Sviluppo Del Mediterraneo,prossima Banca Con Giancarlo Elia Valori,alerion,genarali

robinwood

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SviluppoMediterraneo,prossima Banca Con: Giancarlo E. Valori,Alerion,Genarali & Co.

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omaggiando e ringraziando mr steel horse autore del tread n .1 ,sperando che vorra' come sempre fa,contribuire innalzando il tono ed il ritmo delle notizie,sempre puntuale serio e preciso.

grazie steel


SVILUPPO DEL MEDITERRANEO S.p.A - Only News - N°1
Mi sono permesso di aprire questo tread per riportare notizie sulla "quasi" nascente nuova societa di cui Alerion è il Maggior Azionista.


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Da qualche settimana abbiamo anche il sito Ufficiale.

http://www.sviluppodelmediterraneo....ne.asp?IDmenu=1

Avevamo completato un tread dal titolo Banca Del Mediterraneo E' Realta'
Dove possiamo Trovare utili informazioni :

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Qui le varie pagine del sito sono state Raccolte in un unico file pdf per agevolarne la lettura.


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Dal sito di Alerion "Attività Finanza" :
http://www.alerion.it/alerion/1920.php

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Ultima modifica:
Il Sole 24 Ore Parla Di
Sviluppo Del Mediterraneo,in Agosto 2007,con Riferimento Alla Vicenda Alitalia.

Garofano Smentira' In Data 28/8/2007 Allo Stesso Giornale Di Un Interesse Di Alerion,ed A Me Risulta Che Di Fatto Non C'e.

Ma Invece Sviluppo Del Mediterraneo Viene Citata Come Ormai Prossima Banca,ed A Noi Interessa Che L'articolista Confermi Che
Alerion Detiene Oltre Il 45% Adesso
Garofano E' A Capo Del Cda
Generali E' Nel Capitale.

In C..o Alla Balena

Sviluppo Del Mediterraneo Bank.

Robinwood


OKKIO:
24 ORE


«Giancarlo Elia Valori fa parte del nostro gruppo come presidente di Sviluppo Mediterraneo, una finanziaria che ha chiesto alla Banca d'Italia l'autorizzazione ad esercitare l'attività bancaria. Tra gli azionisti ci sono Allianz e Generali ». Antonio Baldassarre alza un poco il velo di mistero sulla cordata italiana che, attraverso l'ex presidente della Corte Costituzionale e della Rai, punta alla privatizzazione Alitalia.
«Sviluppo Mediterraneo ha la funzione di advisor economico. Non è escluso che possa avere anche un ruolo di investitore», dice Baldassarre al Sole 24 Ore. «Per rispetto al presidente Prato, prima i nomi li farò a lui quando ci incontreremo».

La presenza di Valori, ex presidente Sme e Autostrade, ora alla guida della finanziaria regionale Sviluppo Lazio, fa pensare a una cordata veneta, con la Banca popolare di Vicenza. «Non posso dire nulla. Lascio a lei ogni considerazione...», risponde Baldassarre.
Il nome Sviluppo Mediterraneo lascia trasparire esponenti di rilievo della finanza. Insieme a Valori, al vertice della società c'è il cattolico Giuseppe Garofano, ex presidente Montedison e fondatore di Alerion, holding quotata che ne possiede il 45,16 per cento. Il 32,26% è del Lloyd Adriatico (gruppo Allianz). Poi c'è il 12,9%di Engineering,società quotata controllata dalle famiglie romane Amodeo e Cinaglia, di cui le Generali hanno il 4,3 per cento. Il residuo 9,68% è di Pierluigi Toti, 57 anni, della famiglia di costruttori della Lamaro, soci con il 12% di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma, il 5% di Rcs, una quota di Capitalia, in ottimi rapporti con Walter Veltroni, sindaco ds di Roma.

Sviluppo Mediterraneo Spa è stata costituita a Roma l'8 giugno 2005, per atto del notaio Piergaetano Marchetti, giurista milanese dal palmarès di spicco, consulente storico di Mediobanca, presidente Rcs. Il capitale è di 15,5 milioni.Oggetto sociale è l'attività immobiliare ed edilizia, nel 2006 ha perso 935.511 euro.

La società ha adottato il sistema dualistico. Valori è presidente del consiglio di sorveglianza, composto da Marco Spadacini (vicepresidente), Pierluigi Toti, Michele Cinaglia, Michelangelo Canova, Sergio Pivato, Carlo Tavormina. Il consiglio di gestione è a tre: presidente Giuseppe Garofano, consigliere delegato Gianpiero Oddone, 45 anni, consigliere Ettore Gotti Tedeschi.

Numero uno in Italia del Santander, Gotti Tedeschi è nel cda e comitato esecutivo di Alerion con Garofano (sono vicepresidenti) e Canova. Al Sole 24 Ore ha puntualizzato di non essere coinvolto nel progetto Alitalia. Tra i soci Alerion, Mps (6,85%) e il costruttore ds Alfio Marchini (2,3%), la Premafin di Salvatore Ligresti (5,4%), Allianz (3,3%).

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GUARDA CASO...STASERA SI PARLA DI UN UNICO HUB A ROMA PER ALITALIA....

ACCORDO ADR/ ALITALIA IN VISTA...?( SOCIO DI SVIL DEL MEDITERRANEO E' ...
Il residuo 9,68% è di Pierluigi Toti, 57 anni, della famiglia di costruttori della Lamaro, soci con il 12% di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma)//**********************
 
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titolo di riferimento
 
ANTONIO BALDASSARRE CORTE COST
GIANCARLO ELIA VALORI
SVILUPPO LAZIO
SVILUPPO DEL MEDITERRANEO


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OKKIO SU ALITALIA?

INTANTO OKKIO A QUESTO VECCHIO ARTICOLO.......

1+1=2

Prospettive di Sviluppo del Mediterraneo







Un seminario a Roma
(Articolo di Fabio Salemi, tratto da La Sicilia, domenica 2 agosto 1998).

-si è parlato anche di Beni archeologici sommersi, nel corso di un seminario dal titolo "Prospettive di Sviluppo del Mediterraneo" promosso dall'Ordine degli Ingegneri di Roma. E' stata un'occasione per parlare di salvaguardia e al tempo stesso rilancio del Mediterraneo, alla presenza del presidente degli industriali Giancarlo Abete, di Antonio Baldassare, presidente emerito della Corte Costituzionale e di altre personalità tra le quali l'Ispettore Onorario dell'Assessorato ai Beni Culturali, Domenico Macaluso. La discussione si è incentrata sulla delicata questione del diritto di recupero e di proprietà dei beni archeologici sommersi, dopo le vicende dello scorso anno relative al recupero di 115 reperti nel canale di Sicilia da parte dell'oceanografo Robert Ballard che ha potuto contare sul prezioso aiuto di un sommergibile. Nel suo intervento, Domenico Macaluso ha rimarcato le potenzialità del Mediterraneo per le notevoli risorse che sono patrimonio ed eredità culturale dei Paesi che vi si affacciano, ha proposto un utilizzo nuovo dei mezzi che fino a questo momento sono stati usati per compiere razzie dei fondali del mare, indicando la via di un turismo che utilizzi questi mezzi tecnologici per visite virtuali e fisiche dei siti, senza comprometterne la bellezza e l'integrità. Sulla base di queste proposte, a ottobre, in occasione della quinta conferenza delle regioni del Mediterraneo e del Mar Nero, verranno richiesti precisi provvedimenti legali volti alla salvaguardia di questo prezioso e delicato patrimonio.-

