Ma l'insegnante è un lavoro oppure un hobby?

Ho lavorato più di 40 anni nella scuola superiore, e condivido anche le virgole del post di Torre. Io mi chiedo come mai tutto quest astio nei confronti degli insegnanti.

penso che l'astio di un adulto verso gli insegnanti dipenda dal rapporto che aveva con la categoria da studente..:D;)
 
1) Per mia fortuna sono un ex insegnante, il voi vallo a dire a qualcun altro
2) Vacci tu ad insegnare, e scoprirai sulla tua pelle perché alla fine della mia carriera scolastica, due anni fa, con esperienza e strumenti didattici che a metà degli anni 80 potevo solo sognarmi (tra l'alto non c'era internet e i PC di allora, ciofeche, se li potevano permettere in pochi), ottenevo meno del 10% ad essere buono, di quello che ottenevo a metà anni 80
3) Ognuno si tiene il posto di lavoro che può, nessuno sano di mente butta via una carriera professionale quando ormai in giro per gente della propria età non c'è altro. Mi sono tenuto come tutti quello che avevo, ho comunque lavorato nel modo più professionale possibile, riuscendo malgrado certi studenti e genitori ad ottenere i migliori risultati possibili compatibilmente con quanto possibile oggi
E ringraziate, per i vostri figli, che quelli della vecchia generazione come me hanno retto fino all'ultimo, perché la maggior parte dei nuovi (non tutti per fortuna) ha capito fin troppo bene che non ci sono speranze di miglioramento e si sono adeguati da subito.
Nel mio istituto ormai ne restano ancora pochissimi di quella generazione, tutti dai 60 in su. Almeno chi critica gli insegnanti tutti e indistintamente se la prenderà con altri e non con noi. Tornando indietro avrei dato la metà di quello che ho dato negli ultimi 10-15 anni, avrei ottenuto gli stessi risultati e sarei campato molto meglio, io e i miei genitori anziani che ho assistito facendo i salti mortali
4) Quando si ha contro il ministero (che guarda solo alla facciata e alle scartoffie), i genitori (che nella maggior parte dei casi vogliono il figlio promosso) e gli studenti (che nella stragrande maggioranza dei casi almeno nei professionali e nei tecnici si sono ormai abituati al diritto al successo formativo lavorando il minimo sindacale (il diritto allo studio è ben altro) con chi vai a protestare e su cosa ?
E meno male che ho insegnato quasi sempre (sempre negli ultimi 25 anni) in istituti seri, con una buona dirigenza. Altri miei ex colleghi a tutto quanto ho appena scritto hanno dovuto pure trovarsi conto dirigenti scolastici da quattro soldi capaci di rendere la vita impossibile proprio a chi lavorava meglio ma pretendeva di bocciare
I più, ministero in testa, hanno capito da un bel pezzo che con le sciagurate politiche sul lavoro non c'è futuro nel nostro paese, se non per pochi. La scuola è e sarà sempre di più un'area di parcheggio.
E su una cosa sono d'accordo con te: gli stipendi sono adeguati in rapporto a quello che c'è in giro e in rapporto alla garanzia del posto. Certo, sono adeguati gli stipendi a fine carriera, ma per parecchi anni le new entry guadagnano veramente poco
Chi dal sud è stato costretto a salire al nord, per molti anni a fine mese arriva all'osso, cerca di incrementare facendo lavori aggiuntivi (quasi tutti a scuola, progetti, commissioni, sportelli, ecc) e conta i giorni per poter ritornare vicino casa propria.

Quella che hai descritto è vita professionale triste e grigia,pochissime risicate soddisfazioni professionali nutrono malessere che nel caso degli impiegati statali diventa un demone che sembra invincibile ma che in realtà è un alibi permettimi,vigliacco,manca il coraggio di dare dell’imbe~cille a genitori che dimostrano di esserlo o del vigliacco a dirigenti molli,pavidi,meschini o paracu li che invece è un atto dovuto e spontaneo,ma che riuscite a negarvi,ci stiamo suicidando con l’ipocrisia torre
 
Ultima modifica:
Infine nelle scuole in cui sono stato il 70% dei docenti lavorava scrupolosamente, ed erano i meno apprezzati da genitori e dirigenti. A loro fa comodo il docente che mette voti alti. Stop. La qualità del lavoro è solo uno scrupolo del docente, che purtroppo spesso ha senza essere apprezzato.

