Vi ricordate quel vecchio progetto..........

Serchio

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.................che paventava la nascita di una nuova società frutto della fusione tra De Ferrari-Nicolay-Acque Potabili.

La polvere che si sta alzando intorno a questi titoli nelle ultime settimane sembrerebbe dare lustro a questa vecchia ipotesi.
Guarda caso Acea e Amga (controllanti di De Ferrari/Nicolay sono tra le aziende che manifestano interesse ad acquisire Acque Potabili.
Potrebbero tornare anche le smentite dei vertici De Ferrari; no conversione 1:1 su titolo De Ferrari; ma magari 1 De Ferrari rnc per ogni nuova azione della nuova società, vedremo se è fantafinanza o se c'e' qualcosa di fondato.
I tempi stringono vedremo presto gli sviluppi.
 
Ultima modifica:
..............Infatti oggi i nostri amici giocano con Nicolay...........
 
Scritto da Serchio
..............Infatti oggi i nostri amici giocano con Nicolay...........

...e questo mi fa molto piacere. :) Sono possessore di azioni acq nicolay e già da un pò di tempo segnalo sul 3d apposito che da inizio anno c'e' molto interesse sul titolo, con volumi in notevole aumento: segno che qualcosa potrebbe effettivamente avvenire o che comunque c'è attesa in questo senso. In ogni caso, anche non succedesse nulla, le nicolay le manterrei sempre nel portafoglio di lungo periodo.
 
Scritto da Serchio
.................che paventava la nascita di una nuova società frutto della fusione tra De Ferrari-Nicolay-Acque Potabili.

La polvere che si sta alzando intorno a questi titoli nelle ultime settimane sembrerebbe dare lustro a questa vecchia ipotesi.
Guarda caso Acea e Amga (controllanti di De Ferrari/Nicolay sono tra le aziende che manifestano interesse ad acquisire Acque Potabili.
Potrebbero tornare anche le smentite dei vertici De Ferrari; no conversione 1:1 su titolo De Ferrari; ma magari 1 De Ferrari rnc per ogni nuova azione della nuova società, vedremo se è fantafinanza o se c'e' qualcosa di fondato.
I tempi stringono vedremo presto gli sviluppi.


Nel comunicato di De Ferrari vorrei sottolineare le parole " A PARZIALE SMENTITA" .................
 
Qualcuno può fare due conti veloci?

Quanto puo valere sulla carta una ipotetica fusione tra De Ferrari, Nicolay e Acque Potabili considerato le capitalizzazioni, N° azioni circolanti, benefici post fusione etc.

N.B.
Sto cercando una vecchia mia discussione di circa 2/3 anni fa sul
titolo De Ferrari, il titolo era " se son rose fioriranno" qualcuno compresa la redazione è in grado di trovarlo e incollarlo a questo post.

Grazie.
 
Ho trovato un po di dati:

Acq. Nicolay Capit. 36,10 Mil. N° Azioni 13,41 Mil. Rapporto € 2,69

De Ferr. Ord Capit. 138,3 Mil. N° Azioni 22,38 Mil. Rapporto € 6,18

De Ferr. Rnc Capit. 61,6 Mil. N° Azioni 15,1 Mil. Rapporto € 4,09

Acq. Pot. Capit. 166 Mil. N° Azioni 8,15 Mil. Rapporto € 20,36

La prima cosa che salta fuori è che il rapporto è perfettamente in linea alle quotazioni attuali dei titoli.

Sul sito Consob si vede che Acea ha già circa il 14%
di Acque Potabili.

Qualcuno può fare due calcoli su quanto potrebbe valere una nuova azione di un' ipotetica nuova società frutto della fusione delle tre acque?

Circa 8 €?


N.B.

Qualcuno puo ritrovare e incollare a questo post una mia vecchia discussione su De Ferrari Rnc con titolo
"..... se son rose fioriranno" di circa 2/3 anni fà?
 
Se non ricordo male nel febbraio del 2000 il consorzio ACQUA ITALIA capitanata da Impregilo lancio un opa sul De Ferrari.
Qualcuno ricorda i particolari?
 
Scritto da Serchio
Se non ricordo male nel febbraio del 2000 il consorzio ACQUA ITALIA capitanata da Impregilo lancio un opa sul De Ferrari.
Qualcuno ricorda i particolari?

Et voilà copio e incollo dal sito di Impregilo:

"ACQUA ITALIA S.p.A. Offerta pubblica di acquisto

Offerta pubblica di acquisto,
ai sensi dell'art. 106, 4° comma, del d.lgs. 58/1998
sulla totalità delle Azioni Ordinarie e di Risparmio
dell'ACQUEDOTTO DE FERRARI GALLIERA S.p.A. ("ADFG")
al prezzo di Euro 6,72 in contanti, (pari a lire 13.011) per azione ordinaria
al prezzo di 2,33 (pari a lire 4.511) per azione di risparmio


Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni
Intermediari Incaricati della Raccolta delle Adesioni
Banca d’Intermediazione Mobiliare IMI SpA · Banca Monte dei Paschi di Siena SpA · Banca di Roma SpA · Banca Carige SpA – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia · Banca Passadore & C. SpA · Banca Leonardo SpA · RASFIN SIM SpA.
consulente finanziario dell'offerente ABN AMRO
Il documento di offerta è a disposizione presso gli Intermediari Incaricati, Acqua Italia S.p.A. (l’"Offerente" o " Acqua Italia"), la Borsa Italiana S.p.A., nonché sul sito Internet www.aceaspa.it e www.impregilo.it
Elementi essenziali dell'offerta
L’Offerta ha ad oggetto n. 22.376.852 azioni ordinarie, pari all’intero capitale ordinario di ADFG; e n. 15.063.148 azioni di risparmio, , pari all'intero capitale di risparmio di ADFG.
Il corrispettivo dell'Offerta è di Euro 6,72 in contanti, (pari a lire 13.011) per ciascuna azione Ordinaria, godimento regolare, e di Euro 2,33 (pari a lire 4.511) per ciascuna azione di risparmio, godimento regolare. Il prezzo si intende al netto di commissioni e spese che sono a carico di Acqua Italia. Il controvalore massimo dell'offerta è pari a Euro 185.469.580 (pari a lire 359.119.184.209).
La durata dell'offerta è di 16 giorni di borsa aperta, salvo proroga. Il periodo di offerta, concordato con la Borsa Italiana S.p.A., inizia il 28 febbraio 2000 e termina il 20 marzo 2000.
Il pagamento delle azioni apportate all’offerta sarà effettuato, salvo proroga, il 30 marzo 2000.
Avvertenze
La presente offerta è effettuata ai sensi e per gli effetti dell'art. 106, 4° comma del d.lgs. 58/1998 (il Testo Unico") e ha ad oggetto l'intero capitale ordinario e di risparmio di ADFG.
L’Offerta è subordinata alle seguenti condizioni:
· l’adesione alla stessa di un numero minimo di azioni ordinarie che rappresentino i due terzi più una azione del capitale sociale ordinario di ADFG, e cioè n. 14.917.902 azioni ordinarie. In caso di adesione all’Offerta di un quantitativo di azioni ordinarie inferiore, l’Offerente si riserva la facoltà insindacabile di acquistare comunque il quantitativo di azioni ordinarie risultante dalle adesioni ricevute, esercitando tale facoltà entro cinque giorni lavorativi dalla chiusura dell’Offerta, dandone comunicazione al mercato mediante avviso pubblicato su Il Sole 24 Ore e Il Secolo IX. Laddove le azioni ordinarie portate in adesione all’Offerta siano inferiori al 35% del capitale ordinario di ADFG, e cioè inferiori a n. 7.831.898 azioni ordinarie, l’Offerta si intenderà comunque inefficace.
· la mancata effettuazione da parte di ADFG e società controllate di atti od operazioni suscettibili di contrastare il conseguimento degli obiettivi dell’Offerta, così come disposto dall’art. 104 del Testo Unico, anche se autorizzati dall’assemblea dell’Emittente. Nel caso in cui siano posti in essere detti atti od operazioni, Acqua Italia si riserva, in relazione a ciascuno di essi, la facoltà insindacabile di rinunciare alla presente condizione entro la data di pagamento, ovvero qualora l'evento dedotto nella condizione fosse conosciuto anteriormente a tale data, entro cinque giorni di borsa aperta dalla conoscenza di detto evento, dandone comunicazione al mercato mediante apposito avviso pubblicato sui suddetti quotidiani.
· il mancato verificarsi di eventi pregiudizievoli per ADFG tali da modificare sotto un profilo di rilievo la situazione economica, finanziaria o patrimoniale, anche di gruppo, dell’Emittente, rispetto a quanto indicato nelle relazioni semestrali, anche consolidate, al 30 giugno 1999, fatte salve le operazioni debitamente autorizzate, approvate e rese note al mercato ai sensi della normativa vigente, entro il 13 dicembre 1999. Nel caso in cui si verifichino detti eventi, Acqua Italia si riserva, in relazione a ciascuno di essi, la facoltà insindacabile di rinunciare alla presente condizione entro la Data di Pagamento, ovvero qualora l'evento dedotto nella condizione fosse conosciuto anteriormente a tale data, entro cinque giorni di borsa aperta dalla conoscenza di detto evento, dandone comunicazione al mercato mediante apposito avviso pubblicato sui suddetti quotidiani.
Il periodo di irrevocabilità dell’adesione e così di indisponibilità delle azioni si estenderà oltre la chiusura dell’ Offerta, fino all’avveramento (ovvero alla rinuncia, in quanto non in contrasto con norme imperative vigenti) dell’ultima, in ordine di tempo, delle suddette condizioni. In caso di mancato avveramento delle suddette condizioni, le azioni portate in adesione saranno restituite agli aderenti, per il tramite degli Intermediari Incaricati, entro il quinto giorno di borsa aperta successivo alla data di mancato avveramento delle predette condizioni.
Qualora l'Offerente, al termine della presente offerta, venisse a detenere una partecipazione nell'emittente, complessivamente superiore al 90% promuoverà un'offerta pubblica di acquisto residuale sulle azioni, ai sensi dell’art. 108 del Testo Unico, ad un prezzo che sarà determinato dalla Consob. La realizzazione dell'offerta residuale è presupposto per la revoca della quotazione delle azioni.
Ove venga disposta la revoca delle azioni ordinarie dal Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana S.p.A., non è attualmente prevista dall’Offerente un’offerta sulle residue azioni di risparmio al fine di ottenerne la revoca dalle negoziazioni di borsa. In ogni caso, qualora all’esito dell’Offerta vengano meno i requisiti di diffusione delle azioni di risparmio, potrebbero sussistere le condizioni affinché la Borsa Italiana S.p.A. disponga la revoca delle stesse dal Mercato Telematico Azionario. Lo statuto sociale di ADFG non contiene clausole particolari per la disciplina dei diritti spettanti agli azionisti di risparmio in caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, come previsto dall’articolo 145 del Testo Unico.
Qualora, a seguito della presente offerta, o della eventuale offerta pubblica di acquisto residuale, l'Offerente venisse a detenere più del 98% delle azioni, verrà esercitato il diritto di acquisto di cui all'art. 111 del Testo Unico. In tale ipotesi, il prezzo di acquisto delle azioni residue sarà fissato da un esperto nominato dal Presidente del Tribunale competente, tenuto conto del prezzo della presente offerta e del prezzo di mercato delle azioni dell'ultimo semestre.
In caso di successo dell’Offerta che determini l’acquisto del controllo di ADFG da parte di Acqua Italia, quest’ultima, secondo quanto indicato dalla CONSOB, sarà tenuta a promuovere un’offerta obbligatoria sulle azioni del Nicolay, ad un prezzo per azione di Euro 2,85 (pari a Lire 5.518).
Modalità di adesione all'offerta
L’adesione all’Offerta avviene tramite la sottoscrizione della scheda di adesione, secondo i termini e le modalità indicati nel Documento d'Offerta, con contestuale deposito delle azioni presso gli Intermediari Incaricati indicati in epigrafe. Gli azionisti potranno consegnare la scheda di adesione e depositare le azioni anche presso altre Banche, SIM, Società d’Investimento, Agenti di Cambio (gli "Intermediari Depositari") in tempo utile per consentire agli Intermediari Depositari di provvedere al deposito delle azioni entro e non oltre il termine di durata dell’Offerta presso un Intermediario Incaricato. Resta ad esclusivo carico degli aderenti il rischio che gli Intermediari Depositari non consegnino la scheda di adesione e non depositino le azioni presso un Intermediario Incaricato entro il termine di durata dell’Offerta.
I possessori di azioni non dematerializzate che intendano aderire all’offerta dovranno preventivamente consegnare i relativi certificati ad un intermediario autorizzato o presso il servizio titoli dell'Emittente per la contestuale dematerializzazione con accredito in conto titoli intestato al titolare.
Le azioni dovranno essere liberamente trasferibili all’Offerente, libere da vincoli ed oneri di ogni genere e natura. L’adesione all’offerta da parte dei titolari di azioni è irrevocabile.
Motivazioni dell'offerta e programmi futuri dell'Offerente
Il settore dei servizi idrici in Italia è attualmente caratterizzato da un significativo ritardo nell’industrializzazione imputabile principalmente all’eccessiva frammentazione delle attività di acquedotto, fognatura e depurazione, di dimensione prevalentemente comunale; e all’insufficiente diffusione delle imprese e alla prevalenza delle attività svolte direttamente dai comuni.
L’attuazione della riforma avviata a seguito della c.d. Legge Galli (l. n. 36/1994) condurrà ad una crescente concentrazione e razionalizzazione dei servizi idrici. Questo processo, imposto dalle significative economie di scala e dalla rilevante intensità di capitale che caratterizzano questo business, si tradurrà in un consolidamento delle aziende principali (in grado di sfruttare appieno le richiamate economie di scala anche mediante la centralizzazione delle tecnologie di call center, customer care, etc,) ed in una progressiva marginalizzazione di quelle che risulteranno più carenti da un punto di vista sia dimensionale, sia della capacità di competere in un mercato sempre più liberalizzato e concorrenziale. L’esito di questa riforma è stato anticipato da quanto avvenuto nei principali Paesi europei, nei quali la riorganizzazione è stata accompagnata da una significativa riduzione dei competitors.
L’Offerente ritiene quindi che per le principali aziende idriche italiane sia fondamentale sfruttare la transizione verso una più compiuta attuazione della riforma per acquisire rilevanti vantaggi competitivi, mentre per le aziende minori l’integrazione delle attività e la crescita dimensionale rappresentano passaggi necessari per evitare la marginalizzazione e salvaguardare il valore del proprio capitale investito.
In questo contesto, l’Offerente ritiene che, potendo contare sulla posizione di leader del mercato italiano della captazione, distribuzione e trattamento delle acque del suo principale azionista ACEA, l’acquisizione di ADFG e, attraverso lo stesso di un’ulteriore partecipazione del 25% del Nicolay di cui l’Offerente già detiene una partecipazione azionaria pari al 23,9%, permetteranno all’Offerente di candidarsi, a svolgere un ruolo di rilievo nell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Genova, e nei rimanenti ATO della Liguria, grazie agli incrementi di competitività ed efficienza di seguito indicati. L’Offerente prevede che la crescita dimensionale e l’incremento dell’efficienza che deriveranno dall’operazione potranno trasformare ADFG in una delle principali realtà dell’industria idrica nazionale, evitando i rischi di marginalizzazione derivanti dall’attuale processo di liberalizzazione ed aumento della concorrenza.
Il piano industriale elaborato da Acqua Italia in relazione all’acquisizione di ADFG prevede due principali linee di azione: (a) lo sviluppo di sinergie operative; (b) l’’incremento dell’efficienza economica e operativa di ADFG.
Le sinergie operative con il Nicolay permetterebbero di sfruttare le significative economie di scala che caratterizzano l’industria dell’acqua. Le economie derivanti dalla crescita dimensionale sarebbero accompagnate da rilevanti interventi di modernizzazione dell’esercizio degli impianti.
Sulla base delle analisi preliminari sino ad oggi effettuate e basate sui dati economici e finanziari pubblicamente disponibili, Acqua Italia ritiene che l’incremento dell’efficienza economica e operativa dell’ADFG, da intraprendere eventualmente insieme all’integrazione operativa con il Nicolay, possa derivare dalle seguenti tipologie di azioni:
Razionalizzazione delle attività’ amministrative. La razionalizzazione, sulla base di accordi con il Nicolay, di alcune attività amministrative relative all’utenza (come la rilevazione dei consumi e la stampa e il recapito delle bollette) permetterebbe di ridurre i costi in maniera significativa, sfruttando la diminuzione dei costi unitari derivanti dall’unificazione delle utenze. In una fase successiva, verranno implementate attività centralizzate di servizi e assistenza clienti, rafforzando la citata riduzione dei costi unitari.
Riduzione dei costi di esercizio e manutenzione. La diminuzione di questi costi verrà ottenuta mediante la riduzione dei costi esterni, grazie alle economie di scala derivanti dall’integrazione con ACEA e Impregilo; l’aumento della produttività dei costi interni, attraverso un programma di investimenti destinati all’automazione, che libererà risorse da destinare alla realizzazione di investimenti sulle reti, con effetti positivi in termini di capitalizzazione dei costi. Questi incrementi di efficienza consentiranno di migliorare il margine operativo, senza ricorrere a riduzioni di personale rispetto a quelle derivanti dalla mancata sostituzione degli addetti che verranno collocati a riposo per raggiunti limiti di età.
Razionalizzazione degli investimenti Attraverso la razionalizzazione degli investimenti l’Offerente ritiene che possano conseguirsi i seguenti principali risultati: allungare la vita utile residua degli impianti e ridurre gli attuali tassi di guasto. La razionalizzazione degli investimenti permetterà così di consolidare la diminuzione dei costi di manutenzione; procedere all'automazione e "remotizzazione" (esercizio e controllo a distanza) delle attività di sorveglianza e comando degli impianti e delle reti; sfruttare le possibilità offerte dall’attuale disciplina tariffaria, che incentiva gli investimenti consentendo variazione di fatturato più che proporzionali rispetto alle variazioni di capitale investito. Acqua Italia ritiene che dalla predetta razionalizzazione degli investimenti deriverà un significativo aumento dei ricavi e un ulteriore contributo al miglioramento dei margini. L’eventuale successiva integrazione operativa con il Nicolay avrebbe ad oggetto l’unificazione di alcune attività (ad esempio, controllo remoto degli impianti, pronto intervento, fatturazione, stampa e recapito delle bollette), con una conseguente riduzione dei costi unitari.
Comunicato dell'Acquedotto De Ferrari S.p.A.
In data 20 gennaio 2000, il Consiglio di Amministrazione di ADFG ha espresso parere favorevole sui termini e sulle condizioni dell'offerta. Hanno partecipato alla votazione sei Amministratori; si è astenuto un Amministratore. Il comunicato dell'Emittente stato approvato con il voto favorevole di cinque Amministratori