Il Seminario di Roma, dunque ha dato il via, ad una serie di incontri, dove i rappresentanti di tutte le nazioni aderenti all'UNESCO, si sono confrontati, non sempre serenamente, sulla gestione del patrimonio culturale che giace oltre le acque territoriali di una nazione. Clamoroso è stato il fallimento della conferenza di Parigi del 2000, dove le proposte inaccettabili presentate da alcuni Stati, avevano provocato il veto di molte altre nazioni: finalmente nel novembre 2001, si è raggiunto un accordo, che se non perfetto e soddisfacente in modo completo, almeno rappresenta un traguardo fino a qualche anno fa impensabile.
L'importantissimo seminario di Roma, era volto ad individuare principi etici e modalità operative, finalizzati a perseguire il recupero culturale, ecologico e socioeconomico del sistema Mediterraneo-Mar Nero, nonché a riproporre l'Italia quale punto di riferimento della mediterraneità. Per questo, ai lavori del simposio, trasmessi via satellite all'Esposizione Universale di Lisbona, avevano partecipato diversi esperti di Diritto, di Storia e di Economia, come il presidente degli Industriali di Roma, Giancarlo Abete, il Capo Servizio del Contenzioso Diplomatico del Ministero degli Esteri, Umberto Leanza, il presidente della Commissione Italiana di Storia Militare, Ammiraglio Mario Buracchia ed il prof. Mario Pavan dell'Università di Pavia.
Nel corso del seminario, furono trattati diversi argomenti: l'individuazione di aspetti giuridici e normativi, volti ad unificare regole e comportamenti nell'aerea mediterranea, fu il tema affrontato dal prof. Antonio Baldassare, presidente emerito della Corte Costituzionale; il prof. Mario Pavan, dell'Università di Pavia, analizzò il delicato problema della compatibilità dell'attività umana sull'equilibrio ecologico nel Mediterraneo ed il prof. Umberto Leanza, discusse sull'esigenza di creare nuove regole giuridiche per perseguire lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo. Sulla delicata questione del diritto di recupero e della proprietà dei beni archeologici sommersi, apertasi dopo la missione dell'oceanografo Robert Ballard nel Canale di Sicilia del 1997, Domenico Macaluso, affrontò il problema del Diritto internazionale del Mare, per il settore dell'Archeologia Subacquea; dopo aver sottolineato che i beni culturali che giacciono nei nostri mari, sono patrimonio ed eredità culturale dei Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, rimarcando la grande potenzialità che questi tesori potrebbero offrire, se correttamente valorizzati.
In quella sede, nel corso di un'intervista radiofonica trasmessa in diretta da Radio-Rai, ha anche parlato delle recenti scoperte archeologiche effettuate in Sicilia (come il Fauno danzante di Mazara ed i piatti tardo-romani di Seccagrande), sottolineando l'enorme ricchezza dei nostri mari (nella foto il Fauno danzante, subito dopo il recupero).




Infine nella mozione finale, ottenne che all'ordine del giorno dei lavori della V Conferenza delle Regioni del Mediterraneo e del Mar Nero (ottobre 1998), venisse incluso un dibattito, per trovare concreti provvedimenti legali, volti alla salvaguardia di questo delicato e prezioso patrimonio".



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SINTESI.

CENTRALITA' DELL ITALIA NEL MEDITERRANEO

ASSOLUTO INTERESSE PER

ECOLOGIA

SOSTEGNO NORMATIVO...


OKKIO CHE ARRIVA/****Malgrado gli sforzi internazionali per salvaguardare e proteggere il suo habitat, resta fragile e continua a deteriorasi con l'aumento della pressione esercitato sull'ambiente. L'inquinamento industriale e del trasporto marittimo, contribuiscono alla distruzione delle coste e delle loro biodiversità. La significativa marea nera e le altre forme emerse dal recente conflitto in Libano hanno creato la necessità di presentare una strategia (European Neighbourhood Policy, ENP) coerente e capace di risolvere sia le catastrofi isolate e i problemi ambientali di lungo termine.

In questo contesto l'UE intende concentrare i propri sforzi e le proprie risorse, non solo ai fini della protezione dell'ambiente, ma anche dello sviluppo economico. I principali obiettivi sono: o Ridurre il livello d'inquinamento nella regione o Promuovere lo sviluppo sostenibile del mare e della costa o Promuovere la cooperazione dei paesi nella regione in materia di ambiente o Assistere i paesi partner nello sviluppo delle istituzioni e delle politiche efficaci in materia di protezione ambientale o Associare le ONG e le società civili alle decisioni concernenti l'ambiente.

Unitamente alle politiche europee dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, questi obiettivi saranno attuati grazie a quattro misure: o Aiuti finanziari stanziati dai programmi UE esistenti o già pianificati o Rafforzare il dialogo con i rappresentanti della regione o Migliorare il coordinamento con le altre organizzazioni e partner o Scambi d'esperienza acquisite dall'EU dalla lotta contro l'inquinamento nel mediterraneo e dalle altre regioni.
L'iniziativa Horizon 2020 è l'elemento centrale all'interno della strategia (ENP) e prevede quattro azioni: o Progetti di riduzione delle principali cause d'inquinamento o Misure atte a rafforzare e stabilire le condizioni sostenibili ambientali nel Mediterraneo o Ricerca o Monitoraggio, Valutazione e Revisone.

La prima fase di Horizon 2020 coprirà il periodo 2007-2013. Sarà approvata la versione definitiva dai Ministri dell'ambiente dell'Euro-Mediterraneo nel meeting del Cairo il prossimo novembre. Questo meeting è la prima conferenza dei Ministri dell'ambiente dell'Euro-Mediterraneo che si svolge fuori territorio UE.


ROBINWOOD
 
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Avevamo completato un tread dal titolo Banca Del Mediterraneo E' Realta'
Dove possiamo Trovare utili informazioni :

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Qui le varie pagine del sito sono state Raccolte in un unico file pdf per agevolarne la lettura.


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Dal sito di Alerion "Attività Finanza" :
http://www.alerion.it/alerion/1920.php

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QUANDO?
 
hai 720 milioni di abitanti che se lo chiedono:

dal sito sviluppo del mediterraneo.it

prossima banca:
The Euro-Mediterranean Region is one of expanding opportunity. Including the all EU, Euro-Med Region, with 720 millions inhabitants could become a common market by 2010. Such a large market – bigger by far than China – is one that businesses and investors must reckon with.

The Mediterranean region, among three continents, enjoyed its greatest prosperity when it was open to trade, ideas, innovation and private enterprise.

Nowadays, between the two shores, the Mediterranean area holds the world record gap for GDP differential per capita: 1 to 10 between South and North, versus 1 to 7 between Mexico and USA.

Southern MED countries generally blessed with primary natural resources and young population, need for strong growth as a transition versus a stable development status. In these countries, unemployment, limited basic services to the population, infrastructures, and social pressure represent both a waste of resources and a major risk to social/political stability and to business expansion.

The last period of twenty years can be considered a period of missed opportunities for the Mediterranean area development.


ALERION GENERALI ALLIANZ TOTI DEL GR LAMARO E QUALCHE ALTRO DI NOI...FORTI..PURE...


***************
Sviluppo del mediterraneo S.p.A.

Via Clitunno 5
00198 – Roma

fax +39 06 853744235
e-mail: info@sviluppodelemediterraneo.it
TIME IS TIME
 
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purtroppo ormai il nodo cruciale è quello...
Un saluto
 
hai 720 milioni di abitanti che se lo chiedono:

dal sito sviluppo del mediterraneo.it

prossima banca:
The Euro-Mediterranean Region is one of expanding opportunity. Including the all EU, Euro-Med Region, with 720 millions inhabitants could become a common market by 2010. Such a large market – bigger by far than China – is one that businesses and investors must reckon with.

The Mediterranean region, among three continents, enjoyed its greatest prosperity when it was open to trade, ideas, innovation and private enterprise.

Nowadays, between the two shores, the Mediterranean area holds the world record gap for GDP differential per capita: 1 to 10 between South and North, versus 1 to 7 between Mexico and USA.

