Parmigiano e Grana sempre piu' Francesi

il margine lo fa il mercato e spesso è anche negativo. che poi imprenditori italiani non intervengano è vro solo in parte. delle volte vedono l'affare, delle volte no. ma tutti abbiamo comprato ambrosi, nel corso del tempo

Per fortuna il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha adottato delle politiche moderne ed efficaci per la valorizzazione del prodotto in ambito, soprattutto, internazionale.
Sino a qualche anno fa, era una giungla.
 
A suo tempo feci anche una segnalazione a report.
Io da allora vado a comprare direttamente nei caseifici dell'appennino Modenese, mi fido di piu'.

Magari Erminio produce P.Reggiano e usa solo latte Italiano, in quel caso capirei perchè si sia infiammato.

Io non voglio però innervosirmi per avere ragione. Ognuno è libero di credere quello che vuole.

Luzern, perdona il mio intervento sanguigno, ma nulla di personale.
No, non produco Parmigiano Reggiano, ma conosco ehm....un cicinino... la materia :D

Alcune spiegazioni doverose:

PARMIGIANO REGGIANO

E' prodotto nelle zone del Consorzio (già citate), è un formaggio a latte CRUDO (pertanto NON PASTORIZZATO) e si fà con il latte munto la sera e la mattina. Pertanto è il risultato di due mungiture in due momenti diversi.
Ricorda che ogni caseificio è formato dai soci allevatori conferenti. ACQUISTANO LATTE, SOLO DAI SOCI, i quali poi, partecipano a fine anno agli utili del caseificio.
Il latte di qualità di un conferente può essere miglioro o peggiore di quello conferito da altri soci, quindi ci sono dei parametri molto, molto rigidi da seguire. Pena: il latte viene pagato a qualità e se non si raggiungono dei minimi qualitativi (caseina, grassi, proteine ecc.) il latte viene pagato di meno.

RICORDA

Il Parmigiano Reggiano é prodotto con soli 3 elementi: latte, sale, caglio.
Nessun elemento chimico.
Questo perchè l'alimentazione delle vacche del comprensorio è effettuata SOLAMENTE con foraggi secchi e NON FERMENTATI (INSILATI)

Discorso diverso per il Grana Padano, dove il disciplinare permette l'uso degli insilati (poco foraggio secco) e quindi, perchè le forme di Grana Padano non abbiano problemi, occorre utilizzare anche del lisozima.

Consiglio sempre di comprare dal produttore!!!!, mai dall'intermediario (commerciante)
Oggi i Caseifici possono spedire anche modeste quantità di formaggio tramite Corriere.

Se vuoi mangiare dell'ottimo Parmigiano Reggiano, posso mandarti qualche indirizzo di qualche produttore. Io, personalmente, amo il Parmigiano Reggiano di due (massimo 3) caseifici di Reggio Emilia.

Altro punto: il Parmigiano Reggiano non è uguale dappertutto. Anzi, dipende molto dai foraggi del territorio, dalle razze delle vacche, dal casaro.... (non sembra, ma dietro c'è veramente un mondo ed è giusto conoscerlo)
 
Premesso che le truffe possono anche esserci, in questo caso si fa anche presto a fare i conti

Se la produzione è spropositata rispetto alla quantità di latte prodotto dalle vacche presenti sul territorio è chiaro che qualcosa non torna

Penso però che sarebbe uno sputtanamento totale pe ril consorzio con danni economici incalcolabili

In Parmigiano Reggiano ogni forma è marcata dal Consorzio ed esistono delle quote produttive. Significa che ogni caseificio non può produrne oltre un certo numero.
Considera che, circa circorum, la produzione annuale si aggira attorno alle 4 milioni di forme.

TRUFFE

In zona Parmigiano Reggiano è praticamente IMPOSSIBILE!

Discorso diverso se parliamo di contraffazioni. In questo caso i nostri amici teroni (per rimanere in Italia) sono abilissimi nel:

- Rubarlo (guarda caso tutto il Parmigiano rubato si trova a Napule, Galabbria, Puglia...)
- Contraffarlo (purtroppo malamente) rubando le fascie in plastica delle forme
- Produrlo all'estero (ma oggi anche per loro è diventato pressochè impossibile) e meno male che anche il mercato internazionale sà perfettamente che per acquistarlo, deve venire nel territorio del consorzio
 
300 milioni per un’azienda che ha un’utile di 2/3 milioni in un momento di crisi epocale come questo...

