Vivere di rendita, posso (Vol. XLIX)?

Stato
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infatti hanno fatto cadere silvio....è arrivato monti....hanno tagliato i btp o i soldi degli italiani ?

Non è detto che il passato d si ripeta sempre in forme assolutamente uguali, liberissimo di imbottirti di btp e di restare vincolato per anni in caso di oscillazioni importanti...
 
Mettere sul tavolo un haircut dei tds tanto facilmente, mah... A parte le enormi implicazioni per tutti i detentori, banche in primis (un bel crack multibancario italiano, con ucg in testa, non lo auspica nessuno), un HC da solo, magari in recessione, mica basta, anzi, magari ti perdi tutto il vantaggio in tassi che poi prezzano per anni il rischio (acclarato) di almeno parziale insolvibilità. Non è che poi smettiamo di fare debito...

Ma poi gli effetti sistemici che una cosa del genere avrebbe, con un debito monstre come il nostro... o l'UE riesce a tenerci in coma per un po' di anni, come la Grecia, o salta tutto direttamente. Ma salta proprio, con il tessuto economico spazzato via e Paragone PdC.

I btp o una parte di essi, si possono riscadenzare con allungamento della vita residua, mi pare che sia una possibilità offerta dal quadro normativo...... Stanno pensando anche di convertire i crediti del 110 in btp.... Nel caso in cui la speculazione si abbattesse in modo violento sull italia nessuno può dire ora cosa si farebbe...
 
I btp o una parte di essi, si possono riscadenzare con allungamento della vita residua, mi pare che sia una possibilità offerta dal quadro normativo...... Stanno pensando anche di convertire i crediti del 110 in btp.... Nel caso in cui la speculazione si abbattesse in modo violento sull italia nessuno può dire ora cosa si farebbe...

Si tratta sempre di utilizzo delle CACs, finora non sono mai state sfruttate e il contraccolpo sulla credibilità lo vedo simile anche con un roll-over...
Poi, oh, il cigno nero è sempre dietro l'angolo, ma almeno qui si possono prezzare i rischi
 
Non siamo nemmeno al 4% di rendimento e già viene giù tutto, si parla di ristrutturare il debito, che succederà vicini alle prossime elezioni con la Meloni in testa ? :eek:
 
Non è detto che il passato d si ripeta sempre in forme assolutamente uguali, liberissimo di imbottirti di btp e di restare vincolato per anni in caso di oscillazioni importanti...

Per me i btp possono anche fallire qui si sta discutendo di altro.

Se l’Italia fallisce solo un alieno può pensare che tale evento di portata mondiale non avrà conseguenze sul proprio conto corrente o proprietà immobiliari.

…..è meglio che si torni a parlare della lista della spesa.
 
Non siamo nemmeno al 4% di rendimento e già viene giù tutto, si parla di ristrutturare il debito, che succederà vicini alle prossime elezioni con la Meloni in testa ? :eek:

In realtà oggi già si vota e visto l’estate che ci aspetta credo che andiamo a votare prima del 2023 quindi il tutto si può concludere a ottobre
 
In realtà oggi già si vota e visto l’estate che ci aspetta credo che andiamo a votare prima del 2023 quindi il tutto si può concludere a ottobre

Va beh all'estero questo voto nemmeno lo guardano, si vede la situazione nazionale, al momento il cdx è in netto vantaggio, con fdi primo partito, quindi Meloni ( antieuropeista per eccellenza ) data come pdc. Probabilmente i mercati ( e non solo ) premono per tenere Draghi al comando almeno fino al 2028.
 
Va beh all'estero questo voto nemmeno lo guardano, si vede la situazione nazionale, al momento il cdx è in netto vantaggio, con fdi primo partito, quindi Meloni ( antieuropeista per eccellenza ) data come pdc. Probabilmente i mercati ( e non solo ) premono per tenere Draghi al comando almeno fino al 2028.
All’estero non lo guardano ma le forze politiche italiane si ed alcune proveranno a far cadere questo governo
 
All’estero non lo guardano ma le forze politiche italiane si ed alcune proveranno a far cadere questo governo

Figurati, se non finiscono la legislatura, molti parlamentari, specie quelli che sono alla loro prima esperienza ( e sono parecchi ), si possono scordare il vitalizio. Draghi rimane fino a fine legislatura e se i mercati remano parecchio contro, anche dopo.
 
