[Thread ufficiale] BTC o la spaccano o la va

Concordo. Sinceramente nonostante Etherum sia avvantaggiata ad ora non escludo che, col tempo, Bitcoin possa introdurre in futuro degli smart contracts degli di nota e quindi prendere anche quel ruolo

Non me lo augurerei in Bitcoin, francamente.
Non L1 e non secondo l'implementazione tipica Ethereum che preveda Turing completeness.

Ciò introdurrebbe troppa complessità ed un potenziale vettore di attacco indesiderato, senza un sostanziale beneficio per lo use case principale.
La prima qualità che ci serve da Bitcoin è che resti semplice, ergo solido e resiliente.
E' più che abbastanza, il resto spetta ad altri.

Quanto agli smart contracts meglio L2/L3.
Es. RGB su LN o Stacks tra gli altri.

Se son fiori ...

Un saluto a tutti.
 
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Programmare logica immutabile è complesso al limite del proibitivo, a prescindere delle complessità intrinseche al linguaggio.
Il codice dello smart contract è esposto e costituisce uno honey pot per qualsiasi male intenzionato.
Ergo tendenzialmente ogni minima trascuratezza si paga.

Detto ciò, che si tratti di applicare una patch per un bug od aggiungere una qualsiasi estensione funzionale, l'immutabilità di fondo rappresenta comunque un problema cardinale.
Il dualismo di fondo tra assicurare upgradability e rispettare un criterio di immutabilità implica fare delle scelte di compromesso difficili ed assumersi grandi responsabilità.

Riflettiamo più ad ampio raggio sul concetto cardinale delle Crypto, eredità del movimento Cypherpunk, ossia l'assunto "code is law".
Non "math is law", o "cryptography is law", attenzione.

Code. Codice.

Il codice software introdotto dal programmatore incarna la legge prima del software, nonchè un contratto vincolante che tu firmi nel transare, a prescindere da intenzioni ed esito. Quanti leggono e capiscono il contratto software che firmano?

E' una bella responsabilità per il programmatore e una bella gatta da pelare per l'investitore, perchè tra l'altro in certe condizioni ciò rischia di collocare un consesso di maintainer che scrivono codice al di sopra della "legge". Non è proprio una sfumatura di poco conto.



Quanto all'architettura client / server secondo me dovrà essere superata, è questione di tempi. Lunghi, certo.
La ragione per la quale sopravvive oggi però non è tanto tecnica, ma utilitaristica.

Ormai si tratta perlopiù di un retaggio del software chiuso, che permette da un canto un certo lassismo nella qualità del codice senza troppi trade-off sulla sicurezza, dall'altro di rendere opachi a piacimento certi processi. Così da potere ad esempio raccogliere ed elaborare impunemente dati, come fanno Google od i Social Networks odierni.

Presto o tardi il paradigma architetturale generale tenderà a privilegiare il P2P.
Il processo che è iniziato con Napster, Tor, GnuTella, eMule, BitTorrent, ecc... sta ormai cominciando ad interessare le applicazioni di chat/video messaging (es. Signal) e finirà fatalmente per sconvolgere l'architettura odierna dei Social Network, coinvolgendo in fieri device mobile e IoT.

Salvo eventi che sovvertano in modo permanente l'iter della globalizzazione P2P, protocolli open e reti aperte saranno probabilmente la chiave di volta della prossima rivoluzione digitale. Il fulcro di questa rivoluzione starà probabilmente nel fatto che tenderà a perseguire un ecosistema digitale globale nel quale abbiano pari cittadinanza digitale persone e protocolli di automazione..

Ciò permetterebbe di delegare indifferentemente a persone, algoritmi (Smart Contract) o dispositivi (Smart devices IoT, veicoli) determinati processi ed incombenze digitali.
Sarebbe indifferentemente possibile l'interazione digitale efficiente tra persona e persona, persona e software o software e software (es. dispositivo-dispositivo).
Tutte cose oggi ancora relativamente malagevoli.

Sono tutte idee che già ben si colgono oggi in nuce.
La visione di fondo di Tesla o Ethereum, in ambiti diversi, ne sono l'epitome.