Southern MED countries generally blessed with primary natural resources and young population, need for strong growth as a transition versus a stable development status. In these countries, unemployment, limited basic services to the population, infrastructures, and social pressure represent both a waste of resources and a major risk to social/political stability and to business expansion.

The last period of twenty years can be considered a period of missed opportunities for the Mediterranean area development.


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Sviluppo del mediterraneo S.p.A.

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TIME IS TIME
The European project Wise-plans: Co-operation between Communities for Energy Action Plans” will deliver Sustainable Energy Action Plans (SEAPs) for more effective use and management of energy resources in Communities in four countries: Wales, Italia, Swerige and España. The partnership identifies communities in northern, western and southern Europe and includes public-sector bodies in diverse settings to include natural parks, urban and rural areas. The communities are at different stages of development in their use of renewable energy technologies and rational use of energy.
The SEAPs aim to reduce the emissions of carbon-dioxide by at least 5 per cent, through the implementation of actions taken by the four Communities.
 
Il Sole 24 Ore Parla Di
Sviluppo Del Mediterraneo,in Agosto 2007,con Riferimento Alla Vicenda Alitalia.

Garofano Smentira' In Data 28/8/2007 Allo Stesso Giornale Di Un Interesse Di Alerion,ed A Me Risulta Che Di Fatto Non C'e.

Ma Invece Sviluppo Del Mediterraneo Viene Citata Come Ormai Prossima Banca,ed A Noi Interessa Che L'articolista Confermi Che
Alerion Detiene Oltre Il 45% Adesso
Garofano E' A Capo Del Cda
Generali E' Nel Capitale.

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Sviluppo Del Mediterraneo Bank.

Robinwood


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24 ORE


«Giancarlo Elia Valori fa parte del nostro gruppo come presidente di Sviluppo Mediterraneo, una finanziaria che ha chiesto alla Banca d'Italia l'autorizzazione ad esercitare l'attività bancaria. Tra gli azionisti ci sono Allianz e Generali ». Antonio Baldassarre alza un poco il velo di mistero sulla cordata italiana che, attraverso l'ex presidente della Corte Costituzionale e della Rai, punta alla privatizzazione Alitalia.
«Sviluppo Mediterraneo ha la funzione di advisor economico. Non è escluso che possa avere anche un ruolo di investitore», dice Baldassarre al Sole 24 Ore. «Per rispetto al presidente Prato, prima i nomi li farò a lui quando ci incontreremo».

La presenza di Valori, ex presidente Sme e Autostrade, ora alla guida della finanziaria regionale Sviluppo Lazio, fa pensare a una cordata veneta, con la Banca popolare di Vicenza. «Non posso dire nulla. Lascio a lei ogni considerazione...», risponde Baldassarre.
Il nome Sviluppo Mediterraneo lascia trasparire esponenti di rilievo della finanza. Insieme a Valori, al vertice della società c'è il cattolico Giuseppe Garofano, ex presidente Montedison e fondatore di Alerion, holding quotata che ne possiede il 45,16 per cento. Il 32,26% è del Lloyd Adriatico (gruppo Allianz). Poi c'è il 12,9%di Engineering,società quotata controllata dalle famiglie romane Amodeo e Cinaglia, di cui le Generali hanno il 4,3 per cento. Il residuo 9,68% è di Pierluigi Toti, 57 anni, della famiglia di costruttori della Lamaro, soci con il 12% di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma, il 5% di Rcs, una quota di Capitalia, in ottimi rapporti con Walter Veltroni, sindaco ds di Roma.

Sviluppo Mediterraneo Spa è stata costituita a Roma l'8 giugno 2005, per atto del notaio Piergaetano Marchetti, giurista milanese dal palmarès di spicco, consulente storico di Mediobanca, presidente Rcs. Il capitale è di 15,5 milioni.Oggetto sociale è l'attività immobiliare ed edilizia, nel 2006 ha perso 935.511 euro.

La società ha adottato il sistema dualistico. Valori è presidente del consiglio di sorveglianza, composto da Marco Spadacini (vicepresidente), Pierluigi Toti, Michele Cinaglia, Michelangelo Canova, Sergio Pivato, Carlo Tavormina. Il consiglio di gestione è a tre: presidente Giuseppe Garofano, consigliere delegato Gianpiero Oddone, 45 anni, consigliere Ettore Gotti Tedeschi.

Numero uno in Italia del Santander, Gotti Tedeschi è nel cda e comitato esecutivo di Alerion con Garofano (sono vicepresidenti) e Canova. Al Sole 24 Ore ha puntualizzato di non essere coinvolto nel progetto Alitalia. Tra i soci Alerion, Mps (6,85%) e il costruttore ds Alfio Marchini (2,3%), la Premafin di Salvatore Ligresti (5,4%), Allianz (3,3%).

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Il residuo 9,68% è di Pierluigi Toti, 57 anni, della famiglia di costruttori della Lamaro, soci con il 12% di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma)//**********************

ALLIANZ GENERALI TOTI LAMARO ALERION 6 Co.

ALTRO CHE..!!//***
 

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DAL SITO

www.alerion.it

> Finanza
45,16%

Sviluppo del Mediterraneo SpA è una società creata da un gruppo d'investitori istituzionali nazionali ed esteri che opererà nel mercato Mediterraneo Balcanico.
Sviluppo del Mediterraneo sarà, in particolare, dedicata al reperimento di finanziamenti sul mercato dei capitali tramite la strutturazione di: prestiti tradizionali, prestiti sindacati, emissioni obbligazionarie, prodotti strutturati di credito e operazioni di cartolarizzazione. La clientela di riferimento sarà rappresentata principalmente da società attive nei settori delle infrastrutture, dei trasporti e dell'energia. Sviluppo del Mediterraneo effettuerà inoltre, all'interno della gamma dei servizi offerti, attività di advisory e corporate finance

Attualmente la Sviluppo del Mediterraneo è in attesa di ricevere la licenza bancaria italiana.


foto di

zio Giancarlo Elia
 

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Ma Invece Sviluppo Del Mediterraneo Viene Citata Come Ormai Prossima Banca,ed A Noi Interessa Che L'articolista Confermi Che
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Garofano E' A Capo Del Cda
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«Giancarlo Elia Valori fa parte del nostro gruppo come presidente di Sviluppo Mediterraneo, una finanziaria che ha chiesto alla Banca d'Italia l'autorizzazione ad esercitare l'attività bancaria. Tra gli azionisti ci sono Allianz e Generali ». Antonio Baldassarre alza un poco il velo di mistero sulla cordata italiana che, attraverso l'ex presidente della Corte Costituzionale e della Rai, punta alla privatizzazione Alitalia.
«Sviluppo Mediterraneo ha la funzione di advisor economico. Non è escluso che possa avere anche un ruolo di investitore», dice Baldassarre al Sole 24 Ore. «Per rispetto al presidente Prato, prima i nomi li farò a lui quando ci incontreremo».

La presenza di Valori, ex presidente Sme e Autostrade, ora alla guida della finanziaria regionale Sviluppo Lazio, fa pensare a una cordata veneta, con la Banca popolare di Vicenza. «Non posso dire nulla. Lascio a lei ogni considerazione...», risponde Baldassarre.
Il nome Sviluppo Mediterraneo lascia trasparire esponenti di rilievo della finanza. Insieme a Valori, al vertice della società c'è il cattolico Giuseppe Garofano, ex presidente Montedison e fondatore di Alerion, holding quotata che ne possiede il 45,16 per cento. Il 32,26% è del Lloyd Adriatico (gruppo Allianz). Poi c'è il 12,9%di Engineering,società quotata controllata dalle famiglie romane Amodeo e Cinaglia, di cui le Generali hanno il 4,3 per cento. Il residuo 9,68% è di Pierluigi Toti, 57 anni, della famiglia di costruttori della Lamaro, soci con il 12% di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma, il 5% di Rcs, una quota di Capitalia, in ottimi rapporti con Walter Veltroni, sindaco ds di Roma.

