Help ! Proposta di acquisto condizionata al mutuo...

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Gian Piero Motti fan
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...e "mandato irrevocabile d'incasso".

Della serie : gli A.I. dovrebbero dare copie dei moduli almeno una settimana prima di convocare i clienti per mettere firme, perchè quando poi li si legge dopo a casa ci si rende conto che occorre essere degli avvocati

Salve a tutti, espongo una questione tecnica ma in realtà abbastanza ricorrente, di quelle che ai classici occhi del profano potrebbero configurarsi come piccole tempeste in un bicchier d’acqua ma che poi magari, spulciando qua e là, appaiono di contro molto meno univoche (anzi) di come potrebbero sembrare e quindi fonte di apprensione. Chiedo inoltre scusa se magari è stata già affrontata in questa sezione in altra sede, essendo la prima volta che ci capito e non avendo avuto modo di osservarla a fondo: in tal caso sarei anzi grato di essere eventualmente indirizzato ad altri thread chiarificatori già esistenti.
La questione di fondo riguarda essenzialmente il modo in cui il venditore di un immobile può essere tecnicamente e concretamente certo di avere tutto il denaro pattuito nella compravendita al momento in cui questa si perfeziona col rogito, e dunque prima di cedere il possesso giuridico con la consegna delle chiavi. In particolare, quando il pagamento da parte dell’acquirente avviene almeno in parte tramite mutuo.

