministero dell’Innovazione hanno aperto un tavolo sulle Tlc, segno che non c’è un problema Tim ma di settore. Resta il fatto che dobbiamo aumentare la qualità dei servizi per famiglie e imprese: già oggi forniamo connettività e servizi cloud a tutti, siamo un interlocutore preferenziale e su questo dobbiamo capitalizzare. Il 60% dei ricavi Enterprise è contrattualizzato al 2025».

In Tim Consumer ci sarà anche Tim Vision con il calcio di Dazn ma non più in esclusiva.

«Oggi l’approccio ai contenuti deve essere sempre più una logica di vendita e non di produzione o di esclusiva, che non è sostenibile. Abbiamo raggiunto il miglior compromesso possibile per continuare a offrire il campionato di Serie A ai clienti di TimVision».

Una Tim senza rete che Tim sarà?

«Sarà un’azienda più centrata su modelli di business specifici. Avrà come punti di forza Tim Enterprise, che è un gioiello grazie alla propria leadership nel Cloud, nell’Internet of Things e nella cybersecurity. Tim Consumer, operatore di riferimento sul domestico, che migliorerà la propria offerta con servizi all’avanguardia e un posizionamento premium. Sarà anche più snella, oggi il gruppo conta circa 140 aziende fra controllate, collegate e partecipazioni di minor importanza. Questo comporta costi e sforzi in termini di gestione tra consigli, collegi sindacali... La parola d’ordine è semplificare, da cui deriva efficienza. Sul fronte dell’organizzazione aziendale abbiamo preso l’impegno di avere nei nostri Cda almeno il 40% di donne: è importante perché possono arricchire lo stile di leadership dell’azienda
 
intervista del corriere a labriola---

Labriola: «Tim sarà più snella. E con meno debito il mercato ci premierà

intervista a labriola--domanda---Si rivedranno i 50 centesimi di euro toccati a novembre dell’anno scorso da Tim quando si era fatta avanti Kkr?
«Quel massimo era legato alle speculazioni sull’attesa di un’Opa. Prima il titolo quotava sui 30 centesimi. Da allora, però, è cambiato il mondo: pandemia, guerra, inflazione, caduta del governo.Questo mix di fattori pesa, e noi, col nostro debito, ne risentiamo
A maggior ragione, lei non li avrebbe presi 0,505 euro ad azione?

«No, il valore di Tim è decisamente superiore e il nostro piano lo farà emergere. Se Kkr era veramente pronto a puntare oltre 30 miliardi abbiamo la conferma a questa tesi».

Ora Kkr è seduta insieme a voi Cdp e Macquarie al tavolo per rete unica. Il piano di separazione della rete è stato deciso in funzione di questo progetto?

«Dal punto di vista industriale la maggiore opportunità è un’operazione di integrazione con Open Fiber perché genera molte più sinergie e un valore più alto nell’interesse di tutti gli stakeholders-

Però 34 miliardi per la rete, di cui ha parlato il suo primo azionista Vivendi, sono tanti sia per Cdp sia per un partner finanziario, non crede?

«La cosa importante oggi è continuare a lavorare sul piano. Ci sarà tempo e modo per discutere i valori corretti per un’integrazione nell’interesse di tutti gli azionisti».

Con la caduta del governo la rete unica si fermerà di nuovo?

«È ormai opinione diffusa che la rete unica evita duplicazioni. Possono esserci sfumature sul come concretizzarla ma l’obiettivo è condiviso».

A otto mesi dall’arrivo al vertice di Tim, dove si vede il segno della sua gestione?

«I segni sono numerosi e sono frutto del lavoro di una squadra che con gli ultimi innesti è andata a regime e crede fortemente di poter cambiare questa azienda. In otto mesi abbiamo fatto un lavoro enorme che in condizioni normali avrebbe richiesto 2 o 3 anni: è stata chiusa l’acquisizione di Oi in Brasile, firmato un finanziamento con Sace che ci dà tranquillità finanziaria fino al 2024, firmato il memorandum per la rete unica con Cdp, Open Fiber, Macquarie e Kkr, rinegoziato l’accordo con Dazn, vinto la gara per il Polo strategico nazionale e tutti i bandi più importanti del Pnrr. Il nuovo piano, con cui abbiamo reso evidenti i valori nascosti della nostra società, segna un taglio netto col passato attraverso la creazione di entità focalizzate su target di clienti diversi: wholesale, consumer e grandi aziende».

Come sarà la Tim di domani?