Sviluppo Mediterraneo Spa è stata costituita a Roma l'8 giugno 2005, per atto del notaio Piergaetano Marchetti, giurista milanese dal palmarès di spicco, consulente storico di Mediobanca, presidente Rcs. Il capitale è di 15,5 milioni.Oggetto sociale è l'attività immobiliare ed edilizia, nel 2006 ha perso 935.511 euro.

La società ha adottato il sistema dualistico. Valori è presidente del consiglio di sorveglianza, composto da Marco Spadacini (vicepresidente), Pierluigi Toti, Michele Cinaglia, Michelangelo Canova, Sergio Pivato, Carlo Tavormina. Il consiglio di gestione è a tre: presidente Giuseppe Garofano, consigliere delegato Gianpiero Oddone, 45 anni, consigliere Ettore Gotti Tedeschi.

Numero uno in Italia del Santander, Gotti Tedeschi è nel cda e comitato esecutivo di Alerion con Garofano (sono vicepresidenti) e Canova. Al Sole 24 Ore ha puntualizzato di non essere coinvolto nel progetto Alitalia. Tra i soci Alerion, Mps (6,85%) e il costruttore ds Alfio Marchini (2,3%), la Premafin di Salvatore Ligresti (5,4%), Allianz (3,3%).

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QUEI POCHI UOMINI CHE SCRIVONO LA STORIA ECONOMICA ITALIANA.


UOMINI FATTI RELAZIONI:

GIANCARLO ELIA VALORI
PRES
BANCA SVILUPPO DEL MEDITERRANEO

UOMO STIMATO IN ISRAELE,CINA,LIBIA,FRANCIA,INDIA,GIORDANIA,EGITTO,TUNISIA,MAROCCO:


[SIZE=+1]L'Inchiesta Vecchio Stile
[SIZE=+3]L’ultimo Potere Forte[/SIZE]
[SIZE=+1]Inaffondabile.Temutissimo. Ricco di relazioni internazionali. [/SIZE]
[SIZE=+1]Ecco la storia segreta di Giancarlo Elia Valori, l’unico boiardo [/SIZE]
[SIZE=+1]di Stato passato dalla Prima alla Seconda Repubblica mantenendo intatta tutta la sua influenza. E pronto, oggi, per nuove avventure[/SIZE]
di Gianni Barbacetto

[SIZE=+3]C[/SIZE]Chissà se è davvero, come dicono tanti, l’uomo più potente d’Italia. Certo è uno dei più temuti. E dei più misteriosi. E con le migliori relazioni internazionali. Sicuramente Giancarlo Elia Valori, il supermanager che lascia dietro di sé una scia di odore d’aglio (lo divora a spicchi, crudo, convinto delle sue virtù salutari) è l’unico sopravvissuto di una specie ormai estinta: quella dei boiardi di Stato. Tutti gli esemplari della specie sono scomparsi: i potentissimi membri della casta che presidiava le imprese pubbliche per conto dei boss dei vecchi partiti sono stati spazzati via da Mani Pulite, dal tramonto della Prima Repubblica, dalla nuovelle vague delle privatizzazioni... Ma lui, il Manager-Professore, il Signor Autostrade, è sopravvissuto felicemente al crollo della Nomenklatura (e non è la prima volta che attraversa il fuoco come una salamandra). Ha pilotato la privatizzazione della società Autostrade, restandone – caso unico – presidente. E continua a collezionare onori, cariche, poltrone.
Ora, come amministratore delegato, alle Autostrade è arrivato un manager forte, Vito Gamberale; e Valori, a cui non basta fare il presidente di rappresentanza, ha cominciato a cercare altri spazi di potere. Tanto per cominciare, all’inizio di marzo è stato eletto presidente dell’Unione Industriali di Roma, ma non ha certo intenzione di fermarsi lì: sta decidendo che cosa farà da grande, e ha (come sempre) grandi idee. La prossima poltrona potrebbe essere tutta politica; non gli dispiacerebbe, per esempio, quella di sindaco della capitale. In questo caso, trasversale com’è, avrebbe un solo imbarazzo: scegliere se essere candidato dalla destra o dalla sinistra.
Ma chi è davvero Giancarlo Elia Valori, l’inossidabile? Raccontarlo non è facile. Attorno a lui aleggiano leggende nere, che odorano, più che d’aglio, di incenso e, nello stesso tempo, di zolfo. È circondato da una barriera di protezione e di silenzio. Chi lo conosce bene, pur senza amarlo, sembra averne un sacro terrore. Tanto che viene la voglia, per una volta, di dimenticare la Regola Numero Uno del Bravo Giornalista («Non tediare il povero lettore con il racconto delle difficoltà incontrate nel raccogliere le notizie»), perché quelle difficoltà fanno parte del personaggio. Perfino una persona coraggiosa e senza scheletri nella cassapanca come Tina Anselmi, mitica presidente della Commissione parlamentare sulla P2, appena sentito il nome fatidico si blocca: «Non insista, io su quel signore non ho nulla da dire».
Se risponde così lei, figuratevi gli altri. E, visto il personaggio, abituato a essere trattato più che bene dai giornali, non ci si potrà stupire neppure dei sospetti dietrologici con cui potrebbe essere accolta un’inchiesta sul Signor Autostrade: ma chi c’è dietro? quale gioco fanno? per conto di chi? E invece dietro – è la stampa, bellezza – c’è solo la curiosità per una maschera del teatro italiano del potere, c’è la voglia di capire perché Giancarlo Elia Valori è così potente, così misterioso, così temuto, così inossidabile. E, allora, proviamo a raccontarlo, partendo dal presente.