Nel post precedente non capisco perchè chiami "rapporto" il prezzo di borsa: che rapporto intendi?

Se la tua ipotesi 8 € per un ipotetica società che riunisce i 3 acuqedotti si può ipotizzare la connversione delle ADFG Risparmio con rapporto 1:2.
 
OHPSS!!

Scusate gli errori, avevo qualche problema con la tastiera :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall: :wall:
 
Scritto da jimmy-red
Et voilà copio e incollo dal sito di Impregilo:

"ACQUA ITALIA S.p.A. Offerta pubblica di acquisto

Offerta pubblica di acquisto,
ai sensi dell'art. 106, 4° comma, del d.lgs. 58/1998
sulla totalità delle Azioni Ordinarie e di Risparmio
dell'ACQUEDOTTO DE FERRARI GALLIERA S.p.A. ("ADFG")
al prezzo di Euro 6,72 in contanti, (pari a lire 13.011) per azione ordinaria
al prezzo di 2,33 (pari a lire 4.511) per azione di risparmio


Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni
Intermediari Incaricati della Raccolta delle Adesioni
Banca d’Intermediazione Mobiliare IMI SpA · Banca Monte dei Paschi di Siena SpA · Banca di Roma SpA · Banca Carige SpA – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia · Banca Passadore & C. SpA · Banca Leonardo SpA · RASFIN SIM SpA.
consulente finanziario dell'offerente ABN AMRO
Il documento di offerta è a disposizione presso gli Intermediari Incaricati, Acqua Italia S.p.A. (l’"Offerente" o " Acqua Italia"), la Borsa Italiana S.p.A., nonché sul sito Internet www.aceaspa.it e www.impregilo.it
Elementi essenziali dell'offerta
L’Offerta ha ad oggetto n. 22.376.852 azioni ordinarie, pari all’intero capitale ordinario di ADFG; e n. 15.063.148 azioni di risparmio, , pari all'intero capitale di risparmio di ADFG.
Il corrispettivo dell'Offerta è di Euro 6,72 in contanti, (pari a lire 13.011) per ciascuna azione Ordinaria, godimento regolare, e di Euro 2,33 (pari a lire 4.511) per ciascuna azione di risparmio, godimento regolare. Il prezzo si intende al netto di commissioni e spese che sono a carico di Acqua Italia. Il controvalore massimo dell'offerta è pari a Euro 185.469.580 (pari a lire 359.119.184.209).
La durata dell'offerta è di 16 giorni di borsa aperta, salvo proroga. Il periodo di offerta, concordato con la Borsa Italiana S.p.A., inizia il 28 febbraio 2000 e termina il 20 marzo 2000.
Il pagamento delle azioni apportate all’offerta sarà effettuato, salvo proroga, il 30 marzo 2000.
Avvertenze
La presente offerta è effettuata ai sensi e per gli effetti dell'art. 106, 4° comma del d.lgs. 58/1998 (il Testo Unico") e ha ad oggetto l'intero capitale ordinario e di risparmio di ADFG.
L’Offerta è subordinata alle seguenti condizioni:
· l’adesione alla stessa di un numero minimo di azioni ordinarie che rappresentino i due terzi più una azione del capitale sociale ordinario di ADFG, e cioè n. 14.917.902 azioni ordinarie. In caso di adesione all’Offerta di un quantitativo di azioni ordinarie inferiore, l’Offerente si riserva la facoltà insindacabile di acquistare comunque il quantitativo di azioni ordinarie risultante dalle adesioni ricevute, esercitando tale facoltà entro cinque giorni lavorativi dalla chiusura dell’Offerta, dandone comunicazione al mercato mediante avviso pubblicato su Il Sole 24 Ore e Il Secolo IX. Laddove le azioni ordinarie portate in adesione all’Offerta siano inferiori al 35% del capitale ordinario di ADFG, e cioè inferiori a n. 7.831.898 azioni ordinarie, l’Offerta si intenderà comunque inefficace.
· la mancata effettuazione da parte di ADFG e società controllate di atti od operazioni suscettibili di contrastare il conseguimento degli obiettivi dell’Offerta, così come disposto dall’art. 104 del Testo Unico, anche se autorizzati dall’assemblea dell’Emittente. Nel caso in cui siano posti in essere detti atti od operazioni, Acqua Italia si riserva, in relazione a ciascuno di essi, la facoltà insindacabile di rinunciare alla presente condizione entro la data di pagamento, ovvero qualora l'evento dedotto nella condizione fosse conosciuto anteriormente a tale data, entro cinque giorni di borsa aperta dalla conoscenza di detto evento, dandone comunicazione al mercato mediante apposito avviso pubblicato sui suddetti quotidiani.
· il mancato verificarsi di eventi pregiudizievoli per ADFG tali da modificare sotto un profilo di rilievo la situazione economica, finanziaria o patrimoniale, anche di gruppo, dell’Emittente, rispetto a quanto indicato nelle relazioni semestrali, anche consolidate, al 30 giugno 1999, fatte salve le operazioni debitamente autorizzate, approvate e rese note al mercato ai sensi della normativa vigente, entro il 13 dicembre 1999. Nel caso in cui si verifichino detti eventi, Acqua Italia si riserva, in relazione a ciascuno di essi, la facoltà insindacabile di rinunciare alla presente condizione entro la Data di Pagamento, ovvero qualora l'evento dedotto nella condizione fosse conosciuto anteriormente a tale data, entro cinque giorni di borsa aperta dalla conoscenza di detto evento, dandone comunicazione al mercato mediante apposito avviso pubblicato sui suddetti quotidiani.
Il periodo di irrevocabilità dell’adesione e così di indisponibilità delle azioni si estenderà oltre la chiusura dell’ Offerta, fino all’avveramento (ovvero alla rinuncia, in quanto non in contrasto con norme imperative vigenti) dell’ultima, in ordine di tempo, delle suddette condizioni. In caso di mancato avveramento delle suddette condizioni, le azioni portate in adesione saranno restituite agli aderenti, per il tramite degli Intermediari Incaricati, entro il quinto giorno di borsa aperta successivo alla data di mancato avveramento delle predette condizioni.
Qualora l'Offerente, al termine della presente offerta, venisse a detenere una partecipazione nell'emittente, complessivamente superiore al 90% promuoverà un'offerta pubblica di acquisto residuale sulle azioni, ai sensi dell’art. 108 del Testo Unico, ad un prezzo che sarà determinato dalla Consob. La realizzazione dell'offerta residuale è presupposto per la revoca della quotazione delle azioni.
Ove venga disposta la revoca delle azioni ordinarie dal Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana S.p.A., non è attualmente prevista dall’Offerente un’offerta sulle residue azioni di risparmio al fine di ottenerne la revoca dalle negoziazioni di borsa. In ogni caso, qualora all’esito dell’Offerta vengano meno i requisiti di diffusione delle azioni di risparmio, potrebbero sussistere le condizioni affinché la Borsa Italiana S.p.A. disponga la revoca delle stesse dal Mercato Telematico Azionario. Lo statuto sociale di ADFG non contiene clausole particolari per la disciplina dei diritti spettanti agli azionisti di risparmio in caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, come previsto dall’articolo 145 del Testo Unico.
Qualora, a seguito della presente offerta, o della eventuale offerta pubblica di acquisto residuale, l'Offerente venisse a detenere più del 98% delle azioni, verrà esercitato il diritto di acquisto di cui all'art. 111 del Testo Unico. In tale ipotesi, il prezzo di acquisto delle azioni residue sarà fissato da un esperto nominato dal Presidente del Tribunale competente, tenuto conto del prezzo della presente offerta e del prezzo di mercato delle azioni dell'ultimo semestre.
In caso di successo dell’Offerta che determini l’acquisto del controllo di ADFG da parte di Acqua Italia, quest’ultima, secondo quanto indicato dalla CONSOB, sarà tenuta a promuovere un’offerta obbligatoria sulle azioni del Nicolay, ad un prezzo per azione di Euro 2,85 (pari a Lire 5.518).
Modalità di adesione all'offerta