Riassumo brevemente la situazione. E’ stata già presentata una proposta irrevocabile d’acquisto, al prezzo di vendita, con deposito cauzionale di una caparra presso l’A.I. La proposta è stata già controfirmata da 2 dei 3 proprietari (io e mia madre), ma non da mio fratello, questo comunque solo per motivi fortuiti. Questo comunque rende ancora “inattiva” la proposta (che – da quanto ho letto – può essere firmata anche da uno solo di eventuali acquirenti plurimi ma, nel caso dei venditori, deve esserlo da parte di tutti); altresì, come da quanto esplicitamente previsto nella proposta stessa, questa non diventa comunque caparra confirmatoria finchè l’A.I. non versa l’assegno in deposito al venditore, cosa questa che dovrebbe avvenire entro 15 gg. dall’accettazione.
La struttura e le tempistiche dei pagamenti previste nella proposta (che, si badi, è un prestampato), prevedono un successivo acconto in concomitanza del compromesso (fissato tra un mese), e poi i saldi finali in occasione del rogito (fissato dopo altri 5 mesi). Preciso, di passaggio, che nel modello non viene usata l’espressione “compromesso”, bensì “scrittura integrativa da stipularsi presso la sede dell’Agenzia Immobiliare entro e non oltre la data di…” : presumo – ma chiedo conforto in questo – che si tratti di una circonlocuzione formale per definire quello chiamato in gergo, per brevità, “compromesso”.
Ora, l’ oggetto della questione sta proprio nelle modalità di pagamento dei saldi finali, previsto praticamente davanti al notaio in occasione del rogito, il che implica – presumo – che pagamento e compravendita siano due eventi intrecciati e interdipendenti. Una parte è prevista tramite ulteriori contanti in assegni circolari (così come la caparra e l’acconto al compromesso), mentre la maggior parte dell’intero importo nel modo così descritto dal modello prestampato : “tramite l’intervento di un Istituto mutuante scelto dal Proponente, assumendosi tutte le responsabilità al riguardo. Il netto ricavo del finanziamento sarà corrisposto al venditore direttamente dall’Istituto mutuante tramite rilascio di un mandato irrevocabile d’incasso, contestualmente all’atto di compravendita, da stipularsi congiuntamente all’atto di mutuo. Il Venditore si impegna ad intervenire nell’eventuale contratto condizionato di mutuo, quale terzo datore d’ipoteca, senza con ciò assumere alcuna obbligazione personale nei confronti dell’Istituto mutuante”.
Ora, vorrei capire : tanto per cominciare questa in questa proposta (così prestampata) NON si dichiara affatto se il contratto vada considerato valido indipendentemente dall’ottenimento del mutuo, oppure se sia condizionato a questo (come clausola sospensiva espressamente prevista dall’art. 1353 c.c. in relazione ad eventi futuri incerti) : si limita – secondo quello che ho capito io, ma appunto il dubbio è di aver capito bene – a prevedere la possibilità che il contratto avvenga in una delle due forme (ossia con o senza la clausola sospensiva) allorchè parla di “eventuale contratto condizionato”. Ma allora la specificazione di questa cosa – se cioè il contratto sia condizionato o meno – quando dovrebbe avvenire ? Al momento del compromesso, forse proprio per questo definito formalmente “scrittura integrativa” (dove quindi non c’è più nulla di prestampato ma si scrivono liberamente la condizioni concordate ?).
D’altro canto, posso presumere sia così anche per il motivo logico che il compratore non possa avviare la richiesta di mutuo senza avere in mano – da poter mostrare alla banca – proprio una proposta irrevocabile accettata, in cui siano appunto definiti l’immobile da periziare, il prezzo, e il suo impegno ad acquistarlo. E quindi se non può neppure presentare la richiesta, non può di conseguenza neppure condizionare il contratto al suo ottenimento. In sostanza – domando – l’accettazione della proposta è indispensabile per poter consentire all’acquirente di accedere alla richiesta del mutuo? Oppure è possibile inserire già nella proposta stessa (senza cioè attendere il compromesso) che il contratto sia condizionato?
Questo è già un primo dubbio, perché la questione che non riesco a decifrare è se l’accettazione della proposta tuteli in egual misura venditore e compratore oppure uno solo (in questo caso il compratore) a scapito dell’altro. Questo soprattutto in relazione all’altro punto oscuro (oscuro ovviamente per un profano), ossia in cosa consista concretamente il “mandato irrevocabile d’incasso”. Ad esempio, ho già verificato che è cosa diversa dalla “cessione del credito”, perché questa sposta materialmente i soldi da un conto all’altro, mentre il mandato dà, o darebbe, (chiedo lumi) semplicemente il diritto a “rivendicare” la somma nei confronti della banca, la quale poi però in concreto potrebbe traccheggiare quanto vuole, se non peggio: in poche parole, sarebbe poco più di un pezzo di carta. E considerando che questo arriverebbe nella fase di firma davanti al notaio, il dubbio finale diventa questo: si rischia il paradosso di trovarsi un acquirente giuridicamente proprietario della casa SENZA che abbia ancora versato materialmente al venditore (lui o la banca per lui) oltre la metà della somma ?
Il bello è che la questione non si dipana nemmeno leggendo i più disparati siti e forum (appena avrò tempo cercherò di integrare i vari link). Intanto non si capisce neppure se il contratto condizionato sia una cosa a tutela del compratore o del venditore: in molte parti si sostiene che convenga proprio al compratore, proprio per evitare che il venditore gli contesti l’inadempimento contrattuale e possa chiedergli danni o trattenere a questo titolo le caparre già versate (vista così, il coltello dalla parte del manico ce l’avrebbe il venditore, che ha già ricevuto caparre e RIMANE proprietario dell’immobile). Ma in altri articoli invece si crea allarmismo per i venditori, esposti alla “sorpresa” di veder negato dalla banca il mutuo come se fosse un problema e una grana tutta loro.
Inoltre, giusto per capire come la questione sia più complessa di quanto sembri, potrebbe persino accadere che il compratore “sfrutti” il contratto condizionato per avere un paravento con cui ripararsi in caso di ripensamento : se magari vede un’altra casa e non vuole più comprare quella per la quale si è già irrevocabilmente impegnato senza perdere le caparre, potrebbe cercare apposta di NON ottenere il mutuo dalla banca (ad esempio evitando di fare tutto ciò a cui sarebbe tenuto : presentazione di documenti, perizie, ecc.) in modo da poter invocare la clausola sospensiva. In caso di tali comportamenti volutamente negligenti e cincischianti la legge prevede che la clausola sospensiva decada, però per questo occorre comunque costringere l’acquirente a produrre tutti gli atti e i documenti necessari a comprovare la sua diligenza (ossia a dimostrare che l’eventuale negazione del mutuo sia dipeso soltanto da valutazioni economiche fatte dalla banca e non da sua colpa).
Infine, nel caso specifico, ci si mette pure il modo contorto in cui è scritto proprio quel paragrafo (e i contorsionismi lessicali non lasciano mai tranquilli), che magari per un avvocato sono trasparenti come l’acqua – di qui la tempesta nel bicchiere di cui parlavo – ma per un profano non lo sono affatto. Mi stupisce e sconcerta semmai vedere prestampati del genere, considerando pure che si tratta di una delle maggiori agenzie nazionali (che opera in franchising) e che l'A.I. ha espressamente detto trattarsi della prassi "se non credete a me, chiedetelo a un notaio, a un avvocato, a qualsiasi vostro conoscente, a chiunque" (e infatti per questo lo sto prendendo in parola :cool: ).
Detta in parole povere: un conto è ricever davanti al notaio assegni circolari, altro questi fantomatici “mandati irrevocabili d’incasso”, con cui si crea una triangolazione perversa rispetto alla banca. Anche perché i mesi intercorrenti tra il compromesso e il rogito dovrebbero fino a prova contraria servire proprio a esperire tutte le istruttorie e le verifiche necessarie all’erogazione del mutuo : sicchè, per quale motivo si dovrebbe arrivare davanti al notaio per prendere le chiavi senza avere ancora i soldi già in mano ?

