smettere di lavorare, posso?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

rothangpass

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Apro un nuovo 3d perchè per i puristi non si tratta esattamente di vivere di rendita, nè so se l'argomento sia stato già trattato nel forum, immagino di sì. Whatever... Sia io che mia moglie stiamo considerando l'idea di smettere di lavorare e coprire gli anni che ci mancano alla pensione con contributi volontari per non perdere il montante accumulato nell'INPS. Io ho 58 anni con 36 di contributi e pensavo di smettere a 62, lei 53 con 27 più 5 di riscatto di laurea in corso e vorrebbe smettere fra un anno. Abbiamo un capitale liquido di 200k e gli introiti di una casa in affitto, più entrambi una posizione nel fondo di categoria di più di 100k ciascuno. Insomma credo che potremmo gestire senza troppa difficoltà gli anni senza reddito e pagare anche una quota dei contributi, magari il minimo. Ora per organizzare tutto ciò mi sembra evidente che sia importante essere seguiti da un professionista esperto di materia pensionistica, anche per vedere come porsi nei confronti dei nostri datori di lavoro. Qualcuno ha esperienza di un percorso di questo tipo e/o consigli da darmi? Ad esempio riguardo ai contributi volontari, o agli anni che conviene raggiungere prima di chiedere la pensione: meglio arrivare a 67 o ai 43 dell'anzianità? E soprattutto, a chi posso rivolgermi per un parere professionale?
 
Apro un nuovo 3d perchè per i puristi non si tratta esattamente di vivere di rendita, nè so se l'argomento sia stato già trattato nel forum, immagino di sì. Whatever... Sia io che mia moglie stiamo considerando l'idea di smettere di lavorare e coprire gli anni che ci mancano alla pensione con contributi volontari per non perdere il montante accumulato nell'INPS. Io ho 58 anni con 36 di contributi e pensavo di smettere a 62, lei 53 con 27 più 5 di riscatto di laurea in corso e vorrebbe smettere fra un anno. Abbiamo un capitale liquido di 200k e gli introiti di una casa in affitto, più entrambi una posizione nel fondo di categoria di più di 100k ciascuno. Insomma credo che potremmo gestire senza troppa difficoltà gli anni senza reddito e pagare anche una quota dei contributi, magari il minimo. Ora per organizzare tutto ciò mi sembra evidente che sia importante essere seguiti da un professionista esperto di materia pensionistica, anche per vedere come porsi nei confronti dei nostri datori di lavoro. Qualcuno ha esperienza di un percorso di questo tipo e/o consigli da darmi? Ad esempio riguardo ai contributi volontari, o agli anni che conviene raggiungere prima di chiedere la pensione: meglio arrivare a 67 o ai 43 dell'anzianità? E soprattutto, a chi posso rivolgermi per un parere professionale?

Purtroppo non ho le risposte che cerchi, ma ho una domanda da farti, cosa intendi per "non perdere il montante accumulato nell'INPS"?
Da quello che ho capito, ma forse mi sbaglio, il montante accumulato è freezato, non decresce anche se si cessa la contribuzione ...
Altra cosa è, invece, versare contributi volontari, utile per avvicinare la data di pensionamento.

PS: sono in una situazione non molto dissimile dalla tua, quindi il topic è molto interessante anche per me OK!
 
Apro un nuovo 3d perchè per i puristi non si tratta esattamente di vivere di rendita, nè so se l'argomento sia stato già trattato nel forum, immagino di sì. Whatever... Sia io che mia moglie stiamo considerando l'idea di smettere di lavorare e coprire gli anni che ci mancano alla pensione con contributi volontari per non perdere il montante accumulato nell'INPS. Io ho 58 anni con 36 di contributi e pensavo di smettere a 62, lei 53 con 27 più 5 di riscatto di laurea in corso e vorrebbe smettere fra un anno. Abbiamo un capitale liquido di 200k e gli introiti di una casa in affitto, più entrambi una posizione nel fondo di categoria di più di 100k ciascuno. Insomma credo che potremmo gestire senza troppa difficoltà gli anni senza reddito e pagare anche una quota dei contributi, magari il minimo. Ora per organizzare tutto ciò mi sembra evidente che sia importante essere seguiti da un professionista esperto di materia pensionistica, anche per vedere come porsi nei confronti dei nostri datori di lavoro. Qualcuno ha esperienza di un percorso di questo tipo e/o consigli da darmi? Ad esempio riguardo ai contributi volontari, o agli anni che conviene raggiungere prima di chiedere la pensione: meglio arrivare a 67 o ai 43 dell'anzianità? E soprattutto, a chi posso rivolgermi per un parere professionale?

