Il pasticcio superbonus 110%. C é chi rischia di doverlo restituire

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Sul polverone alzato in questi giorni dai giornalai devono tutti darsi una calmata. Dal report Enea è facile vedere che i 33,7mld sono le detrazioni previste (derivanti dalla somma degli importi totali lavori che vanno comunque dichiarati già alla prima comunicazione all'Enea) mentre quelle realmente maturate sono 23,7mld (i lavori realmente ultimati).

Parte dei cantieri non verrà mai ultimata per varie ragioni (soldi finiti, niente cessione, impresa saltata per aria, etc etc) andando quindi ad abbassare ulteriormente la quota di detrazioni previste che effettivamente diventeranno detrazioni maturate.

È poi ovvio che essendo la norma basata sul tempo (date certe) e non sulla disponibilità dei fondi dovranno rifinanziare per pagare i lavori dei condomini che possono continuare nei prossimi anni.

Commento a parte sulle banche che con il primo luglio abbassano di un paio di punti le % di quanto pagano per l'acquisto dei crediti (Intesa I'm looking at you) in attesa del 15 luglio quando potranno iniziare a cedere i crediti ai clienti professionali privati. Nel mentre piangono il morto che hanno raggiunto la loro capienza fiscale (un par di ciuffole).
 
no, l'impresa non vedi i soldi dalla banca prima che inizino i lavori.
vedono il primo float solo dopo il 30% dei lavori.

il problema penso sia per tutte quelle imprese, magari piccole, che hanno avviato i lavori senza avere prima contrattualizzato con la banca la cessione dei crediti maturandi.
e si ritrovano a lavori iniziati a dover "piazzare" il credito ma nessuno glielo liquida.
a cantiere avviato.... e se la cosa si moltiplica per più cantieri, l'impresa come tira avanti?
e in quel caso cosa fa il condominio? se non paga l'azienda per foraggiare/concludere i lavori rimane col cantiere a metà.
e quindi per questo, se vuole che il cantiere venga concluso, deve pagarlo di tasca propria come extrema ratio
poi ovviamente questa è ancora in linea teorica se nulla si sblocca....vediamo cosa farà il legislatore le prossime settimane...

temo che il legislatore non farà niente
 
no, l'impresa non vedi i soldi dalla banca prima che inizino i lavori.
vedono il primo float solo dopo il 30% dei lavori.

il problema penso sia per tutte quelle imprese, magari piccole, che hanno avviato i lavori senza avere prima contrattualizzato con la banca la cessione dei crediti maturandi.
e si ritrovano a lavori iniziati a dover "piazzare" il credito ma nessuno glielo liquida.
a cantiere avviato.... e se la cosa si moltiplica per più cantieri, l'impresa come tira avanti?
e in quel caso cosa fa il condominio? se non paga l'azienda per foraggiare/concludere i lavori rimane col cantiere a metà.
e quindi per questo, se vuole che il cantiere venga concluso, deve pagarlo di tasca propria come extrema ratio
poi ovviamente questa è ancora in linea teorica se nulla si sblocca....vediamo cosa farà il legislatore le prossime settimane...

credo che il legislatore non farà niente
 
Scusate se pongo una domanda che ai più parrà scontata: nel caso iniziassi i lavori con il 110% senza sconto in fattura ma con la detrazione in 4 anni in teoria non dovrei avere problemi, giusto? Nè di scelta della ditta in quanto potrei prendere quella che mi sembra più seria (e non l'unica che fa lo sconto in fattura), nè a livello burocratico dato che ci sono meno vincoli e meno verifiche. E' corretto?
 
Sul polverone alzato in questi giorni dai giornalai devono tutti darsi una calmata. Dal report Enea è facile vedere che i 33,7mld sono le detrazioni previste (derivanti dalla somma degli importi totali lavori che vanno comunque dichiarati già alla prima comunicazione all'Enea) mentre quelle realmente maturate sono 23,7mld (i lavori realmente ultimati).

Parte dei cantieri non verrà mai ultimata per varie ragioni (soldi finiti, niente cessione, impresa saltata per aria, etc etc) andando quindi ad abbassare ulteriormente la quota di detrazioni previste che effettivamente diventeranno detrazioni maturate.

