Calcolo minus/plus valenze obbligazioni in valuta

misterfox

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Non mi è chiaro come viene effettuato il calcolo delle minus/plus valenze di un'obbligazione in valuta quando si rivende ad un prezzo inferiore all'acquisto ma con un cambio più favorevole che comporta comunque una plusvalenza complessiva (anche qualora si trattasse del caso opposto).
Conta comunque il totale netto o si considera solo il prezzo del titolo ai fini del calcolo di un'eventuale minus/plus valenza?
N.B. Ovviamente nel caso si abbia solo un conto in euro (non un multi currency)...
 
si considera anche il cambio. Infatti alcuni titoli in valute esotiche hanno oscillazioni forti e il principale rischio sta' la'
 
si considera anche il cambio. Infatti alcuni titoli in valute esotiche hanno oscillazioni forti e il principale rischio sta' la'

Una bella fregatura... Conviene sempre avere un conto in valuta allora, almeno non hai problemi di oscillazione del cambio.
Poi giri la somma in euro solo quando ti conviene e senza che incida sulle minus/plus valenze legate all'investimento in obbligazioni.
Me lo spiegò bene un collega esperto di investimenti una quindicina d'anni fa convincendomi ad aprire un conto in dollari.
Infatti in quel periodo mi scadeva un bond Goodyear in usd quando il cambio euro/dollaro quotava 1,38 ragion per cui tenni il capitale parcheggiato per un po' sul conto in valuta e lo convertii in euro qualche tempo dopo al cambio di 1,06 senza alcun problema (a parte il costo di tenuta conto), guadagnandoci una bella sommetta (erano 150k di nominale). Certo, avrei potuto subito reinvestire in dollari ma non c'era nulla di interessante in quel momento e ho preferito mantenere un po' di liquidità (ben remunerata alla fine). ;)
 
Ultima modifica:
Ovviamente nel caso si abbia solo un conto in euro (non un multi currency)...

il calcolo tiene SEMPRE conto dei rapporti di cambio, indipendentemente dal fatto che ci sia stato relamente un cambio valuta
Quidni si può:
-utilizzare l'effettivo rapporto di cambio (es. operazione con effettivo cambio valuta contestuale)
-il fixing (di solito) del giorno successivo all'operazione (se è rimborso a scadenza, cambia a seconda del titolo)

il metodo è sempre lo stesso: valori fiscali di scarico - carico
 
Una bella fregatura... Conviene sempre avere un conto in valuta allora, almeno non hai problemi di oscillazione del cambio.
Poi giri la somma in euro solo quando ti conviene e senza che incida sulle minus/plus valenze legate all'investimento in obbligazioni.
Me lo spiegò bene un collega esperto di investimenti una quindicina d'anni fa convincendomi ad aprire un conto in dollari.
Infatti in quel periodo mi scadeva un bond Goodyear in usd quando il cambio euro/dollaro quotava 1,38 ragion per cui tenni il capitale parcheggiato per un po' sul conto in valuta e lo convertii in euro qualche tempo dopo al cambio di 1,06 senza alcun problema (a parte il costo di tenuta conto), guadagnandoci una bella sommetta (erano 150k di nominale). Certo, avrei potuto subito reinvestire in dollari ma non c'era nulla di interessante in quel momento e ho preferito mantenere un po' di liquidità (ben remunerata alla fine). ;)

Non cambia nulla con conto in valuta, in quanto i calcoli sono fatti, in euro, alla vendita

Diverso se hai un conto all'estero
 
Non cambia nulla con conto in valuta, in quanto i calcoli sono fatti, in euro, alla vendita...
Attenzione, nel caso di zerocoupon in valuta estera, o nel caso in cui esista comunque una componente di disaggio d'emissione, mi risulta che gl'intermediari usino conteggiare fiscalmente il cambio di valuta solo sul controvalore della parte capitale ma non sul rateo disaggio.
 
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