In attesa di allegare come detto in un secondo momento qualche link, è gradita (essendo ovviamente scopo del post) ogni sorta di chiarimento.
Grazie.
 

Ma infatti mi riferivo alla "situazione" : e quella effettivamente è semplice.
Il papiro nasce dal groviglio dei dubbi, ed è lungo anche per scrivere il più possibile tutto in una volta evitando quelle classiche catene infinite di post successivi fatti di ulteriori domande, risposte, chiarimenti, divagazioni, ecc.

Che alla fine sembrano una piacevole chiacchierata a botta e risposta a più voci incrociate, ma se si fa la somma risultano più lunghe di un post unico.
 
In genere si scrive brevemente che la proposta è condizionata all'ottenimento del mutuo.
Questa cosa è tutta a vantaggio dell'acquirente. Il venditore vorrebbe fare il compromesso e sapere che, o si fa il rogito, o si tiene la caparra. Se c'è quella sospensiva per il mutuo, il venditore può trovarsi da un giorno all'altro senza vendita e senza caparra. Magari non ha potuto nemmeno vendere la casa ad altri perchè aveva già fatto il compromesso con te.

Quando andrete dal notaio e firmerete, la casa sarà tua.
Il venditore avrà ricevuto i vari anticipi e gli assegni che gli darai al rogito e sa che dovrà ricevere anche un bonifico dalla tua banca che ti ha concesso il mutuo.
Questo bonifico non è immediato. Da quello che so, arriva dopo una decina di giorni.
Però quando esci dal notaio la casa è tua anche se il venditore non ha ancora ricevuto tutti i soldi.



PS: Compromesso = contratto preliminare di vendita
 
In genere si scrive brevemente che la proposta è condizionata all'ottenimento del mutuo.
Questa cosa è tutta a vantaggio dell'acquirente. Il venditore vorrebbe fare il compromesso e sapere che, o si fa il rogito, o si tiene la caparra. Se c'è quella sospensiva per il mutuo, il venditore può trovarsi da un giorno all'altro senza vendita e senza caparra. Magari non ha potuto nemmeno vendere la casa ad altri perchè aveva già fatto il compromesso con te.

Quando andrete dal notaio e firmerete, la casa sarà tua.
Il venditore avrà ricevuto i vari anticipi e gli assegni che gli darai al rogito e sa che dovrà ricevere anche un bonifico dalla tua banca che ti ha concesso il mutuo.
Questo bonifico non è immediato. Da quello che so, arriva dopo una decina di giorni.
Però quando esci dal notaio la casa è tua anche se il venditore non ha ancora ricevuto tutti i soldi.



