Cosa c'e' oltre i bonus edilizia?

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A cosa servono tutte queste case in un paese che perde popolazione?
Considerato poi che nessun giovane potra' permettersi di mantenere la seconda casa al mare.
Sussidiamo persone benestanti per interventi non necessari, un altro esempio della società signorile in cui viviamo.
Se poi arriva un giovane (folle) che vuole demolire e costruire in vera bioedilizia viene ostacolato in tutti i modi.

La particolarità dell'italia è che soldi non arrivano alle generazioni con propensione al consumo, allo sviluppo e all'innovazione.
Il contrario di quello che avviene in usa.
Continueremo ad andare avanti con il freno a mano tirato.

L'unica certezza è che Campari nei prossimi trimestri venderà più aperol.
 
A cosa servono tutte queste case in un paese che perde popolazione?
Considerato poi che nessun giovane potra' permettersi di mantenere la seconda casa al mare.
Sussidiamo persone benestanti per interventi non necessari, un altro esempio della società signorile in cui viviamo.
Se poi arriva un giovane (folle) che vuole demolire e costruire in vera bioedilizia viene ostacolato in tutti i modi.

La particolarità dell'italia è che soldi non arrivano alle generazioni con propensione al consumo, allo sviluppo e all'innovazione.
Il contrario di quello che avviene in usa.
Continueremo ad andare avanti con il freno a mano tirato.

L'unica certezza è che Campari nei prossimi trimestri venderà più aperol.


Campari la seguivo alcuni anni fa... sfoggiava 1 magnifico grafico in Costante Salita e' ancora cosi'.... ??
 
Penso che metteranno un bonus demolizioni. Tutte queste case non servono visto che la popolazione crollerà
 
Penso che metteranno un bonus demolizioni. Tutte queste case non servono visto che la popolazione crollerà

Ieri il papa e Draghi sono intervenuti al forum contro la denatalita'.
Trovo incredibile come il problema sia compreso nell'unico frame condiviso, ovvero la denatalita'.
Il problema della denatalita' e' visto unicamente come incentivo a fare figli, ma secondo i demografi non e' il problema principale.

Il problema principale in passato era costituito dalla volonta' o meno di fare figli.

Oggi non e' piu' questo.

Oggi il problema e' un altro: la scarsita delle donne italiane in eta' fertile, a cui potrai dare incentivi economici quanti ne vuoi, ma rischiano di essere sterili oppure di dare alla luce figli con tare fisiche data l'eta di Matusalemme che esse e i loro attempati partneri hanno.

Pertanto l'azione che il governo intende intraprendere non va in direzione di questo bersaglio, ma e' un'azione come suo solito "a pioggia". E' inutile dare incentivi se nelle donne italiane cosi' vecchie l'ovulazione e' striminzita e lo ****** degli italiani e' cosi' inefficiente. Un soldato della prima guerra mondiale aveva almeno 10 volte piu' ******tozoi di un italiano odierno.

Bisogna spiegare onestamente agli italiani che si e' superato il punto di non ritorno, che il problema della denatalita' non puo' essere piu' risolto con metodi tradizionali.

A meno che non si importino dall'estero decine di migliaia di giovanissime haitiane, kazake, tagike, etc. in eta' riproduttiva misura draconiana che sarebbe inconcepibile per la mentalita' della sinistra e del cattolicesimo che le vedrebbe unicamente come fattrici e non come donne consapevoli e mature.
 
Non una parola da Draghi e' giunta sull'opportunita' di coinvolgere anche gli uomini nell'affrontare il problema della denatalita' in Italia.

Ci vorrebbe innanzitutto un vasto programma di edilizia pubblica per ospitare gli uomini che a seguito delle decisioni dei giudici hanno perso la casa, hanno perso l'affidamento, hanno perso tutto nello sforzo di cercare di contribuire a risolvere il problema demografico del paese. Se un uomo ha raggiunto una brillante carriera lavorativa ed un'elevata posizione sociale non deve correre il rischio di compromettere la sua sicurezza per aver cercato di dare il suo contributo al problema demografico dell'Italia facendo dei figli.

Fare figli per un uomo e' divenuto troppo rischioso perche' in caso di separazione rischia di finire giudicato in un tribunale dove i giudici sono nella quasi totalita' delle donne.

Secondo la "teoria delle aspettative razionali", riconosciuta con il premio Nobel per l'economia, l'unica soluzione al problema del rischio di finire sotto i ponti e' la stipula dei nutial preagreements, che in Italia sono ancora oggi - purtroppo - vietati.