Ti apprezzano nel tempo i ragazzi studiosi, quelli i cui sguardi ti hanno aiutato ad andare avanti. Ti senti apprezzato quando ti trovi ringraziato nelle loro tesi...

Mia moglie insegna da vent'anni e le cose stanno esattamente come le avete descritte tu e torre. Aggiungo che per alcune materie al debosciato che si becca l'insufficienza, lo stesso insegnante dovrà assicurare le lezioni di recupero in piena estate, quando sarebbe da dargli delle grandi pedate nel sedere a lui ed ai genitori, str*nzi tanto quanto lui.
Il mestiere dell'insegnante è un mestiere ingrato e per me inutile nel contesto attuale, perchè le capre restano capre come i componenti delle famiglie di origine ed i bravi saranno comunque in grado di farcela da soli. Vi posto due link, il primo un'amara riflessione di qualche anno fa sul mestiere dell'insegnante, il secondo, un esempio dell'utenza con cui si deve aver a che fare: certamente la madre dell'alunno farà parte della categoria che considera gli insegnanti dei mangiapane a tradimento.

Violenza a scuola, il mestiere di docente non e mai stato cosi pericoloso - Notizie Scuola

Ragazzo di 13 anni con petardi fuori dalla scuola: la madre investe i vigili che lo hanno rimproverato
 
Mia moglie insegna da vent'anni e le cose stanno esattamente come le avete descritte tu e torre. Aggiungo che per alcune materie al debosciato che si becca l'insufficienza, lo stesso insegnante dovrà assicurare le lezioni di recupero in piena estate, quando sarebbe da dargli delle grandi pedate nel sedere a lui ed ai genitori, str*nzi tanto quanto lui.
Il mestiere dell'insegnante è un mestiere ingrato e per me inutile nel contesto attuale, perchè le capre restano capre come i componenti delle famiglie di origine ed i bravi saranno comunque in grado di farcela da soli. Vi posto due link, il primo un'amara riflessione di qualche anno fa sul mestiere dell'insegnante, il secondo, un esempio dell'utenza con cui si deve aver a che fare: certamente la madre dell'alunno farà parte della categoria che considera gli insegnanti dei mangiapane a tradimento.

Violenza a scuola, il mestiere di docente non e mai stato cosi pericoloso - Notizie Scuola

Ragazzo di 13 anni con petardi fuori dalla scuola: la madre investe i vigili che lo hanno rimproverato

su questo non concordo: quelli bravi sono tali anche per merito dell'insegnante che ne stimola le capacità, un insegnante cane può rovinare uno studente potenzialmente bravo:D

E comunque un insegnante devono averlo anche quelli bravi, per cui inutile non è mai: che sia un mestiere ingrato e malpagato non lo metto in dubbio, per il resto
 
Quella che hai descritto è vita professionale triste e grigia,pochissime risicate soddisfazioni professionali nutrono malessere che nel caso degli impiegati statali diventa un demone che sembra invincibile ma che in realtà è un alibi permettimi,vigliacco,manca il coraggio di dare dell’imbe~cille a genitori che dimostrano di esserlo o del vigliacco a dirigenti molli,pavidi,meschini o paracu li che invece è un atto dovuto e spontaneo,ma che riuscite a negarvi,ci stiamo suicidando con l’ipocrisia torre

Intanto mi associo ai post di Lamda e di Zitto-ma-dritto. Chi nella scuola c'è stato di persona o ha vissuto a fianco di chi c'è stato lavorando seriamente (il sistema è tale da incentivare i lavativi e, per contro, far sentire ogni anno di più dei coiòni chi si otina ad investirci.

Se permetti, poi, @frizzoil, dimentichi che chi investe nella scuola quasi sempre costruisce un ottimo rapporto con gli studenti nel loro insieme (i casi singoli contano poco), e lo stare in classe unitamente alla vita di scuola aiuta, non sempre ma aiuta.