PS: Compromesso = contratto preliminare di vendita

Grazie :)
Unica cosa (che pensavo si fosse capita), è che il venditore sono IO :D, o meglio mia madre in solido con me e mio fratello, e il suo dubbio -ma oggettivamente giustificato perché lo stai appena confermando tu - è il paradosso di ritrovarsi dal notaio a consegnare la casa a tutti gli effetti giuridici SENZA aver ancora materialmente incassato tutti i soldi, ritrovandosi poi a combattere con la banca su quel "mandato irrevocabile all'incasso" mentre l'acquirente se ne lava fuori dai giochi godendosi la casa.
Allora ha ragione a porsi il problema, non è una paranoia come credevo.
Come può un compratore acquisire il possesso e la disponibilità di un bene mentre il venditore non ha ancora incassato i soldi e non dispone di uno strumento che lo garantisca a riguardo ? Cioè il rischio della mancata erogazione del mutuo si riversa sul venditore anziché dall'acquirente, e non solo in termini di mancata vendita ma addirittura di perdita di possesso?!? Quella ulteriore "decina di giorni" a cosa serve dopo che sono già intercorsi (apposta) mesi tra compromesso e rogito appunto per consentire tutte le possibili istruttorie e verifiche ? Allora perché non spostare il rogito in avanti ma presentandosi con gli assegni in mano ? E se la banca non salda - visto che il mandato all'incasso di fatto equivale solo a un impegno, a una promessa - cosa si fa ? Ma scherziamo ?!? :eek::mad:

Se tutti fossero onesti il problema neppure si porrebbe, ma sappiamo tutti che al giorno d'oggi gli inganni, le truffe, le rogne e le odissee si annidano sempre nei dettagli, proprio per passare inosservate.
 
Ultima modifica:
Nel caso di una surroga, la nuova banca esegue un bonifico urgente verso la precedente banca. Per gli acquisti tra privati, non procede in questo modo. Se viene fissata la data per il rogito, la banca avrà già fatto le sue verifiche ed erogherà il mutuo. Non è che dopo l'atto fa una nuova delibera e ci può ripensare. Credo che si tratti solo di tempi tecnici per poter eseguire il bonifico in tuo favore.

Sapevo anche un'altra procedura: si fissa la data del rogito e la banca invia l'assegno circolare al notaio. Si fa il rogito ed il notaio ti consegna l'assegno.
Non so se questo è un metodo che si usava prima e ora non più o se è un'alternativa che esiste ancora.

Ho fatto una ricerca al volo su google:

|| Notaio.org - Portale Notarile | Contratto di mutuo -

L’erogazione del mutuo
La banca può erogare la somma al momento del rogito oppure dopo che il notaio avrà fornito la documentazione relativa all’iscrizione dell’ipoteca.
Nel primo caso non nasceranno complicazioni perché sono già disponibili gli assegni circolari per pagare la parte venditrice.
Nel secondo caso possono sorgere problemi ove le parti non abbiano preventivamente e chiaramente pattuito che l’erogazione dei soldi per pagare il prezzo alla parte venditrice avverrà solamente al momento dell’erogazione del mutuo, ovvero quindici/venti giorni dopo la stipula (la legge richiede che il notaio aspetti 11 giorni dalla data di iscrizione dell’ipoteca prima di poter fare gli accertamenti sull’iscrizione dell’ipoteca e sull’inesistenza di fallimenti).
In questo caso le parti firmano un ordine di bonifico irrevocabile: ciò significa che i soldi non sono nella disponibilità del mutuatario, bensì vengono gestiti dalla banca e dal notaio congiuntamente nell’interesse del venditore e del compratore per cui, se non sorgono problemi relativi all’ipoteca o a fallimenti in atto, la somma sarà accreditata direttamente dalla banca sul conto corrente indicato dal venditore.
Quando la somma viene erogata immediatamente occorre fare una distinzione. In alcuni casi il mutuo parte immediatamente, per cui è considerato mutuo ipotecario già dalla prima rata; in altri casi, la banca considera il finanziamento fatto al cliente come una sorta di scoperto di conto corrente (e lo denomina pre-finanziamento): il cliente è costretto a pagare solo gli interessi e il debito contratto con la banca rimane uguale. Il pre-finanziamento di solito dura fino alla fine del mese in cui il notaio consegna alla banca la relazione sull’iscrizione dell’ipoteca e dal mese successivo inizia l’ammortamento del mutuo.
 
Nel caso di una surroga, la nuova banca esegue un bonifico urgente verso la precedente banca. Per gli acquisti tra privati, non procede in questo modo. Se viene fissata la data per il rogito, la banca avrà già fatto le sue verifiche ed erogherà il mutuo. Non è che dopo l'atto fa una nuova delibera e ci può ripensare. Credo che si tratti solo di tempi tecnici per poter eseguire il bonifico in tuo favore.

