Giovedí 15 Aprile 2010
Pirelli accelera lo spin-off del mattone
Antonella Olivieri
Lo spin-off delle attività immobiliari di Pirelli sembra ormai avviato verso la rampa di lancio. La presentazione del progetto potrebbe coincidere con la data, ancora da confermare per il 4 maggio, della riunione del patto di sindacato della capogruppo. Al momento, ovviamente, non c'è ancora un piano nero su bianco. Restano da approfondire aspetti tecnico-legali, ma il mercato ha già festeggiato la prospettiva, spingendo i titoli della Pirelli Real Estate al rialzo del 4,09% a quota 0,483 euro e i titoli di Pirelli & C. del 3,21% a 0,45 euro, sorprendendo chi pensava che le attese fossero già nei prezzi.
Se sulla holding hanno avuto influsso anche i segnali di un buon trimestre per le vendite di pneumatici, entrambi i titoli della Bicocca hanno beneficiato delle indicazioni arrivate dal presidente Marco Tronchetti Provera che, a margine dell'inaugurazione dell'archivio storico della Fondazione, ha confermato che si sta procedendo nel «percorso di scorporo con l'assegnazione di quote di Pirelli Re agli azionisti Pirelli», aggiungendo che «entro l'estate» si prevede di annunciare l'avvio dell'operazione.
Tempistica che avrebbe potuto essere anticipata, se il gruppo non fosse stato impegnato nei negoziati per un'integrazione con Fimit, poi sfumata. Oggi l'obiettivo è chiaro: prima la separazione delle gomme dal mattone, poi gli accordi per la società immobiliare.
Sotto il profilo tecnico il quadro si sta chiarendo. Risulta che fossero state esaminate diverse formule per arrivare al taglio del cordone ombelicale, ma alla fine l'orientamento sarebbe quello di seguire la strada più semplice, distribuendo le azioni di Pirelli Re in pancia a Pirelli & C. (circa il 56% del capitale) agli azionisti di quest'ultima. Una soluzione che comporta una serie di questioni da affrontare. La prima, che sarebbe già sostanzialmente appianata, riguarda il rapporto con le banche per i finanziamenti in essere, dal momento che di fatto ci si troverebbe di fronte a una situazione di sostanziale cambio di proprietà. Non ci sarebbe più la Pirelli casa-madre a fornire la garanzia di ultima istanza, ma dal fronte bancario non sarebbero stati sollevati particolari ostacoli per il semplice motivo che, dopo l'aumento di capitale e l'avvio del turnaround, Pirelli Re ha riequilibrato la sua situazione patrimoniale e sarebbe in grado perciò di reggersi sulle proprie gambe.
C'è però il rischio tecnico delle possibile vendite degli azionisti non interessati alle attività immobiliari. Per questo, almeno per quanto riguarda l'azionariato stabile del patto che vincola il 46% del capitale della Pirelli & C., sarebbe allo studio qualche formula di vincolo: se non la replica di un patto in scala minore (avrebbe il 26% del capitale), almeno un lock-up della possibile durata di un biennio. Stime di mercato quantificano in circa il 20% l'azionariato che potrebbe essere tentato di uscire dall'investimento se le prospettive del settore immobiliare non migliorassero. La separazione delle due attività avrebbe però in sè indubbi vantaggi per gli investitori, soprattutto esteri, che preferiscono puntare su settori di business ben definiti, eliminando inoltre lo sconto holding, cosa che permetterebbe a Pirelli Tyre, la società dei pneumatici, di essere valutata almeno ai multipli di Michelin.
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Giovedí 15 Aprile 2010