Ai genitori, chi come me è blindato dal suo lavoro (scrivere papiri sui registri personali registrando anche i respiri fatti in classe taglia le gambe ma mette spesso le spalle al coperto, soprattutto se il proprio dirigente scolastico è capace), non c'è bisogno di dare esplicitamente dell'imbe~cille

Ci sono modi molto più raffinati per farli schiattare di rabbia non dandogli mai il pretesto formale perchè abbiano ragione, e con il sorriso sulle labbra fargli capire che sono i.mb.e.c.ill.i (o addirittura disonesti ...) senza dirglielo apertamente (cosa che consentirebbe loro di denunciarti)

Nel caso particolare del mio istituto, ricordo un duello durato quasi 90 minuti, di sabato, in mezzo a tanti colleghi che ascoltavano (sapevano benissimo i genitori in questione chi erano ....), in cui ho di fatto sostituito il coordinatore (che non reggeva il confronto) facendoli imbestialire con il sorriso sulle labbra (avevo tutte le carte dalla mia parte, e non ero l'unico ad avere il ragazzo gravemente insufficiente) fino al punto da indirizzarli, sempre con il sorriso sulle labbra, dal dirigente scolastico
Il risultato fu che riuscirono a fare imbestialire anche il dirigente scolastico che, a giugno, fu determinante per la bocciatura del ragazzo.

Chi mi ha attaccato si è sempre rotto le ossa, in alcuni casi costretto a pubbliche scuse, ma so anche quanto mi è costato trovarmi ogni volta in situazioni tali da essere inattaccabile

Il problema è semmai che non tutti gli insegnanti sono in condizioni di poter reggere quel confronto da posizioni di forza.

Tu la fai molto facile, ma dare esplicitamente dell'imbe.ci.lle ad un genitore o a un dirigente scolastico, per quello che è l'ordinamento scolastico ti mette automaticamente nelle stesse condizioni in cui si troverebbe un ucraino sotto processo in un tribunale russo o viceversa

Perdi anche se hai ragione. Al massimo, pagandone il prezzo, se sei particolarmente dialettico e hai le spalle al coperto dal tuo lavoro puoi far capire a genitori e dirigenti scolastici che sono degli imbe.ci.lli. senza dirlo apertamente e facendoli schiattare di rabbia perchè non gli dai i pretesti per contrattaccare.

Per fortuna, lo ribadisco, non mi sono mai trovato in quelle condizioni con i dirigenti scolastici, ne ho avuti solo due imbe.c.i.lli, nel primo istituto in cui ho insegnato, all'inizio della mia carriera, con tutti gli altri sono stato molto bene.

Te lo ripeto, se la pensi diversamente vai ad insegnare e buon divertimento.
 
su questo non concordo: quelli bravi sono tali anche per merito dell'insegnante che ne stimola le capacità, un insegnante cane può rovinare uno studente potenzialmente bravo:D

E comunque un insegnante devono averlo anche quelli bravi, per cui inutile non è mai: che sia un mestiere ingrato e malpagato non lo metto in dubbio, per il resto

Concordo sulla prima parte, ma basta un discreto numero di ragazzi caratteriali o con disabilità di dubbia certificazione per obbligarti a tenere il tiro così basso da far passare qualsiasi voglia di imparare ai più motivati. È molto difficile gestire programmi differenziati, e si rischia addirittura (anche se non mi è mai successo) che i meno capaci (o i più lavativi) si sentano poi a disagio nei confronti di chi svolge programmi più approfonditi e ti accusi di mortificarli indirettamente.
Parlo di dubbia certificazione perché ho avuto l'onore di avere studenti con certificazioni vere, difficoltà reali e molto gravi di apprendimento, che sono stati i primi della classe (o tra i primi) semplicemente sopperendo a visibilissime difficoltà con un impegno, orgoglio e serietà commovente.
Ma sono l'eccezione non la regola.
I più usano la certificazione come alibi per non impegnarsi, e c'è poco da fare, il ricorso (e nei casi peggiori la richiesta di danni) sono dietro l'angolo
Sul mestiere ingrato e malpagato ..... lo considero tuttora il più bel mestiere al mondo, il solo stare in classe con i ragazzi è una fonte di vita rigenerante, a parte i soliti casi particolari. Ma poi dipende da come lo si fa.
C'è gente arrivata alla pensione così logora dal non sentirsi più sicura dei propri mezzi, e altri che ci arrivano freschi come delle rose. Dipende tutto da una serie di fattori infiniti.
 
penso che l'astio di un adulto verso gli insegnanti dipenda dal rapporto che aveva con la categoria da studente..:D;)

Per molti è così. Un mio (ex) amico storico, conosciuto proprio sui banchi liceali, aveva avuto rapporti difficili con alcuni prof, ma non con altri, aveva anche insegnato, ma solo per un anno e negli anni 80, in un contesto quindi del tutto diverso da quello che è seguito
E sapeva solo sparare a zero sugli insegnanti, pretese su pretese, li bocciava tutti, salvo un paio di santi .....
 