Sapevo anche un'altra procedura: si fissa la data del rogito e la banca invia l'assegno circolare al notaio. Si fa il rogito ed il notaio ti consegna l'assegno.
Non so se questo è un metodo che si usava prima e ora non più o se è un'alternativa che esiste ancora.

Ho fatto una ricerca al volo su google:

|| Notaio.org - Portale Notarile | Contratto di mutuo -

L’erogazione del mutuo
La banca può erogare la somma al momento del rogito oppure dopo che il notaio avrà fornito la documentazione relativa all’iscrizione dell’ipoteca.
Nel primo caso non nasceranno complicazioni perché sono già disponibili gli assegni circolari per pagare la parte venditrice.
Nel secondo caso possono sorgere problemi ove le parti non abbiano preventivamente e chiaramente pattuito che l’erogazione dei soldi per pagare il prezzo alla parte venditrice avverrà solamente al momento dell’erogazione del mutuo, ovvero quindici/venti giorni dopo la stipula (la legge richiede che il notaio aspetti 11 giorni dalla data di iscrizione dell’ipoteca prima di poter fare gli accertamenti sull’iscrizione dell’ipoteca e sull’inesistenza di fallimenti).
In questo caso le parti firmano un ordine di bonifico irrevocabile: ciò significa che i soldi non sono nella disponibilità del mutuatario, bensì vengono gestiti dalla banca e dal notaio congiuntamente nell’interesse del venditore e del compratore per cui, se non sorgono problemi relativi all’ipoteca o a fallimenti in atto, la somma sarà accreditata direttamente dalla banca sul conto corrente indicato dal venditore.
Quando la somma viene erogata immediatamente occorre fare una distinzione. In alcuni casi il mutuo parte immediatamente, per cui è considerato mutuo ipotecario già dalla prima rata; in altri casi, la banca considera il finanziamento fatto al cliente come una sorta di scoperto di conto corrente (e lo denomina pre-finanziamento): il cliente è costretto a pagare solo gli interessi e il debito contratto con la banca rimane uguale. Il pre-finanziamento di solito dura fino alla fine del mese in cui il notaio consegna alla banca la relazione sull’iscrizione dell’ipoteca e dal mese successivo inizia l’ammortamento del mutuo.

Grazie :)
Cmq come si vede è una questione tutt'altro che formalità.
Un conto sono gli assegni circolari o il bonifico irrevocabile, altro il mandato all'incasso o addirittura la procedura tramite ipoteca ecc.
 
Io dico solo una cosa: non capisco perchè, a parte casi nei quali si viva a km di distanza o si sia totalmente a digiuno di competenze informatiche (e quindi non si riesca a caricare gli annunci sui soliti portali), un venditore abbia voglia di regalare migliaia di euro agli agenti immobiliari, che spesso e volentieri sono incompetenti e/o mezzi lestofanti. Perché, al di là di chi materialmente paga l'agente, sono tutti soldi in meno in tasca al venditore. Molto meglio pagare VERI professionisti, nel caso si voglia essere seguiti per determinati aspetti (avvocato, notaio, ingegnere, fotografo... anche una segretaria per prendere appuntamenti).
 
....Sapevo anche un'altra procedura: si fissa la data del rogito e la banca invia l'assegno circolare al notaio. Si fa il rogito ed il notaio ti consegna l'assegno.
Non so se questo è un metodo che si usava prima e ora non più o se è un'alternativa che esiste ancora.
Fino a Giugno del 2019 l'assegno circolare consegnato dalla banca al notaio era ancora pratica esistente.
Aggiungo, che qualora si riceve uno o più assegni circolari, è opportuno farsi rilasciare dal notaio la specifica/causale nella quale si attesta che quei soldi (sotto forma di assegno circolare), sono il "frutto" della vendita dell'immobile come da rogito num .. firmato n data .... questo per non incappare in ritardi per l'accredito dell'assegno con la scusa (o forse no), che l'AdE ne deve essere informata.
 
