TIM discussioni operative - Libero contributo per la risalita 2019

zorrosam

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continuiamo qui generali, fanti, cavalieri ... per cortesia niente buffoni di corte
 
chiusura precisa sulla res

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....e alla fine tutto sto ca-sino per non arrivare neanche a 0,6 con tutto lo short aperto.......ma x favore 0,57:'(
ho scritto: 'al momento' se conoscete il significato della parola.
e poi alla domanda target per fine marzo cosa volete rispondere 1 euro?
 
bah , io procederei per gradi ...chè di numeri extralarge (uso un eufemismo) se ne sono letti fin troppi da un paio d'anni a questa parte qui sui threads Tim ( tipo 1,47 - 1,60 ) e perciò userei la max prudenza , sebbene di presupposti per una bella salita ve ne siano, sia formali (=tecnici) che sostanziali (=incremento quote soci) , ma conoscendo la storia del titolo ci andrei cmq coi piedi di piombo e niente voli pindarici ....but this's only my opinion.
Fatta questa doverosa premessa, proverei ad affidarmi al buon Fibonacci :
trasferimento.png

:)
 
Giorno. OK! Il muro ieri perfetto. Abbattuto quello rimane solo il numero Magiotto, quello dello Addio. Vediamo il numero della apertura da lì vediamo che fare. Stia pronto a Strambare.

Quale sarebbe il mio numero???
 
tim frame settimanale

daje....
 

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Di Maio, rete unica Telecom-Oper Fiber
Il titolo sale di un altro 3% Cassa depositi e prestiti aspetta il piano
Bene Inwit nel 2018: ricavi a 378 milioni (+6,1%) e utili a 141 milioni (+11%)
Telecom recupera ancora terreno in Borsa, salendo del 3,19% a 0,53 euro. Scambi vivaci - 142 milioni di pezzi - ma in rallentamento rispetto a venerdì quando il titolo si era mosso sull’annuncio che Cdp era stata autorizzata a salire nel capitale della società. Non risulta comunque che la Cassa si sia già mossa né che abbia intenzione di farlo prima di conoscere il piano industriale che l’ad Luigi Gubitosi porterà giovedì in consiglio e che sarà illustrato venerdì alla comunità finanziaria. Dopo la conference call con gli analisti, poi, Gubitosi incontrerà i sindacati. Anche Vivendi - sottotraccia da una decina di giorni - aspetta di conoscere il piano.
Chiaro che l’attenzione generale è centrata sulla rete. «Se si vorrà fare un’operazione di mercato per consentire di creare un soggetto unico della connettività in Italia, abbiamo creato i presupposti normativi per farlo», è tornato sul tema ieri il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Al di là dell’indirizzo politico - che trova Cdp allineata nell’obiettivo di mettere a fattor comune gli sforzi per la costruzione di una rete in fibra con Open Fiber, di cui è azionista al 50% - ci sono però questioni tecniche e di compatibilità finanziaria da affrontare. Tant’è che è stato avviato un tavolo tra Tim e Open Fiber, con l’obiettivo minimale di mettere in fila i numeri che dall’esterno è impossibile conoscere. Una soluzione dovrà essere necessariamente condivisa. Per questo è improbabile che il piano industriale di Telecom vincoli l’esito delle discussioni a una formula unilaterale predefinita, anche se il progetto di societarizzazione della rete d’accesso è già stato avviato da un anno con l’inoltro della notifica all’Agcom che ha posto il piano in consultazione pubblica.
È?comunque evidente che qualsiasi soluzione, per essere implementata, ha bisogno del supporto di tutti gli stakeholder. E, per quanto riguarda Telecom in particolare, non si può dire che la situazione di governance si sia stabilizzata. Si vorrebbe collegare, come logico, il possibile raddoppio al 10% della quota di Cdp a un ruolo di ago della bilancia in chiave stabilizzatrice. Tuttavia il semplice ingresso in un consiglio allargato da 15 a 19 componenti non garantirebbe alla Cassa questo ruolo, né risolverebbe le frustrazioni dei francesi di essere relegati in schiacciante minoranza nel board e non porrebbe fine quindi alle turbolenze.
Oggi intanto in Consob dovrebbe essere ascoltata la posizione di Telecom sulle considerazioni che hanno portato a svalutare gli avviamenti in corso d’esercizio per 2 miliardi (non si conosce ancora l’esito dell’impairment di fine anno): probabilmente il compito toccherà al cfo Piergiorgio Peluso. “Normale” attività di vigilanza, anche se sono arrivate due “segnalazioni” sulle vicende Telecom da parte di Vivendi e dell’ex ad Amos Genish.
La settimana dei conti - stanotte Tim Brasil, dopodomani Telecom - è intanto iniziata con i buoni risultati di Inwit, la società quotata delle torri mobili che fa capo per il 60% a Tim. I ricavi si sono attestati a 378,5 milioni (+6,1%), realizzando un Ebitda di 215,4 milioni (+12,2%) e un utile netto di 140,8 milioni (+11,1%). Risultati che consentiranno di pagare una cedola di 0,211 euro, per un monte-dividendi complessivo di 126,6 milioni. L’indebitamento finanziario netto a fine 2018 era di 48,1 milioni, poco variato (+2,7 milioni) da fine 2017. Inwit terrà l’assemblea di bilancio il 27 marzo, mentre il 12 aprile ci sarà un’altra assemblea per la scelta dei revisori.
 
