ivanisevic82
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Ho recentemente ricevuto una telefonata da parte di una coppia di cari amici che hanno ricevuto una brutta delusione e mi hanno chiesto supporto.
Al di là delle questioni legali, che approfondirò da me, vorrei sapere se a voi la situazione che descriverò sembra consueta o se tutto anomala.
Sottoscritta la domanda di surroga ai primi di luglio, alle seguenti condizioni: spread 0,7% + Irs 20 da rilevare il penultimo giorno lavorativo prima della sottoscrizione.
Al momento della richiesta l’irs era 0,62 e pertanto il tasso preventivato risultava pari a 0,7 + 0,62 = 1,32.
Il giorno prima della surroga la banca in questione (MPS) trasmette in “pre-visione” una bozza dell’atto agli aspiranti mutuatari, contenente la sorpresa.
All’IRS, che nel frattempo è sceso a 0,55, veniva sommato uno spread non più di 0,70, come al momento della domanda, ma di 1,30, per un tasso totale di 1,85 (0,55 + 1,30 spread).
La banca ha giustificato la variazione dicendo che le loro condizioni sono cambiate, sostenendo che non solo l’IRS, ma anche lo spread, può essere cambiato nelle settimane che trascorrono dalla domanda alla data di stipula.
Preciso che nelle condizioni di cui alla domanda non era specificata alcuna durata di validità delle condizioni relative allo spread, che nella generalità dei casi costituisce la parte “fissa”, restando variabile ovviamente l’Irs.
È chiaro che MPS avrebbe dovuto chiarire fino a quale data o per quanto tempo quello spread sarebbe rimasto fermo.
E d’altro parte se da luglio siamo arrivati a novembre è stato unicamente per lungaggini determinate dalla banca.
Voi che ne pensate?
Vi è mai capitato di trovarvi in situazioni simili?
I miei amici hanno rinunciato con amarezza alla surroga...mi piacerebbe leggere un vostro parere.
Al di là delle questioni legali, che approfondirò da me, vorrei sapere se a voi la situazione che descriverò sembra consueta o se tutto anomala.
Sottoscritta la domanda di surroga ai primi di luglio, alle seguenti condizioni: spread 0,7% + Irs 20 da rilevare il penultimo giorno lavorativo prima della sottoscrizione.
Al momento della richiesta l’irs era 0,62 e pertanto il tasso preventivato risultava pari a 0,7 + 0,62 = 1,32.
Il giorno prima della surroga la banca in questione (MPS) trasmette in “pre-visione” una bozza dell’atto agli aspiranti mutuatari, contenente la sorpresa.
All’IRS, che nel frattempo è sceso a 0,55, veniva sommato uno spread non più di 0,70, come al momento della domanda, ma di 1,30, per un tasso totale di 1,85 (0,55 + 1,30 spread).
La banca ha giustificato la variazione dicendo che le loro condizioni sono cambiate, sostenendo che non solo l’IRS, ma anche lo spread, può essere cambiato nelle settimane che trascorrono dalla domanda alla data di stipula.
Preciso che nelle condizioni di cui alla domanda non era specificata alcuna durata di validità delle condizioni relative allo spread, che nella generalità dei casi costituisce la parte “fissa”, restando variabile ovviamente l’Irs.
È chiaro che MPS avrebbe dovuto chiarire fino a quale data o per quanto tempo quello spread sarebbe rimasto fermo.
E d’altro parte se da luglio siamo arrivati a novembre è stato unicamente per lungaggini determinate dalla banca.
Voi che ne pensate?
Vi è mai capitato di trovarvi in situazioni simili?
I miei amici hanno rinunciato con amarezza alla surroga...mi piacerebbe leggere un vostro parere.