.... questo per non incappare in ritardi per l'accredito dell'assegno con la scusa (o forse no) ha scritto:
Chiedo scusa ma non mi è chiaro quest'ultimo passaggio ed in particolare chi ritarda l'accredito dell'A/C ed il ruolo dell'AdE. Grazie.
 
Grazie :)
Cmq come si vede è una questione tutt'altro che formalità.
Un conto sono gli assegni circolari o il bonifico irrevocabile, altro il mandato all'incasso o addirittura la procedura tramite ipoteca ecc.

Personalmente quando ho venduto immobili ho sempre preteso A/C. Probabilmente era una questione psicologica ma non mi piaceva il fatto di uscire dallo studio notarile o dalla banca senza avere il corrispettivo della vendita mentre l'acquirente era già proprietario dell'immobile. Eviterei il mandato irrevocabile all'incasso. Non ti tutela nel caso di provvedimenti esecutivi nei confronti della parte mutuataria/acquirente. Ultimamente va di moda il bonifico istantaneo anche se alcune banche non lo permettono nel caso di importi elevati.
 
Cerco di sintetizzare, in breve.

Ci sono ancora banche (poche per fortuna!) che svincolano le somme all'iscrizione ipotecaria
(circa 11/15 giorni, se il notaio si da una mossa a trascrivere l'atto!)

La gran parte delle banche operano con l'erogazione contestuale,
attendono comunicazione dal notaio dell'avvenuta stipula, e fanno partire il bonifico in tempo reale,
spesso e volentieri istantaneo (tutto questo avviene in massimo 30 minuti dalla stipula),
oppure se atto bilaterale, la consegna dell'assegno circolare appena disponibili le somme.
(parliamo sempre di circa 30 minuti al massimo!)

Spesso l'erogazione all'iscrizione ipotecaria, avviene quando il venditore è una persona giuridica.

Il problema è che la banca è stata scelta dalla parte acquirente, ed era cosa giusta chiedere a loro l'erogazione contestuale
(anche le banche che erogano all'iscrizione, possono derogare!)

Nel caso non ci sia fiducia nella banca della controparte, nel notaio che trascriverà, della parte acquirente, etc.
puoi fai inserire in atto il possesso del cespite alla trascrizione, con relativa consegna disgiunta della chiavi.
 
Cerco di sintetizzare, in breve.

Ci sono ancora banche (poche per fortuna!) che svincolano le somme all'iscrizione ipotecaria
(circa 11/15 giorni, se il notaio si da una mossa a trascrivere l'atto!)

La gran parte delle banche operano con l'erogazione contestuale,
attendono comunicazione dal notaio dell'avvenuta stipula, e fanno partire il bonifico in tempo reale,
spesso e volentieri istantaneo (tutto questo avviene in massimo 30 minuti dalla stipula),
oppure se atto bilaterale, la consegna dell'assegno circolare appena disponibili le somme.
(parliamo sempre di circa 30 minuti al massimo!)

Spesso l'erogazione all'iscrizione ipotecaria, avviene quando il venditore è una persona giuridica.

Il problema è che la banca è stata scelta dalla parte acquirente, ed era cosa giusta chiedere a loro l'erogazione contestuale
(anche le banche che erogano all'iscrizione, possono derogare!)

Nel caso non ci sia fiducia nella banca della controparte, nel notaio che trascriverà, della parte acquirente, etc.
puoi fai inserire in atto il possesso del cespite alla trascrizione, con relativa consegna disgiunta della chiavi.

Grazie davvero.
Mi porterò dietro questo messaggio al momento del nuovo incontro con l'A.I. , chiesto apposta per far presenti queste cose.
In sostanza se ho ben capito non si dovrebbe nemmeno uscire dallo studio del notaio prima di avere i soldi (per bonifico o assegni), e men che meno prima di consegnare chiavi. E questa procedura non sarebbe una paranoia del venditore ( perché temo che voglia esser fatta passare per questo, oppure per ignoranza della prassi), bensì cosa più che normale, laddove l'eccezione semmai sarebbe il mandato.
Tuttavia la cosa che non mi torna del bonifico istantaneo è l'importo massimo (appena 15k euro), a meno che ovviamente sia possibile effettuarne in sequenza più d'uno.
Non ho ben capito l'ultimo passaggio (significherebbe forse precisare in modo esplicito che il possesso dell'immobile rimane mio anche dopo la stipula - giustificando quindi il posticipo della consegna delle chiavi - finché non avviene l'incasso materiale dei soldi ?) ; e in ogni caso dove andrebbe inserito ? già nel compromesso ?