Giorno. OK! Il muro ieri perfetto. Abbattuto quello rimane solo il numero Magiotto, quello dello Addio. Vediamo il numero della apertura da lì vediamo che fare. Stia pronto a Strambare.

pronti a strambare cosa significa ?

sale ancora o ritraccia ?
per me oggi e domani sedute rosse !

sono nuovamente compratore a 0.522
 
qualche taglio Capex c'è stato mi sembra...

A Sirti il conto della crisi tlc: i tagli del piano Pillarstone
Scioperi per 883 esuberi I sindacati puntano l’indice su Tim e Open Fiber
Ieri ad Ancona, Lecce, Napoli, Salerno, Palermo. Fra oggi e domani a mobilitarsi e a scioperare saranno i lavoratori Sirti nelle altre città in cui ha sede questa azienda da 650 milioni di ricavi, fondata nel 1921 e che ha fatto la storia delle infrastrutture in Italia. Per l’azienda che dal 2016 è posseduta dal fondo Pillarstone ieri è stato il primo giorno delle proteste in una vertenza che per dimensioni – annunciati 883 esuberi su 4.200 lavoratori – e tempistica ha le carte in regola per porsi come “paradigmatica” del cambiamento (e del momento critico) nel settore delle tlc in Italia.
È «una vertenza che incombe su tutti gli attori presenti nel settore, a cominciare da Tim e Open Fiber, principali committenti di Sirti e oggettivamente parti in causa» dicono i rappresentanti della Fiom Cgil, Roberta Turi e Pietro Locatelli. «Chiediamo che la decisione – aggiunge Marco Giglio (Fim Cisl) – solo annunciata per ora dall’azienda, non abbia seguito». Michele Paliani della Uilm Uil punta dal canto suo sulle “responsabilità” dei principali attori del mercato lato committenza, vale a dire Tim e Open Fiber con la prima che «ha rallentato gli investimenti, anche a causa delle incertezze che ci sono a livello di governance» oltre ad aver «impattato già da tempo con i ribassi richiesti alle varie aziende della manutenzione». In questo quadro va comunque precisato che Tim e le aziende in questione, fra cui Sirti, hanno raggiunto un’intesa in estate.
Quanto a Open Fiber, i sindacati in una loro nota di qualche giorno fa hanno puntato l’indice contro «le regole d’ingaggio in termini di gare e di tempistica nei pagamenti». Ma sul punto Open Fiber rispedisce al mittente: «I prezzi praticati da Open Fiber ai fornitori – si replica in una nota – derivano da procedure competitive e sono allineati alle condizioni di mercato». Sirti, aggiunge Of, «è in termini assoluti il primo fornitore di Open Fiber per dimensione ed è impegnato a diverso titolo nel processo di realizzazione della rete di accesso in fibra. Dall’avvio delle attività nel 2017 e fino al dicembre 2018, Sirti si è aggiudicata lavori per 280 milioni di euro». Quindi rispetto per il «contesto difficile del mercato delle Tlc» ma Of «respinge valutazioni affrettate sull’impatto della propria attività».
Questa è la situazione in cui si inserisce la vertenza di una Sirti che definisce la sua come una «difficile e inevitabile decisione» che «è il risultato di un’approfondita analisi della domanda – attuale e prospettica – e delle dinamiche competitive nel settore delle telco in Italia». La contrazione dal 2007 ha portato «conseguenze negative su tutto il settore in termini di erosione dei prezzi, inasprimento della concorrenza e perdita di marginalità fino a livelli non sostenibili». Da qui la decisione di rivedere «la struttura operativa del business Telco per mantenere il posizionamento competitivo». La parte telco – che pesa per il 60% del giro d’affari – è la quarta unità di business di Sirti insieme a Transportation, Energy & Utilities e Digital Solutions. Ma è l’unica in perdita. Sirti, ha tenuto a precisare l’azienda, «si impegnerà a lavorare a stretto contatto con le Organizzazioni Sindacali per sviluppare un piano sociale condiviso».
 
pronti a strambare cosa significa ?

sale ancora o ritraccia ?
per me oggi e domani sedute rosse !

sono nuovamente compratore a 0.522

Strambare = cambiare direzione a seconda di come tira il vento .
Per il resto chiedi a Nostradamus .
 
Strambare = cambiare direzione a seconda di come tira il vento .
Per il resto chiedi a Nostradamus .

sulle derivette che usiamo noi piccoli azionisti strambare è pericoloso....meglio la virata in direzione del vento....sai se non si è coordinati si rischia di prendere il boma in testa e di farsi male....:D
 
Strambare = cambiare direzione a seconda di come tira il vento .
Per il resto chiedi a Nostradamus .

nel gergo velistico lo so cosa significa ,
mi chiedevo cosa volesse dire lui con strambare se si attendeva una virata in basso
un ritraccio ...
 
sulle derivette che usiamo noi piccoli azionisti strambare è pericoloso....meglio la virata in direzione del vento....sai se non si è coordinati si rischia di prendere il boma in testa e di farsi male....:D

Ho la testa piena di bozzi da bomate ... :D
 
nel gergo velistico lo so cosa significa ,
mi chiedevo cosa volesse dire lui con strambare se si attendeva una virata in basso
un ritraccio ...

Appunto , attende gli eventi .
Nel caso ... stramba .
 
Dati italia macro orrendi .
 
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