Su questo concordo quasi nulla :p

L'architettura client server basata sul vecchio web va benissino e andra' benissimo per molti anni

Pensa che vi sono tante aziende con programmi chiave su vecchi mainframes :p

ps: il web3 ha la sua nicchia dove va benissimo, ma il grosso ha requisiti ben differenti
 
Come dicevo qualche post fa... Grazie @e_lm_70 :D

Cake, bsw e avax sono andati alla grande 🍰

IMG_20220722_222726.jpg
 
Fatto finalmente acquisti sulla chiusura della candela giornaliera, essendo sostanziosi e (spero, a meno di invalidazioni immediate) di medio lungo termine volevo evitare di comprare appena al di sotto della resistenza. A me sembra che il tanto auspicato break ci sia stato, si spera che sia un vero breakout e non un fake out 😌

Alla chiusura della candela di stanotte mi sono completamente hedgiato in piccolo loss (~3%). Dopo il breakout confidavo in una definitiva leg up che ci portasse completamente "out of the woods" ma non è arrivata e il tempo non gioca a favore da questo pdv. Il rischio fake out che supponevo sta diventando molto più probabile a mio parere.
 
L'architettura client server basata sul vecchio web va benissino e andra' benissimo per molti anni

Pensa che vi sono tante aziende con programmi chiave su vecchi mainframes :p

ps: il web3 ha la sua nicchia dove va benissimo, ma il grosso ha requisiti ben differenti

e_lm, a tutt'oggi ho passato il mio ultimo quarto di secolo a lavorare nell'IT per/con piccole aziende, medie aziende e multinazionali.
Conosco abbastanza bene la realtà dell'IT, avendoci a che fare professionalmente quotidianamente da un po' prima del 2000. :D

Il minimo comune denominatore per i clienti che mi interpellano oggi è la più o meno velata frustrazione nei confronti degli strumenti software che utilizzano. Che spesso hanno persino difficoltà a censire ed illustrare.

La situazione tipica è costituita dalla preesistenza di un agglomerato informe di software di vario genere.
Vuoi software proprietari, vuoi complessi od obsoleti. Il tutto spesso integrato alla bell'e meglio via ciò che gergalmente definiamo "spaghetti code", in quantità industriale.

Questo problematico "moloch" software costituisce lo "stato dell'arte" di tante Aziende che ho avuto la ventura di incrociare.

La colpa non è certo di queste ultime: esse fanno del loro meglio per portare avanti il loro business e cercano consiglio.
Il problema cruciale sta nel il florilegio di tecnologie sviluppate ed adottate (ed in parte già morte) negli ultimi 20-30 anni, da che internet è diventato uno strumento di business vitale.
Era una babele già oltre un decennio fa e l'esplosione del mercato mobile non ha fatto che peggiorare le cose dal punto di vista dell'organicità complessiva del software in carico ad una data azienda.

Occorre togliere una parte della zavorra software dalle spalle delle aziende, perchè questa invece di agevolarle le soffoca.
E' peggio della burocrazia, in termini di inefficienze. Nonchè una bomba a tempo, in termini di sicurezza/affidabilità.

Per farlo l'unica via praticabile -per me- è muovere verso un paradigma software diverso, che sia nativamente concepito in modo più responsabile, sicuro ed aperto.
Ciò in modo da permettere alle tecnologie chiave in ambito web, mobile, AI/machine learning e IoT/embedded di convergere ed interoperare senza fare un cozzo.
Questo creerebbe un notevole valore aggiunto.

Siamo solo ai primissimi timidi passi.
Il "Web3" (mera etichetta di maniera) in questo contesto rappresenta una parte infinitesima e per quanto ho sperimentato sul campo deve ancora crescere molto.
A mio modo di vedere ha però un notevole potenziale quanto a possibilità di ibridare, piuttosto che sostituire, determinati processi software semplificandoli.
Ciò nei tempi e nei modi necessari.

Opinione personale, beninteso.
 
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e_lm, a tutt'oggi ho passato il mio ultimo quarto di secolo a lavorare nell'IT per/con piccole aziende, medie aziende e multinazionali.
Conosco abbastanza bene la realtà dell'IT, avendoci a che fare professionalmente quotidianamente da un po' prima del 2000. :D

Il minimo comune denominatore per i clienti che mi interpellano oggi è la più o meno velata frustrazione nei confronti degli strumenti software che utilizzano. Che spesso hanno persino difficoltà a censire ed illustrare.

