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La maternità non può essere in alcun modo una discriminante nella concessione o meno del mutuo.
Per quale motivo poi?
La maternità non presuppone alcuna differenza retributiva in busta paga , quindi sopratutto nel tuo caso dove è anche dipendente pubblica hanno solamente considerato insufficienti i redditi per concedere 200000 euro.
prova con Banca Intesa. Oppure in una banca più piccola (esempio casse rurali o BCC). Se il tasso non ti soddisferà...dopo 1 anno lo surrogherai
No no mia moglie non e’ dipendente pubblica, lavora a scuola come maestra di sostegno ma e’ dipendente di una cooperativa. Detto questo non capisco perche’ io non possa vedere che tipo di calcolo hanno fatto. Dal rapporto rata/reddito viene fuori una rata del 27%......e comunque ho anche chiesto di ridurre la cifra (portandola a 160k), ma niente......la famosa “signora” mi ha detto che per loro il caso era chiuso li’.
Certa gente lavora in banca con questi modi.....mah....
Semplicemente hai trovato una signora che non aveva. Molta voglia di lavorare
Io credo che il problema sia reddituale, non di maternità.
Avete già una figlia (considerata come "peso" sulla rata massima) e in arrivo un'altro (che non credo venga contato).
Senza figli, spannometricamente, la vostra condizione reddituale dovrebbe reggere una rata di circa 730 Euro (ho fatto i conti al volo).
Considera poi che lo stipendio di tua moglie, essendo con una cooperativa, può essere un problema.
Un'altra cosa che potrebbe succedere è che ritengano l'azienda per cui lavori non molto "solida".
Le mie sono tutte ipotesi.
Non ti scervellare per trovare risposte ad un rifiuto, le banche applicano delle politiche di credito, che spesso i loro impiegati non conoscono a menadito anche perchè tali politiche subiscono poi in corso d'opera delle modifiche e delle valutazioni complessive da parte di soggetti terzi (analisti) che valutano nel complesso una pratica attribuendo un punteggio a vari parametri. Nel caso in oggetto ritengo che nella valutazione della Credem abbia pesato la natura del datore di lavoro di tua moglie (cooperativa non è la stessa cosa che essere dipendente di una spa oppure un ministero) e la maternità che spesso da alcune banche viene valorizzata solo parzialmente o addirittura non valorizzata. Ergo tutta la pratica, se vengono accettate queste valutazioni, poggia sul reddito tuo. Inoltre la pratica a 30 anni prende uno scoring più basso rispetto ad una a 25 o 20 anni. Alla fine è esclusivamente un discorso di natura economica. Il rapporto Guadagno/rischio per la Credem non vale la candela. Per come hai descritto la pratica, in questo momento è da portare in banche che non calcolano la sussistenza in maniera fiscale (Intesa, MPS, Unicredit) magari se le aziende per le quali lavorate hanno rapporti con una di queste banche potreste avere una corsia preferenziale. Infatti in questo periodo di Covid il peso del datore di lavoro (in termini di solidità etc.) ha preso un aspetto determinante.Le aziende dove lavoriamo sono piu’ che solide e conosciutissime da tutti qua, sono aziende storiche (la mia opera da piu’ di 40 anni con un fatturato annuo di 50 milioni di Euro), la sua e’ una cooperativa che ha gli appalti per tutte le scuole della provincia fino al 2040......potrebbe essere come dici tu una questione di reddito (anche se ha visto che su 300k di valore immobile 140k li avevamo gia’ e 40k per i mobili li avevamo gia’ pagati senza finanziamenti), ma allora dimmelo subito no?? Cosa mi fai perdere tutto sto tempo per poi rispondermi picche?? Lo trovo un comportamento assolutamente scorretto...