L’adesione all’Offerta avviene tramite la sottoscrizione della scheda di adesione, secondo i termini e le modalità indicati nel Documento d'Offerta, con contestuale deposito delle azioni presso gli Intermediari Incaricati indicati in epigrafe. Gli azionisti potranno consegnare la scheda di adesione e depositare le azioni anche presso altre Banche, SIM, Società d’Investimento, Agenti di Cambio (gli "Intermediari Depositari") in tempo utile per consentire agli Intermediari Depositari di provvedere al deposito delle azioni entro e non oltre il termine di durata dell’Offerta presso un Intermediario Incaricato. Resta ad esclusivo carico degli aderenti il rischio che gli Intermediari Depositari non consegnino la scheda di adesione e non depositino le azioni presso un Intermediario Incaricato entro il termine di durata dell’Offerta.
I possessori di azioni non dematerializzate che intendano aderire all’offerta dovranno preventivamente consegnare i relativi certificati ad un intermediario autorizzato o presso il servizio titoli dell'Emittente per la contestuale dematerializzazione con accredito in conto titoli intestato al titolare.
Le azioni dovranno essere liberamente trasferibili all’Offerente, libere da vincoli ed oneri di ogni genere e natura. L’adesione all’offerta da parte dei titolari di azioni è irrevocabile.
Motivazioni dell'offerta e programmi futuri dell'Offerente
Il settore dei servizi idrici in Italia è attualmente caratterizzato da un significativo ritardo nell’industrializzazione imputabile principalmente all’eccessiva frammentazione delle attività di acquedotto, fognatura e depurazione, di dimensione prevalentemente comunale; e all’insufficiente diffusione delle imprese e alla prevalenza delle attività svolte direttamente dai comuni.
L’attuazione della riforma avviata a seguito della c.d. Legge Galli (l. n. 36/1994) condurrà ad una crescente concentrazione e razionalizzazione dei servizi idrici. Questo processo, imposto dalle significative economie di scala e dalla rilevante intensità di capitale che caratterizzano questo business, si tradurrà in un consolidamento delle aziende principali (in grado di sfruttare appieno le richiamate economie di scala anche mediante la centralizzazione delle tecnologie di call center, customer care, etc,) ed in una progressiva marginalizzazione di quelle che risulteranno più carenti da un punto di vista sia dimensionale, sia della capacità di competere in un mercato sempre più liberalizzato e concorrenziale. L’esito di questa riforma è stato anticipato da quanto avvenuto nei principali Paesi europei, nei quali la riorganizzazione è stata accompagnata da una significativa riduzione dei competitors.
L’Offerente ritiene quindi che per le principali aziende idriche italiane sia fondamentale sfruttare la transizione verso una più compiuta attuazione della riforma per acquisire rilevanti vantaggi competitivi, mentre per le aziende minori l’integrazione delle attività e la crescita dimensionale rappresentano passaggi necessari per evitare la marginalizzazione e salvaguardare il valore del proprio capitale investito.
In questo contesto, l’Offerente ritiene che, potendo contare sulla posizione di leader del mercato italiano della captazione, distribuzione e trattamento delle acque del suo principale azionista ACEA, l’acquisizione di ADFG e, attraverso lo stesso di un’ulteriore partecipazione del 25% del Nicolay di cui l’Offerente già detiene una partecipazione azionaria pari al 23,9%, permetteranno all’Offerente di candidarsi, a svolgere un ruolo di rilievo nell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Genova, e nei rimanenti ATO della Liguria, grazie agli incrementi di competitività ed efficienza di seguito indicati. L’Offerente prevede che la crescita dimensionale e l’incremento dell’efficienza che deriveranno dall’operazione potranno trasformare ADFG in una delle principali realtà dell’industria idrica nazionale, evitando i rischi di marginalizzazione derivanti dall’attuale processo di liberalizzazione ed aumento della concorrenza.
Il piano industriale elaborato da Acqua Italia in relazione all’acquisizione di ADFG prevede due principali linee di azione: (a) lo sviluppo di sinergie operative; (b) l’’incremento dell’efficienza economica e operativa di ADFG.
Le sinergie operative con il Nicolay permetterebbero di sfruttare le significative economie di scala che caratterizzano l’industria dell’acqua. Le economie derivanti dalla crescita dimensionale sarebbero accompagnate da rilevanti interventi di modernizzazione dell’esercizio degli impianti.
Sulla base delle analisi preliminari sino ad oggi effettuate e basate sui dati economici e finanziari pubblicamente disponibili, Acqua Italia ritiene che l’incremento dell’efficienza economica e operativa dell’ADFG, da intraprendere eventualmente insieme all’integrazione operativa con il Nicolay, possa derivare dalle seguenti tipologie di azioni:
Razionalizzazione delle attività’ amministrative. La razionalizzazione, sulla base di accordi con il Nicolay, di alcune attività amministrative relative all’utenza (come la rilevazione dei consumi e la stampa e il recapito delle bollette) permetterebbe di ridurre i costi in maniera significativa, sfruttando la diminuzione dei costi unitari derivanti dall’unificazione delle utenze. In una fase successiva, verranno implementate attività centralizzate di servizi e assistenza clienti, rafforzando la citata riduzione dei costi unitari.
Riduzione dei costi di esercizio e manutenzione. La diminuzione di questi costi verrà ottenuta mediante la riduzione dei costi esterni, grazie alle economie di scala derivanti dall’integrazione con ACEA e Impregilo; l’aumento della produttività dei costi interni, attraverso un programma di investimenti destinati all’automazione, che libererà risorse da destinare alla realizzazione di investimenti sulle reti, con effetti positivi in termini di capitalizzazione dei costi. Questi incrementi di efficienza consentiranno di migliorare il margine operativo, senza ricorrere a riduzioni di personale rispetto a quelle derivanti dalla mancata sostituzione degli addetti che verranno collocati a riposo per raggiunti limiti di età.
Razionalizzazione degli investimenti Attraverso la razionalizzazione degli investimenti l’Offerente ritiene che possano conseguirsi i seguenti principali risultati: allungare la vita utile residua degli impianti e ridurre gli attuali tassi di guasto. La razionalizzazione degli investimenti permetterà così di consolidare la diminuzione dei costi di manutenzione; procedere all'automazione e "remotizzazione" (esercizio e controllo a distanza) delle attività di sorveglianza e comando degli impianti e delle reti; sfruttare le possibilità offerte dall’attuale disciplina tariffaria, che incentiva gli investimenti consentendo variazione di fatturato più che proporzionali rispetto alle variazioni di capitale investito. Acqua Italia ritiene che dalla predetta razionalizzazione degli investimenti deriverà un significativo aumento dei ricavi e un ulteriore contributo al miglioramento dei margini. L’eventuale successiva integrazione operativa con il Nicolay avrebbe ad oggetto l’unificazione di alcune attività (ad esempio, controllo remoto degli impianti, pronto intervento, fatturazione, stampa e recapito delle bollette), con una conseguente riduzione dei costi unitari.
Comunicato dell'Acquedotto De Ferrari S.p.A.
In data 20 gennaio 2000, il Consiglio di Amministrazione di ADFG ha espresso parere favorevole sui termini e sulle condizioni dell'offerta. Hanno partecipato alla votazione sei Amministratori; si è astenuto un Amministratore. Il comunicato dell'Emittente stato approvato con il voto favorevole di cinque Amministratori

