Unipol - Unipolsai : uniti per il gain vol.3

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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jeroma

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Ricominciamo.....il prossimo titolo sarà solo ‘Unipol’ ?
 
Buongiorno a tutti. La mia risposta è sì, ma solo se riusciremo a far durare il nuovo thread almeno due anni. :)

Penso che a questo punto i passaggi siano questi: "sistemazione" di Sondrio, capire cosa voglia fare BancoBpm, smembramento di Mps (?) e sistemazione di Carige. Una volta concluse le girandole bancarie, affronteranno "in modo definitivo" il tema NPL; dopo non avranno più scuse per non fondere le due realtà assicurative. L'auspicata espansione all'estero, a mio modesto parere, difficilmente avrebbe senso con l'assetto societario attuale.
 
Buongiorno a tutti. La mia risposta è sì, ma solo se riusciremo a far durare il nuovo thread almeno due anni. :)

Penso che a questo punto i passaggi siano questi: "sistemazione" di Sondrio, capire cosa voglia fare BancoBpm, smembramento di Mps (?) e sistemazione di Carige. Una volta concluse le girandole bancarie, affronteranno "in modo definitivo" il tema NPL; dopo non avranno più scuse per non fondere le due realtà assicurative. L'auspicata espansione all'estero, a mio modesto parere, difficilmente avrebbe senso con l'assetto societario attuale.

Concordo, prima risiko bancario, poi fusione. Sediamoci in poltrona e incassiamo i dividendi:cool:
 
effetti indotti

Gli investitori istituzionali attualmente presenti in Cattolica, in caso di successo dell'Opa, si troveranno a disporre di consistente liquidità da reinvestire nel settore assicurativo. Escludendo Generali per timore di un possibile aumento di capitale a pagamento, dove metteranno i denari ?
U...........
 
Gli investitori istituzionali attualmente presenti in Cattolica, in caso di successo dell'Opa, si troveranno a disporre di consistente liquidità da reinvestire nel settore assicurativo. Escludendo Generali per timore di un possibile aumento di capitale a pagamento, dove metteranno i denari ?
U...........

esatto
 
Gli investitori istituzionali attualmente presenti in Cattolica, in caso di successo dell'Opa, si troveranno a disporre di consistente liquidità da reinvestire nel settore assicurativo. Escludendo Generali per timore di un possibile aumento di capitale a pagamento, dove metteranno i denari ?
U...........

L'importante è che non entri Buffett, che ultimamente mi sembra stia portando una discreta sfiga dove compra.
 
L'importante è che non entri Buffett, che ultimamente mi sembra stia portando una discreta sfiga dove compra.

Speriamo di no, comunque la mossa di Generali su Cattolica mi sembra una risposta indiretta all'attivismo di Unipol sul risiko bancario.
 
Cimbri e' una Volpe. OK!

Capito perche' Cimbri si e' mosso velocemente su B.P.Sondrio?.

E dopo Sondrio, sicuramente si arrivera' a fare Fusione a 3: BPER, B.P.Sondrio, B.P.M.



B.P.Sondrio: si trasformerà in Spa entro 31/12 nel rispetto della legge

MILANO (MF-DJ)--Banca Popolare di Sondrio. alla luce del quadro giuridico così definito. "porrà in essere i necessari adempimenti. nel rispetto di quanto previsto dalla legge e nei termini stabiliti" trasformandosi in Spa entro il 31 dicembre.

La popolare in una nota ricorda che il Consiglio di Stato. con propria sentenza pubblicata il 31 maggio 2021. ha ritenuto la legittimità delle disposizioni regolamentari attuative della Legge 24 marzo 2015 n. 33 sottoposte al suo giudizio. In particolare. il Consiglio di Stato ha in parte dichiarato l'improcedibilità e in parte rigettato i motivi di ricorso presentati.

L'articolo 27. comma 3 bis. della Legge 11 settembre 2020 n. 120 (conversione con modificazioni del Decreto legge 16 luglio 2020 n. 76. recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale) ha prorogato di un anno. vale a dire fino al 31 dicembre 2021. il termine per la trasformazione in società per azioni delle banche popolari che superano la soglia di 8 miliardi di euro di attivo.

