no al mutuo se il garante è anche il datore di lavoro?!

lolo310

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Buongiorno, vi racconto la mia storia...
Un bel giorno di 3 mesi fa decisi di voler comprare casa, così mi buttai nella ricerca dell'appartamento e nel frattempo entrai anche nel fino ad allora sconosciuto mondo dei mutui!
Dopo aver vagliato tutte le offerte reperire, dopo ricerche su vari siti internet, dopo aver aperto il discorso con amici, parenti e conoscenti e dopo aver riflettuto anche tra me e me entrai nella banca che mi fece il meglio preventivo...
Cominciò così il via vai tra documenti, incontri con i garanti, documenti virtuali, email e firme su firme finché, il 29/11/2015 finalmente la pratica della mia richiesta di mutuo comincio il suo viaggio.
Le tempistiche, a detta del consulente bancario sarebbero stati brevissimi, "al massimo 30 giorni lavorativi" diceva "anzi, sicuramente prima di Natale si fa tutto!"... Ma in realtà, il perito uscì solo il 15gennaio, e nonostante mi fosse stato detto che, al massimo la settimana dopo la perizia, avrei ricevuto la risposta ufficiale, in realtà quest'ultima arrivò solo l'8 febbraio...
Il consulente, nel frattempo mi confermò che la mia situazione economica e quella del mio garante, nonché mio padre, nonché mio datore di lavoro erano ideali è perfettamente in linea con la mia richiesta di mutuo e la perizia perfettamente congrua con la mia richiesta!
Tutto decisamente portava a pensare che a breve avrei avuto una risposta positiva è che sarei potuto imbattermi nell'acquisto della prima casa!
Ne era convinto anche il consulente della banca...
Ed invece no...la mia richiesta è stata negata perché il mio garante è anche il mio datore di lavoro...mio padre non può farmi da garante perché è anche colui che , tramite la sua ditta, mi paga lo stipendio...
Voi cosa ne pensate di questa decisione della banca? È un ragionamento che fanno tutte le banche? Sono destinato a non poter comprare casa, se non liquidandola tutta subito,perché mio padre non può farmi da garante?
In fondo dei conti il garante per 30anni chi me lo può fare se non mio babbo?
Bisogna per forza fare carte false e giro di conoscenze per poter avere un cavolo di mutuo e poet iniziare a pagare una cavolo di prima casa?
 
...purtroppo la banca ha ragione, non è valorizzabile il reddito del garante, se quest'ultimo è anche il datore di lavoro,
ma questo, quel pirla del consulente bancario, doveva saperlo fin da subito...:rolleyes:
 
Ma perché interfacciarsi con un consulente invece che direttamente con la banca??
 
Perdonate il mio linguaggio da inesperto....il tutto è avvenuto tra me e l'impiegato dell'intesa direttamente.
Quindi per come stanno attualmente le cose, non ho possibilità di aver accesso ad un mutuo?
 
Perdonate il mio linguaggio da inesperto....il tutto è avvenuto tra me e l'impiegato dell'intesa direttamente.
Quindi per come stanno attualmente le cose, non ho possibilità di aver accesso ad un mutuo?

Probabilmente sarebbe più facile per te ottenere un mutuo presso la banca con cui lavora l'azienda di tuo padre.
 
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Ciao alla fine sei riuscito a risolvere?
perché anche mio marito vorrebbe chiedere al suo datore di lavoro (che non è suo padre però) e non sa se farlo o meno!

Grazie
 
Ciao alla fine sei riuscito a risolvere?
perché anche mio marito vorrebbe chiedere al suo datore di lavoro (che non è suo padre però) e non sa se farlo o meno!

Grazie

Il garante deve essere persona preferibilmente afferente al nucleo familiare. Comunque difficilmente le banche accettano come garante il datore di lavoro.
 
Tipicamente il garante è un genitore o il coniuge, ma effettivamente qua siamo in una situazione singolare in quanto coincide con il datore di lavoro. Se però trasformasse l'impresa individuale in una srl, il problema non si porrebbe più.
La srl, in quanto società di capitali, è dotata di autonomia patrimoniale perfetta e personalità giuridica distinta da quella dei soci.
L'impresa individuale è invece l'attività economica propria della persona fisica che esercita attività d'impresa, sotto un nome che viene definito "ditta individuale". Nel momento in cui l'attività dovesse cessare, tutti i debiti rimarrebbero in capo all'imprenditore poiché egli, in quanto titolare dell'impresa esercitata sotto quel nome, è diretto proprietario dell'azienda (che è il complesso di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa).

Ordunque, l'impresa individuale spesso ha carattere di impresa familiare, vale a dire attività economica alla quale collaborano in modo continuativo il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado costituenti la famiglia nucleare (di norma convivente). In questa ipotesi la prestazione dell'opera non è remunerata come lavoro dipendente, in quanto i familiari possono partecipare agli utili dell'impresa e si presume che essi traggano sostentamento dalla stessa. L'assunzione di un familiare potrebbe pertanto costituire facilmente una simulazione. In sostanza la banca ipotizza che l'assunzione sia fittizia perché in realtà tuo padre non ti pagherebbe lo stipendio, ma ti manterrebbe con il reddito prodotto dalla sua impresa, alla quale tu collabori, facendoti figurare fittiziamente come dipendente, allo scopo di crearti una posizione contributiva finalizzata all'ottenimento di un trattamento pensionistico nonché di farti apparire nei confronti di terzi come percettore di reddito da lavoro subordinato.
 
Ciao alla fine sei riuscito a risolvere?
perché anche mio marito vorrebbe chiedere al suo datore di lavoro (che non è suo padre però) e non sa se farlo o meno!

Grazie


per quale motivo un datore dovrebbe garantire il mutuo di un dipendente? ammesso e non concesso sia possibile, solo un folle accetterebbe.
il garante è un familiare che accetta il rischio di dover pagare la casa che non è la sua.
 
per quale motivo un datore dovrebbe garantire il mutuo di un dipendente? ammesso e non concesso sia possibile, solo un folle accetterebbe.
il garante è un familiare che accetta il rischio di dover pagare la casa che non è la sua.

...c'è ancora gente che crede in Babbo Natale...
 
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