Nel post precedente non capisco perchè chiami "rapporto" il prezzo di borsa: che rapporto intendi?

Se la tua ipotesi 8 € per un ipotetica società che riunisce i 3 acuqedotti si può ipotizzare la connversione delle ADFG Risparmio con rapporto 1:2.

Il rapporto a cui mi riferivo per ogni titolo, è il valore totale della capitalizzazione diviso il numero totale delle azioni.
Questo rapporto corrisponde all' incirca alle attuali quotazioni di borsa.

Il prezzo di 8 euro, (8,33 per l' esattezza) mi salta fuori facendo la media tra i rapporti.
Non so se ho fatto un conto del c.............zo, e di questo chiedo lumi a chi ne sa più di me.
Attendo notizie
 
Copio e incollo un articolo relativo all'acqua in Italia che ho trovato sul web, è di un anno fa, ma è ancora valido per fotografare lo status-quo:

A Firenze il 1° Forum alternativo mondiale.
Italia, i signori delle acque
La grande sfida del capitale finanziario nei prossimi mesi è quella di privatizzare e comunque destrutturare la presenza pubblica nel settore della gestione delle acque
Questo pezzo è stato costruito attraverso una ricomposizione logica delle notizie contenute in decine di articoli apparsi negli ultimi quattro-cinque anni sui quotidiani finanziari italiani. I commenti sono ridotti al minimo indispensabile, tanto è evidente la forza e la prepotenza della piovra finanziaria sul territorio nazionale che si sta impadronendo del settore delle acque, in un matrimonio di interessi tra finanza, gestione delle acque e costruzione cementizia di infrastrutture.