Si tratta dell'unica banca popolare con attivi superiori a 8 mld a detenere ancora il principio del voto capitario (una testa un voto). Nel capitale ci sono alcuni fondi come Amber Capital che a suo tempo aveva chiesto di entrare nel libro soci ma senza successo. Il principale azionista ora è UnipolSai con il 9% circa.

(END) Dow Jones Newswires June 01. 2021 05:51 ET (09:51 GMT)
 
il problema di un'eventuale fusione di Sondrio e BancoBpm è che ci sono tante filiale delle due banche che operano nella stessa area, sono dei doppioni.
 
il problema di un'eventuale fusione di Sondrio e BancoBpm è che ci sono tante filiale delle due banche che operano nella stessa area, sono dei doppioni.

proprio qui sta il profitto, chiudere le filiali in eccesso ( risparmiare Milioni in stipendi e costi fissi ) oppure venderne una parte al miglior offerente.
 
Cimbri e' una Volpe. OK!

Capito perche' Cimbri si e' mosso velocemente su B.P.Sondrio?.

E dopo Sondrio, sicuramente si arrivera' a fare Fusione a 3: BPER, B.P.Sondrio, B.P.M.



B.P.Sondrio: si trasformerà in Spa entro 31/12 nel rispetto della legge

MILANO (MF-DJ)--Banca Popolare di Sondrio. alla luce del quadro giuridico così definito. "porrà in essere i necessari adempimenti. nel rispetto di quanto previsto dalla legge e nei termini stabiliti" trasformandosi in Spa entro il 31 dicembre.

La popolare in una nota ricorda che il Consiglio di Stato. con propria sentenza pubblicata il 31 maggio 2021. ha ritenuto la legittimità delle disposizioni regolamentari attuative della Legge 24 marzo 2015 n. 33 sottoposte al suo giudizio. In particolare. il Consiglio di Stato ha in parte dichiarato l'improcedibilità e in parte rigettato i motivi di ricorso presentati.

L'articolo 27. comma 3 bis. della Legge 11 settembre 2020 n. 120 (conversione con modificazioni del Decreto legge 16 luglio 2020 n. 76. recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale) ha prorogato di un anno. vale a dire fino al 31 dicembre 2021. il termine per la trasformazione in società per azioni delle banche popolari che superano la soglia di 8 miliardi di euro di attivo.

Si tratta dell'unica banca popolare con attivi superiori a 8 mld a detenere ancora il principio del voto capitario (una testa un voto). Nel capitale ci sono alcuni fondi come Amber Capital che a suo tempo aveva chiesto di entrare nel libro soci ma senza successo. Il principale azionista ora è UnipolSai con il 9% circa.

(END) Dow Jones Newswires June 01. 2021 05:51 ET (09:51 GMT)




BPER + la Sondrio è nella logica delle cose (io spero tanto che ci sia un terzo che gli rompa le balle :D), BPM la vedo meno probabile, il duo BPER+Sondrio tenendo conto degli sportelli UBI presi da Intesa, piazzerebbe molto bene la banca in Lombardia/Emilia Romagna, che se ne fa Cimbri della BPM? Servirebbe solo ad avere doppioni di sportelli e a diluire la partecipazione Unipolsai nel gruppo bancario o a costringerlo a investire anche sulla BPM per mantenere un controllo ragionevole, già deve incrementare sulla Sondrio, dove per me arriverà al 20% come ha fatto per BPER, una buona posizione senza rischiare l'osso del collo ne dover consolidare nei bilanci, il boccone pregiato è la Sondrio che ha un notevole avanzo di capitale proprio Cet1, per me il passo successivo sarà la Carige che nessuno vuole perché serve capitale, fusa BPER con Sondrio il gruppo avrebbe un buon avanzo patrimoniale da mettere in Carige senza dissanguarsi con pesanti aumenti di capitale e con buone possibilità di sfruttare le DTA della genovese.
Fosse così che c'azzecca la BPM? Se mai potrebbe essere il passo successivo ma da netta posizione predominante, sempre se la BPM non se la sarà presa qualcun altro.
Visto che cane non mangia cane e fra di loro non si azzannano, per me il risico bancario è già definito, un boccone a me uno a te e tutti contenti. Dopo ci sarà il problema MPS da risolvere.
 