Chiunque avrebbe venduto a quelle cifre ma anche a meno...

Bravi loro a mettersi in tasca 300 milioni...

Gli affari sono affari
 
Luzern, perdona il mio intervento sanguigno, ma nulla di personale.
No, non produco Parmigiano Reggiano, ma conosco ehm....un cicinino... la materia :D

Alcune spiegazioni doverose:

PARMIGIANO REGGIANO

E' prodotto nelle zone del Consorzio (già citate), è un formaggio a latte CRUDO (pertanto NON PASTORIZZATO) e si fà con il latte munto la sera e la mattina. Pertanto è il risultato di due mungiture in due momenti diversi.
Ricorda che ogni caseificio è formato dai soci allevatori conferenti. ACQUISTANO LATTE, SOLO DAI SOCI, i quali poi, partecipano a fine anno agli utili del caseificio.
Il latte di qualità di un conferente può essere miglioro o peggiore di quello conferito da altri soci, quindi ci sono dei parametri molto, molto rigidi da seguire. Pena: il latte viene pagato a qualità e se non si raggiungono dei minimi qualitativi (caseina, grassi, proteine ecc.) il latte viene pagato di meno.

RICORDA

Il Parmigiano Reggiano é prodotto con soli 3 elementi: latte, sale, caglio.
Nessun elemento chimico.
Questo perchè l'alimentazione delle vacche del comprensorio è effettuata SOLAMENTE con foraggi secchi e NON FERMENTATI (INSILATI)

Discorso diverso per il Grana Padano, dove il disciplinare permette l'uso degli insilati (poco foraggio secco) e quindi, perchè le forme di Grana Padano non abbiano problemi, occorre utilizzare anche del lisozima.

Consiglio sempre di comprare dal produttore!!!!, mai dall'intermediario (commerciante)
Oggi i Caseifici possono spedire anche modeste quantità di formaggio tramite Corriere.

Se vuoi mangiare dell'ottimo Parmigiano Reggiano, posso mandarti qualche indirizzo di qualche produttore. Io, personalmente, amo il Parmigiano Reggiano di due (massimo 3) caseifici di Reggio Emilia.

Altro punto: il Parmigiano Reggiano non è uguale dappertutto. Anzi, dipende molto dai foraggi del territorio, dalle razze delle vacche, dal casaro.... (non sembra, ma dietro c'è veramente un mondo ed è giusto conoscerlo)

io che sono kuminista kollettivista il parmigiano lo compro dal pubblico e preferisco il 12 mesi.
https://www.istas.mo.it/
 
La filiera di produzione del Parmigiano Reggiano è rigidissima: a partire dall’alimentazione delle vacche, al loro benessere animale ecc ecc
Il Consorzio marchia ogni singola forma prodotta dopo i 12 mesi di stagionatura e deve superare diverse prove (ecco perché vengono espertizzate con la classica battitura a martelletto). Una volta marchiate, vengono stagionate e poi vendute alle varie stagionature: 24/30/36 mesi e anche più per i palati esigenti.
Ad esempio, le forme che non sono passate, vengono usate per fare grattuggiato. Attenzione, non è formaggio scadente o di serie B, solo forme non perfette (magari con qualche crepa o bolla d’aria). Il grattugiato può essere prodotto SOLO nella zona di produzione del Parmigiano. Es. Ambrosi di Brescia non può acquistare forme di Parmigiano e poi grattarsele nel suo stabilimento.

io che sono kuminista kollettivista il parmigiano lo compro dal pubblico e preferisco il 12 mesi.
https://www.istas.mo.it/
Lo compri dai kompagni di manzolino? Li konosco. Il Parmigiano l’è dimondi trist… ma vabbè :D
Piuttosto vai al S.Anna: decisamente migliore anke se non dei kompagni
 
Lo compri dai kompagni di manzolino? Li konosco. Il Parmigiano l’è dimondi trist… ma vabbè :D
Piuttosto vai al S.Anna: decisamente migliore anke se non dei kompagni

no, io vado proprio allo spallanzani dove hanno lo spaccio interno. e 2 volte l'anno ci compro anche il balsamico della loro acetaia :bow:
 