Se l’Italia fallisce solo un alieno può pensare che tale evento di portata mondiale non avrà conseguenze sul proprio conto corrente o proprietà immobiliari.

…..è meglio che si torni a parlare della lista della spesa.

Conseguenze pesanti ci sarebbero anche sul welfare pubblico (pensioni, scuola, sanità) e sull'economia reale ovvero sui posti di lavoro.
Durante la crisi dei debiti sovrani 2011-2012 ricordiamo le aziende che chiudevano una dietro l'altra e l'intervento che Monti dovette fare sulle pensioni.
E quella fu solo una crisi dei debiti sovrani......non un fallimento

Comunque anche io credo sia meglio tornare a parlare della lista della spesa
 
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Caro-spread? <<Cinque motivi per cui oggi fa meno male all’Italia>> - Il Sole 24 ORE

Rispetto alle crisi dello spread del passato, ci sono molte differenze che rendono l’Italia più resistente. Parola di Myles Bradshow (JP Morgan Am)

«Rispetto alle crisi del passato, questa volta l’Italia può sopportare più a lungo un aumento dello spread tra BTp e Bund. Perché ha le spalle più larghe. Certo, se il differenziale tra i titoli di Stato arrivasse a 400 punti base il discorso cambierebbe, ma oggi ci sono molti motivi per dire che l’Italia è più al riparo rispetto al passato da una crisi dello spread». Myles Bradshow, Capo delle strategie globali aggregate del Reddito Fisso di JP Morgan Asset management, in un colloquio con Il Sole 24 Ore indica almeno cinque ragioni per cui l’impatto del rialzo dello spread questa volta potrebbe essere minore che in passato.

Banche più solide: minor impatto sull’economia
La prima passa per le banche. Il mercato sa che gli istituti creditizi italiani hanno oltre 400 miliardi di euro di BTp nei loro bilanci e sa che ogni rialzo dello spread va a indebolire la loro forza patrimoniale. Il problema è sempre stato questo: più lo spread dei BTp sale, più si deteriorano i coefficienti di patrimionio delle banche. E questo riduce la loro capacità di erogare credito a famiglie e imprese. Il credit crunch del 2012-2015 è stato dovuto a questo circolo vizioso banche-spread.

Ma Bradshow suggerisce più cautela rispetto al passato: «Oggi il sistema bancario italiano è molto più forte – osserva –. Proprio le crisi degli anni passati hanno costretto gli istituti di credito a rafforzare il patrimonio, per cui oggi sono sufficientemente forti per sostenere un aumento dello spread. Questo significa che il rialzo del differenziale BTp-Bund avrà un impatto minore sull’economia reale rispetto al passato».

Vita media del debito lunga
Ci sono poi altri motivi per stare – a suo avviso – più sereni. Innanzitutto il fatto che la vita media del debito pubblico italiano è molto lunga, quasi 7 anni. «Prima che l’aumento dei tassi abbia un impatto significativo sul costo del debito e sui conti pubblici servirà tempo», osserva Myles Bradshow. Per dirla semplice: dopo aver emesso titoli di Stato per anni a tassi bassi, prima che l’incremento attuale vada ad incidere sul costo dell’intero debito pubblico servirà molto tempo.

L’altro motivo per cui Bradshow mostra una certa tranquillità è legato al fatto che questa volta l’aumento dello spread non è dovuto a un motivo specifico italiano, ma a ragioni generali legate all’inflazione e alla svolta della Bce.

Lo scudo anti spread? Arriverà a tempo debito
Ed è proprio la Banca centrale, che giovedì ha deluso il mercato, l’altro motivo che rende questo rialzo dello spread diverso dai precedenti. «La Bce non ha nessuna intenzione che gli spread si allarghino troppo, perché questo va a ledere la corretta trasmissione della sua politica monetaria – osserva Bradshow –. La costruzione dello scudo anti-spread ha ovviamente difficoltà politiche, per questo la Bce è ambigua a riguardo. Non verrà dunque fatto subito, ma se l’aumento degli spread diventasse consistente la Bce interverrà». Questo nelle passate crisi non era possibile.