Ultima modifica:
BPER + la Sondrio è nella logica delle cose (io spero tanto che ci sia un terzo che gli rompa le balle :D), BPM la vedo meno probabile, il duo BPER+Sondrio tenendo conto degli sportelli UBI presi da Intesa, piazzerebbe molto bene la banca in Lombardia/Emilia Romagna, che se ne fa Cimbri della BPM? Servirebbe solo ad avere doppioni di sportelli e a diluire la partecipazione Unipolsai nel gruppo bancario o a costringerlo a investire anche sulla BPM per mantenere un controllo ragionevole, già deve incrementare sulla Sondrio, dove per me arriverà al 20% come ha fatto per BPER, una buona posizione senza rischiare l'osso del collo ne dover consolidare nei bilanci, il boccone pregiato è la Sondrio che ha un notevole avanzo di capitale proprio Cet1, per me il passo successivo sarà la Carige che nessuno vuole perché serve capitale, fusa BPER con Sondrio il gruppo avrebbe un buon avanzo patrimoniale da mettere in Carige senza dissanguarsi con pesanti aumenti di capitale e con buone possibilità di sfruttare le DTA della genovese.
Fosse così che c'azzecca la BPM? Se mai potrebbe essere il passo successivo ma da netta posizione predominante, sempre se la BPM non se la sarà presa qualcun altro.
Visto che cane non mangia cane e fra di loro non si azzannano, per me il risico bancario è già definito, un boccone a me uno a te e tutti contenti. Dopo ci sarà il problema MPS da risolvere.

spero di sbagliarmi ma a me sembra tutto molto caro(x i momenti che stiamo vivendo)titoli che sono triplicati o raddoppiati senza un economia di sostegno e soprattutto 2700 miliardi di debiti!
 
BPER + la Sondrio è nella logica delle cose (io spero tanto che ci sia un terzo che gli rompa le balle :D), BPM la vedo meno probabile, il duo BPER+Sondrio tenendo conto degli sportelli UBI presi da Intesa, piazzerebbe molto bene la banca in Lombardia/Emilia Romagna, che se ne fa Cimbri della BPM? Servirebbe solo ad avere doppioni di sportelli e a diluire la partecipazione Unipolsai nel gruppo bancario o a costringerlo a investire anche sulla BPM per mantenere un controllo ragionevole, già deve incrementare sulla Sondrio, dove per me arriverà al 20% come ha fatto per BPER, una buona posizione senza rischiare l'osso del collo ne dover consolidare nei bilanci, il boccone pregiato è la Sondrio che ha un notevole avanzo di capitale proprio Cet1, per me il passo successivo sarà la Carige che nessuno vuole perché serve capitale, fusa BPER con Sondrio il gruppo avrebbe un buon avanzo patrimoniale da mettere in Carige senza dissanguarsi con pesanti aumenti di capitale e con buone possibilità di sfruttare le DTA della genovese.
Fosse così che c'azzecca la BPM? Se mai potrebbe essere il passo successivo ma da netta posizione predominante, sempre se la BPM non se la sarà presa qualcun altro.
Visto che cane non mangia cane e fra di loro non si azzannano, per me il risico bancario è già definito, un boccone a me uno a te e tutti contenti. Dopo ci sarà il problema MPS da risolvere.
Ciao Carpem, dalle vecchie battaglie su Fondi risp.
Concordo sulla tua visione e che BPM è un corpo estraneo, eccessivo e troppo sovraesposto; questo tantopiù dopo la mossa di Generali su Cattolica. La mossa era prevedibile anche se non nei tempi dove avevano confuso le acque con il farlocco ADC da effettuarsi entro giugno; ora poi gli intrecci assicurativi tra BPM e Cattolica e con i recenti accordi porterebbero appunto in altra direzione. Pensiamo piuttosto agli intrecci tra Generali, Mediobanca, Del Vecchio e che più facilmente porterebbero BPM a Unicredit; mio parere. Altrettanto e diversamente la direzione probabile e indiziata di Unipol andrebbero verso Carige che con poca spesa sarebbe tutt'altra resa; qui abbiamo dei territori poco presidiati come Liguria e Piemante da portare a casa, abbiamo un miliardino di crediti d'imposta e da ultimo un nuovo ad in BIPER tal Montani ex proprio di Carige. Se come diceva Scerloc 2 indizi sono molto sospetti 3 fanno una prova.
 
spero di sbagliarmi ma a me sembra tutto molto caro(x i momenti che stiamo vivendo)titoli che sono triplicati o raddoppiati senza un economia di sostegno e soprattutto 2700 miliardi di debiti!