Lo compri dai kompagni di manzolino? Li konosco. Il Parmigiano l’è dimondi trist… ma vabbè :D
Piuttosto vai al S.Anna: decisamente migliore anke se non dei kompagni

Di dove sei? Il "dimondi trist" è un'espressione che si usa anche dalle mie parti. Avevo uno zio stato presidente di un caseificio dove si produceva PR, vado a memoria potrei sbagliare, c'era non so ora anche un estremo controllo reciproco tra i soci stessi rispetto alla qualità del latte conferito, ad es. che non venisse "allungato" danneggiando tutti. Anche sullo "sfruttamento", nelle stalle, ora lavorano molti Indiani, non è che sia un settore così "punitivo" rispetto ad altri. Chiaro che l'impegno è continuo, un tempo anche molto più pesante e faticoso, la meccanizzazione aiuta, ma un bravo casaro arriva a prendere davvero bene a quanto mi risulta.

P.S. Il 12 mesi da pasteggio? Perché da grattugia è un po' troppo fresco a mio gusto. Confesso che a me piace un sacco anche il tosello, dai tempi in cui al caseificio lo ritagliavano direttamente dalle forme e ne davano un pezzo a noi bimbi... di questo formaggio dalla consistenza un po' "ciungosa".
 
Ultima modifica:
Di dove sei? Il rimondi triste si usa dalle mie parti. Avevo uno zio stato presidente di un caseificio dove si produceva PR, vado a memoria potrei sbagliare, c'era non so ora anche un estremo controllo tra i soci stessi rispetto alla qualità del latte conferito, ad es. che non venisse "allungato" danneggiando tutti. Anche sullo "sfruttamento", nelle stalle, ora lavorano molti Indiani, non è che sia un settore così "punitivo" rispetto ad altri. Chiaro che l'impegno è continuo, un tempo anche molto più pesante e faticoso, la meccanizzazione aiuta, ma un bravo casaro arriva a prendere davvero bene a quanto mi risulta.

P.S. Il 12 mesi da pasteggio? Perché da grattugia è un po' troppo fresco a mio gusto. Confesso che a me piace un sacco anche il tosello, dai tempi in cui al caseificio lo ritagliavano direttamente dalle forme e ne davano un pezzo a noi bimbi... di questo formaggio dalla consistenza un po' "ciungosa".

tosone, una chicca per soli indigeni. gli altri neppure ne sospettano l'esistenza.
 
Io non indigena, d'importazione, ma adoro formaggi e derivati, durante le vacanze in campagna il caseificio confinava con l'azienda agricola degli zii, era un must andarci ed assistere al processo con relativi assaggi. Non era ancora l'epoca delle norme stringenti sull'autocontrollo.
 
Di dove sei? Il "dimondi trist" è un'espressione che si usa anche dalle mie parti. Avevo uno zio stato presidente di un caseificio dove si produceva PR, vado a memoria potrei sbagliare, c'era non so ora anche un estremo controllo reciproco tra i soci stessi rispetto alla qualità del latte conferito, ad es. che non venisse "allungato" danneggiando tutti. Anche sullo "sfruttamento", nelle stalle, ora lavorano molti Indiani, non è che sia un settore così "punitivo" rispetto ad altri. Chiaro che l'impegno è continuo, un tempo anche molto più pesante e faticoso, la meccanizzazione aiuta, ma un bravo casaro arriva a prendere davvero bene a quanto mi risulta.

P.S. Il 12 mesi da pasteggio? Perché da grattugia è un po' troppo fresco a mio gusto. Confesso che a me piace un sacco anche il tosello, dai tempi in cui al caseificio lo ritagliavano direttamente dalle forme e ne davano un pezzo a noi bimbi... di questo formaggio dalla consistenza un po' "ciungosa".

Nonna emiliana
 
Vuoi vedere che l'unica cosa rigidissima che esiste in Italia e' la filiera del Parmigiano Reggiano ?

Tutti i consorzi di stampo cooperativo hanno regole rigide. Non si può consentire a un singolo di arricchirsi a danno dell'immagine di tutti gli altri. E' ovvio. Ad esempio penso che ci siano rigidi controlli di qualità anche per qualunque proprietario di un negozio Conad.
 
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