Il riparo del Recovery Fund: finanziamenti non di mercato
Infine c’è un punto di forza ulteriore per l’Italia: il Recovery Fund. «L’esistenza di questo strumento riduce per l’Italia la necessità di emettere BTp, perché molti fondi arrivano dall’Europa a tassi bassi o sotto forma di sovvenzioni. Questo riduce la pressione sul mercato». Insomma: oggi l’aumento dello spread preoccupa meno che nel 2012 o nel 2018. Ma non è indolore: resta il tallone d’Achille del Paese.
 
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...adesso si può tornare a parlare della lista della spesa
 
Un ultima cosa :

-Stando a quanto ho letto da vari report di analisti e grandi banche in questi ultimi giorni, il vero elemento di incertezza a breve termine per l'Italia rimane quello delle elezioni politiche 2023. Soprattutto se un ampio consenso dovesse andare a gente come questa (cioè gente che continua a non capire niente o forse a fare finta di non capire niente)..........

Come ai vecchi tempi: Meloni e Salvini all'assalto della Bce - HuffPost Italia

Quando in alcuni post recenti dicevo che la vera grande minaccia per l'Italia sono le sue cabine elettorali (cioè gli italiani stessi) c'era da parte mia anche un pò di ironia.
Ma a quanto pare la faccenda non ha assolutamente nulla di ironico.


-Gira su alcuni organi di informazione una teoria (l'ho letta tra le notizie di FOL e ieri anche su Milano Finanza) secondo la quale alcuni economisti avrebbero individuato in 250 la soglia di allarme (dead line) per lo spread Bund/BTP. Negli articoli non vengono citati nomi di tali economisti e non viene nemmeno spiegato quale tipo di modello questi economisti avrebbero utilizzato per tirare fuori il numerino 250. Non viene nemmeno detto per quanto tempo lo spread dovrebbe rimanere su questa soglia al fine di diventare nocivo. Quindi, anche secondo quanto dicono da JP Morgan e Morgan Stanley, questa "teoria del 250" è una roba buttata lì dai giornalisti tanto per acchiappare un pò di click e direi di non dargli troppo credito se dovesse capitare anche a voi di leggerla.


-Rimango sempre più convinto che per L'Italia servirebbe una terapia d'urto. Un default devastante con distruzione totale della economia reale e del welfare pubblico, senza nessun Mario Draghi di riserva pronto ad intervenire per levare le castagne dal fuoco. Una tabula rasa che azzera tutto facendo sprofondare il tenore di vita dell'italiano medio a quello della Nigeria. Solo così, dopo avere subito una dura lezione, forse ci sarebbe poi la possibilità per questo paese di ripartire ricostruendo qualcosa di migliore anche se ovviamente la cosa richiederebbe anni se non decenni. Ma purtroppo in questo paese io ci vivo e detengo i miei risparmi e quindi, pur non essendo credente, alzo gli occhi al cielo e ringrazio qualcuno lassù (non so chi) per il giorno in cui l'Italia è entrata a fare parte della UE e dell'euro.
 
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Un ultima cosa :

-Stando a quanto ho letto da vari report di analisti e grandi banche in questi ultimi giorni, il vero elemento di incertezza a breve termine per l'Italia rimane quello delle elezioni politiche 2023. Soprattutto se un ampio consenso dovesse andare a gente come questa (cioè gente che continua a non capire niente o forse a fare finta di non capire niente)..........

Come ai vecchi tempi: Meloni e Salvini all'assalto della Bce - HuffPost Italia

Quando in alcuni post recenti dicevo che la vera grande minaccia per l'Italia sono le sue cabine elettorali (cioè gli italiani stessi) c'era da parte mia anche un pò di ironia.
Ma a quanto pare la faccenda non ha assolutamente nulla di ironico.


-Gira su alcuni organi di informazione una teoria (l'ho letta tra le notizie di FOL e ieri anche su Milano Finanza) secondo la quale alcuni economisti avrebbero individuato in 250 la soglia di allarme (dead line) per lo spread Bund/BTP. Negli articoli non vengono citati nomi di tali economisti e non viene nemmeno spiegato quale tipo di modello questi economisti avrebbero utilizzato per tirare fuori il numerino 250. Non viene nemmeno detto per quanto tempo lo spread dovrebbe rimanere su questa soglia al fine di diventare nocivo. Quindi, anche secondo quanto dicono da JP Morgan e Morgan Stanley, questa "teoria del 250" è una roba buttata lì dai giornalisti tanto per acchiappare un pò di click e direi di non dargli troppo credito.