Dipende naturalmente tutto dallo stile di vita a cui una persona è abituata. A mio parere non hai sufficiente copertura per potervelo permettere fatto salvo la possibilità di vendere entrambe le case. Il contributo per arrivare alla pensione non è una cosa da poco informati bene ma qualche anno di contributi volontari costa una bella cifra ed in più siamo in Italia in caso di slittamento dell'età pensionabile siete in mezzo ad una strada senza, temo, grandi possibilità di re-inserimento nel mondo del lavoro. Tieni anche conto che la pensione anticipata è decurtata. Prenota un appuntamento all'inps e metti dei numeri su un foglio. Piuttosto dovreste cercare di investire i 200k liquidi in qualcosa che può darvi una rendita.
 
Purtroppo non ho le risposte che cerchi, ma ho una domanda da farti, cosa intendi per "non perdere il montante accumulato nell'INPS"?
Da quello che ho capito, ma forse mi sbaglio, il montante accumulato è freezato, non decresce anche se si cessa la contribuzione ...
Altra cosa è, invece, versare contributi volontari, utile per avvicinare la data di pensionamento.

PS: sono in una situazione non molto dissimile dalla tua, quindi il topic è molto interessante anche per me OK!

Mi sono espresso male, ovviamente il montante non lo perderei ma dovrei aspettare fino ai 67 e con una pensione fortemente decurtata. Potrei andare avanti a pagare i contributi fino almeno ad arrivare ai 43 che ci vogliono per la pensione di anzianità, francamente non so quale strada convenga ed è appunto una delle cose da chiarire
 
La risposta, per le informazioni che hai riportato , è che non avete risorse economiche sufficienti per smettere di lavorare, pena una vita di sacrifici per arrivare al momento della pensione (e se modificano ancora i termini attuali ? )
 
Dipende naturalmente tutto dallo stile di vita a cui una persona è abituata. A mio parere non hai sufficiente copertura per potervelo permettere fatto salvo la possibilità di vendere entrambe le case. Il contributo per arrivare alla pensione non è una cosa da poco informati bene ma qualche anno di contributi volontari costa una bella cifra ed in più siamo in Italia in caso di slittamento dell'età pensionabile siete in mezzo ad una strada senza, temo, grandi possibilità di re-inserimento nel mondo del lavoro. Tieni anche conto che la pensione anticipata è decurtata. Prenota un appuntamento all'inps e metti dei numeri su un foglio. Piuttosto dovreste cercare di investire i 200k liquidi in qualcosa che può darvi una rendita.

A quanto ne so i contributi dovrebbero essere il 33% dello stipendio ma credo si possa anche pagare solo un minimo, ovviamente con conseguenze sull'importo della pensione futura; i 200k liquidi non sono ovviamente sul cc ma intendevo facilmente liquidabili. Quanto dici su possibili slittamenti dell'età pensionabile è vero, ma credo che con l'età non possano andare troppo in là oltre i 67, sceglieranno piuttosto di picchiare duro sui coefficienti di trasformazione. Ma quello mi colpirebbe anche se continuassi a lavorare
 
Non ho capito però due cose, quanto prendete di affitto netto e quanto spendete abitualmente............ Facciamo concorrenza all altro 3d eh.... :D
 
La risposta, per le informazioni che hai riportato , è che non avete risorse economiche sufficienti per smettere di lavorare, pena una vita di sacrifici per arrivare al momento della pensione (e se modificano ancora i termini attuali ? )

Beh se mia moglie smettesse l'anno prossimo le mancherebbero 4 anni per opzione donna e sei io smettessi a 62 me ne mancherebbero 3 per l'anzianità o 5 per la vecchiaia, non sarebbe "una vita di sacrifici" ma al massimo un totale di 9 anni in due. Certo a bocce ferme, a big if... e naturalmente teniamo in conto una rimodulazione degli stili di vita e di consumo. Ma se fai una scelta di questo tipo ovviamente metti il tuo tempo in cima alla scala del valore
 