«Non più verticalmente integrata e con il debito alle spalle. Svilupperemo il 5G e le nuove tecnologie e punteremo sul rapporto con i clienti. Tim deve recuperare competitività sul mercato consumer, oggi uno dei più complessi in Europa per via della guerra dei prezzi. Mise e Ministero dell’Innovazione hanno aperto un tavolo sulle Tlc, segno che non c’è un problema Tim ma di settore. Resta il fatto che dobbiamo aumentare la qualità dei servizi per famiglie e imprese: già oggi forniamo connettività e servizi cloud a tutti, siamo un interlocutore preferenziale e su questo dobbiamo capitalizzare. Il 60% dei ricavi Enterprise è contrattualizzato al 2025».

In Tim Consumer ci sarà anche Tim Vision con il calcio di Dazn ma non più in esclusiva.

«Oggi l’approccio ai contenuti deve essere sempre più una logica di vendita e non di produzione o di esclusiva, che non è sostenibile. Abbiamo raggiunto il miglior compromesso possibile per continuare a offrire il campionato di Serie A ai clienti di TimVision».

Una Tim senza rete che Tim sarà?

«Sarà un’azienda più centrata su modelli di business specifici. Avrà come punti di forza Tim Enterprise, che è un gioiello grazie alla propria leadership nel Cloud, nell’Internet of Things e nella cybersecurity. Tim Consumer, operatore di riferimento sul domestico, che migliorerà la propria offerta con servizi all’avanguardia e un posizionamento premium. Sarà anche più snella, oggi il gruppo conta circa 140 aziende fra controllate, collegate e partecipazioni di minor importanza. Questo comporta costi e sforzi in termini di gestione tra consigli, collegi sindacali... La parola d’ordine è semplificare, da cui deriva efficienza. Sul fronte dell’organizzazione aziendale abbiamo preso l’impegno di avere nei nostri Cda almeno il 40% di donne: è importante perché possono arricchire lo stile di leadership dell’azienda
Lei ha parlato di un piano B, perché?

«Perché una società quotata in Borsa come Tim deve avere un’alternativa».

Quale?

«Una rete separata con un partner finanziario».
 
Tante belle parole...speriamo seguino i fatti...la partita a poker è iniziata...per finirla devono scoprire le carte...
 
Lei ha parlato di un piano B, perché?

«Perché una società quotata in Borsa come Tim deve avere un’alternativa».

Quale?

«Una rete separata con un partner finanziario».

Labriola parla chiaramente di tim senza la rete, anche per il piano b
Questo io ho capito
Esattamente l'opposto di quello che dice butti
 
Bene altre due svalutazioni del 50% e sono in gain sui prezzi di mercato:p:p:p

Ciao
Se cosi è vi è da considerare se seguire vivendi,ovvero approffittare dei minimi per incrementare posizioni e abbassare ulteriormente anche i nostri pmc avendo già un vantaggio nei loro confronti.
Nel mio caso avendo un vantaggio esattamente del 45,05% sul loro pmc dichiarato (0,657€), se le sorti invertiranno la rotta nei prossimi trimestri potrebbe rivelarsi una buona opportunità per dare stimolo alla fortuna.
Il problema è che vi sono troppi potrebbe e troppi se.
Valuto entrate scaglionate,per il business in Brasile in crescita e il processo di logica mentale di Labriola adottato nell'elaborare risposte alle domande del giornalista.
Si fa interessante.
 
QUALCHE SETTIMANA FA SUL SOLE 24 SEMPRE DI DOMENICA ,ALTRA INTERVISTA ALL'AD,DOVE FACEVA DICHIARAZIONI IN MERITO A TIM ,AL LUNEDI CROLLO....QUALCOSA SEMBRA CAMBIATO ANCHE GUARDANDO I VOLUMI ,DOMANI AVREMO DELLE RISPOSTE PER EVENTUALE MEDIATA....BUONA DOMENICA...
 
Alla domanda sui corsi azionari, Labriola attribuisce la quotazione a 0,50 a speculazione da opa salvo poi contraddirsi dicendo che il titolo vale molto di più. Sta tutta qui l'incapacità di comunicare al mercato del nostro ceo. Che tristezza.
 
Alla domanda sui corsi azionari, Labriola attribuisce la quotazione a 0,50 a speculazione da opa salvo poi contraddirsi dicendo che il titolo vale molto di più. Sta tutta qui l'incapacità di comunicare al mercato del nostro ceo. Che tristezza.

Questa non è una novità, ma dobbiamo giocare con queste carte e non le possiamo cambiare
 
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