06/03/2018 10:05
Mediobanca, le banche italiane beneficiano dello scontro Ue sugli Npl
La Banca centrale europea tira dritto con l'addendum alle linee guida sui crediti deteriorati delle banche e l'istituzione non commenta il duro monito lanciato ieri dal presidente del Parlamento europeo, Tajani, che ha minacciato di adire alla Corte di giustizia. Per Mediobanca questo scontro finirà per beneficiare le banche italiane portando a una versione più morbida delle misure. Il giudizio sul settore resta positivo
di Roberta Castellarin
Oggi i titoli bancari italiani sono in recupero a Piazza Affari dopo le correzioni registrate ieri, quando il settore ha perso il 2,6%. A partire da Bper che sale a quota 4,59 euro (+1,91%), Banco Bpm a 2,9 (+1,31%), Ubi a 3,7 (+0,84%), Credem a 7,2 (+0,69%), Unicredit a 16,5 (+0,52%) e Intesa Sanpaolo a 2,96 (+0,17%). Intanto Banca centrale europea tira dritto con l'addendum alle linee guida sui crediti deteriorati delle banche e l'istituzione non commenta il duro monito lanciato ieri dal presidente del Parlamento europeo Tajani, che ha minacciato di adire alla Corte di giustizia. Secondo Mediobanca questo scontro finirà per beneficiare le banche italiane portando a una versione più morbida delle misure. Il giudizio per il settore resta positivo. Ecco perché.
La Banca centrale europea ha tirato dritto con l'addendum alle linee guida sui crediti deteriorati delle banche: verrà come previsto pubblicato a metà marzo. E l'istituzione non ha commentato il duro monito lanciato ieri dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha minacciato di adire alla Corte di giustizia europea se la versione modificata di questo documento dovesse finire per configurare un tentativo "in via surrettizia di avviare una attività pseudo legislativa".
Il servizio giuridico del Parlamento europeo ha già contestato la prima versione dell'addendum, sostenendo che la Vigilanza Bce si sarebbe spinta oltre il suo mandato sconfinando su terreni che spettano ai legislatori. Valutazioni simili sono giunte anche dal servizio giuridico del Consiglio europeo. Successivamente la Vigilanza Bce, guidata dalla francese Danièle Nouy, ha deciso di rinviare a metà marzo appunto la pubblicazione della versione definitiva dell'addendum, che terrà conto dei rilievi formulati dalle varie parti consultate, anche di quelli dell'Europarlamento e del Consiglio Ue. E ha difeso la sua iniziativa spiegando che ricade nell'ambito delle sue competenze (Pillar2).
Secondo Mediobanca questo scontro tra le autorità europee rende l'introduzione di misure molto severe meno probabile. Gli esperti si aspettano che la richiesta di riduzione dei rischi si accompagni a misure di condivisione dei rischi stessi, con le banche del sud Europa tra le maggiori beneficiarie. "Siamo costruttivi sulle banche italiane con un giudizio outperform su Uncredit, Ubi, Bper e Credito Emiliano e vediamo Ubi e Bper capaci di difendere il rapporto del 10% di Npl, pur mantenendo un adeguato Cet1", si legge nello studio.