DAI DINOSAURI ALLA NEW ECONOMY. Valori dal marzo 1995 è presidente della Autostrade spa, la più grande rete autostradale del mondo, con i suoi 3 mila chilometri d’asfalto, 3.200 miliardi di fatturato, 426 di utili. Ma ci tiene a qualificarsi, prima che come manager, come «professore»: anche se le sue cattedre sono solo onorarie, virtuali, una a Pechino («Economia e politica internazionale») e una a Gerusalemme («Studi sulla pace e la cooperazione regionale»). L’elenco delle onorificenze, poi, riempie mezza pagina: cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, cavaliere dell’Ordine di Isabella la Cattolica, cavaliere della Legion d’Onore e un vasto campionario di medaglie e riconoscimenti collezionati in giro per il mondo, a partire dall’Argentina e dalla Corea.
La nuova poltrona che ha appena aggiunto alla sua collezione, quella di presidente degli industriali romani, è stata invece, fino a oggi, una briscola bassa, di poco valore, perché è al Nord che sta la grande industria privata. Ma ora, dopo le privatizzazioni, nel club romano sono entrate anche le ex imprese di Stato, il gigante Telecom, le Autostrade... Valori non ha perso tempo e si è subito piazzato. Lo ha fatto a modo suo, senza contrasti apparenti: ha incontrato il candidato naturale, espressione dei piccoli imprenditori romani (Gennaro Moccia) e lo ha velocemente convinto a ritirare la candidatura. Appena designato, ha incassato i complimenti di Francesco Rutelli, sindaco di Roma («Valori rappresenta la novità, ma anche la continuità...»). E ha subito buttato lì, in un intervento sul molto ospitale Messaggero, l’idea di Roma «cerniera tra Nord e Sud», tra «due Italie» da avvicinare: e come, se non con un paio di belle autostrade («riqualificazione della Salerno-Reggio Calabria e trasformazione della Taranto-Reggio») e un bel ponte sullo Stretto di Messina? In questo programma, Valori trova una sponda sinistra dentro il governo D’Alema: in quel Marco Minniti che è il braccio destro del presidente del Consiglio, ma prima ancora è un politico calabrese, che tanto si sta dando da fare per portare sviluppo (cioè soldi e lavori pubblici) alla sua regione.
Un altro tema che Valori ha subito toccato dopo la sua ultima nomina, anche se non c’entrava niente, profuma di new economy: è il programma di Blu, il consorzio per la telefonia di cui è presidente. «Vogliamo grossi partner che rappresentino innanzitutto gli interessi nazionali e poi i grandi interessi europei». Blu (soci: Autostrade, cioè Benetton e il gruppo Caltagirone, più Mediaset, più British Telecom) sarebbe il quarto gestore Gsm, aveva annunciato la partenza del servizio per il 1 marzo 2000, ora l’ha riannunciata per il 1 maggio; per ora non si è visto ancora niente, ma forse il consorzio è interessato, più che all’affollato Gsm, alla gara per le licenze Umts, il sistema che unisce telefonino e servizi internet, per le quali si è già scatenata una guerra di lobby. In corsa, oltre a Telecom, Omnitel e Wind, ci sono Blu, Tiscali ed e.Biscom. Valori conta, per vincere, sull’amico ministro delle telecomunicazioni Salvatore Cardinale, ma le cinque licenze saranno assegnate, quest’estate, da un comitato di ministri presieduto da Massimo D’Alema in persona. Valori vuole esserci, vuole dimostrare di saper passare dai dinosauri di Stato alla new economy. Chissà che cosa gli riserverà il futuro. Ma intanto, per conoscere il personaggio, è necessario tuffarsi nel passato dei dinosauri. IL RAGAZZO PRODIGIO. Giancarlo Elia nasce a Meolo, un paesotto vicino a San Donà di Piave non distante da Venezia, il 27 gennaio 1940, sotto il segno dell’Acquario. I genitori sono toscani, il padre Marco è compagno di scuola di Amintore Fanfani. Il ragazzo studia Economia e commercio e si trasferisce presto a Roma. Gli piacciono da morire gli ambienti vaticani, le divise e i riti della curia romana. Riesce a diventare «Cameriere di spada e cappa»: è la prima onorificenza della sua collezione, è il 1963, Giancarlo Elia ha 23 anni. C’è una foto che lo ritrae, giovanissimo, accanto all’uomo allora più potente Oltretevere, il cardinale Alfredo Ottaviani. Il fratello maggiore di Giancarlo, Leo, ex partigiano bianco, mandato da Enrico Mattei fin dal 1948 in Argentina a rappresentare l’Eni, lo introduce invece negli ambienti del governo di Buenos Aires. Il presidente Arturo Frondizi era amico del fratello, tanto da diventare padrino dei suoi figli.
Nel 1965, a 25 anni, Giancarlo Elia entra nella Rai di Ettore Bernabei, prima come consulente e poi come funzionario: si occupa di relazioni internazionali, è una sorta di enfant prodige, stringere relazioni è la sua specialità. Ottime quelle con le curie, incredibili quelle con l’estero. Efficiente, attivissimo, ben introdotto: così lo ricorda lo scrittore Alvise Zorzi, che in quegli anni era condirettore centrale Rai per i rapporti esterni. Valori si specializza in dittatori: Kim Il Sung in Corea del Nord, Nicolae Ceausescu in Romania, i dirigenti della Cina. Nei primi anni Settanta organizza una visita in Italia di Frondizi, presidente democratico dell’Argentina tra il 1958 e il 1962, che fa incontrare con diverse personalità italiane. Ma Valori conosce bene anche l’ex dittatore argentino Juan Domingo Peron, a quei tempi esule a Madrid. È il fratello che gli passa i contatti, poi Giancarlo li coltiva. La nuova moglie di Peron, Isabelita, diventa amica della madre di Valori. E quando i due argentini vengono a Roma, sono ospiti di casa Valori, a Trastevere. Il 12 marzo 1972, dopo un lavorio durato sette mesi, sullo sfondo di un fitto impegno di lobby economiche internazionali, il trentaduenne Giancarlo Elia riesce a far incontrare a Madrid, faccia a faccia, Frondizi e Peron, l’ex presidente e l’ex dittatore: è la prima pietra del trionfale ritorno di Peron in Argentina. Quando Peron nel 1973 torna in Argentina da trionfatore, sull’aereo che lo porta da Madrid a Buenos Aires, insieme ai notabili peronisti, alla moglie Isabelita e al cadavere di Evita trafugato dal cimitero di Milano, ci sono due italiani: Licio Gelli e Giancarlo Elia Valori.
I rapporti con l’Argentina sono anche rapporti massonici. E il cattolicissimo, papalino Giancarlo, malgrado la scomunica vaticana per i Liberi Muratori, comincia prestissimo a frequentare le Logge. A 25 anni si iscrive alla Loggia Romagnosi del Grande Oriente. L’anno dopo, nel 1966, si presenta però alle elezioni amministrative di Roma nelle liste della Dc, senza avvisare la Loggia: viene sottoposto a processo massonico e radiato. «Non accettarono la mia linea», tenterà di spiegare poi Valori, «del dialogo tra cattolicesimo e massoneria».
Nel 1973, un iscritto alla Loggia Romagnosi che aveva voglia di mettersi in proprio, un certo Licio Gelli, lo contatta perché sa dei suoi ottimi rapporti con l’Argentina, lo iscrive al Centro Culturale Europeo (in realtà è la Loggia P2) e lo coinvolge in una società di import-export chiamata Ase. Che cosa importi e che cosa esporti – carne, armi, informazioni – non è dato sapere. Valori comunque sostiene di esserne uscito subito, lasciando Gelli al suo destino. Non prima, però, di avergli presentato, a Roma, all’Hotel Excelsior, il presidente Peron e il suo braccio destro, l’esoterico José Lopez Rega.
Dopo il ritorno di Peron al potere, il rapporto con Gelli si rompe: il Gran Maestro della P2 gli scippa il contatto con l’Argentina, stringendo un rapporto diretto con Lopez Rega, che approfittando della malattia di Peron diventa il vero padrone del Paese. Valori lo disprezza: «Fino al ritorno di Peron in Argentina, Lopez Rega aveva un ruolo puramente da cameriere, ai colloqui di Peron non partecipava mai, se non per servire una bibita o un caffè... Era autore di un libro intitolato Dall’Alfa all’Omega nel quale parlava di una chiesa al di sopra delle chiese. Un pazzo, io lo ritenevo, spessissimo nelle nostre conversazioni parlava di queste cose che mi facevano veramente ridere». Intanto, però, Gelli strappa a Valori il mercato (massonico, di contatti, di affari) argentino. Lo scontro Gelli-Valori, dunque, si conclude apparentemente con la sconfitta di quest’ultimo, che risulta infatti l’unico espulso dalla P2. Visto oggi, però, a vincere è Valori.
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era il 27/2/2007
giancarlo elia valori al tempo :
Comprate IL TEMPO di questa mattina alla pagina 27, Giancarlo ELIA VALORI Presidente di Banca del Mediterraneo in un'intervista rilasciata a Damiana VERUCCI afferma quanto segue:

Domanda: A che punto è il progetto della Banca Svil. Medit.?

Risposta: "E' riduttivo parlare di progetto perchè quando spiegheremo bene di cosa si tratta, e quali sono gli obiettivi di questa Banca, si comprenderà il disegno strategico che abbiamo in mente. Stiamo attendendo le necessarie autorizzazioni per partire e tra qualche giorno avremo importanti novità delle quali oggi non voglio parlare. La Banca al momento ha una strutttura immobiliare ed al momento si chiama Sviluppo del Mediterrraneo SPA."