Ho lavorato più di 40 anni nella scuola superiore, e condivido anche le virgole del post di Torre. Io mi chiedo come mai tutto quest astio nei confronti degli insegnanti. Ho fatto 4 concorsi nella scuola superiore tutti superati e ho accettato quello che mi piaceva di più. Per fortuna, altrimenti non sarei sopravvissuto. Non mi ricordo una settimana in cui ho lavorato 18 ore. Pensate che si entri in classe senza prepararsi sempre?
Anche quando conosci bene l'argomento sei alla ricerca del modo migliore di proporlo. A casa oltre alla correzione dei compiti e alla loro preparazione (avevo un archivio, ma non trovavo mai il compito giusto al momento giusto, andava sempre adattato, almeno) dovevi controllare le medie, se qualcuno scendeva nelle valutazioni, dovevi avvertire i genitori, altrimenti a fine anno si presentavano con l'avvocato, idem se le assenze superavano una certa soglia. Non parliamo di tutti i corsi pomeridiani che elegantemente il dirigente ti impone di seguire, mica 1 o 2, anche 3 o 4. E i consigli di classe periodici? Inoltre Mi preoccupavo di scegliere buoni libri di testo e di adeguare il più possibile le spiegazioni a quelle riportate appunto sui testi. I ragazzi nella stragrande maggioranza non riescono a seguirti se fai altrimenti. I genitori che che per ogni insufficienza presentavano la solita questione del figlio spaventato dal docente rigoroso.
E i dirigenti che ti richiamano perché i voti sono bassi..... Ma quale oasi felice, sarei scappato a gambe levate, ma ero prigioniero, quello avevo sempre pensato di fare.
Infine mai una vacanza a basso prezzo. Ferie reali dal 20 luglio a fine agosto. 1 settembre in servizio ed esami di stato tutti gli anni. Ogni 1 settembre riunioni su riunioni per decidere cosa e come fare (per portare avanti asini figli di genitori che parlano di meritocrazia solo per i figli degli altri). Esami di stato, qui un'altra pena la correzione di 50/60 scritti in 12 ore. Provateci con i 40 gradi e senza ventilatori. Ascoltare per ore orali penosi, mi chiedo come abbia fatto a non farmi venire la depressione.
Certamente non tutti intendono il lavoro allo stesso modo, e non tutti vincono concorsi, ma questo vale per tutte le categorie. Lo dico con sincerità, se potessi tornare 45anni indietro non lo rifarei.
Ma poi come diceva Karl, se pensate sia così rilassante fare l'insegnante, fatevi i concorsi. Fatevi un'idea prima di parlare

Aggiungo per chi non avesse colto, lambda ha lavorato per più di 40 anni nella scuola superiore, e quindi ha potuto cogliere anche più di me l'involuzione terrificante che ha interessato la scuola negli ultimi 4 decenni. Non è solo l'oggi, ma come ci si è arrivati, cosa si riusciva ad ottenere 30-40 anni fa senza tecnologia (e quindi stimoli, strumenti e materiali) rispetto al nulla che si ottiene oggi, salvo alcune isole felici, comunque non comparabili come risultati al passato
 
Concordo sulla prima parte, ma basta un discreto numero di ragazzi caratteriali o con disabilità di dubbia certificazione per obbligarti a tenere il tiro così basso da far passare qualsiasi voglia di imparare ai più motivati. È molto difficile gestire programmi differenziati, e si rischia addirittura (anche se non mi è mai successo) che i meno capaci (o i più lavativi) si sentano poi a disagio nei confronti di chi svolge programmi più approfonditi e ti accusi di mortificarli indirettamente.
Parlo di dubbia certificazione perché ho avuto l'onore di avere studenti con certificazioni vere, difficoltà reali e molto gravi di apprendimento, che sono stati i primi della classe (o tra i primi) semplicemente sopperendo a visibilissime difficoltà con un impegno, orgoglio e serietà commovente.
Ma sono l'eccezione non la regola.
I più usano la certificazione come alibi per non impegnarsi, e c'è poco da fare, il ricorso (e nei casi peggiori la richiesta di danni) sono dietro l'angolo
Sul mestiere ingrato e malpagato ..... lo considero tuttora il più bel mestiere al mondo, il solo stare in classe con i ragazzi è una fonte di vita rigenerante, a parte i soliti casi particolari. Ma poi dipende da come lo si fa.
C'è gente arrivata alla pensione così logora dal non sentirsi più sicura dei propri mezzi, e altri che ci arrivano freschi come delle rose. Dipende tutto da una serie di fattori infiniti.