È poi ovvio che essendo la norma basata sul tempo (date certe) e non sulla disponibilità dei fondi dovranno rifinanziare per pagare i lavori dei condomini che possono continuare nei prossimi anni.

Commento a parte sulle banche che con il primo luglio abbassano di un paio di punti le % di quanto pagano per l'acquisto dei crediti (Intesa I'm looking at you) in attesa del 15 luglio quando potranno iniziare a cedere i crediti ai clienti professionali privati. Nel mentre piangono il morto che hanno raggiunto la loro capienza fiscale (un par di ciuffole).

Premesso che qualsiasi legge deve, per norma costituzionale (art. 81 c. terzo) avere copertura finanziaria può darsi che sia come dici tu, ma non è da trascurare alcuni dati di fatto ed un dato politico.

Il primo dato di fatto ad oggi sono che le banche non stanno più acquistando i crediti e quando lo fanno, lo fanno con tempistiche sempre più lunghe. La possibilità data alle banche di cedere il credito a soggetti qualificati (imprese medio/grandi) non credo che sposti in modo significativo la questione; sarà solo un modo per qualche banca che si è accorta di aver acquistato qualche credito di troppo, di liberarsene.

Ma ammettiamo pure che riprendano ad acquistare crediti: a quanto ed in che tempi? Mon credo che le banche, nell'ipotesi che continuino ad acquistare crediti, non limeranno solo di qualche punto la percentuale di sconto; con i tassi in crescita - anche se non avessero raggiunto la capienza fiscale - non gli conviene acquistare crediti quinquennali con uno sconto del 7-8% come hanno fatto finora. Se c'è un aspettativa di aumento dei tassi nel quinquennio anche solo dell' 1-2%, il credito del 110 non gli converrebbe più acquistarlo a 100 o sopra a 100 come hanno fatto finora, ma più probabilmente a un più ragionevole 95 o a 92, il che comporta lo svanire del sogno dei "lavori gratis". E vogliamo parlare dei tempi? Negli ultimi contratti, le Poste hanno indicato come tempo di rimborso 9 mesi: auguri alle aziende di non fallire nel frattempo.

Inoltre c'è il dato politico: non è mistero che a Draghi il superbonus sta sulle OO. Non abolirà la normativa esistente, ma non credo che farà nulla per aumentare l'accessibilità al superbonus. Se i condomini possono usufruire del superbonus fino al 2023 e oltre, la norma magari resterà; e ammettiamo pure che rifinanzi sulla carta (con quali soldi?) il superbonus, ma certo non farà nulla per supererare gli ostacoli concreti (esempio: banche che non acquistano più i crediti, o che magari li acquistano ma sotto a 100 e con tempi infiniti). Quindi, se anche rifinanzierà, farà in modo che ci sia ben poco da rifinanziare e certo non toglierà i bastoni tra le ruote a chi se li è ritrovati tra le ruote per la sfortunata congiuntura economica e geopolitca.
 
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Sul polverone alzato in questi giorni dai giornalai devono tutti darsi una calmata. Dal report Enea è facile vedere che i 33,7mld sono le detrazioni previste (derivanti dalla somma degli importi totali lavori che vanno comunque dichiarati già alla prima comunicazione all'Enea) mentre quelle realmente maturate sono 23,7mld (i lavori realmente ultimati).

Parte dei cantieri non verrà mai ultimata per varie ragioni (soldi finiti, niente cessione, impresa saltata per aria, etc etc) andando quindi ad abbassare ulteriormente la quota di detrazioni previste che effettivamente diventeranno detrazioni maturate.

È poi ovvio che essendo la norma basata sul tempo (date certe) e non sulla disponibilità dei fondi dovranno rifinanziare per pagare i lavori dei condomini che possono continuare nei prossimi anni.

Commento a parte sulle banche che con il primo luglio abbassano di un paio di punti le % di quanto pagano per l'acquisto dei crediti (Intesa I'm looking at you) in attesa del 15 luglio quando potranno iniziare a cedere i crediti ai clienti professionali privati. Nel mentre piangono il morto che hanno raggiunto la loro capienza fiscale (un par di ciuffole).
Grazie, la penso come te, a cominciare dai giornalai.
 
