Ordunque, parole in libertà…
da mercoledì 29 in avanti usciranno i dati preliminari dell’inflazione riferiti al mese in corso, come spesso accade i primi saranno gli Spagnoli e poi via via tutti gli altri, tedeschi, francesi e infine Italia e zona Euro. Certamente saranno dati importanti più che altro per definire meglio il rialzo che avverrà a settembre, quello di luglio è già stato dichiarato e non credo a ripensamenti, salvo incrementi a doppia cifra dopodomani.
Dopodiché mi concentrerei molto di più sui dati Americani sempre riferiti all’inflazione per scorgere se, dopo gli ultimi rialzi Monstre della FED, si intravvedono finalmente i primi segnali di rallentamento del carovita. La FED ha iniziato ben prima di noi ad alzare i tassi quindi osservare quello che sta accadendo oltreoceano potrebbe indicarci la via maestra anche nel vecchio Continente con tempi ovviamente più dilatati.
Il decennale americano ha già ripiegato con sufficiente forza dai massimi 3,45% ed ora si trova intorno ad area 3,0-3,20% graficamente si sta delineando una fase laterale leggermente ribassista dei rendimenti. Ecco che in questo contesto mi aspetto che anche per le obbligazioni Eu, Bund in primis, una fase laterale tendente però più al rialzo dei rendimenti per tutta l’estate ma senza troppi strappi. L’area del 2% o poco sopra del Bund la vedo bella tosta. E’ altrettanto difficile in questa fase trovare spunti positivi che potrebbero spingere al ribasso le quotazioni dei rendimenti, qualcosina il Petrolio potrebbe incentivare oppure eventi esogeni come la fine della guerra o una tregua.
Opinione del tutto personale e non vuole essere un incentivo a tradare alcunché.
Per i più temerari e cassettisti con orizzonti medio-lunghi forse acquistare a piccole dosi nella parte alta del rendimento o bassa delle quotazioni, potrebbe non essere del tutto sbagliato come descritto nell’articolo linkato nel primo post.