L'anno scorso è morto uno dei miei più cari amici, insegnante: leggere i tanti messaggi che i suoi ragazzi hanno scritto in suo ricordo mi ha profondamente commosso, soprattutto perché ho capito che anche i meno dotati (si deduceva dalla grammatica:D) ne avevano colto in pieno l'anima, e la dedizione nel lavoro. Ho avuto altre soddisfazioni nel lavoro, più materiali diciamo:D, per cui ho provato un'ammirazione enorme sul piano professionale, oltre ovviamente a quello personale.

Io penso che il problema più grosso, e insolubile, di un mestiere come il vostro sia di non poter codificare la bravura di un insegnante: se penso a quelli che ha avuto mia figlia, in una scuola eccellente a mio giudizio, darei almeno il doppio del loro stipendio a 4-5, la metà ad un paio.:D

La gratificazione economica conta eccome, anche per ridare prestigio sociale alla categoria: ma sappiamo che non è possibile dare punteggi come per altre professioni in cui la capacità e l'impegno sono quantificabili da numeri e risultati non interpretabili
 
L'anno scorso è morto uno dei miei più cari amici, insegnante: leggere i tanti messaggi che i suoi ragazzi hanno scritto in suo ricordo mi ha profondamente commosso, soprattutto perché ho capito che anche i meno dotati (si deduceva dalla grammatica:D) ne avevano colto in pieno l'anima, e la dedizione nel lavoro. Ho avuto altre soddisfazioni nel lavoro, più materiali diciamo:D, per cui ho provato un'ammirazione enorme sul piano professionale, oltre ovviamente a quello personale.

Io penso che il problema più grosso, e insolubile, di un mestiere come il vostro sia di non poter codificare la bravura di un insegnante: se penso a quelli che ha avuto mia figlia, in una scuola eccellente a mio giudizio, darei almeno il doppio del loro stipendio a 4-5, la metà ad un paio.:D

La gratificazione economica conta eccome, anche per ridare prestigio sociale alla categoria: ma sappiamo che non è possibile dare punteggi come per altre professioni in cui la capacità e l'impegno sono quantificabili da numeri e risultati non interpretabili

È un po' difficile per un mestiere di massa come l'insegnamento arrivare a certi stipendi. C'è poi un ulteriore problema: un artigiano o un medico che lavori bene lo paghi anche a peso d'oro se ti garantisce un lavoro a regola d'arte, quello che paghi in più lo risparmi in tempo, salute, durata nel tempo della prestazione, ecc
Nell'insegnamento avviene sempre di più il contrario, molti genitori, non tutti, strapagherebbero per chi regala il pezzo di carta.
Molti di quelli che non lo farebbero, si rassegnano a farlo quando per le ragioni più varie devono accettare che il figlio più di tanto non vuole o non sa fare.
Difficile che ad un ragazzo venga voglia di studiare quando si è sempre meno abituati a farlo, quando si capisce che non ci sarà comunque lavoro dopo e quando si vedono i più furbi (o quelli in consigli di classe "morbidi") portarsi a casa un pezzo di carta lavorando la metà
I ragazzi sanno benissimo chi lavora e chi no. Il caso ha voluto che mio fratello per ragioni di lavoro abbia incontrato due miei ex studenti, uno dei migliori e uno dei peggiori, e quello tra i peggiori, oggi più che 40enne, bocciato tre anni di fila in quarta proprio per averlo aiutato io stesso in terza, sbagliando, gli raccontava da un lato che almeno io ero tra gli insegnanti che palesamente ci teneva di più al proprio lavoro, ma anche contemporaneamente sparando a zero su altri miei colleghi, ma anche sui suoi stessi compagni e su lui stesso, dicendo "a quell'età eravamo proprio degli animali" (testuale)
Molti genitori strapagherebbero per avere i migliori insegnanti i primi mesi di scuola o durante i corsi di recupero estivi, ma strapagherebbero poi perché non siano gli stessi alla fine a mettere i voti, strapagherebbero piuttosto perché la certificazione delle competenze venisse redatta dagli insegnanti più morbidi
La didattica a distanza, usata nel mio ultimo anno di insegnamento, mi è servita a provare che non ero io a raccontare balle. I genitori a casa in smart working hanno per la prima volta potuto assistere alle mie lezioni interattive (e prima del covid ero riuscito anche a tenere una lezione dimostrativa ai genitori, per dimostrare loro che se certi concetti potevano capirli genitori digiuni di competenze tecniche a maggior ragione potevano capirli i ragazzi (che al contrario tentavano di dare a bere ai genitori che le mie lezioni erano a livello universitario americano.
Insomma, qualche soddisfazione nel far rimangiare ad alcuni studenti sindacalisti le loro balle me la sono tolta anch'io :D
 