Le grandi imprese
La presenza pubblica in Italia nel settore delle acque non è solo ascrivibile agli enti locali con gestioni dirette, aziende speciali e S. p. A., ma anche a regioni (Puglia e Basilicata, per l'Acquedotto pugliese; varie regioni e segnatamente quelle del Sud per le infrastrutture ex-Cassa del Mezzogiorno), a società pubbliche, quali Trenitalia, Enel, a società dove è esercitabile la Golden Share pubblica come l'ENI.

La grande sfida del capitale finanziario nei prossimi mesi è quella di privatizzare e comunque destrutturare la presenza pubblica nel settore della gestione delle acque. Già con la costituzione di centinaia di S. p. A. locali che, hanno cannibalizzato le vecchie aziende municipali, si è passati dalla gestione pubblica alla gestione da parte di soggetti di diritto privato quali sono le società per azione. Il passaggio successivo è stata la quotazione in borsa, dove, con patti di sindacato o con altri artifici ben noti a chi conosce il diritto societario, i signori delle lobby forti finanziarie esprimono potere e consiglieri d'amministrazione con frazioni bassissime (1-3%) del pacchetto azionario (anche l'impossibilità di possedere pacchetti azionari consistenti tra i vincoli imposti "in buona fede" dai consigli comunali si sono rivelati un boomerang, stante un diritto societario assolutamente impermeabile ai diritti dei piccoli azionisti).

C'è da notare inoltre che quando le S. p. A. "locali", eredi delle municipalizzate, si sono espanse in joint-ventures all'estero queste attività si configurano come pure operazioni di business o comunque tali da acquisire spazi e notorietà fuori dai confini nazionali: insomma qualcosa di molto lontano dalla cooperazione e dalla solidarietà ai paesi poveri.

Il tentativo finale, che vorrebbero chiudere in pochi mesi, della destrutturazione del pubblico nella gestione del ciclo idrico passa per due punti nodali: 1) dare luogo a dismissioni delle aziende pubbliche del settore, laddove servano moderate quantità di capitali freschi; 2) bruciare le residue gestioni dirette o con consorzi di aziende speciali, mediante il passaggio alla sovranità degli Ambiti Territoriali Ottimali, mediante gare o affidamenti a S. p. A. da imbastardire con l'apporto del 40% di capitali, provenienti dall'esterno, in genere Associazioni Temporanee di imprese, ATI, tra aziende pubbliche di stazza e multinazionali, anche cementiere.

Acea
E' la regina del settore in Italia: detiene la maggioranza (il 15% con 7 milioni di utenti) del mercato nazionale. L'Acea è una S. p. A. quotata in Borsa il cui 51% è ancora detenuto dal comune di Roma; gestisce tramite Acea At02 S. p. A. il servizio idrico dell'Ato di Roma.

Nel suo consiglio d'amministrazione (c. d'a.) il mondo delle costruzioni e delle infrastrutture è ben rappresentato da Massimo Caputi, designato da F. G. Caltagirone, (Cementir-Vianini-Caltagirone editore), presente per circa il 2% nel capitale di Acea. L'alleanza di Acea con la Vianini è stata messa in relazione a possibili estensioni di business in Albania, Polonia e soprattutto in Iran, dove ci sono state recenti visite di lavoro, auspice l'ambasciatore italiano Riccardo Sessa.

Recentemente Acea ha avuto luogo una serie di intese con la multinazionale francese dei servizi idrici Suez: tanto è vero che circa il 2% del pacchetto azionario Acea è adesso dell'alleanza Suez, francese, e Electralabel, belga.

L'Acea a sua volta controlla un pacchetto di minoranza del 13% di Acque Potabili di Torino, quotata in Borsa, il cui socio di maggioranza è l'Italgas.

Con l'Opa del 2000, l'acquedotto De Ferrari che serve una parte di Genova (che a sua volta detiene il 53% dell'acquedotto Nicolay) è sotto il controllo al 67% di Acqua Italia, holding costituita tra Acea, maggioritaria, e Impregilo. Il sodalizio di Acea con Impregilo è presente in altre situazioni locali nazionali. Sul livello internazionale la collaborazione di Acea con Impregilo è molto fattiva: attività comune in Cina, costruzione dell'acquedotto di Lima in Perù, contratto di management con la società idrica di Jerevan, Armenia. Val la pena di ricordare un recente commento di Sabina Morandi su Liberazione del 25.10.02, a proposito dell'attività di Impregilo in alcuni paesi poveri: "il suo nome è sinonimo di disastri ambientali, di violazione dei diritti umani e mazzette".

Si può infine citare un ulteriore impegno internazionale di Acea: la gestione dell'acquedotto di San Pedro in Honduras con Agac, Lotti e Astaldi. Alcune recenti acquisizioni di Acea sono state:

la gara per la gestione dell'Ato di Frosinone mediante un Ati con Crea (gruppo francese Saur), Ccc di Bologna e Consorzio aquae;
in cordata con Ondeo Services (Suez) e Monte dei Paschi di Siena l'aggiudicazione di circa il 40% dell'Ato di Basso Valdarno di Pisa;
con la stessa ultima cordata c'è stata la vittoria per la gara dei servizi idrici di Siena e Grosseto;
gestione dell'Ato sarnese-vesuviano: aggiudicazione della gara per i depuratori in Campania, con un raggruppamento di imprese composto da Arin, Aqp e Impregilo.
Da un punto di vista borsistico il titolo Acea è passato da un picco di oltre 25 euro del marzo 2000 ad una quotazione attuale intorno ai 3,5 euro.

Amga
Amga controlla Genova Acque e gestisce il servizio idrico di parte di Genova e in altri 18 comuni dell'interland. Attraverso delle società controllate Amga partecipa alla gestione del servizio idrico anche a Chiavari, Ventimiglia, Cogoleto, Rossiglione, Leivi, Mele, Masone, Novi Ligure e numerosi altri comuni liguri. Amga è presente al 37% nella Mondo Acqua che gestisce il servizio idrico nel comune di Mondovì. Amga in associazione con terzi si è inoltre aggiudicata le gare per la gestione di impianti di depurazione negli Ato di Cosenza e Reggio Calabria.

Un complesso accordo societario del 2001 con la multinazionale francese Vivendi relativo agli altri acquedotti genovesi ha comportato il conferimento a Genova Acque delle partecipazioni detenute dai francesi negli acquedotti De Ferrari (28%) e Nicolay (25%) in cambio del 20% del capitale di Genova Acque stessa.

Amga tramite Intesa Aretina, partecipata al 35%, possiede il 46% della Società Nuove Acque che gestisce il servizio idrico integrato nell'Ato Valdarno, Arezzo e altri 36 comuni nelle province di Arezzo e Siena.

Ener Tad
Si tratta di una S. p. A. quotata in Borsa, poco conosciuta dai non addetti ai lavori, controllata dall'imprenditore umbro L. Agarini. Ener Tad intenderebbe acquisire FS Hydro, società costituita all'interno di Trenitalia (al 100% del Tesoro), che porta in dote la più capillare rete di depurazione delle acque reflue in Italia. Agarini avrebbe stretto un'alleanza con Enel Hydro (che curiosamente ha lo stesso azionista di riferimento di Trenitalia, il Tesoro).

Impregilo
Di Impregilo, S. p. A. quotata in Borsa, si è già accennato a proposito delle intese con Acea; nel 2000 i detentori di consistenti assetti azionari erano così costituiti: Gemina, Fiat, Banca Roma. Impregilo è azionista di minoranza di Eniacqua Campania.