Un'azionista ALERION, invece, sa già tutto e sfrutta la debacle dei mercati per incrementare.

BSM parte da una base di 500 miliioni di euro di patrimonio gestito ed il 50% è in mano ad Alerion

I miei complimenti agli azionisti ALERION.

cosi' scriveva mr doc50 in un suo tred

ebbene sono passati alcuni mesi,,,7 ,,,e stiamo qui..


in attesa..
 
BCE E BANCHE DEI SINGOLI MEMBRI:

"nel rilasciare le licenze bancarie viene richiesto alle banche centrali che i membri del management abbiano « reputazione adeguata e sufficiente esperienza » . Quando queste condizioni vengono meno, la licenza deve essere revocata."

bankit:

Servizio Concorrenza, normativa e affari generali
Titolare - Giovanni Castaldi

Il Servizio predispone la normativa di vigilanza su banche, gruppi bancari, conglomerati finanziari e, in generale, la normativa di attuazione del Testo Unico Bancario di competenza della Banca d’Italia. Segue la produzione normativa internazionale, statale e regionale, intrattenendo rapporti con il Parlamento, le Amministrazione pubbliche e le Autorità di settore. Partecipa ai lavori di armonizzazione e cooperazione in sede internazionale. Effettua studi e analisi di tipo normativo ed economico, anche a livello comparato, sul sistema creditizio e finanziario e sulla stabilità finanziaria. Valuta gli impatti della regolamentazione sull’attività degli intermediari e delle imprese nonché sugli interessi dei risparmiatori. Segue la costituzione di nuove banche, le operazioni di concentrazione e la configurazione dei gruppi bancari. Analizza gli assetti proprietari delle banche e valuta le relative istanze di autorizzazione. Segue la materia delle sanzioni. [/B]Con riferimento all’intera Area Vigilanza creditizia e finanziaria, cura le procedure relative ai provvedimenti di rigore e intrattiene i rapporti con l’Autorità giudiziaria.
 
Ultima modifica:
Nell'ambito delle attivita' avviate dal Ministero dell'Ambiente in attuazione del Programma Medrep (Mediterranean Renewable Energy Programme) per la promozione delle energie rinnovabili nel Mediterraneo, l'Autorita' Egiziana per l'Energie Alternative e Rinnovabili (Nrea) ha pubblicato un bando di gara per l'elettrificazione di due villaggi rurali in Egitto per mezzo di tecnologia fotovoltaica. Il Programma Mediterraneo per le Energie Rinnovabili (Medrep), lanciato dall'Italia come Iniziativa di tipo II al Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile svoltosi a Johannesburg nel 2002, e' stato ideato al fine di ridurre il costo delle energie rinnovabili espandendo i mercati e creando una solida base per le energie rinnovabili. I due obiettivi principali del Medrep sono quelli di fornire servizi di energia sostenibile particolarmente alle popolazioni rurali; e di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici incrementando la quota delle energie rinnovabili nell'insieme delle energie presenti nella Regione. Il programma e' anche finalizzato allo sviluppo di un sistema di mercato sostenibile delle energie rinnovabili nella piu' grande Regione del Mediterraneo mediante tre attivita' principali: creare degli strumenti finanziari e dei meccanismi per sostenere i progetti sulle energie rinnovabili; contribuire a rafforzare il quadro politico e superare le barriere che si frappongono allo spiegamento delle energie rinnovabili; e costruire un'infrastruttura piu' solida nel settore privato tenendo presente il ruolo positivo dei 'Certificati Negoziabili Rinnovabili' e le 'Riduzioni Certificate delle Emissioni'. I progetti sulle energie rinnovabili Medrep si stanno sviluppando in Algeria dove si sta mettendo a punto un parco di 240 ettari con un sistema eolico fotovoltaico per contenere la desertificazione e conservare la biodiversita'. In Egitto si sta sperimentando l'Utilizzo dell'Energia Termica Solare in localita' di soggiorno ed in nuovi villaggi siti in aree bonificate e si sta conducendo un progetto di elettrificazione fotovoltaica Rurale. In Marocco si stanno applicando meccanismi finanziari per il riscaldamento solare dell'acqua, e' stata avviata la promozione delle energie rinnovabili mediante il Commercio di Certificati Verdi; si stanno conducendo studi sull'integrazione dell'energia eolica nella rete nazionale elettrica ed e' gia' avviato lo sviluppo ed attuazione di un sistema di controllo per impianti mini-idraulici (Mhp); riabilitazione di pompe solari PV nella regione di of Ten sift Al Haouz; studi valutativi per il progetto Souss-Massa biogas. Sempre in Marocco sono stati avviati un progetto che consiste nell'unione delle tecnologie eolica e solare per il dissalamento dell'acqua e per gli impianti di pompaggio dell'acqua, per fornire acqua alle aree rurali con la possibilita' di inserire il surplus energetico nella rete ed uno per l'efficienza energetica negli ospedali pubblici. (ANSA). XLO

*************In questo contesto l'UE intende concentrare i propri sforzi e le proprie risorse, non solo ai fini della protezione dell'ambiente, ma anche dello sviluppo economico. I principali obiettivi sono: o Ridurre il livello d'inquinamento nella regione o Promuovere lo sviluppo sostenibile del mare e della costa o Promuovere la cooperazione dei paesi nella regione in materia di ambiente o Assistere i paesi partner nello sviluppo delle istituzioni e delle politiche efficaci in materia di protezione ambientale o Associare le ONG e le società civili alle decisioni concernenti l'ambiente.

Unitamente alle politiche europee dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, questi obiettivi saranno attuati grazie a quattro misure: o Aiuti finanziari stanziati dai programmi UE esistenti o già pianificati o Rafforzare il dialogo con i rappresentanti della regione o Migliorare il coordinamento con le altre organizzazioni e partner o Scambi d'esperienza acquisite dall'EU dalla lotta contro l'inquinamento nel mediterraneo e dalle altre regioni.
L'iniziativa Horizon 2020 è l'elemento centrale all'interno della strategia (ENP) e prevede quattro azioni: o Progetti di riduzione delle principali cause d'inquinamento o Misure atte a rafforzare e stabilire le condizioni sostenibili ambientali nel Mediterraneo o Ricerca o Monitoraggio, Valutazione e Revisone.

La prima fase di Horizon 2020 coprirà il periodo 2007-2013. Sarà approvata la versione definitiva dai Ministri dell'ambiente dell'Euro-Mediterraneo nel meeting del Cairo il prossimo novembre. Questo meeting è la prima conferenza dei Ministri dell'ambiente dell'Euro-Mediterraneo che si svolge fuori territorio UE.
*************************************
 
Oggi,6/9/2007, il Pres Israeliano Simon Pers si è incontrato in Vaticano con il Santo Padre ed il principale tema dell'incontro è stato l'ECOLOGIA.

Ieri il richiamo del Santo Padre, oggi un CAPO DI STATO vicino all'ITALIA ,che parla di ECOLOGIA.


Giancarlo Elia Valori,uomo cattolicissimo, ed amico personale di Pers gradirà anche perchè è
PRESIDENTE DI
SVILUPPO DEL MEDITERRANEO
NASCENTE BANCA.

MESS PER MR VALORI:

Prendi adesso contatti con Matteo Arpe e nominalo Amm della Banca.
Il Cardinale,ing Garofano, gradirebbe penso......e si farebbe volemtieri da parte....

ROBINWOOD
 
l'indice VIX che esprime la volatilità implicita della old economy ha superato poco tempo fa e per la prima volta il VixN ,l'indice simile della new economy, segno che la CRISI TANTO PAVENTATA da parte dei Ribassisti , non è se non dell economia Finanziaria...

Poi l'indice Vix si è riportato al di sotto del VixN, segno di un rientro del pericolo in corso.

