Il programma elettorale: «Uniti nella divisione» - ‘L'Agenda D.’: that's amore!

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Gutierrez

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Il programma elettorale: «Uniti nella divisione»

L'unione è fatta!
La sinistra ancor s’è desta
col programma unificante:
«Non deve vincere la destra!».
Un proposito sincero
che li unisce nella sorte
d'adeguarsi agli ordini
della finanza di tipo 'forte'.

Allora ‘occhi di tigre’ e carica!
che si va tutti a bomba
tanto ormai Gramsci Antonio
è esiliato nella tomba.
Parlatene ai vostri sponsor
(i grandi finanzieri)
che di Gramsci diran: cos'è?
un hedge fund per petrolieri?


‘L'Agenda D.’: that's amore!

‘L'Agenda D.’ ama la gente,
ma diciamolo con parole sue:
se l’inflazione sale del 10
le pensioni si rivalutan del due.
È questo che succede
coi banchieri in sala di comando:
gli amici si salvan subito,
gli altri forse e non si sa quando.
 
E capisco è imbarazzante,
che balorda iniziativa,
ma sarebbe interessante,
valutar l'alternativa!

Tre soggetti sgangherati,
pronti a far fronte "compatto",
con programmi improvvisati,
volti a mettere nel piatto,
le promesse più assortite,
si ma non ti preoccupare,
che per quanto siano ardite,
paga la banca centrale.

E se non ottemperasse?
Beh con grande indignazione,
suoneranno le grancasse,
della lor contestazione!
In Europa a muso duro,
andranno a sbattere il pugno,
ma alla fine son sicuro,
picchieranno solo il grugno...

Ma ora è presto ora ci aspetta,
la campagna elettorale,
un teatrino da operetta,
propaganda più banale.
Chi tra un selfie e una Madonna,
fa la caccia all'immigrato,
chi rivendica "Son donna!",
ma di un secolo passato...

In gran spolvero un signore,
al tramonto dei suoi anni,
ci propone con ardore,
le sue idee per fare danni:
la flat tax per tutti quanti,
ricchi e poveri che fa,
che poi ci costa soltanto,
smantellar la sanità.

Aumentiamo le pensioni,
tanto i giovani son pochi,
mentre i vecchi son milioni,
così come i loro voti.
Il recovery vorranno
riformare in allegria ,
tanto il prestigio che hanno
ci farà da garanzia!

Gran futuro che ci attende
e per questo non dileggio
chi ancor come me propende
al votare il meno peggio...
 

Gli ex del centro-destra alla 'prova emiliana'

Gli scappati dalla loro casa
non attirano i comunisti
che storcono il naso col dir
e questi chi li ha mai visti?!
Si facciano una decina d'anni
a preparar alla Festa le salamelle
che il dio Partito salverà
poi le anime a noi gemelle.
Orsù ex ministro, onorevole
servite la birra e la pasta
ché a noi vecchi comunisti
‘l'Agenda Draghi’ non ci basta.
 
E capisco è imbarazzante,
che balorda iniziativa,
ma sarebbe interessante,
valutar l'alternativa!...

... Gran futuro che ci attende
e per questo non dileggio
chi ancor come me propende
al votare il meno peggio...

È la nostra democrazia
e non c'è niente di osceno
a votare chi del peggio
ci appare un giorno il meno,
ma esiste la certezza
dell'opposto e strano caso
di chi crede di votar il Giusto
e ha invece l'anello al naso.
 

È la nostra democrazia
e non c'è niente di osceno
a votare chi del peggio
ci appare un giorno il meno,
ma esiste la certezza
dell'opposto e strano caso
di chi crede di votar il Giusto
e ha invece l'anello al naso.

Certo il giusto è soggettivo
o magari non esiste,
dopotutto già lo scrivo
che votare è cosa triste.
Fa sorridere chi inneggia
al bene della nazione
ma com'è normal parteggia
per la tal o altra fazione.

E fin qui niente di strano,
l'egoismo è cosa umana,
nessuno morde la mano
che ti coccola e ti sfama.
Dunque capirei il consenso
tra tassisti e balneari,
mentre afferro meno il senso
di quei voti popolari
per condoni e tassa piatta,
contro le patrimoniali,
che io stesso non apprezzo
ma perché pagherei il prezzo.

Nulla contro il voto a destra,
ma la nostra è disastrata,
può andar bene per la festa
con polenta o castagnata.
Dagli slogan contro l'euro
alla fiscalità creativa,
una destra non da neuro
non potrebbe farsi viva?
 

La superiorità creativa dei progressisti

Il «campo largo» scricchiola.
Si deve salvarlo! Ma come?!
Semplice. Come una merce fallata:
cambiandogli di nome.
Ed è tutto un fiorir di idee
così spontaneo e (diciamolo!) bello
sentir la società civile proporre
«Rassemblement», «Unione», «Bordello».
Oppure è la destra che non piace,
ma non implora pietà o sconti
e indiscriminatamente applaudendo all'Euro
si può votar anche Draghi o Monti.
 
Image 001sab307.png
 
Eh, bell'equivoco e poi rispetta la 'par condicio': urne per tutti. Se mi viene la metto in parole (sempre che il fatto non ti disturbi e a me riesca).
Ne aggiungo una 'schierata', augurandomi che a gauche sappiano stare allo scherzo.

Basta un po' di dignità

La sinistra è sconvolta
ma il coccolone non la prenda
a passar la parola d'ordine:
«Delenda est Calenda!»
Lui che lucidamente
non agisce certo a casaccio,
rispondendosi da sé:
ma con questi che ci faccio?
 

Pseudo-haiku sulla pseudo-unione della sinistra

«Io ti amo
ma non ti voglio!»:
è a sinistra
il magmatico soglio
su cui è sparso
tra assurde relazioni
il timore (fondato)
di perder le elezioni.
 

«Certe promesse non si fanno!»

Giorgia rimbrotta Silvio:
con le pensioni non tornano i conti!
Ma allora per tanto così (Giorgia)
ci tenevamo i Draghi o i Monti,
però forse hai solo il timore
che un tal agire rinnovelli
l'incombere sul tuo governo
del redentore Cottarelli.
 

Il limite dei mandati
è un passo dei più audaci:
così il lìder fa sloggiare
tutta la banda dei suoi incapaci
e riprende con le vecchie promesse,
le mette in bocca a gente che riparte
come se negli anni passati
avessero vissuto tutti su Marte.
O forse sperano zitti
(nel ripetere gli stessi errori)
che abbia vissuto su Marte
la folla intera dei loro elettori.
 
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