MPS cambia lo spread il giorno prima della surroga

ivanisevic82

Nuovo Utente
Registrato
15/12/08
Messaggi
124
Punti reazioni
1
Ho recentemente ricevuto una telefonata da parte di una coppia di cari amici che hanno ricevuto una brutta delusione e mi hanno chiesto supporto.

Al di là delle questioni legali, che approfondirò da me, vorrei sapere se a voi la situazione che descriverò sembra consueta o se tutto anomala.

Sottoscritta la domanda di surroga ai primi di luglio, alle seguenti condizioni: spread 0,7% + Irs 20 da rilevare il penultimo giorno lavorativo prima della sottoscrizione.

Al momento della richiesta l’irs era 0,62 e pertanto il tasso preventivato risultava pari a 0,7 + 0,62 = 1,32.

Il giorno prima della surroga la banca in questione (MPS) trasmette in “pre-visione” una bozza dell’atto agli aspiranti mutuatari, contenente la sorpresa.

All’IRS, che nel frattempo è sceso a 0,55, veniva sommato uno spread non più di 0,70, come al momento della domanda, ma di 1,30, per un tasso totale di 1,85 (0,55 + 1,30 spread).

La banca ha giustificato la variazione dicendo che le loro condizioni sono cambiate, sostenendo che non solo l’IRS, ma anche lo spread, può essere cambiato nelle settimane che trascorrono dalla domanda alla data di stipula.

Preciso che nelle condizioni di cui alla domanda non era specificata alcuna durata di validità delle condizioni relative allo spread, che nella generalità dei casi costituisce la parte “fissa”, restando variabile ovviamente l’Irs.

È chiaro che MPS avrebbe dovuto chiarire fino a quale data o per quanto tempo quello spread sarebbe rimasto fermo.
E d’altro parte se da luglio siamo arrivati a novembre è stato unicamente per lungaggini determinate dalla banca.

Voi che ne pensate?
Vi è mai capitato di trovarvi in situazioni simili?

I miei amici hanno rinunciato con amarezza alla surroga...mi piacerebbe leggere un vostro parere.
 
vecchia storia, purtroppo è così, successo anche a me situazione quasi identica.
 
Sai quante ne capitano...ho visto mutui cambiare le condizioni il giorno della stipula non solo tassi ma anche durate. E quando sono mutui acquisto sono problemi. Adesso si è maggiormente tutelati perchè il cliente riceve una settimana prima della stipula le condizioni definitive, che però possono cambiare di solito la banca si impegna se la stipula definitiva avviene entro una certa data. Capirai che una pratica cominciata a Luglio e portata a termine a Novembre, è possibile che le condizioni di mercato cambino e la banca è nel diritto di cambiare lo spread a meno che non sia messo nero su bianco che lo spread era fisso per le stipule entro una certa data. Nella domanda di mutuo firmata si richiama ai fogli informativi. Pertanto la risposta al tuo quesito: "Se la banca poteva cambiare le condizioni", la troverai nei fogli informativi non certamente nella domanda di mutuo. Se li andrai a leggere troverai che nella determinazione del tasso lo spread stabilito è quello valido il giorno della consegna dell'Offerta Vincolante, cioè proprio il giorno che i tuoi amici hanno avuto la consegna della bozza del mutuo. Purtroppo la maggior parte delle banche opera così, è prassi consolidata. Tranne qualcuna tipo BNL ed ISP che operano con i tassi finiti, assumendosi il "rischio" di una modifica delle condizioni di mercato in senso sfavorevole (rialzo dei tassi). Infine c'è da dire che per la surroga dove i tempi sono molto dilatati anche le banche che operino a tassi finiti difficilmente potranno garantire il tasso preventivato. Mi rendo conto che il comune mortale cittadino non riesca a comprendere questa prassi, ma almeno andrebbe spiegata dall'operatore bancario (a patto che lui la conosca e non è scontato). Ovviamente c'è il rovescio della medaglia. Una volta un mio cliente cui spiegai questo passaggio, mi disse: "allora è una truffa, la prossima volta la casa me la compro in contanti!", detto da un cliente che aveva chiesto mutuo 100% ed aveva uno stipendio di 1.700 base con moglie e figli a carico. Ed io risposi molto tranquillamente: "Bene, l'alternativa è che resti in affitto e cominci a risparmiare l'equivalente della rata di mutuo (era di poco sotto i 500 euro) mensilmente, per arrivare ai 145.000 euro (mutuo deliberato) ci impiegherai 290 mesi (24 anni), nel frattempo dovrai vivere con 800 euro al mese (la cifra che gli rimaneva tolto l'affitto ed il piano di risparmio), inoltre fra 24 anni dovrai sperare che la casa che tu vorrai costi ancora 145.000 euro!" Non parlò più e firmò subito l'offerta vincolante.
 