LE BANCHE CENTRALI VIGILANO DAVVERO

L'INFLAZIONE,spauracchio degli anni 90/2000 verrà sostituita dall 'Attenzione ai mercati per evitare Bolle e conseguenze piu' Gravi..

Insomma siamo nell epoca del controllo ossessivo della Moneta e suoi derivati...

Tra l'altro è dall epoca del Buon Kennedy che la Fed ha preso il POTERE in mano....

ROBINWOOD.

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Usa/
I mutui subprime non preoccupano FED,previsto calo tassi 16/9/2007 e iniezione di liquidità per sostenere il sistema.

Europa/
non ci sono condizioni per rischi da Mutui subprime.

Ocse/
La crescita economica potrebbe rallentare nel 2008

Petrolio/
Sui massimi delle ultime 5 settimane porta in forte aumento la domanda di energie rinnovabile nel pianeta.


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La crisi dei mutui subprime suggerisce che l'intervento per le ECONOMIE DEL MEDITERRANEO e DEI BALCANI deve essere strutturato da Organizzazioni serie e ben organizzate.

La nascente BCA DEL MEDITERRANEO dovrebbe generare possibilità di raccolta e di erogazione ai fini di tale sviluppo.

La presenza di GENERALI ed ALLIANZ fra i SOCI è stimolo di osservazione e considerazione delle potenzialità della NASCENTE BANCA.
Infatti tali SOCI non hanno alcun interesse ad esser presenti se non in realtà sicure e ben organizzate vista la loro assoluta esperienza e considerazione nei e sui mercati mondiali.

Sarebbe un bel colpo avere gente come Matteo Arpe dentro e chissà che il PRODIGIO non venga acquistato come una SQUADRA di CALCIO fa con i FUORICLASSE.

Ma se anche cosi non fosse ,ROBINWODD approva il BOARD di tutto rispetto.


MENO 1 GG
 
QUEI POCHI UOMINI CHE SCRIVONO LA STORIA ECONOMICA ITALIANA.


UOMINI FATTI RELAZIONI:

GIANCARLO ELIA VALORI
PRES
BANCA SVILUPPO DEL MEDITERRANEO

UOMO STIMATO IN ISRAELE,CINA,LIBIA,FRANCIA,INDIA,GIORDANIA,EGITTO,TUNISIA,MAROCCO:


[SIZE=+1]L'Inchiesta Vecchio Stile
[SIZE=+3]L’ultimo Potere Forte[/SIZE]
[SIZE=+1]Inaffondabile.Temutissimo. Ricco di relazioni internazionali. [/SIZE]
[SIZE=+1]Ecco la storia segreta di Giancarlo Elia Valori, l’unico boiardo [/SIZE]
[SIZE=+1]di Stato passato dalla Prima alla Seconda Repubblica mantenendo intatta tutta la sua influenza. E pronto, oggi, per nuove avventure[/SIZE]
di Gianni Barbacetto

[SIZE=+3]C[/SIZE]Chissà se è davvero, come dicono tanti, l’uomo più potente d’Italia. Certo è uno dei più temuti. E dei più misteriosi. E con le migliori relazioni internazionali. Sicuramente Giancarlo Elia Valori, il supermanager che lascia dietro di sé una scia di odore d’aglio (lo divora a spicchi, crudo, convinto delle sue virtù salutari) è l’unico sopravvissuto di una specie ormai estinta: quella dei boiardi di Stato. Tutti gli esemplari della specie sono scomparsi: i potentissimi membri della casta che presidiava le imprese pubbliche per conto dei boss dei vecchi partiti sono stati spazzati via da Mani Pulite, dal tramonto della Prima Repubblica, dalla nuovelle vague delle privatizzazioni... Ma lui, il Manager-Professore, il Signor Autostrade, è sopravvissuto felicemente al crollo della Nomenklatura (e non è la prima volta che attraversa il fuoco come una salamandra). Ha pilotato la privatizzazione della società Autostrade, restandone – caso unico – presidente. E continua a collezionare onori, cariche, poltrone.
Ora, come amministratore delegato, alle Autostrade è arrivato un manager forte, Vito Gamberale; e Valori, a cui non basta fare il presidente di rappresentanza, ha cominciato a cercare altri spazi di potere. Tanto per cominciare, all’inizio di marzo è stato eletto presidente dell’Unione Industriali di Roma, ma non ha certo intenzione di fermarsi lì: sta decidendo che cosa farà da grande, e ha (come sempre) grandi idee. La prossima poltrona potrebbe essere tutta politica; non gli dispiacerebbe, per esempio, quella di sindaco della capitale. In questo caso, trasversale com’è, avrebbe un solo imbarazzo: scegliere se essere candidato dalla destra o dalla sinistra.
Ma chi è davvero Giancarlo Elia Valori, l’inossidabile? Raccontarlo non è facile. Attorno a lui aleggiano leggende nere, che odorano, più che d’aglio, di incenso e, nello stesso tempo, di zolfo. È circondato da una barriera di protezione e di silenzio. Chi lo conosce bene, pur senza amarlo, sembra averne un sacro terrore. Tanto che viene la voglia, per una volta, di dimenticare la Regola Numero Uno del Bravo Giornalista («Non tediare il povero lettore con il racconto delle difficoltà incontrate nel raccogliere le notizie»), perché quelle difficoltà fanno parte del personaggio. Perfino una persona coraggiosa e senza scheletri nella cassapanca come Tina Anselmi, mitica presidente della Commissione parlamentare sulla P2, appena sentito il nome fatidico si blocca: «Non insista, io su quel signore non ho nulla da dire».
Se risponde così lei, figuratevi gli altri. E, visto il personaggio, abituato a essere trattato più che bene dai giornali, non ci si potrà stupire neppure dei sospetti dietrologici con cui potrebbe essere accolta un’inchiesta sul Signor Autostrade: ma chi c’è dietro? quale gioco fanno? per conto di chi? E invece dietro – è la stampa, bellezza – c’è solo la curiosità per una maschera del teatro italiano del potere, c’è la voglia di capire perché Giancarlo Elia Valori è così potente, così misterioso, così temuto, così inossidabile. E, allora, proviamo a raccontarlo, partendo dal presente.