Si, vabbè. Prima le ondate di commenti contro la categoria, ora le ondate di commenti a favore.
Da studente, ho avuto insegnanti bravi e insegnanti meno bravi. Niente di speciale qui.
Come figlio e fratello, ho due insegnanti in famiglia. Li conosco i ritmi di lavoro. Non si può girare attorno che, salvo quando selezionati per gli esamoni di fine anno (scuole medie, o maturità al liceo) avevano praticamente tre mesi liberi pagati. Altrimenti, "solo" due.
Il lavoro è di mattina, in pratica. Si, a volte li ved(ev)o correggere compiti in classe o simili il pomeriggio, ma certo non tutti i giorni quindi l'orario vero di lavoro è sulle 5 ore max al giorno, con una media forse di 6 settimanali. Max. Non è un caso se molti insegnanti si riciclano anche come datori di ripetizioni a pagamento. Ed è inutile menarla con "eh ma gli alunni scimmie, e i genitori maleducati". Quelli sono la stessa clientela che trovi in ogni lavoro, sono le persone normali che trovi per strada.

Francamente l'unica cosa che non trovo ingiusta della categoria è, appunto, lo stipendio. E' basso, ed è giusto che lo sia. Le ferie lunghissime le accetto giusto perchè, al contrario di altri lavori, nel corso dell'anno cmq le ferie non te le puoi scegliere - se vuoi o ti servono 5gg a ottobre, o febbraio o quel che è non li puoi avere salvo enormi emergenze o lutti in famiglia.
 
Si, vabbè. Prima le ondate di commenti contro la categoria, ora le ondate di commenti a favore.
Da studente, ho avuto insegnanti bravi e insegnanti meno bravi. Niente di speciale qui.
Come figlio e fratello, ho due insegnanti in famiglia. Li conosco i ritmi di lavoro. Non si può girare attorno che, salvo quando selezionati per gli esamoni di fine anno (scuole medie, o maturità al liceo) avevano praticamente tre mesi liberi pagati. Altrimenti, "solo" due.
Il lavoro è di mattina, in pratica. Si, a volte li ved(ev)o correggere compiti in classe o simili il pomeriggio, ma certo non tutti i giorni quindi l'orario vero di lavoro è sulle 5 ore max al giorno, con una media forse di 6 settimanali. Max. Non è un caso se molti insegnanti si riciclano anche come datori di ripetizioni a pagamento. Ed è inutile menarla con "eh ma gli alunni scimmie, e i genitori maleducati". Quelli sono la stessa clientela che trovi in ogni lavoro, sono le persone normali che trovi per strada.

Francamente l'unica cosa che non trovo ingiusta della categoria è, appunto, lo stipendio. E' basso, ed è giusto che lo sia. Le ferie lunghissime le accetto giusto perchè, al contrario di altri lavori, nel corso dell'anno cmq le ferie non te le puoi scegliere - se vuoi o ti servono 5gg a ottobre, o febbraio o quel che è non li puoi avere salvo enormi emergenze o lutti in famiglia.