Eni e società collegate.
Eni detiene la maggioranza del capitale di Acque Potabili (caratterizzato da un assetto di minoranza del 13% della multinazionale francese Vivendi e del 13% di Acea), quotata in Borsa. Acque Potabili controlla l'acquedotto Monferrato, l'Acquedotto Savona ed è attiva in Piemonte, Calabria, Liguria, con oltre un milione di utenti. Eni per il tramite dell'advisor Lazard sta seriamente valutando la cessione di Acque Potabili.

L'Acquedotto vesuviano S. p. A., al 100% dell'Italgas, con opa da parte dell'Eni volta al delisting del titolo in borsa, opera in provincia di Napoli con circa 500000 utenti. L'Eni con l'advisor Lazard sta valutando la cessione dell'acquedotto Vesuviano.

Infine l'Eni detiene il pacchetto di maggioranza di Eniacqua Campania (con azionisti di minoranza Impregilo e Vianini), società concessionaria della regione Campania che opera soltanto nella distribuzione all'ingrosso.

Omniainvest
Si tratta di una holding mantovana che farebbe riferimento a Roberto Colaninno. Omniainvest viene considerata dagli ambienti finanziari come sensibile a sinergie con l'Amga di Genova. Omniainvest in cordata con l'inglese Seven Trent ha perso la gara per il socio privato dell'Ato di Pisa, vinta da Acea. Omniainvest dovrebbe partecipare alla prossima gara per Firenze.

Enel
Quando fu deciso ai tempi dei governi di centro-sinistra che l'acquedotto pugliese (AQP), la Sogesid e l'Ente di Irrigazione di Puglia, Lucania e Irpinia, dovessero passare all'Enel in vista pure della costruzione di un fantomatico acquedotto Albania-Puglia fu costituita una compartimentazione dell'Enel, già attiva nel campo con invasi e dighe, nel settore idrico che prese il nome di Enel Hydro. A mano a mano che il passaggio dell'AQP all'Enel veniva meno, anche l'importanza di Enel Hydro è andata diminuendo fino a pochi mesi orsono fino a quando non sono apparsi dei rumors di alleanza con Ener Tad per acquisire FS Hydro, di Trenitalia.

L'attuale AQP ed Enel Hydro hanno operato in cordata in Calabria al fine di aggiudicarsi la gestione delle acque di potestà regionale La Giunta regionale calabrese si è opposta al ruolo di AQP in quanto il pacchetto di maggioranza è in capo ad un'altra regione contermine; AQP dovrebbe pertanto cedere la propria quota a favore di Enel Hydro.

Vivendi in cordata con Enel hydro sta puntando all'aggiudicazione di Siciliacque S. p. A. la società che gestirà le infrastrutture idriche ereditate dall'Ente Acquedotti Siciliani.

Meta
La Meta di Modena è in attesa di un'imminente collocazione in borsa. Modena ha optato per un'alleanza nel campo energetico con la cordata Suez-Acea-Electralabel; dopo il collocamento in borsa della multiutility al comune di Modena rimarrebbe il 52% del pacchetto azionario e ai comuni limitrofi il 18%.

Hera
Si tratta di una complessa opera di ristrutturazione societaria risultato della fusione tra Seabo, di Bologna, Ami/Taularia, di Imola, Amia di Rimini, AMF di Faenza, e ASC di Cesenatico. Era per mesi circolata la voce di una sua quotazione in Borsa come multiutility, cosa che non è minimamente avvenuta. Recentemente sono apparsi sulla stampa finanziaria indiscrezioni relative ad un interesse di Hera per la gestione del ciclo delle acque a Venezia e ad Ancona.

Agac
Agac, serve tutta la provincia di Reggio Emilia. Mantiene stretti rapporti con l'Amps di Parma.
L'Agac è entrata nel capitale di alcuni consorzi abruzzesi in Valle Peligna, Alto Sangro, Teramo e L'Aquila. L'Agac partecipa in varie multiservizi italiane ed estere, Bulgaria ed Honduras e gestisce l'acquedotto di San Pedro in Honduras con Acea, Lotti e Astaldi.

Saur
Gruppo francese, che fa capo a Bouygues, presente con Ati con Creanella gara vinta per la gestione dell'Ato di Frosinone con Ccc di Bologna, Acea e Consorzio aquae. La Saur ha acquistato la Crea nel 2000 dal Gruppo Italmobiliare e gestisce il servizio idrico integrato in alcuni comuni della zona di Ossola.
A Siracusa. da anni la gestione del servizio idrico integrato avviene ad opera della Sogeas, S. p. A., 60% del comune di Siracusa e 40% della Crea-Sigesa che fa capo alla Saur.

Stefano Zolea
Firenze, 20 marzo 2003
 
ACEA S.P.A.
Cac. Soc. € 1.098.898.884 i.v.
Iscritta al Registro delle Imprese di Roma - Cod. Fis. 05394801004






Presentazione di lista per l'elezione a norma dell'art. 18 dello Statuto sociale, di Amministratori

della

Società Azionaria per la Condotta di Acque Potabili
con sede in Torino, C.so Re Umberto, 9bis
Cod. Fis. e Iscrizione Registro Imprese di Torino 00489140012

In relazione all'assemblea ordinaria e straordinaria della Società Azionaria per la Condotta di Acque Potabili (la "Società"), convocata per il giorno 22 aprile in prima e, occorrendo, per il 23 aprile in seconda adunanza per deliberare, fra l'altro, sulla nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004 - 2006, la sottoscritta Acea S.p.A., titolare di oltre il 2% delle azioni aventi diritto di voto nell'assemblea ordinaria della Società

Comunica
L'avvenuta presentazione, e deposito presso la sede della Società della seguente lista di candidati alla carica di Amministratore:

Ing. Alessandro Filippi
Dott.ssa Roberta Neri
Dott.ssa Stefania Stera
Dott. Giovanni Bernasconi
In conformità a quanto previsto dallo statuto della Società, i singoli candidati hanno accettato la propria candidatura ed hanno attestato, sotto la propria responsabilità, l'insussistenza di cause di ineleggibilità e/o incompatibilità nonchè l'esistenza dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per le rispettive cariche.



Acea S.p.A.
L'Amministratore Delegato

***************************


Stanno entrando i nuovi amministratori.............



......... vi ricordo che Acea possiede circa il 14% di Acq. Pot. è che era tra le società che entro il 6 Aprile doveva inviare ad Italgas
l' offerta per rilevare un ulteriore 67 %.

Sappiamo che Acea ha importanti partecipazioni in Amga/De Ferrari e Nicolay, possiede il 14% di Acq. Pot. con l' interesse di un ulteriore 67%.
Pare più che logica (nell' ipotesi che chiuda l' affare con Italgas) la razionalizzazione di tutte queste acque creando un una nuova società.
Secondo me ne vedremo delle belle.
Sicuramente qualcuno ha una bella scorta di De ferrari Rnc nei forzieri e la guerra dell' acqua potrebbe girare intorno alla eventuale conv. 1:1.
Il motivo per cui i volumi di questi giorni non siano alti in riferimento alle ultime notizie pre conv. può essere causato dallo scarso numero di azioni in circolazione.