A quanto ne so i contributi dovrebbero essere il 33% dello stipendio ma credo si possa anche pagare solo un minimo, ovviamente con conseguenze sull'importo della pensione futura; i 200k liquidi non sono ovviamente sul cc ma intendevo facilmente liquidabili. Quanto dici su possibili slittamenti dell'età pensionabile è vero, ma credo che con l'età non possano andare troppo in là oltre i 67, sceglieranno piuttosto di picchiare duro sui coefficienti di trasformazione. Ma quello mi colpirebbe anche se continuassi a lavorare

Tutto giusto, ti giro un link che potrebbe esserti utile: Pensione: perche e di quanto e piu bassa dello stipendio A mio avviso è l'investimento più rischioso che possiate fare, però veramente ci sono tantissime variabili in gioco che riguardano la tua sfera familiare, tra cui dover pensare a qualcuno oppure no (esempio figli), tenere o meno un certo tenore di vita, la possibilità di vedere eroso il proprio capitale e direi non ultimo una proiezione sulle aspettative di vita. C'è chi si gode la pensione in Portogallo o in Albania, insomma ci sono troppe variabili "sensibili" che possono influenzare una scelta del genere, nella mia vita mio nonno ha avuto bisogno di essere ricoverato per diverso tempo in una casa di cura privata e questo ha pesato non poco sulla economia. A mio avviso siete un po' troppo al limite ma potrei sbagliarmi di grosso perchè tendo a rapportare la tua vita alla mia ;)
 
Non ho capito però due cose, quanto prendete di affitto netto e quanto spendete abitualmente............ Facciamo concorrenza all altro 3d eh.... :D

L'affitto rende netto 600 al mese, una goccia nel mare d'accordo ma è un'entrata fissa e sicura, un'inquilina che è dentro da anni e paga con la regolarità dell'agenzia delle entrate... spendiamo circa 3k al mese e prendiamo 4,5k tra i due stipendi. Boh io ho messo giù un excel facendo due conti e mi sembra fattibile. Senza contare che spero più tardi possibile qualcosa erediteremo dai genitori. Ok quest'ultima è un'informazione che andava data subito immagino ;)
 
Tutto giusto, ti giro un link che potrebbe esserti utile: Pensione: perche e di quanto e piu bassa dello stipendio A mio avviso è l'investimento più rischioso che possiate fare, però veramente ci sono tantissime variabili in gioco che riguardano la tua sfera familiare, tra cui dover pensare a qualcuno oppure no (esempio figli), tenere o meno un certo tenore di vita, la possibilità di vedere eroso il proprio capitale e direi non ultimo una proiezione sulle aspettative di vita. C'è chi si gode la pensione in Portogallo o in Albania, insomma ci sono troppe variabili "sensibili" che possono influenzare una scelta del genere, nella mia vita mio nonno ha avuto bisogno di essere ricoverato per diverso tempo in una casa di cura privata e questo ha pesato non poco sulla economia. A mio avviso siete un po' troppo al limite ma potrei sbagliarmi di grosso perchè tendo a rapportare la tua vita alla mia ;)

Tutto vero, diciamo che si tratterebbe di costruire un ponte tra lavoro e pensione: a 40 anni è il ponte sullo stretto, sulla soglia dei 60 le dimensioni di riducono di parecchio. Come in tutte le cose bisogna avere le idee molto chiare ed è quello che mi propongo di fare, per questo dovrei consultarmi con qualcuno esperto in materia pensionistica. Per un primissimo approccio pensavo di andare a un CAF, non sono dei fulmini di guerra ma sicuramente ne sanno più di me. Non ho fretta...
 
Beh se mia moglie smettesse l'anno prossimo le mancherebbero 4 anni per opzione donna e sei io smettessi a 62 me ne mancherebbero 3 per l'anzianità o 5 per la vecchiaia, non sarebbe "una vita di sacrifici" ma al massimo un totale di 9 anni in due. Certo a bocce ferme, a big if... e naturalmente teniamo in conto una rimodulazione degli stili di vita e di consumo. Ma se fai una scelta di questo tipo ovviamente metti il tuo tempo in cima alla scala del valore

Concordo di mettere il tuo tempo in cima alla scala del valore, ma non mi fiderei dei termini attuali per le pensioni

Con il maxi indebitamento da qualche parte saranno costretti a tagliare e visto che sulla sanità ora non è possibile ... dove andranno ?
 
Visti gli stipendi per 9 anni di contributi sono circa 150.000 euro di contributi da. Versare…che io sappia non c’è minimo solo il 33 per cento..lo so perché ci sto pensando pure io..ne ho 59 anni e a fine anno sono 40 di contributi..opzione donna e parecchio penalizzante..
 