Come ho già scritto, non è sullo stipendio in sè che mi sono mai lamentato. Il carico di lavoro dipende da 2000 fattori, a partire dalla disciplina che si insegna
Prendi lo stesso insegnante e cambiagli il contesto e vedrai come si passa dal paradiso all'incubo e viceversa
Avevo cercato di spiegarlo molti anni fa in questi due post

Oltre 50mila cattedre senza insegnanti». In migliaia chiedono l’esonero
Oltre 50mila cattedre senza insegnanti». In migliaia chiedono l’esonero

Negli ultimi anni insegnavo una disciplina di indirizzo (con scritto all'esame di stato) in una specializzazione, e una disciplina di complemento in un'altra specializzazione
La prima mi costava come aggiornamento, studio materiale dieci volte quello che mi costava l'altra, che di fatto non dovevo neanche preparare, tanto erano semplici i concetti da trasmettere.
Certo, nella prima c'era più soddisfazione, nella seconda solo un gran senso di inutilità (era la disciplina che storicamente nessuno voleva studiare, solo tre ore alla settimana, e solo in terza e in quarta, in quinta non c'era più e quindi non serviva per l'esame di stato), ma il rapporto umano con i ragazzi era ottimo, e questo compensava
Quindi, carichi di lavoro e di stress del tutto diversi, ed ero lo stesso insegnante da ambo le parti.
E dipende molto dalle classi che si hanno, un'ora in certe prime pesa quanto 3 ore o più in una classe "normale"
È tutto molto relativo, ma è lo stesso anche in ambiti di lavoro diversi dall'insegnamento, se a seguito di un trasferimento o cambio di società cambia il contesto (clienti, colleghi, dirigenti, ecc) può cambiare radicalmente in meglio o in peggio tutta la propria situazione

Quanto ai ponti-ferie, i software specialistici che usavo a scuola come didattica interattiva (simulatori di circuiti elettronici e di modelli matematici, simulatori di arduino e circuiti controllati) me li sono studiati da autodidatta, e usavo soprattutto le vacanze estive e i ponti, gli unici momenti in cui si poteva lavorare con continuità

Senza quei ponti, usati per autoaggiornarmi, gratis (lo stesso software era una versione student limitata, quindi gratuita, di un sw professionale), sicuramente quei software non sarebbero mai stati usati (e infatti li usavamo solo in due, io che li ho introdotti e un collega di compresenza che dopo due anni ha deciso di seguirmi, usciti noi due dalla scuola non stati mai più usati, ci volevano anni per averli in mano).

Poi, il caso mio e del collega è abbastanza delimitato, ma anche qui, dipende come li usi i ponti e quante ore di lavoro effettivo svolgi durante l'anno scolastico, ormai da anni
 
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Io mi chiedo come mai tutto quest astio nei confronti degli insegnanti.

Perchè la quasi totalità dei lavoratori sono condannati alla reclusione diurna 8.30/17.30 e non hanno l'estate libera.
L'Italia è una Repubblica fondata sull'invidia sociale (grazie ai sindacati, alla sinistra, ai pandistelle e alla destra socialista alla Salvino)

La domanda da farsi è un'altra: vi sembra normale che una persona comune che fa un lavoro base a zero valore aggiunto, si metta si al pari di un insegnante?
 
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Io propendo per la seconda ipotesi.

Allora 3 mesi in estate, 2 settimane Natale, 1 settimana Pasqua, qualche giorno a Carnevale (ma che festa è?), un paio di giorni per la elezioni, un'altra settimana per la neve+pioggia forte, poi ci sono i permessi, le malattie (diciamo altre 2 settimane), il giorno di riposo in settimana, scioperi, ponti, ecc.
Contando che non fanno le ore giornaliere di un normale lavoratore.
Per dire un professore delle superiori lavora 18 ore alla settimana contro le 40 di un normale lavoratore.
Senza dimenticare che quando andavo a scuola io, facevano ore da 50 minuti (un assurdo assoluto), spero che le cose siano cambiate almeno qui.
Praticamente rispetto al normale lavoratore da 40 ore alla settimana, loro lavorano effettivamente 3-4 mesi all'anno.
Quindi il giusto stipendio sarebbe 400 euro al mese:yes:

Due giorni fa ho capito che il problema principale della scuola è che ci sono quasi solo donne.

Tra scuole materne, primaria e secondaria, ne conosco parecchie e sembrano tutte fatte con lo stampino.
Tutte rancorose e boriose.

Ero al seggio Domenica e una scrutatrice, maestra elementare, leggeva tutta contenta un libro, visto che l'affluenza era ridicola.
Si chiama "vai al posto". Le chiedo se mi fa dare un'occhiata e leggo a caso un capitolo che si chiama "lupini".

L'insegnante-scrittrice letteralmente prende per il cuculo un suo studente, probabilmente 15enne, perché non sapeva che un lupino è una vongola e non un piccolo lupo.

