alfa71
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A dicembre 2014 mia madre anziana è venuta a mancare dopo una lunga malattia.
Lei e mio padre avevano un c/c cointestato, al quale io sono subentrato al posto di mia madre come erede per una quota pari al 25% (che mi spettava per legge).
La banca ci ha subito detto che per effetto di questa successione avrebbero dovuto chiudere il vecchio c/c (quello cointestato tra mio padre e la mia defunta madre) ed aprirne uno nuovo (cointestato tra mio padre e me).
Ecco che arriva la sorpresa ed ecco che lo stato italiano, pur di racimolare soldi, non si ferma nemmeno di fronte alla morte :
il vecchio c/c cointestato alla mia defunta madre e mio padre aveva un portafoglio titoli interamente investito in BTP per un valore nominale di 1,3 milioni di euro circa. Trattandosi di titoli acquistati diversi anni fa, il valore di mercato di quei BTP nel frattempo è notevolmente aumentato e oggi arriva quasi a 2 milioni di euro.
Ebbene...lo stato italiano considera il trasferimento del portafoglio titoli dal vecchio c/c al nuovo c/c come una vendita...e quindi applica il capital gain sulla plusvalenza....plusvalenza che è altissima vista l'ottima performance dei BTP di questi tempi.
Morale della favola : io e mio padre abbiamo dovuto pagare capital-gain complessivo per 28 mila euro (due tranche da 14 mila euro circa) poichè la cosa assurda è che (a quanto pare) hanno fatto pagare pure mio padre....cioè....per lo stato mio padre ha venduto i BTP a se stesso nel passaggio dal vecchio al nuovo c/c...quindi paga il capital-gain pure lui oltre ovviamente a me.
Fortuna vuole che avevamo la liquidità sufficiente per pagare la somma richiesta, che ci è stata prontamente prelevata dal c/c dall'oggi al domani senza tanti convenevoli.
Secondo voi una cosa del genere è possibile ?
Potrebbe esserci qualche errore da contestare ?
P.S la cosa divertente è che, sempre nello stesso portafoglio, sono spiaggiate ormai da parecchi anni delle obbligazioni Cirio divenute ormai carta straccia per le note vicende. Quelle obbligazioni hanno generato una minusvalenza...quindi è lo stato che dovrebbe i soldi a noi...ma non ce li dà.....perchè per darceli siamo obbligati a fare una vendita e quindi solo in tal caso lo stato compensa.
Lei e mio padre avevano un c/c cointestato, al quale io sono subentrato al posto di mia madre come erede per una quota pari al 25% (che mi spettava per legge).
La banca ci ha subito detto che per effetto di questa successione avrebbero dovuto chiudere il vecchio c/c (quello cointestato tra mio padre e la mia defunta madre) ed aprirne uno nuovo (cointestato tra mio padre e me).
Ecco che arriva la sorpresa ed ecco che lo stato italiano, pur di racimolare soldi, non si ferma nemmeno di fronte alla morte :
il vecchio c/c cointestato alla mia defunta madre e mio padre aveva un portafoglio titoli interamente investito in BTP per un valore nominale di 1,3 milioni di euro circa. Trattandosi di titoli acquistati diversi anni fa, il valore di mercato di quei BTP nel frattempo è notevolmente aumentato e oggi arriva quasi a 2 milioni di euro.
Ebbene...lo stato italiano considera il trasferimento del portafoglio titoli dal vecchio c/c al nuovo c/c come una vendita...e quindi applica il capital gain sulla plusvalenza....plusvalenza che è altissima vista l'ottima performance dei BTP di questi tempi.
Morale della favola : io e mio padre abbiamo dovuto pagare capital-gain complessivo per 28 mila euro (due tranche da 14 mila euro circa) poichè la cosa assurda è che (a quanto pare) hanno fatto pagare pure mio padre....cioè....per lo stato mio padre ha venduto i BTP a se stesso nel passaggio dal vecchio al nuovo c/c...quindi paga il capital-gain pure lui oltre ovviamente a me.
Fortuna vuole che avevamo la liquidità sufficiente per pagare la somma richiesta, che ci è stata prontamente prelevata dal c/c dall'oggi al domani senza tanti convenevoli.
Secondo voi una cosa del genere è possibile ?
Potrebbe esserci qualche errore da contestare ?
P.S la cosa divertente è che, sempre nello stesso portafoglio, sono spiaggiate ormai da parecchi anni delle obbligazioni Cirio divenute ormai carta straccia per le note vicende. Quelle obbligazioni hanno generato una minusvalenza...quindi è lo stato che dovrebbe i soldi a noi...ma non ce li dà.....perchè per darceli siamo obbligati a fare una vendita e quindi solo in tal caso lo stato compensa.