Naturalmente aggiornerò.
 
Ultima modifica:
Personalmente quando ho venduto immobili ho sempre preteso A/C. Probabilmente era una questione psicologica ma non mi piaceva il fatto di uscire dallo studio notarile o dalla banca senza avere il corrispettivo della vendita mentre l'acquirente era già proprietario dell'immobile. Eviterei il mandato irrevocabile all'incasso. Non ti tutela nel caso di provvedimenti esecutivi nei confronti della parte mutuataria/acquirente. Ultimamente va di moda il bonifico istantaneo anche se alcune banche non lo permettono nel caso di importi elevati.

Grazie anche a te.
Soprattutto per il passaggio sul mandato.
 
Grazie davvero.
Mi porterò dietro questo messaggio al momento del nuovo incontro con l'A.I. , chiesto apposta per far presenti queste cose.
In sostanza se ho ben capito non si dovrebbe nemmeno uscire dallo studio del notaio prima di avere i soldi (per bonifico o assegni), e men che meno prima di consegnare chiavi. E questa procedura non sarebbe una paranoia del venditore ( perché temo che voglia esser fatta passare per questo, oppure per ignoranza della prassi), bensì cosa più che normale, laddove l'eccezione semmai sarebbe il mandato.
Tuttavia la cosa che non mi torna del bonifico istantaneo è l'importo massimo (appena 15k euro), a meno che ovviamente sia possibile effettuarne in sequenza più d'uno.
Non ho ben capito l'ultimo passaggio (significherebbe forse precisare in modo esplicito che il possesso dell'immobile rimane mio anche dopo la stipula - giustificando quindi il posticipo della consegna delle chiavi - finché non avviene l'incasso materiale dei soldi ?) ; e in ogni caso dove andrebbe inserito ? già nel compromesso ?

Naturalmente aggiornerò.

L'importo massimo istantaneo non ha limiti per le operazioni di mutuo, in quanto tracciato dall'atto stesso.

La banca dell'acquirente effettua il bonifico sul conto del venditore.
In alcuni casi, la banca erogante mette a disposizione la somma sul conto dell'acquirente
e in automatico la banca stessa fa bonifico istantaneo sul conto del venditore.

L'ultimo passaggio, è un eccesso di zelo da parte del venditore.
Si inserisce direttamente in atto il possesso del cespite all'iscrizione ipotecaria, ed è il notaio a riportarlo.
(inserirlo nel compromesso, se non registrato dal notaio stesso, vale quanto al due di picche!)
 
Grazie davvero.
Mi porterò dietro questo messaggio al momento del nuovo incontro con l'A.I. , chiesto apposta per far presenti queste cose.
In sostanza se ho ben capito non si dovrebbe nemmeno uscire dallo studio del notaio prima di avere i soldi (per bonifico o assegni), e men che meno prima di consegnare chiavi. E questa procedura non sarebbe una paranoia del venditore ( perché temo che voglia esser fatta passare per questo, oppure per ignoranza della prassi), bensì cosa più che normale, laddove l'eccezione semmai sarebbe il mandato.
Tuttavia la cosa che non mi torna del bonifico istantaneo è l'importo massimo (appena 15k euro), a meno che ovviamente sia possibile effettuarne in sequenza più d'uno.
Non ho ben capito l'ultimo passaggio (significherebbe forse precisare in modo esplicito che il possesso dell'immobile rimane mio anche dopo la stipula - giustificando quindi il posticipo della consegna delle chiavi - finché non avviene l'incasso materiale dei soldi ?) ; e in ogni caso dove andrebbe inserito ? già nel compromesso ?

Naturalmente aggiornerò.

Quando ho comprato casa io, è avvenuto nel modo descritto precedentemente. Il bonificio dalla banca è arrivato al venditore 2/3 ore dopo l'atto.
Ma non si sembra che si sia fatto tutte queste pippe mentali.

Da come parli semba ci sia una truffa organizzata tra acquirente, A.I. e banca....
 
