Vendita borsa italiana

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Magiotto

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Con riferimento agli ultimi mesi di trattative e offerte, vorrei fare un focus sulla vicenda della vendita di Borsa Italiana, argomento poco pubblicizzato e poco discusso sui media nazionali, forse perchè non argomento di pronta comprensione alla generalità del pubblico o forse per altre ragioni. Vorrei capire se c'è differenza tra i possibili acquirenti e altre discrezionalità difficili ora da ipotizzare.
 

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Nuovi poteri per la Consob, che avrà potere di “veto” su eventuali passaggi di proprietà di Borsa SpA. Lo prevede il testo definitivo del Dl Agosto, bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato, reintroducendo una norma che era stata al centro del dibattito e sembrava esser stata stralciata. La disposizione invece è ricomparsa con altra collocazione rispetto al testo originario.
La norma, prevista dall’art 75 del testo bollinato, relativo alle “Operazioni di concentrazione e salvaguardia della continuità d’impresa”, introduce un potere di “veto” dell’Autorità di vigilanza sui mercati, nel caso di passaggio di proprietà di Borsa Italiana, la società che gestisce la piattaforma di scambi di Milano e controlla MTS, il grande mercato dei titoli di Stato, e la piattaforma ELITE.
Si tratta chiaramente di una “blindatura”, in vista del processo di cessione dell’asset da parte del London Stock Exchange, che ha recentemente confermato la vendita di Borsa SpA per soddisfare gli obblighi antitrust imposti dall’acquisizione di Refinitiv.

La cosiddetta “norma anti-scalata” non è nuova nel diritto europeo ed è in uso anche in altri Paesi, come la Spagna e la Gran Bretagna. Il dispositivo stabilisce che la Consob possa valutare preventivamente, anche con l’esercizio di un potere di “veto”, l’eventuale acquisto di partecipazioni rilevanti nelle società “che determinano una influenza significatica sulla gestione del mercato” – Borsa Italiana e MTS – nel caso non garantiscano la “gestione sana e prudente del mercato”.


Direi molto importante per tutti gli azionisti 👏👏👏👏


TRA CDP ED EURONEXT

La prima ipotesi chiama direttamente in causa Euronext, il consorzio franco-olandese (gestisce le Borse di Amsterdam, Bruxelles e Parigi) e principale mercato finanziario pan-europeo. Che Euronext sia da diverso tempo interessata a Milano non è un mistero. E parte del governo italiano, soprattutto sponda dem, vedrebbe infatti di buon occhio una fusione paritetica tra Borsa ed Euronext, un po’ sulla falsariga dello schema Psa-Fca (50-50). In questo modo, è il ragionamento di fondo, si manterrebbe la Borsa italiana dentro il perimetro europeo, lontano dalle grinfie asiatiche, per esempio. Operazione però su cui recentemente l’economista Jean-Paul Fitoussi, intervistato da Formiche.net, ha espresso dei dubbi.


L’altra strada è la nazionalizzazione della Borsa, che piace più al Movimento Cinque Stelle. Qui lo schema vedrebbe un ingresso di un pool di investitori italiani guidati dalla Cdp, replicando un po’ quanto vociferato in questi giorni su un possibile intervento della Cassa nelle Generali qualora la Bce desse a Leonardo Del Vecchio l’ok per salire al 20% del capitale di Piazzetta Cuccia.
 
IMPORTANTE uscire dal LSE ed io spero che MTS e borsa italiana non diventino spezzatino che ci indebolirebbero ulteriormente...bravo Magio ad aprire questo thread,segnalo che MF con Sommese direttore ha capito importanza della partita in corso.
 
IMPORTANTE uscire dal LSE ed io spero che MTS e borsa italiana non diventino spezzatino che ci indebolirebbero ulteriormente...bravo Magio ad aprire questo thread,segnalo che MF con Sommese direttore ha capito importanza della partita in corso.

Argomento per me molto ostico da valutare. Per noi piccoli azionisti non cambierà nulla o abbiamo interesse che la spunti chi???
 
IMPORTANTE uscire dal LSE ed io spero che MTS e borsa italiana non diventino spezzatino che ci indebolirebbero ulteriormente...bravo Magio ad aprire questo thread,segnalo che MF con Sommese direttore ha capito importanza della partita in corso.

bah..
si parla della società che gestisce la piattaforma.
A lato pratico dovrebbe cambiare poco o nulla.
 
bah..
si parla della società che gestisce la piattaforma.
A lato pratico dovrebbe cambiare poco o nulla.

Se cambia la sede, dei cambiamenti per chi opera nel trading HF potrebbero esserci
 
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Argomento per me molto ostico da valutare. Per noi piccoli azionisti non cambierà nulla o abbiamo interesse che la spunti chi???
Bella domanda,
Ebbene il Ftse Mib, raggiunse il suo record storico durante la seduta del 7 marzo 2000(quindi in area lire italiane e non euro)quando raggiunse i 51.273 punti.Se andiamo al 2004 e confrontiamo il ftsemib con il dax , il primo era in are 28-29000 il secondo in area 3800-3900.
Se facciamo un salto nel 2020 noi a 19000 il dax in area 13000......In buona sostanza il listino italiano dal 2004 ha perso il 30% quello tedesco ha triplicato il suo valore.