Se Draghi introducesse questi patti prematrimoniali darebbe un bel contributo fattivo al problema della denatalita' in Italia.

Ma non lo potra' mai fare con questa maggioranza tutt'altro che coesa.
 
Cosa si prospetta per l'immobiliare italiano in uno scenario postdiluvio da sussidi finanziati a debito pubblico?
Saro' strano io ma ho come l'impressione che tra poco ci arriveremo.

Negli USA la situazione e' molto diversa:
Home Prices Are Soaring So Fast, They Are Negating The Benefits Of Low Mortgage Rates | ZeroHedge

Io non affronterei con queste considerazioni generali gli scenari futuri.
L'Italia e' un paese dove le analisi vanno condotte in maniera disaggregata, considerando ogni distretto abitativo a se' stante.

Quando finiranno i sussidi pubblici occorrera' distinguere tra aree a forte richiesta abitativa e le altre.

Nelle aree a forte richiesta abitativa, come Milano, oppure Jesolo, ci sara' comunque la prosecuzione di un trend allineato agli standard internazionali.

Resta da capire cosa succedera' nel resto del paese.

A mio modesto avviso ci potra' essere una sorpresa per coloro che hanno usato il 110% e pensavano che la loro casa avrebbe aumentato di un valore pari al valore del contributo pubblico ricevuto.

Piu' probabilmente si avra' che:

- chi ha ricevuto 100.000 dallo stato, avra' conseguito un valore commerciale maggiore del 10-20% rispetto al precedente
- chi ha deciso di non usufruire e gattare al vento il contributo pubblico, non eseguendo i lavori avra' perso il 20-30% del valore commerciale del proprio immobile
- chi decidera' di costruire la propria casa dopo il termine degli incentivi pubblici, spendera' almeno il 30% in meno sul costo dei materiali (*)

(*) Infatti, ad oggi, gli aumenti dei prezzi a causa del 110% sono: - ferro +100% - materiali coibentanti +50% - ponteggi +50% idropitture +20%
 
Cosa si prospetta per l'immobiliare italiano in uno scenario postdiluvio da sussidi finanziati a debito pubblico?
Saro' strano io ma ho come l'impressione che tra poco ci arriveremo.

Negli USA la situazione e' molto diversa:
Home Prices Are Soaring So Fast, They Are Negating The Benefits Of Low Mortgage Rates | ZeroHedge

Qui a BO i prezzi sono folli rispetto a solo il 2017.
Casa mia da ristrutturare pagata 2K/mq esatti nel 2017.
Attorno a me adesso gli annunci a prezzi più bassi di case simili da ristrutturare sono minimo 2.8K/mq fino a 3.3K/mq. :eek:
 
Sembra che l aumento dei prezzi dei materiali edili sia verificato in tutto il mondo, causato da blocchi produttivi durante i confinamenti e grande domanda dalla Cina( consuma circa il 40% dell acciaio da cemento armato.) In Italia si aggiunge il superbonus
 
Sembra che l aumento dei prezzi dei materiali edili sia verificato in tutto il mondo, causato da blocchi produttivi durante i confinamenti e grande domanda dalla Cina( consuma circa il 40% dell acciaio da cemento armato.) In Italia si aggiunge il superbonus

L'aumento dei prezzi non e' dovuto all'aumento della domanda. E' dovuto alla "gratuita" di gran parte dei costi e principalmente dall’aumento delle materie prime di origine Cina.
 
Ultima modifica:
- chi ha ricevuto 100.000 dallo stato, avra' conseguito un valore commerciale maggiore del 10-20% rispetto al precedente
- chi ha deciso di non usufruire e gattare al vento il contributo pubblico, non eseguendo i lavori avra' perso il 20-30% del valore commerciale del proprio immobile
- chi decidera' di costruire la propria casa dopo il termine degli incentivi pubblici, spendera' almeno il 30% in meno sul costo dei materiali

Il valore commerciale di post-intervento con Superbonus dipendera' in grandissima misura dalla quantita e qualita del demoricostruito immesso sul mercato e sulla encessita di vendere delle imprese.
La maggior parte degli interventi condominiali portera a una riqualificazione catastale ed un aumento dei costi a fronte di un aumento di valore solo potenziale e che non si concretizzera se non nel momento della vendita, ma vendita a chi? E qui entriamo nel discorso che accennavi tu e cioe che le cose non saranno evidentemente uguali ovunque.