I titoli sono cari se trovi investimenti che offrono remunerazioni più elevate, prendi i Btp che rendono meno dell1% e cmq se i tassi salgono scendono le valutazioni, vi sono azioni che offrono oltre il 5% di dividendo e il resto dell'utile lo portano ad incrementare il patrimonio non mi sembrano cari, veramente tale differenza tra le obbligazioni e le azioni in base ai rendimenti non l'ho mai vista, certo può crollare ma non perché in Italia vedo rischi particolari su alcuni titoli.
Quando i bot negli anni 1980 rendevano il 10% e per es, Generali dava un dividendo del 1% o al massimo 2% i ben informati dicevano che erano da comprare, ora che danno oltre il 5 volte il rendimento dei Btp le Generali ed unipol sono correttamente prezzate, come cambiano le opinioni.
La gente preferisce tenere i soldi in c/c ritenendo che sia il migliore investimento.
 
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Ciao Carpem, dalle vecchie battaglie su Fondi risp.
Concordo sulla tua visione e che BPM è un corpo estraneo, eccessivo e troppo sovraesposto; questo tantopiù dopo la mossa di Generali su Cattolica. La mossa era prevedibile anche se non nei tempi dove avevano confuso le acque con il farlocco ADC da effettuarsi entro giugno; ora poi gli intrecci assicurativi tra BPM e Cattolica e con i recenti accordi porterebbero appunto in altra direzione. Pensiamo piuttosto agli intrecci tra Generali, Mediobanca, Del Vecchio e che più facilmente porterebbero BPM a Unicredit; mio parere. Altrettanto e diversamente la direzione probabile e indiziata di Unipol andrebbero verso Carige che con poca spesa sarebbe tutt'altra resa; qui abbiamo dei territori poco presidiati come Liguria e Piemante da portare a casa, abbiamo un miliardino di crediti d'imposta e da ultimo un nuovo ad in BIPER tal Montani ex proprio di Carige. Se come diceva Scerloc 2 indizi sono molto sospetti 3 fanno una prova.

Portiamoci a casa Carige, ma che lo facciano per 1 euro, come Intesa ha fatto con le venete. Guai a regalare soldi a Malacalza & friends!
Il lavoro sporco di riduzione del personale lo farà poi Bper, nè più nè meno di come hanno fatto con Unipol Banca subito dopo averla acquistata.
 
Ciao Carpem, dalle vecchie battaglie su Fondi risp.
Concordo sulla tua visione e che BPM è un corpo estraneo, eccessivo e troppo sovraesposto; questo tantopiù dopo la mossa di Generali su Cattolica. La mossa era prevedibile anche se non nei tempi dove avevano confuso le acque con il farlocco ADC da effettuarsi entro giugno; ora poi gli intrecci assicurativi tra BPM e Cattolica e con i recenti accordi porterebbero appunto in altra direzione. Pensiamo piuttosto agli intrecci tra Generali, Mediobanca, Del Vecchio e che più facilmente porterebbero BPM a Unicredit; mio parere. Altrettanto e diversamente la direzione probabile e indiziata di Unipol andrebbero verso Carige che con poca spesa sarebbe tutt'altra resa; qui abbiamo dei territori poco presidiati come Liguria e Piemante da portare a casa, abbiamo un miliardino di crediti d'imposta e da ultimo un nuovo ad in BIPER tal Montani ex proprio di Carige. Se come diceva Scerloc 2 indizi sono molto sospetti 3 fanno una prova.