La situazione tipica è costituita dalla preesistenza di un agglomerato informe di software di vario genere.
Vuoi software proprietari, vuoi complessi od obsoleti. Il tutto spesso integrato alla bell'e meglio via ciò che gergalmente definiamo "spaghetti code", in quantità industriale.

Questo problematico "moloch" software costituisce lo "stato dell'arte" di tante Aziende che ho avuto la ventura di incrociare.

La colpa non è certo di queste ultime: esse fanno del loro meglio per portare avanti il loro business e cercano consiglio.
Il problema cruciale sta nel il florilegio di tecnologie sviluppate ed adottate (ed in parte già morte) negli ultimi 20-30 anni, da che internet è diventato uno strumento di business vitale.
Era una babele già oltre un decennio fa e l'esplosione del mercato mobile non ha fatto che peggiorare le cose dal punto di vista dell'organicità complessiva del software in carico ad una data azienda.

Occorre togliere una parte della zavorra software dalle spalle delle aziende, perchè questa invece di agevolarle le soffoca.
E' peggio della burocrazia, in termini di inefficienze. Nonchè una bomba a tempo, in termini di sicurezza/affidabilità.

Per farlo l'unica via praticabile -per me- è muovere verso un paradigma software diverso, che sia nativamente concepito in modo più responsabile, sicuro ed aperto.
Ciò in modo da permettere alle tecnologie chiave in ambito web, mobile, AI/machine learning e IoT/embedded di convergere ed interoperare senza fare un cozzo.
Questo creerebbe un notevole valore aggiunto.

Siamo solo ai primissimi timidi passi.
Il "Web3" (mera etichetta di maniera) in questo contesto rappresenta una parte infinitesima e per quanto ho sperimentato sul campo deve ancora crescere molto.
A mio modo di vedere ha però un notevole potenziale quanto a possibilità di ibridare, piuttosto che sostituire, determinati processi software semplificandoli.
Ciò nei tempi e nei modi necessari.

Opinione personale, beninteso.

Su questo siamo d'accordo, su quasi tutto

Unica cosa e' che non sono convinto web3 abbia senso al di fuori del suo uso da nicchia, tipo la blockchain, puo' avere un uso aziendale / industriale, ma resta un campo molto 'specifico'

Avendo curato soluzioni IT sia da sviluppo interno che in acquisto sul mercato, personalmente non sono manco un fan delle soluzioni cloud, quelle che ho visto io costano di piu' che non la medesima ma installata localmente, ma le aziende preferiscono pagare di piu' ed essere piu' libere nel segare il personale :p
 
Unica cosa e' che non sono convinto web3 abbia senso al di fuori del suo uso da nicchia, tipo la blockchain, puo' avere un uso aziendale / industriale, ma resta un campo molto 'specifico'

In realtà per quanto mi consta il campo è davvero aspecifico e sterminato.

Nel nostro ambito, R&D a parte, stiamo sperimentando con applicazioni in partnership in ambito industriale (notarizzazione per predictive maintenance di macchine utensili), supply chain (tracking materiali e filiera di approvvigionamento), ottimizzazione rotte logistica (machine learning applicato a dati notarizzati, prodotti da smart tag applicati ai package) e certificazione autenticità nel tessile di pregio (filiera Made in Italy, con NFT quale certificato di proprietà di accompagnamento).

Sono solo alcuni esempi tra i tanti che ti potrei fare.

Il punto è che queste tecnologie vanno consolidate e dovrebbero essere intese ad oggi come complementari/ausiliari e non sostitutive.
 
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Sogno un mondo in cui queste dichiarazioni del WHO vengono prese più o meno con la stessa serietà con la quale vengono presi i tweet di Elon sul Dogecoin.
 
Sogno un mondo in cui queste dichiarazioni del WHO vengono prese più o meno con la stessa serietà con la quale vengono presi i tweet di Elon sul Dogecoin.

Bisogna creare una nuova emergenza, ora che la farsa del COVID è finita e anche il terrore della guerra in Ucraina va scemando...
Non ci si può permettere che l'economia cominci a risalire la china e la gente capisca che è finito il tempo "dei poteri emergenziali".
 
Bisogna creare una nuova emergenza, ora che la farsa del COVID è finita e anche il terrore della guerra in Ucraina va scemando...
Non ci si può permettere che l'economia cominci a risalire la china e la gente capisca che è finito il tempo "dei poteri emergenziali".

Altro post spazzatura......
Complimenti!
 
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