la risposta , parziale risiede nel grafico sotto riportato relativo alla produzione industriale , e nel fatto che il sistema bancario italiano sia stato nel frattempo praticamente azzerato ....qualcuno ha detto che chi ha investito sui bancari ha fatto il miglior investimento con le Venete, grazie al FIR questi recupereranno il 30% dei loro investimenti, gli altri da Unicredit a BPM ....viaggiano tranquillamente intorno al 5%....
Quindi non sbagliamo nel dire che il Mib sia stato oggetto di un ventennio short da parte dei fondi anglosassoni e dimostrazione di questo è che sulle posizioni short troverete una quarantina di fondi , sulle posizioni rilevanti non ne troverete piu di 5...ovviamente il tutto giustificato da elementi fattuali, dalla produttivita del sistema industriale alla crisi bancaria ma, e questo è importante, amplificato di un fattore che non trova pari in altri listini....( una perdita di produttivita del 15-20% non puo trasformarsi in una riduzione del 300% verso il riferimento europeo rappresentato dalla germania).

Un vero e proprio processo di svuotamento dei salvadanai italiani con flussi consistenti verso l’Inghilterra...molto, troppo facilmente pilotabile da un’unica piattaforma gestionale....

Io non so se la fuoriuscita dal ftse possa modificare questo ventennale processo, sicuramente potrebbe partire una nuova fase che partendo dall’incremento dei titoli nell’indice principale, renda piu difficile questo ‘sacco delle sabine’...a meno di non sostituire i fondi anglosassoni con i fondi francesi...del resto un motivo c’e’ se Ferrero , Barilla non si quotano e, se dovessero farlo, non lo farebbero sul Mib......
 
Ultima modifica:
Vedi l'allegato 2707982
Bella domanda,
Ebbene il Ftse Mib, raggiunse il suo record storico durante la seduta del 7 marzo 2000(quindi in area lire italiane e non euro)quando raggiunse i 51.273 punti.Se andiamo al 2004 e confrontiamo il ftsemib con il dax , il primo era in are 28-29000 il secondo in area 3800-3900.
Se facciamo un salto nel 2020 noi a 19000 il dax in area 13000......In buona sostanza il listino italiano dal 2004 ha perso il 30% quello tedesco ha triplicato il suo valore.

la risposta , parziale risiede nel grafico sotto riportato relativo alla produzione industriale , e nel fatto che il sistema bancario italiano sia stato nel frattempo praticamente azzerato ....qualcuno ha detto che chi ha investito sui bancari ha fatto il miglior investimento con le Venete, grazie al FIR questi recupereranno il 30% dei loro investimenti, gli altri da Unicredit a BPM ....viaggiano tranquillamente intorno al 5%....
Quindi non sbagliamo nel dire che il Mib sia stato oggetto di un ventennio short da parte dei fondi anglosassoni e dimostrazione di questo è che sulle posizioni short troverete una quarantina di fondi , sulle posizioni rilevanti non ne troverete piu di 5...ovviamente il tutto giustificato da elementi fattuali, dalla produttivita del sistema industriale alla crisi bancaria ma, e questo è importante, amplificato di un fattore che non trova pari in altri listini....( una perdita di produttivita del 15-20% non puo trasformarsi in una riduzione del 300% verso il riferimento europeo rappresentato dalla germania).

Un vero e proprio processo di svuotamento dei salvadanai italiani con flussi consistenti verso l’Inghilterra...molto, troppo facilmente pilotabile da un’unica piattaforma gestionale....

Io non so se la fuoriuscita dal ftse possa modificare questo ventennale processo, sicuramente potrebbe partire una nuova fase che partendo dall’incremento dei titoli nell’indice principale, renda piu difficile questo ‘sacco delle sabine’...a meno di non sostituire i fondi anglosassoni con i fondi francesi...del resto un motivo c’e’ se Ferrero , Barilla non si quotano e, se dovessero farlo, non lo farebbero sul Mib......

In questi processi non può non avere un ruolo il governo di volta in volta in carica.
 
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Nel 2011, la clearing house LCH.Clearnet ha aumentato i margini di garanzia sui bond governativi italiani, proprio nel momento in cui i loro rendimenti si stavano impennando, potenzialmente ostacolando i flussi di capitale. Assicurare una supervisione italiana più stretta potrebbe sventare un evento simile.

E ha indebolito una potenziale offerta del pretendente da 34 miliardi di dollari Deutsche Boerse, incoraggiando Cdp a collaborare con Euronext, che offre alla Cassa una quota dell’8% e concessioni sulla governance

La dimensione politica ostacola Lse nell’ottimizzare i propri rendimenti. :p

Al 20 giugno 2014 Euronext è stata divisa da ICE attraverso un'offerta pubblica iniziale . Al fine di stabilizzare Euronext, un consorzio di undici investitori ha deciso di investire nella società. Questi investitori denominati "azionisti di riferimento" proprio 33.36% del capitale di Euronext e hanno un 3 anni periodo di lockup: Euroclear , BNP Paribas , BNP Paribas Fortis , Société Générale , Caisse des Dépôts , BPI Francia , ABN Amro , ASR, Banco Espirito Santo , Banco BPI e belga holding pubblica belga holding federale e società di investimento

Delle quote se le prenderanno intesa, mediobanca ...che già tradano?

Filo banche, filo francia e filo governativo (partecipate)...tanto da sapere su cosa è meglio stare.
 
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