E comunque supponendo una soglia di sussistenza di 1.300 euro per una famiglia con 1 figlia a carico (dati tabella Istat) mi sarebbero rimasti 1.100 euro per pagare il mutuo, vuoi togliere 400 Euro per “imprevisti”....rimarrebbero sembre 700 Euro al mese per una rata di 630......boh....tutta sta differenza reddituale non la vedo....adesso iniziero’ l’iter con Intesa, il tasso sara’ un po’ piu’ altino ma alla fine sono sicuramente persone piu’ serie di una banca di mxxxa come la credem
Non ti scervellare per trovare risposte ad un rifiuto, le banche applicano delle politiche di credito, che spesso i loro impiegati non conoscono a menadito anche perchè tali politiche subiscono poi in corso d'opera delle modifiche e delle valutazioni complessive da parte di soggetti terzi (analisti) che valutano nel complesso una pratica attribuendo un punteggio a vari parametri. Nel caso in oggetto ritengo che nella valutazione della Credem abbia pesato la natura del datore di lavoro di tua moglie (cooperativa non è la stessa cosa che essere dipendente di una spa oppure un ministero) e la maternità che spesso da alcune banche viene valorizzata solo parzialmente o addirittura non valorizzata. Ergo tutta la pratica, se vengono accettate queste valutazioni, poggia sul reddito tuo. Inoltre la pratica a 30 anni prende uno scoring più basso rispetto ad una a 25 o 20 anni. Alla fine è esclusivamente un discorso di natura economica. Il rapporto Guadagno/rischio per la Credem non vale la candela. Per come hai descritto la pratica, in questo momento è da portare in banche che non calcolano la sussistenza in maniera fiscale (Intesa, MPS, Unicredit) magari se le aziende per le quali lavorate hanno rapporti con una di queste banche potreste avere una corsia preferenziale. Infatti in questo periodo di Covid il peso del datore di lavoro (in termini di solidità etc.) ha preso un aspetto determinante.
Mi collego a questo 3D per esporre la mia situazione : Richiesta mutuo cointestato con mia moglie..
Valore Immobile : 290.000 (Perizia positiva)
Mutuo richiesto : 200.000
30 ANNI TASSO FISSO
Rata indicativa : 620-630 euro
Entrambi lavoratori a T.I. : da 19 anni io - da 10 mia moglie (part time 24 ore settimanali nel settore scolastico)
Redditi da CUD 2020 : 25.000 + 8.600
Abbiamo una figlia di 5 anni e uno in arrivo a giugno (lei adesso e' in maternità' anticipata)
Nessun impegno finanziario
Dunque un reddito familiare complessivo di 33.600 euro lordi
Al netto significa circa 1.900 euro complessivi
Togliendo una rata mensile di 630 euro, ne restano 1.270 netti per far vivere 3 persone più uno/a in arrivo
Se togli le bollette e le spese condominiali, non arrivi a 1.000 euro netti.
La vedo dura fare la spesa e comprare i pannolini e le pappe .... per non parlare di eventuali imprevisti
Unica soluzione: trovare un appartamento o una casa più economica
Eccomi ad aggiornarvi sulla mia richiesta mutuo respinta da credem (rigorosamente lettera minuscolo) e in fattispecie dalla “signora” stefania (sempre rigorosamente in lettera minuscola).
Come detto nei messaggi precedenti ho portato tutto in Intesa e dopo 25 giorni dalla consegna di tutti i documenti il mutuo e’ stato deliberato senza nessun problema con l’importo di 190.000 su 290.000 di valore immobile (perizia 305.000).
Adesso aspettiamo la relazione notarile e per meta’ aprile saremo al rogito. Alla faccia della credem e dell’addetta mutui che ha fatto passare la maternita’ di mia moglie come la peste nera!!
Consiglio a tutti: evitate credem per qualsiasi cosa.....la banche serie sono altre!
La tanto cara “signora” stefania mi aveva chiesto di farle pubblicita’ quando avevo portato tutte le carte..........la sto facendo contenta s*******ndo questa “banca” ovunque e con chiunque.