Secondo me entro la prima settimana di maggio ne vedremo delle belle.

p.s.

Vedi anche concomitanza tra le date di convocaz. assemblee/cda/ass. speciali etc. delle società coinvolte nel mio ragionamento.
 
Oggi assemblea ordinaria ADFG:

ASSEMBLEA: Acquedotto De Ferrari Galliera Ass. ordinaria di approvazione Bilancio al 31/12/2003 – nomina di Amministratori – nomina del Collegio Sindacale. Ass. straordinaria per approvazione del nuovo testo di Statuto – 2° convoc. 21/04.

Chissà se uscira qualche news interessante ?:mmmm: :mmmm:
 
Scritto da jimmy-red
Oggi assemblea ordinaria ADFG:

ASSEMBLEA: Acquedotto De Ferrari Galliera Ass. ordinaria di approvazione Bilancio al 31/12/2003 – nomina di Amministratori – nomina del Collegio Sindacale. Ass. straordinaria per approvazione del nuovo testo di Statuto – 2° convoc. 21/04.

Chissà se uscira qualche news interessante ?:mmmm: :mmmm:

Il fratello "minore" ha appena concluso l'assemblea, ma non ci sono novità:

L'Assemblea di Acquedotto Nicolay (Milano: AQNI.MI - notizie - bacheca) ha approvato il bilancio 2003 che pone all'atenzione un utile di 1,6 milioni di euro rispetto agli 1,4 del 2002. Le decisioni hanno previsto anche alla distribuzione di un dividendo di 0,088 euro per azione. Il pagamento è previsto dal 27 maggio prossimo con stacco cedola il 24 maggio. L'assemblea ha nominato presidente Giancarlo Piombino e Consiglieri Alessandro Filippi, Vincenzo Puca, Roberto Roascio e Maurizio Civardi. Il CDA riunitosi al termine dell'Assemblea, ha poi nominato Vincenzo Puca Vice Presidente e Giancarlo Piombino Amministratore Delegato.
 
UNA RICOMPENSA A TUTTI GLI AZIONISTI DELLE ACQUE POTABILI E NON, SAREBBE LA FUSIONE DI : DE FERRARI, NICOLAY E POTABILI, CON IL VALORE DELLA NUOVA AZIONE POCO MENO DI 25 €.

CON TANTI TANTI RINGRAZIAMENTI!!!!!!
 
Scritto da jimmy-red
Oggi assemblea ordinaria ADFG:

ASSEMBLEA: Acquedotto De Ferrari Galliera Ass. ordinaria di approvazione Bilancio al 31/12/2003 – nomina di Amministratori – nomina del Collegio Sindacale. Ass. straordinaria per approvazione del nuovo testo di Statuto – 2° convoc. 21/04.

Chissà se uscira qualche news interessante ?:mmmm: :mmmm:


Purtroppo dall'assemblea non è uscito alcuna nuova notizia:

Acquedotto De Ferrari: assemblea approva bilancio 2003, dividendo 0,116 euro L' Assemblea degli azionisti dell' Acquedotto De Ferrari Galliera SpA, tenutasi in prima convocazione il 20 aprile 2004 alle ore 15 presso la sede sociale ha deliberato: in sede ordinaria1) di approvare la relazione sulla gestione degli amministratori e il bilancio chiuso al 31 dicembre 2003;2) di approvare la proposta del consiglio di corrispondere un dividendo di € 0,116 per ogni azione ordinaria e di € 0,121 per ogni azione di risparmio e, tenuto conto delle assegnazioni statutarie e di legge, di passare a riserva straordinaria € 1.233.876,26 e di rendere esigibile il dividendo dal giorno 27 maggio 2004 (stacco 24/5/2004);3) di nominare Amministratore il Dott. Giovanni Bernasconi in sostituzione del Dott. Fulvio Vento che aveva rassegnato le dimissioni. 4) di determinare l'emolumento annuale ai Sindaci al minimo delle tariffe professionali dei Dottori Commercialisti e di nominare per gli esercizi 2004, 2005 e 2006 sindaci effettivi il Prof. Roberto Pertile (Presidente), il Dott. Carlo Piana e il Dott. Giuseppe Lalla e sindaci supplenti il Dott. Giorgio Silva ed il Dott. Franco Giona.in sede straordina ria1) di approvare il nuovo testo di Statuto Sociale anche in adeguamento al nuovo dirittosocietario; in particolare di approvare la modifica degli articoli 2, 4, 5, 7, 11, 12, 13, 14, 16, 19, 21, 23, 25, 28, l'introduzione di un nuovo articolo 29 con rinumerazione degli articoli successivi e la modifica degli articoli con rinumerazione 31 e 35
 
Chissà se chiuderanno il cerchi dell'acqua ??:clap: :clap:

ASCA) - Roma, 22 apr - Acea (Milano: ACE.MI - notizie - bacheca) non e' interessata ad acquisire gli asset idrici di Enel (Milano: ENEI.MI - notizie - bacheca) confluiti in Enel Hydro ma sta valutando Acque Potabili (Milano: ACP.MI - notizie - bacheca) . Lo ha annunciato l'amministratore delegato Andrea Mangoni nel corso dell'assemblea degli azionisti precisando per Enel Hydro questo e' un orientamento ''definitivo'' mentre per Acque Potabili resta la strategia di ''investire solo quando c'e' una redditivita' accettabile''. ''Acea non e' interessata ad Enel Hydro che e' stata messa in vendita nelle scorse settimane - ha spiegato - cosi' come se Enel Hydro decidesse di cedere una quota nell'acquedotto Sannese Vesuviano, Acea non sarebbe interessata a rilevare la partecipazione''.
 
Acea interessata ad Acque Potabili non a Enel Hydro - Mangoni
ROMA, 22 aprile (Reuters) - Acea (Milano: ACE.MI - notizie - bacheca) conferma l'interesse per Acque Potabili (Milano: ACP.MI - notizie - bacheca) , di cui Italgas ha messo in vendita il 67%, mentre nega di avere mire su Enel Hydro .
"Acea sta valutando (l'acquisto di Acque Potabili)", ha detto l'amministratore delegato Andrea Mangoni nel corso dell'assemblea degli azionisti. "Ricordo che facciamo investimenti solo quando hanno una reddittività accettabile".

Quanto a Enel Hydro "Acea non è interessata a rilevarlo", ha aggiunto Mangoni.


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Tutto questo gioca dalla parte della mia ipotesi, ora però servono le conferme.
Vi ricordo l' assemblea straordinaria del 29/4 per la richiesta di conv. 1:1 delle Rnc altro passaggio fondamentale.
 
Dietro il muro dei 4,10 € vedo verdi praterie............... :D
 
Scritto da Serchio
Se non ricordo male nel febbraio del 2000 il consorzio ACQUA ITALIA capitanata da Impregilo lancio un opa sul De Ferrari.
Qualcuno ricorda i particolari?

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Acea nell' opa lanciata nel 2000 aveva racimolato 10 milioni di azioni Rnc su un totale di 15 milioni.
Sicuramente avrà posto nel fienile altre azioni pre e post Opa.
Conclusione potrebbe avere tutto l' interesse alla conv. 1:1
La data dell' assemblea straordinaria è prossima, come prossima è la decisione di Italgas sulla cessione di Acque Potabili.
 
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