DAI DINOSAURI ALLA NEW ECONOMY. Valori dal marzo 1995 è presidente della Autostrade spa, la più grande rete autostradale del mondo, con i suoi 3 mila chilometri d’asfalto, 3.200 miliardi di fatturato, 426 di utili. Ma ci tiene a qualificarsi, prima che come manager, come «professore»: anche se le sue cattedre sono solo onorarie, virtuali, una a Pechino («Economia e politica internazionale») e una a Gerusalemme («Studi sulla pace e la cooperazione regionale»). L’elenco delle onorificenze, poi, riempie mezza pagina: cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, cavaliere dell’Ordine di Isabella la Cattolica, cavaliere della Legion d’Onore e un vasto campionario di medaglie e riconoscimenti collezionati in giro per il mondo, a partire dall’Argentina e dalla Corea.
La nuova poltrona che ha appena aggiunto alla sua collezione, quella di presidente degli industriali romani, è stata invece, fino a oggi, una briscola bassa, di poco valore, perché è al Nord che sta la grande industria privata. Ma ora, dopo le privatizzazioni, nel club romano sono entrate anche le ex imprese di Stato, il gigante Telecom, le Autostrade... Valori non ha perso tempo e si è subito piazzato. Lo ha fatto a modo suo, senza contrasti apparenti: ha incontrato il candidato naturale, espressione dei piccoli imprenditori romani (Gennaro Moccia) e lo ha velocemente convinto a ritirare la candidatura. Appena designato, ha incassato i complimenti di Francesco Rutelli, sindaco di Roma («Valori rappresenta la novità, ma anche la continuità...»). E ha subito buttato lì, in un intervento sul molto ospitale Messaggero, l’idea di Roma «cerniera tra Nord e Sud», tra «due Italie» da avvicinare: e come, se non con un paio di belle autostrade («riqualificazione della Salerno-Reggio Calabria e trasformazione della Taranto-Reggio») e un bel ponte sullo Stretto di Messina? In questo programma, Valori trova una sponda sinistra dentro il governo D’Alema: in quel Marco Minniti che è il braccio destro del presidente del Consiglio, ma prima ancora è un politico calabrese, che tanto si sta dando da fare per portare sviluppo (cioè soldi e lavori pubblici) alla sua regione.
Un altro tema che Valori ha subito toccato dopo la sua ultima nomina, anche se non c’entrava niente, profuma di new economy: è il programma di Blu, il consorzio per la telefonia di cui è presidente. «Vogliamo grossi partner che rappresentino innanzitutto gli interessi nazionali e poi i grandi interessi europei». Blu (soci: Autostrade, cioè Benetton e il gruppo Caltagirone, più Mediaset, più British Telecom) sarebbe il quarto gestore Gsm, aveva annunciato la partenza del servizio per il 1 marzo 2000, ora l’ha riannunciata per il 1 maggio; per ora non si è visto ancora niente, ma forse il consorzio è interessato, più che all’affollato Gsm, alla gara per le licenze Umts, il sistema che unisce telefonino e servizi internet, per le quali si è già scatenata una guerra di lobby. In corsa, oltre a Telecom, Omnitel e Wind, ci sono Blu, Tiscali ed e.Biscom. Valori conta, per vincere, sull’amico ministro delle telecomunicazioni Salvatore Cardinale, ma le cinque licenze saranno assegnate, quest’estate, da un comitato di ministri presieduto da Massimo D’Alema in persona. Valori vuole esserci, vuole dimostrare di saper passare dai dinosauri di Stato alla new economy. Chissà che cosa gli riserverà il futuro. Ma intanto, per conoscere il personaggio, è necessario tuffarsi nel passato dei dinosauri. IL RAGAZZO PRODIGIO. Giancarlo Elia nasce a Meolo, un paesotto vicino a San Donà di Piave non distante da Venezia, il 27 gennaio 1940, sotto il segno dell’Acquario. I genitori sono toscani, il padre Marco è compagno di scuola di Amintore Fanfani. Il ragazzo studia Economia e commercio e si trasferisce presto a Roma. Gli piacciono da morire gli ambienti vaticani, le divise e i riti della curia romana. Riesce a diventare «Cameriere di spada e cappa»: è la prima onorificenza della sua collezione, è il 1963, Giancarlo Elia ha 23 anni. C’è una foto che lo ritrae, giovanissimo, accanto all’uomo allora più potente Oltretevere, il cardinale Alfredo Ottaviani. Il fratello maggiore di Giancarlo, Leo, ex partigiano bianco, mandato da Enrico Mattei fin dal 1948 in Argentina a rappresentare l’Eni, lo introduce invece negli ambienti del governo di Buenos Aires. Il presidente Arturo Frondizi era amico del fratello, tanto da diventare padrino dei suoi figli.
Nel 1965, a 25 anni, Giancarlo Elia entra nella Rai di Ettore Bernabei, prima come consulente e poi come funzionario: si occupa di relazioni internazionali, è una sorta di enfant prodige, stringere relazioni è la sua specialità. Ottime quelle con le curie, incredibili quelle con l’estero. Efficiente, attivissimo, ben introdotto: così lo ricorda lo scrittore Alvise Zorzi, che in quegli anni era condirettore centrale Rai per i rapporti esterni. Valori si specializza in dittatori: Kim Il Sung in Corea del Nord, Nicolae Ceausescu in Romania, i dirigenti della Cina. Nei primi anni Settanta organizza una visita in Italia di Frondizi, presidente democratico dell’Argentina tra il 1958 e il 1962, che fa incontrare con diverse personalità italiane. Ma Valori conosce bene anche l’ex dittatore argentino Juan Domingo Peron, a quei tempi esule a Madrid. È il fratello che gli passa i contatti, poi Giancarlo li coltiva. La nuova moglie di Peron, Isabelita, diventa amica della madre di Valori. E quando i due argentini vengono a Roma, sono ospiti di casa Valori, a Trastevere. Il 12 marzo 1972, dopo un lavorio durato sette mesi, sullo sfondo di un fitto impegno di lobby economiche internazionali, il trentaduenne Giancarlo Elia riesce a far incontrare a Madrid, faccia a faccia, Frondizi e Peron, l’ex presidente e l’ex dittatore: è la prima pietra del trionfale ritorno di Peron in Argentina. Quando Peron nel 1973 torna in Argentina da trionfatore, sull’aereo che lo porta da Madrid a Buenos Aires, insieme ai notabili peronisti, alla moglie Isabelita e al cadavere di Evita trafugato dal cimitero di Milano, ci sono due italiani: Licio Gelli e Giancarlo Elia Valori.
I rapporti con l’Argentina sono anche rapporti massonici. E il cattolicissimo, papalino Giancarlo, malgrado la scomunica vaticana per i Liberi Muratori, comincia prestissimo a frequentare le Logge. A 25 anni si iscrive alla Loggia Romagnosi del Grande Oriente. L’anno dopo, nel 1966, si presenta però alle elezioni amministrative di Roma nelle liste della Dc, senza avvisare la Loggia: viene sottoposto a processo massonico e radiato. «Non accettarono la mia linea», tenterà di spiegare poi Valori, «del dialogo tra cattolicesimo e massoneria».
Nel 1973, un iscritto alla Loggia Romagnosi che aveva voglia di mettersi in proprio, un certo Licio Gelli, lo contatta perché sa dei suoi ottimi rapporti con l’Argentina, lo iscrive al Centro Culturale Europeo (in realtà è la Loggia P2) e lo coinvolge in una società di import-export chiamata Ase. Che cosa importi e che cosa esporti – carne, armi, informazioni – non è dato sapere. Valori comunque sostiene di esserne uscito subito, lasciando Gelli al suo destino. Non prima, però, di avergli presentato, a Roma, all’Hotel Excelsior, il presidente Peron e il suo braccio destro, l’esoterico José Lopez Rega.
Dopo il ritorno di Peron al potere, il rapporto con Gelli si rompe: il Gran Maestro della P2 gli scippa il contatto con l’Argentina, stringendo un rapporto diretto con Lopez Rega, che approfittando della malattia di Peron diventa il vero padrone del Paese. Valori lo disprezza: «Fino al ritorno di Peron in Argentina, Lopez Rega aveva un ruolo puramente da cameriere, ai colloqui di Peron non partecipava mai, se non per servire una bibita o un caffè... Era autore di un libro intitolato Dall’Alfa all’Omega nel quale parlava di una chiesa al di sopra delle chiese. Un pazzo, io lo ritenevo, spessissimo nelle nostre conversazioni parlava di queste cose che mi facevano veramente ridere». Intanto, però, Gelli strappa a Valori il mercato (massonico, di contatti, di affari) argentino. Lo scontro Gelli-Valori, dunque, si conclude apparentemente con la sconfitta di quest’ultimo, che risulta infatti l’unico espulso dalla P2. Visto oggi, però, a vincere è Valori.[/SIZE]
Da Robinwood a Big Luciano:
Ciao Uomo di Modena, Terra fertile di buoni di Cuore,Terra d'Italia che sa Amare.
Ciao Voce forte e incantevole che sempre resterai nei ns Tempi,che hai saputo donare canto gioia e sollievo ,che hai mosso cuori e soldi.
Il Corpo muore ma l'Anima no.Tu,come tutti che hanno il Dono della Fede,Vincerai.

Ciao Big Luciano

Robin
 
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