Visti gli stipendi per 9 anni di contributi sono circa 150.000 euro di contributi da. Versare…che io sappia non c’è minimo solo il 33 per cento..lo so perché ci sto pensando pure io..ne ho 59 anni e a fine anno sono 40 di contributi..opzione donna e parecchio penalizzante..

Opzione donna è un massacro ma mia moglie non ne può davvero più per la situazione che si è creata nel suo ambiente di lavoro
 
Infatti è necessario portare al minimo l obbligo contributivo per tre anni altrimenti è un massacro.....Io l ho fatto con una p.iva forfettario poi si sceglie,dopo 3 anni, se tenere p.i o pagare i volontari
 
Apro un nuovo 3d perchè per i puristi non si tratta esattamente di vivere di rendita, nè so se l'argomento sia stato già trattato nel forum, immagino di sì. Whatever... Sia io che mia moglie stiamo considerando l'idea di smettere di lavorare e coprire gli anni che ci mancano alla pensione con contributi volontari per non perdere il montante accumulato nell'INPS. Io ho 58 anni con 36 di contributi e pensavo di smettere a 62, lei 53 con 27 più 5 di riscatto di laurea in corso e vorrebbe smettere fra un anno. Abbiamo un capitale liquido di 200k e gli introiti di una casa in affitto, più entrambi una posizione nel fondo di categoria di più di 100k ciascuno. Insomma credo che potremmo gestire senza troppa difficoltà gli anni senza reddito e pagare anche una quota dei contributi, magari il minimo. Ora per organizzare tutto ciò mi sembra evidente che sia importante essere seguiti da un professionista esperto di materia pensionistica, anche per vedere come porsi nei confronti dei nostri datori di lavoro. Qualcuno ha esperienza di un percorso di questo tipo e/o consigli da darmi? Ad esempio riguardo ai contributi volontari, o agli anni che conviene raggiungere prima di chiedere la pensione: meglio arrivare a 67 o ai 43 dell'anzianità? E soprattutto, a chi posso rivolgermi per un parere professionale?

C'è un detto che dice: chi lavora mangia, chi non lavora mangia e dorme...questo per dirti che in Italia anche a non avere nulla non muore di fame nessuno. i contributi che avete già versato sono tanti e questi non ve li toglie nessuno con 200k e l'affitto è più che sufficiente per arrivare a riscuotere le rispettive pensioni più dovreste considerare (anche se non menzionato) il tfr e un eventuale buona uscita. Comunque ci sono anche le vie di mezzo come un part time (guadagni meno ma lavori meno) che comunque vi darebbe la possibilità di continuare a versare i contributi. Se potessi mi licenzierei subito ma non posso, soprattutto quando disprezzi il lavoro che fai diventa ogni giorno una agonia. I soldi sono importanti ma il tempo non te lo rende nessuno è la tua vita in gioco..
 
Si pensa sempre che i soldi non bastano mai ma in realtà è il tempo per fare ciò che ci piacerebbe fare che manca, purtroppo quando avremo la libertà di fare quello che vogliamo con l'arrivo della pensione saremo vecchi, stanchi e demotivati e se abbiamo fatto lavori usuranti anche peggio di salute in pratica avremo buttato via la nostra vita..
 
Si pensa sempre che i soldi non bastano mai ma in realtà è il tempo per fare ciò che ci piacerebbe fare che manca, purtroppo quando avremo la libertà di fare quello che vogliamo con l'arrivo della pensione saremo vecchi, stanchi e demotivati e se abbiamo fatto lavori usuranti anche peggio di salute in pratica avremo buttato via la nostra vita..

C'è una grande quantità di verità in quello che dici...
 
purtroppo quando avremo la libertà di fare quello che vogliamo con l'arrivo della pensione saremo vecchi, stanchi e demotivati e se abbiamo fatto lavori usuranti anche peggio di salute in pratica avremo buttato via la nostra vita..

Ecco perchè il mio progetto più grande è smettere di lavorare verso i 50 anni (da single e con un patrimonio che lo consente ovviamente)... "comprando" la cosa più preziosa, il tempo... quei 15-20 anni rimanenti (teorici, salvo imprevisti) in cui sperare di essere ancora in buona salute fisico-mentale per godersi finalmente la libertà dal lavoro e la vita come si desidera.
 
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