Non sono riuscito a tacere e le ho chiesto "tu, a che età hai imparato cosa sono i lupini? Perché perculare un ragazzo di 15 anni che sta imparando? " Non mi ha neanche risposto.
 
Due giorni fa ho capito che il problema principale della scuola è che ci sono quasi solo donne.

Tra scuole materne, primaria e secondaria, ne conosco parecchie e sembrano tutte fatte con lo stampino.
Tutte rancorose e boriose.

Ero al seggio Domenica e una scrutatrice, maestra elementare, leggeva tutta contenta un libro, visto che l'affluenza era ridicola.
Si chiama "vai al posto". Le chiedo se mi fa dare un'occhiata e leggo a caso un capitolo che si chiama "lupini".

L'insegnante-scrittrice letteralmente prende per il cuculo un suo studente, probabilmente 15enne, perché non sapeva che un lupino è una vongola e non un piccolo lupo.

Non sono riuscito a tacere e le ho chiesto "tu, a che età hai imparato cosa sono i lupini? Perché perculare un ragazzo di 15 anni che sta imparando? " Non mi ha neanche risposto.

Ti rispondo con cognizione di causa, essendo insegnante.
Hai centrato il problema ( a Scuola ci sono troppe donne) ma le motivazioni che dai sono ridicole e fanno trasparire il tuo di rancore ( a torto, a ragione, questo lo ignoro) verso la categoria.
Il problema di avere troppe colleghe donne è legato al fatto che le donne sono troppo permalose, troppo polemiche ma soprattutto troppo EMOTIVE. Anche la patosensibilità svolge un ruolo importante: il dolore che vedono , lo riflettono su se stesse. Da qui lo spirito della crocerossina, della nonnina petalosa...
Un dramma.
i
 
Due giorni fa ho capito che il problema principale della scuola è che ci sono quasi solo donne.

Tra scuole materne, primaria e secondaria, ne conosco parecchie e sembrano tutte fatte con lo stampino.
Tutte rancorose e boriose.

Ero al seggio Domenica e una scrutatrice, maestra elementare, leggeva tutta contenta un libro, visto che l'affluenza era ridicola.
Si chiama "vai al posto". Le chiedo se mi fa dare un'occhiata e leggo a caso un capitolo che si chiama "lupini".

L'insegnante-scrittrice letteralmente prende per il cuculo un suo studente, probabilmente 15enne, perché non sapeva che un lupino è una vongola e non un piccolo lupo.

Non sono riuscito a tacere e le ho chiesto "tu, a che età hai imparato cosa sono i lupini? Perché perculare un ragazzo di 15 anni che sta imparando? " Non mi ha neanche risposto.

Se sono i lupini dei Malavoglia è più probabile che siano legumi piuttosto che lupini di mare cioè piccole vongole.
 
Se sono i lupini dei Malavoglia è più probabile che siano legumi piuttosto che lupini di mare cioè piccole vongole.

A maggior ragione.
Se verso una certa età è verosimile aver incontrato la parola "lupino" intendendo delle piccole vongole, per conoscerla come legume invece, o hai letto ed approfondito ogni interpretazione dei Malavoglia (cioè quasi nessuno) , oppure, ciaone.
 
A maggior ragione.
Se verso una certa età è verosimile aver incontrato la parola "lupino" intendendo delle piccole vongole, per conoscerla come legume invece, o hai letto ed approfondito ogni interpretazione dei Malavoglia (cioè quasi nessuno) , oppure, ciaone.

Ho letto bene i Malavoglia e mi pare ovvio che non si possono tenere delle vongole nel magazzino di Campana di legno dentro ai sacchi ma non pretendo certo che un alunno sappia cosa sono i lupini, a meno che non si stia parlando del viaggio della Provvidenza dove certamente non potevano trasportare dei piccoli lupi.
In ogni caso non c'è nulla di peggio di un insegnante che prende in giro un alunno.
 
Ho letto bene i Malavoglia e mi pare ovvio che non si possono tenere delle vongole nel magazzino di Campana di legno dentro ai sacchi ma non pretendo certo che un alunno sappia cosa sono i lupini, a meno che non si stia parlando del viaggio della Provvidenza dove certamente non potevano trasportare dei piccoli lupi.
In ogni caso non c'è nulla di peggio di un insegnante che prende in giro un alunno.

Per me è peggio il contrario.
 
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