Ultima modifica:
Chiedo scusa ma non mi è chiaro quest'ultimo passaggio ed in particolare chi ritarda l'accredito dell'A/C ed il ruolo dell'AdE. Grazie.

Intendevo dire che, quando ho portato l'assegno di 150K in banca, ho consegnato il foglio rilasciato dal notaio nel quale attestava che quell'assegno, era stato emesso a seguito di compravendita immobiliare.
Se non l'avessi fatto (presentare il foglio), la banca mi avrebbe chiesto a che titolo avevo ricevuto quell'assegno circolare, questo credo per la legge antiriciclaggio sulla cui applicazione mi risulta che l'AdE abbia competenza.
 
Intendevo dire che, quando ho portato l'assegno di 150K in banca, ho consegnato il foglio rilasciato dal notaio nel quale attestava che quell'assegno, era stato emesso a seguito di compravendita immobiliare.
Se non l'avessi fatto (presentare il foglio), la banca mi avrebbe chiesto a che titolo avevo ricevuto quell'assegno circolare, questo credo per la legge antiriciclaggio sulla cui applicazione mi risulta che l'AdE abbia competenza.

Forse l'argomento merita maggiore chiarezza. La banca non può ritardare il versamento dell'assegno. Può chiedere o meno la natura dell'operazione soprattutto se appare "inattesa" con riguardo al profilo storico del cliente al fine di valutare la segnalazione dell'operazione all' autorità preposta per motivi di antiriciclaggio. L'autorità preposta è l'UIF (Unità di Informazione finanziaria) istituita presso la Banca d'Italia. L'AdE non svolge alcun ruolo in merito.
 
Forse l'argomento merita maggiore chiarezza. La banca non può ritardare il versamento dell'assegno. Può chiedere o meno la natura dell'operazione soprattutto se appare "inattesa" con riguardo al profilo storico del cliente al fine di valutare la segnalazione dell'operazione all' autorità preposta per motivi di antiriciclaggio. L'autorità preposta è l'UIF (Unità di Informazione finanziaria) istituita presso la Banca d'Italia. L'AdE non svolge alcun ruolo in merito.

Sicuramente sarà l'UIF e non l'AdE come io ho scritto.
Circa la prima parte (ritardo nel versamento dell'assegno = attività svolta all'interno della banca), posso dire che nel 2018, nel fare un'estinzione parziale anticipata d'importo pari a circa 70K, da fatta a mezzo due bonifici (uno di 49.5K e l'altro della rimanenza dell'importo citato), la banca ricevente i bonifici si prese almeno una settimana prima di dar luogo alla parziale estinzione, motivandomi il tutto con il fatto di una (a questo punto direi) presunta procedura antiriciclaggio.
La cosa mi suonò poco chiara se non altro perché si trattava appunto di due bonifici fatti da un c/c in essere con lo stesso istituto e che quindi loro erano in posizione di conoscere tutto fin dal primo istante in cui riceverono quegli importi, ma tant'è.
 
Quando ho comprato casa io, è avvenuto nel modo descritto precedentemente. Il bonificio dalla banca è arrivato al venditore 2/3 ore dopo l'atto.
Ma non si sembra che si sia fatto tutte queste pippe mentali.

Da come parli semba ci sia una truffa organizzata tra acquirente, A.I. e banca....

Lo so che sembra così, ma innanzitutto è mia madre ad avere maggiori dubbi, inoltre non è che abbia poi tutti i torti.
Del resto già l'utente di prima sottolineava la differenza tra bonifici istantanei e mandato irrevocavile all'incasso, che non è cosa da poco perché quest'ultimo non garantisce un bel niente nonostante il nome tanto altisonante quanto fuorviante (per chi appunto non sia del mestiere).

Del resto persino gli assegni circolari non garantiscono da una possibile truffa - possono risultare rubati, usati più volte, far capo a un conto che è in scoperto... - insomma al momento del rogito e prima di uscire dallo studio del notaio occorre che il denaro sia versato, altrimenti non si può pretendere che la casa sia consegnata, le due cose devono avvenire in simmetria e contemporaneamente altrimenti una delle parti non viene garantita.

Mutuo per acquisto casa? La banca non paga il venditore!
 
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