Ti saluto volentieri loguru, é un piacere risentirti, ti auguro ogni bene e gain sostanziosi. :)
 
Unipol, utile record con Bper, confermati target 2021. Bene UnipolSai
BY ADELE PIGAFETTA
MAGGIO 24, 2021

Il gruppo Unipol ha chiuso il primo trimestre 2021 con un utile netto consolidato di 361 mln di euro, in crescita del 168,8% rispetto ai 134 mln del corrispondente periodo dell’anno precedente. Sul risultato, spiega il gruppo guidato dal ceo Carlo Cimbri, ha inciso positivamente il contributo pari a 119 mln di euro, derivante dal consolidamento pro-quota del risultato di Bper, che riflette, tra le altre, “le componenti economiche straordinarie connesse al badwill rilevato per l’acquisto delle attività ex Ubi”. Il risultato, al netto di tale posta, risulta pari a 242 mln, quasi il doppio del 2020.

Confermati i target 2021, bene UnipolSai

Bene anche i conti della controllata UnipolSai, in cui sono concentrate le attività assicurative del gruppo, che ha chiuso il trimestre con un utile netto consolidato di 249 mln (+45,7% rispetto ai 171 mln al 31 marzo 2020), una raccolta al lordo delle cessioni in riassicurazione di 3,18 mld (+2%), oltre le attese, e un indice di solvibilità individuale pari al 313% del minimo regolamentare, rispetto al 318% di fine 2020. Sia Unipol che UnipolSai si attendono, per l’intero esercizio, un risultato consolidato della gestione “positivo e in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico 2019 -2021“, al netto di “eventi attualmente non prevedibili anche legati ad un aggravarsi del contesto di riferimento”.

Raccolta in crescita, Solvency ratio al 210%

Tornando ai conti del gruppo, a fine marzo la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si attesta a 3,2 mld (+2% rispetto ai 3,1 mld di un anno fa) con il comparto Danni che si è fermato a 1,9 mld (-3%), e il Vita che è salito del 10,7% a 1,3 mld. Il patrimonio netto consolidato ammonta a 9,95 mld (9,52 mld al 31 dicembre 2020). Resta elevato il Solvency ratio consolidato, pur calando al 210% dal 216% di fine 2020, riduzione in gran parte dovuta all’incremento del requisito di capitale di gruppo, relativo agli effetti derivanti dall’acquisizione del ramo d’azienda ex-Ubi da parte di Bper. Per quanto riguarda la gestione degli investimenti finanziari, nel primo trimestre del 2021 la redditività lorda del portafoglio degli investimenti del gruppo, pur continuando a risentire di tassi di interesse bassi, ha ottenuto un rendimento del 3,2% degli asset investiti (3,3% al 31 marzo 2020), di cui il 2,7% relativo alla componente di cedole e dividendi.

Cimbri, pronti a pagare cedola 2019

“Confermo ampiamente i dividendi 2019, anche alla luce di questi risultati trimestrali. Non dobbiamo generare nuovi utili per distribuirli, la nostra volontà e capacitò di pagarli rimane inalterata”, ha detto Cimbri agli analisti riguardo alla cedola 2019 congelata lo scorso anno su richiesta dell’Ivass, l’autorità di vigilanza italiana, per motivi precauzionali legati alla pandemia. “Non c’è alcun tipo di nuova prescrizione da parte del regolatore rispetto a quella già emanata che scade il 30 settembre – ha rimarcato il manager – quindi in assenza di nuove disposizioni la nostra volontà è di onorare gli impegni assunti con il mercato non appena avremo modo di farlo dal punto di vista regolamentare”. Sui tempi, ha aggiunto, “valuteremo il momento più opportuno per distribuire la cedola 2019, vogliamo avere una Solvency robusta per farlo e la manterremo, il nostro obiettivo prioritario è onorare i nostri impegni entro la conclusione del piano industriale, dunque entro la fine del 2022, se poi ci saranno condizioni per farlo anche prima, lo valuteremo”.