Le zone piu appetibili tuttavia sono anche quelle piu soggette a interventi speculativi di demolizione e ricostruzione o di ristrutturazione pesante da aprte di sviluppatori. E quindi direi si confermera' quanto ho detto sopra: quanto "nuovo" sara' immesso sul mercato e a quale prezzo.

Finora i valori sembrano tenere ma con un aumento dell'offerta cosa succedera'? Se succedesse che non ci fosse domanda perche magari molti hanno ristrutturato e non hanno piu interesse a spostarsi, visto l'ampio margine consentito dal bonus, gli sviluppatori comincerebbero una gara al ribasso. Hanno 100K di margine aggiuntivo su ogni unita immobiliare che possono anche azzerare prima di fare profitti "normali".

Qualora si verificasse questo scenario il vecchio non ristrutturato non varrebbe piu nulla e sarebbe un costo vivo. Il vecchio ristrutturato da persone fisiche avrebbe costi fissi maggiori e un valore maggiore solo virtuale che qualora si intendesse attualizzare si scontrerebbe con l'offerta di demo-ricostruito da imprese che potrebbe essere piu appetibile per configurazioni migliori, infrastrutture migliori, posizioni migliori. Se la domanda del nuovo fosse debole (visto che non e' prevedibile una crescita della domanda dia ffitto se non in alcune zone di Italia molto ristrette) i prezzi del "nuovo" calerebbero e di conseguenza quelli del vecchio ristrutturato.

La strategia che secondo me e' quella piu valida e' capitalizzare nel breve: comprare, demolire, ricostruire e vendere. Il tutto il piu velocemente possibile.
Altro scenario e' che almeno superbonus venga eliminato molto prima del previsto, allora forse si avrebbe ancora una chance di risparmiare al settore una depressione devastante.
 
Grazie del tuo competente intervento.
Un punto solo.
La strategia che secondo me e' quella piu valida e' capitalizzare nel breve: comprare, demolire, ricostruire e vendere. Il tutto il piu velocemente possibile.

Non e' piu' possibile per chi non e' adeguatamente strutturato come impresa ed e' probabilmente gia' tardi anche per chi e' ben strutturato.

IMHO, nemmeno pensare a tale possibilità per un privato, con una tale incertezza di durata degli incentivi.

Un'impresa che costruisce prefabbricati in bioedilizia di ottima fattura, peraltro la piu' importante come dimensione dell'intero FVG, mi informa che ha il portafoglio FULL fino al 31.12.2022. A giugno 2021, cioe' prima della famosa innovazione di luglio 2021 che ha modificato il testo unico del 1980 e demandato agli uffici tecnici degli enti locali il compito di stabilire il criterio demarcatorio tra "nuova edificazione vs. ristrutturazione" era invece posizionata ad appena 180 gg. come termini di consegna.

Quindi c'e' gia' chi oggi rischia del proprio, cioe' costruisce rischiando di rimanere a secco dei contributi statali ed assumendo fiducia per una dilazione dei tempi attuali, che a rigore non permettono la demoricostruzione di ville nuove dopo il 31.12.2021
 
Grazie del tuo competente intervento.
Un punto solo.
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Quindi c'e' gia' chi oggi rischia del proprio, cioe' costruisce rischiando di rimanere a secco dei contributi statali ed assumendo fiducia per una dilazione dei tempi attuali, che a rigore non permettono la demoricostruzione di ville nuove dopo il 31.12.2021

I tempi sono assolutamente il nodo principale (oltre ad eventuali incertezze sulla cessione/attualizzazione dei crediti)
Ma non c'e' solo il 110%...
 
Grandissimi, grazie per gli interventi! :bow::bow::bow:

... ma la possibilità che il 110% e le altre regalie rimangano, ma che poi nessuno accetti il credito o lo paghi pochissimo, è così remota?
 
Grandissimi, grazie per gli interventi! :bow::bow::bow:

... ma la possibilità che il 110% e le altre regalie rimangano, ma che poi nessuno accetti il credito o lo paghi pochissimo, è così remota?

Magari con un po' di complicazioni, magari i prezzi si abbasseranno un po', ma comunque personalmente la ritengo relativamente remota perché è comunque un asset con minimo rischio e da cui si può avere un discreto rendimento, soprattutto se si abbasseranno i prezzi.
 
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