-Rimango sempre più convinto che per L'Italia servirebbe una terapia d'urto. Un default devastante con distruzione totale della economia reale e del welfare pubblico, senza nessun Mario Draghi di riserva pronto ad intervenire per levare le castagne dal fuoco. Una tabula rasa che azzera tutto facendo sprofondare il tenore di vita dell'italiano medio a quello dell'Ucraina. Solo così, dopo avere subito una dura lezione, forse ci sarebbe poi la possibilità per questo paese di ripartire ricostruendo qualcosa di migliore anche se ovviamente la cosa richiederebbe anni se non decenni. Ma purtroppo in questo paese io ci vivo e detengo i miei risparmi e quindi, pur non essendo credente, alzo gli occhi al cielo e ringrazio qualcuno lassù (non so chi) per il giorno in cui l'Italia è entrata a fare parte della UE e dell'euro.



dai allora va bene, mi sembra la soluzione giusta, ma facciamo che questa cosa succeda tra una cinquantina d'anni...:D
 
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dai allora va bene, mi sembra la soluzione giusta, ma facciamo che questa cosa succeda tra una cinquantina d'anni...:D

ho corretto......Ucraina mi sembrava troppo da comfort......ho scritto Nigeria
 
Un ultima cosa :

-Stando a quanto ho letto da vari report di analisti e grandi banche in questi ultimi giorni, il vero elemento di incertezza a breve termine per l'Italia rimane quello delle elezioni politiche 2023. Soprattutto se un ampio consenso dovesse andare a gente come questa (cioè gente che continua a non capire niente o forse a fare finta di non capire niente)..........

Come ai vecchi tempi: Meloni e Salvini all'assalto della Bce - HuffPost Italia

Quando in alcuni post recenti dicevo che la vera grande minaccia per l'Italia sono le sue cabine elettorali (cioè gli italiani stessi) c'era da parte mia anche un pò di ironia.
Ma a quanto pare la faccenda non ha assolutamente nulla di ironico.


-Gira su alcuni organi di informazione una teoria (l'ho letta tra le notizie di FOL e ieri anche su Milano Finanza) secondo la quale alcuni economisti avrebbero individuato in 250 la soglia di allarme (dead line) per lo spread Bund/BTP. Negli articoli non vengono citati nomi di tali economisti e non viene nemmeno spiegato quale tipo di modello questi economisti avrebbero utilizzato per tirare fuori il numerino 250. Non viene nemmeno detto per quanto tempo lo spread dovrebbe rimanere su questa soglia al fine di diventare nocivo. Quindi, anche secondo quanto dicono da JP Morgan e Morgan Stanley, questa "teoria del 250" è una roba buttata lì dai giornalisti tanto per acchiappare un pò di click e direi di non dargli troppo credito se dovesse capitare anche a voi di leggerla.


-Rimango sempre più convinto che per L'Italia servirebbe una terapia d'urto. Un default devastante con distruzione totale della economia reale e del welfare pubblico, senza nessun Mario Draghi di riserva pronto ad intervenire per levare le castagne dal fuoco. Una tabula rasa che azzera tutto facendo sprofondare il tenore di vita dell'italiano medio a quello della Nigeria. Solo così, dopo avere subito una dura lezione, forse ci sarebbe poi la possibilità per questo paese di ripartire ricostruendo qualcosa di migliore anche se ovviamente la cosa richiederebbe anni se non decenni. Ma purtroppo in questo paese io ci vivo e detengo i miei risparmi e quindi, pur non essendo credente, alzo gli occhi al cielo e ringrazio qualcuno lassù (non so chi) per il giorno in cui l'Italia è entrata a fare parte della UE e dell'euro.

Questa terapia d'urto non doveva essere lo sbandierato PNRR? Doveva rinnovare le istruzioni e le infrastrutture per i prossimi 100 anni. Invece per ora ha solo creato ulteriori debiti!
 
Per me i btp possono anche fallire qui si sta discutendo di altro.

Se l’Italia fallisce solo un alieno può pensare che tale evento di portata mondiale non avrà conseguenze sul proprio conto corrente o proprietà immobiliari.

…..è meglio che si torni a parlare della lista della spesa.

Perché in base alla tua notevole formazione economica ritieni impossibile una ristrutturazione del debito pubblico lasciando inalterati i rapporti dei contratti di conto corrente?
 
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