Le previsioni sul ramo auto

Riguardo alle prospettive del ramo Danni auto Cimbri ha detto che “i dati delle nostre scatole nere ci proiettano verso una prossimità ai livelli di circolazione del 2019, è una tendenza molto chiara. Allo stesso tempo ci aspettiamo un incremento della frequenza dei sinistri: su quali livelli lo vedremo anche nel corso dell’estate, ma non crediamo torneremo ai numeri pre-2020 anche perché da anni vediamo una riduzione della frequenza stessa derivante da altri fattori, come la maggiore sicurezza e tecnologia sulle auto”. Se a questa situazione, ha proseguito il ceo di Unipol, “associamo un costante calo dei prezzi e dunque del premio medio, sul settore auto sicuramente per l’anno prossimo vediamo una insufficienza tecnica dei prezzi in rapporto alle tendenze sui sinistri”. Questa visione, ha sottolineato il manager, “orienta le nostre politiche di bilancio, che ancora una volta, in linea con l’anno scorso, anche in questa trimestrale hanno visto adottare grandi supplementi di prudenza un po’ su tutte le poste”. Cimbri ha concluso, affermando che “abbiamo ampi buffer che ci consentono di gestire al meglio il futuro” e che Unipol può guardare con fiducia al rispetto del piano industriale.

Il settore Danni

Guardando al dettaglio dei risultati dei primi tre mesi dell’anno, la flessione nel comparto Danni è attribuibile proprio al ramo Auto, con premi pari a 932 mln di euro, in calo dell’8,8% sui dati al primo trimestre del 2020, su cui pesano le condizioni del mercato e il mese gratuito concesso per il lockdown 2020 da Unipol a tutela della clientela. I premi Non Auto, pari a 987 mln, sono invece risultati in crescita del 3,1%, sottolinea il Gruppo, “grazie all’efficace azione commerciale praticata dalle reti di vendita e al rinnovato interesse della clientela nei confronti dei prodotti salute”. La controllata UnipolSai ha registrato premi Danni per 1,6 mld (-3,6% rispetto al 31 marzo 2020). In crescita la raccolta di UniSalute (+7,6%) e di Siat (+8,5%) mentre, nel comparto di bancassicurazione, Arca Assicurazioni registra un incremento del 9,5%. Il combined ratio del gruppo al netto della riassicurazione si attesta all’89,1% (89,3% lavoro diretto) in miglioramento rispetto al 92,0% realizzato al 31 marzo 2020 (90% lavoro diretto), con un loss ratio che è risultato pari al 62,3%, contro il 64,7% del primo trimestre 2020, e un expense ratio in calo al 26,9% (27,4% al 31 marzo 2020).

Il risultato ante imposte del settore Danni è pari a 419 mln, in netta crescita rispetto ai 220 mln registrati nei primi tre mesi dell’esercizio 2020, “grazie anche al positivo andamento tecnico registrato nel periodo, alla quota parte del risultato di Bper di competenza del settore Danni per 59 milioni di euro e alla plusvalenza realizzata dalla vendita di Torre Velasca (71 milioni di euro)”.

Il settore Vita

È invece cresciuto il comparto Vita, che si porta a 1,3 mld (+10,7%). UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 774 mln (-6,9% rispetto al primo trimestre 2020 influenzato da un importante contratto non ripetibile, evidenzia il Gruppo), mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 457 mln di euro (+56,1% rispetto ai 293 mln di un anno fa) “beneficiando anche dell’ampliamento della rete Bper a seguito dell’acquisizione di sportelli ex Ubi. Il risultato ante imposte del settore Vita è pari a 10 mln rispetto ai 25 mln dei primi tre mesi dell’esercizio 2020, “soprattutto per effetto di un minor contributo dei proventi finanziari”.

Gli altri settori

Per quanto riguarda gli altri settori, sottolinea Unipol, “il protrarsi dell’emergenza Covid-19 continua ad avere ripercussioni particolarmente negative sul settore alberghiero, penalizzato anche nel primo trimestre di quest’anno dalla chiusura di gran parte delle strutture ricettive”. Per contro, il gruppo registra “ancora un buon risultato di UnipolReC” e un pareggio per gli altri business.

Il risultato ante imposte dei settori Immobiliare, Holding e Altre attività, che comprende anche UnipolReC, è positivo per 32 mln (55 mln in meno rispetto a un anno fa), grazie all’apporto di 60 mln derivante dal consolidamento pro-quota di Bper e di un maggior contributo dei proventi da investimenti.
 
E' sicuramente un mio grosso limite: non riesco a comprendere il senso di un'opa dichiarata oggi, ma che tecnicamente partirebbe ad ottobre.
 
Stato
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