Premesso che qualsiasi legge deve, per norma costituzionale (art. 81 c. terzo) avere copertura finanziaria può darsi che sia come dici tu, ma non è da trascurare alcuni dati di fatto ed un dato politico.

Il primo dato di fatto ad oggi sono che le banche non stanno più acquistando i crediti e quando lo fanno, lo fanno con tempistiche sempre più lunghe. La possibilità data alle banche di cedere il credito a soggetti qualificati (imprese medio/grandi) non credo che sposti in modo significativo la questione; sarà solo un modo per qualche banca che si è accorta di aver acquistato qualche credito di troppo, di liberarsene.

Ma ammettiamo pure che riprendano ad acquistare crediti: a quanto ed in che tempi? Mon credo che le banche, nell'ipotesi che continuino ad acquistare crediti, non limeranno solo di qualche punto la percentuale di sconto; con i tassi in crescita - anche se non avessero raggiunto la capienza fiscale - non gli conviene acquistare crediti quinquennali con uno sconto del 7-8% come hanno fatto finora. Se c'è un aspettativa di aumento dei tassi nel quinquennio anche solo dell' 1-2%, il credito del 110 non gli converrebbe più acquistarlo a 100 o sopra a 100 come hanno fatto finora, ma più probabilmente a un più ragionevole 95 o a 92, il che comporta lo svanire del sogno dei "lavori gratis". E vogliamo parlare dei tempi? Negli ultimi contratti, le Poste hanno indicato come tempo di rimborso 9 mesi: auguri alle aziende di non fallire nel frattempo.

Inoltre c'è il dato politico: non è mistero che a Draghi il superbonus sta sulle OO. Non abolirà la normativa esistente, ma non credo che farà nulla per aumentare l'accessibilità al superbonus. Se i condomini possono usufruire del superbonus fino al 2023 e oltre, la norma magari resterà; e ammettiamo pure che rifinanzi sulla carta (con quali soldi?) il superbonus, ma certo non farà nulla per supererare gli ostacoli concreti (esempio: banche che non acquistano più i crediti, o che magari li acquistano ma sotto a 100 e con tempi infiniti). Quindi, se anche rifinanzierà, farà in modo che ci sia ben poco da rifinanziare e certo non toglierà i bastoni tra le ruote a chi se li è ritrovati tra le ruote per la sfortunata congiuntura economica e geopolitca.

senza polemica, alcuna ma proprio per interesse personale: hai "documenti" in merito a tale affermazione?
 
Negli ultimi contratti, le Poste hanno indicato come tempo di rimborso 9 mesi

senza polemica, alcuna ma proprio per interesse personale: hai "documenti" in merito a tale affermazione?

Lo riferivano dei tipi su Youtube, se ritrovo il video lo posto; può essere che esageravano. Ad onor del vero, sul sito di Poste si parla di: tempo per controlli documentali (non precisati) + (fino a) 2 mesi e mezzo per accettazione di Poste Italiane + tempi agenzia entrate

Superbonus 110%, cessione del credito e altri bonus fiscali - Decreto Rilancio -> tempistiche

Qualora tutti i controlli soggettivi e documentali avessero esito positivo, le tempistiche stimate per l’accettazione da parte di Poste Italiane della proposta di cessione del credito d’imposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo e vanno a sommarsi alla tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi.

Tali tempistiche potrebbero subire delle modifiche in base ai volumi delle richieste e a eventuali cambiamenti nel processo.

Al fine di non incorrere nel rifiuto della richiesta di cessione, rammentiamo al cliente di fornire la documentazione richiesta entro il termine indicato da Poste.
 
Scusate se pongo una domanda che ai più parrà scontata: nel caso iniziassi i lavori con il 110% senza sconto in fattura ma con la detrazione in 4 anni in teoria non dovrei avere problemi, giusto? Nè di scelta della ditta in quanto potrei prendere quella che mi sembra più seria (e non l'unica che fa lo sconto in fattura), nè a livello burocratico dato che ci sono meno vincoli e meno verifiche. E' corretto?

per il 110% la trafila burocratica (asseverazione e visto di conformità) è sempre la stessa indipendentemente dal fatto che si porti in detrazione, si ceda o si faccia sconto in fattura. Imprese disponibili è difficile trovarne, i prezzi sono alle stelle, pensaci bene...
 
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