Grazie per la stima. Questo è un articolo di qualche giorno fa che ho evitato di condividere per evitare di essere ridondante sul riciclo batterie. Estraggo un breve passaggio circa un'altra funzione che potrebbe avrà la nuova eco-factory, oltre che il recupero del litio :
“Oggi al MiSE abbiamo discusso insieme alla viceministra Alessandra Todde della
grande opportunità di creare una filiera tutta italiana del riuso delle batterie dismesse dalle auto ma ancora performanti. Basta qualche piccolo intervento, come la sostituzione delle celle eventualmente rovinate, per usarle come accumuli stazionari, di cui ci sarà sempre più bisogno in futuro”. Dunque, la strada sembra già tracciata. Non ci resta che attendere ora il passo successivo, la messa in funzione di una “macchina” che possa permettere di rendere il tutto concreto,
con l’obiettivo di diventare leader in Europa nel riciclo delle batterie e di sopperire a eventuali mancanze, già temute da Stellantis
Riciclo delle batterie: "L'Italia sara leader in Europa"
Naturalmente questo è un discorso che interessa maggiormente chi è posizionato long. Per il trading di breve sicuramente ha più valenza l'AT.
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di scambiare qualche spunto con un top di Cobat il quale mi ha confermato che la ecofactory procede a ritmo spedito e sperano di metterla in funzione addirittura entro aprile 2023
( io ero convinto settembre-ottobre). Si trova in località Pollutri (CH). Cobat Ecofactory sarà l'unico impianto in Italia per il trattamento delle batterie al litio grazie anche al partner industriale. Per il giorno fatidico sono certo che faranno le cose in grande con un' inaugurazione in pompa magna e invitando i politici e i mass media nazionali.
Il progetto si pone un duplice obiettivo, in piena ottica economia circolare:
- il riuso degli accumulatori ancora utilizzabili ( che ignoravo completamente e lo trovo geniale);
- il recupero delle materie prime dagli accumulatori inutilizzabili ;
Per quanto riguarda il primo punto, le batterie riciclate dai veicoli elettrici possono essere efficacemente aggregate per lo stoccaggio su scala industriale.
Anche se la loro capacità originale si è ridotta del 20% e non sono più idonee per la trazione degli autoveicoli, le batterie riciclate sono in grado di immagazzinare l’elettricità generata da impianti solari su larga scala.
Le
batterie di seconda vita possono essere anche un’opzione interessante per integrare le strutture di autoconsumo, le reti di ricarica dei veicoli elettrici e le micro-reti. Io sono certo che tutto questo il mercato non lo immagina neanche e prima o poi dovrà premiarlo anche se il fatturato avrà il suo boom dal 2024 in poi, ma qui conta chi arriva primo!
Naturalmente i mass-media non fanno mai un approfondimento su questo temi e preferiscono scrivere le solite cose trite e ritrite scopiazzate qua e là
sulla carenza delle materie prime, sul predominio dei cinesi nel mercato del litio, sul boom dei prezzi delle commodities. Costa troppa fatica andare sul posto e verificare chi, nel suo piccolo, sta cambiando la storia dell'economia circolare di questo Paese.
Poi senza voler fare demagogia spiccia, consentitemi una divagazione: anche se in borsa l'etica conta poco o nulla, io sono doppiamente contento di investire in una società così sostenibile e che fa qualcosa di buono per evitare di depredare ulteriormente le risorse di questo Pianeta. Dato che in questi ultimi 5-6 mesi siamo tornati indietro di 70 anni sul rispetto dell'ambiente e sentiamo parlare di armi, petrolio, trivellazioni e carbone
, essere azionista di INNO mi dà anche un soddisfazione che va oltre il guadagno che forse farò. Aziende così che si occupano di riciclo, green, efficienza energetica ed economia circolare, dovrebbero essere la base del PNRR ed un motivo di orgoglio anche per gli azionisti. Senza dimenticare che ci sono alcuni istituzionali che investono SOLO in società etiche e sostenibili. Il retail con la sua speculazione non fa testo. Innovatec dal 2020 presenta anche il bilancio di sostenibilità. Diciamo che questa tendenza è solo agli inizi, ma sta prendendo piede alla velocità della luce. I criteri ESG stanno diventando parte fondamentale degli investimenti di questi fondi e Inno è molto impegnata anche nel welfare aziendale e sulla parità di genere in azienda. Saluti.
P.s. Se con INNO dovessi accorgermi di aver preso una clamorosa cantonata circa la bontà dell'investimento e della società, non esiterei a fare mea culpa e ad esternare nel corso degli eventi, le criticità che eventualmente si paleseranno (sulle difficoltà di fare affidamento anche in futuro sul bonus 110% credo di avere avuto l'onestà intellettuale di essere stato il primo a parlarne qui sul thread), sperando di non dover inserire anche loro nell'ottavo cerchio nel girone dei bugiardi e falsari. Ogni tanto un Disclaimer e un po' di raffreddamento degli entusiasmi è doveroso.