a onor del vero è anche giusto specificare che vi sono decisioni dell'ABF che indicano una responsabilità dell'intermediario a un tempo congruo per la delibera del mutuo rispetto alla data di richiesta del mutuo/surroga stessa....fermo restando che le decisioni sono sempre incerte.
 
Aspetta però... un conto è il tasso finito, un conto è spread + IRS. Ovvio che nel secondo caso, al di là del tempo che è trascorso, il rischio aumento dei tassi gravi sul mutuatario. Ma è davvero legittimo variare unilateralmente lo spread??
 
Anche il tasso finito non è tale all infinito
 
Anche il tasso finito non è tale all infinito

Appunto, in quel caso è ovvio che non possono garantirlo chissà quanto, ma quando si parla di spread + IRS mi aspetto che lo spread sia immodificabile.
 
in genere le offerte delle banche durano uno/due mesi , poi sistemano lo spread, quindi capita che le condizioni cambino se passa del tempo dalla richiesta alla stipula, proprio in funzione del fatto che le offerte sono scadute e vengono riaggiornate con i nuovi tassi
 
Ho recentemente ricevuto una telefonata da parte di una coppia di cari amici che hanno ricevuto una brutta delusione e mi hanno chiesto supporto.

Al di là delle questioni legali, che approfondirò da me, vorrei sapere se a voi la situazione che descriverò sembra consueta o se tutto anomala.

Sottoscritta la domanda di surroga ai primi di luglio, alle seguenti condizioni: spread 0,7% + Irs 20 da rilevare il penultimo giorno lavorativo prima della sottoscrizione.

Al momento della richiesta l’irs era 0,62 e pertanto il tasso preventivato risultava pari a 0,7 + 0,62 = 1,32.

Il giorno prima della surroga la banca in questione (MPS) trasmette in “pre-visione” una bozza dell’atto agli aspiranti mutuatari, contenente la sorpresa.

All’IRS, che nel frattempo è sceso a 0,55, veniva sommato uno spread non più di 0,70, come al momento della domanda, ma di 1,30, per un tasso totale di 1,85 (0,55 + 1,30 spread).

La banca ha giustificato la variazione dicendo che le loro condizioni sono cambiate, sostenendo che non solo l’IRS, ma anche lo spread, può essere cambiato nelle settimane che trascorrono dalla domanda alla data di stipula.

Preciso che nelle condizioni di cui alla domanda non era specificata alcuna durata di validità delle condizioni relative allo spread, che nella generalità dei casi costituisce la parte “fissa”, restando variabile ovviamente l’Irs.

È chiaro che MPS avrebbe dovuto chiarire fino a quale data o per quanto tempo quello spread sarebbe rimasto fermo.
E d’altro parte se da luglio siamo arrivati a novembre è stato unicamente per lungaggini determinate dalla banca.

Voi che ne pensate?
Vi è mai capitato di trovarvi in situazioni simili?

I miei amici hanno rinunciato con amarezza alla surroga...mi piacerebbe leggere un vostro parere.

Ma la banca non aveva redatto e consegnato il PIES, che tralaltro è obbligatorio?
 
Indietro