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Apro questo 3d in macroeconomia perchè l'abolizione del valore legale è da considerarsi una dalle riforme più urgenti per rilanciare la competizione nel paese e la competitività all'estero.
La differenza sostanziale tra valore legale e valore accademico.
Nel resto del mondo non esiste il valore legale della laurea, questo cosa vuol dire? Che nessuna professione può essere interdetta perchè non si possiede una laurea.
La laurea semplicemente un certificato accademico, e tu cerchi di andare nelle università migliori per avere maggiori conoscenze da usare sul lavoro.
In italia invece tu cerchi di andare nelle università più facili perchè è il valore legale che vuoi, cioè la possibilità di accedere a certe professioni che altrimenti ti sarebbero escluse.
Ma questo vuol dire che negli Usa chiunque può fare l'avvocato ad esempio? No, c'è il corrispettivo del nostro esame di stato, con la differenza sostanziale che li può accedervi chiunque. Si da infatti per scontato che per superare un esame di abilitazione alla professione legale devi conoscere la professione legale, perciò si va in una buona università: per avere la "conoscenza" di una materia.
In italia, dove persiste il valore legale, per partecipare ad un esame di stato devi avere un titolo di laurea riconosciuto (valore legale) non ti basta la conoscenza della materia, che è quello che un esame di stato dovrebbe appurare, esattamente come all'esame per la patente di guida devi dimostrare di saper guidare e conoscere il codice, non importa se hai frequentato un corso o meno.
La differenza con il valore accademico, che è l'unico dato alla laurea nel resto del mondo, è sostanziale. Il valore accademico è un valore interno alla struttura accademica: per fare un master devi avere un bachelor, per fare un dottorato devi avere un master ecc. E come dire che nel karate, per diventare cintura nera devi essere prima marrone, e prima ancora verde.
Anche la questione del titolo Dottore è molto divertente. Infatti nel resto del mondo è un titolo "accademico" che tu puoi usare come non usare. Tornando all'esempio di prima, è come se il karateca, si mettesse a fianco al nome CN (cioè cintura nera). Un dottore poi nel resto del mondo ha fatto un "dottorato" cioè un Phd e può scegliere se mettere a fianco al nome PhD, oppure davanti Dr. , chi ha fatto un Master può usare la sigla Ms chi ha un bachelor la sigla Bs.
Con la riforma italiana l'università dovrebbe seguire questi parametri. E cioè usare la dizione laureato (bachelor) laureato specialistico (Master) dottore di ricerca (Phd). Certo non sarebbe bello per gli italiani, perchè seguendo il modello anglosassone (come dalle dichiarazioni sembrano voler seguire) tutti i laureati italiani dovrebbero dimenticare di farsi chiamare "dottore" a meno che non si prendano un dottorato (e credo siano pochini i laureati con un dottorato in italia)
Il ministero ha detto di aver proposto all'europa la dizione all'italiana, e cioè: dottore, dottore magistrale, e dottore ricercatore. L'ha proposta, ovviamente. Ma è chiaro che questa proposta è come quella di fare le banconote da un euro. L'europa non si sogna nemmeno di concedere il titolo di "dottore" a chi non ha fatto un dottorato. Pensa un inglese con un bachelor, che da domani scopre, che per lasciare il "dott" agli italiani, ora anche lui è diventato dottore.
In più il valore del PhD, è legato a dove lo hai preso, uno può dire di avere un PhD ma all’università dello Sci Nautico. Oppure di averlo ad Oxford. Questo è il valore “accademico” si vuole conoscere “dove” una persona a studiato, per valutare se è una istituzione di prestigio o meno.
In italia il dottore è dottore dovunque, arrivi dalla bocconi o dall’università più scadente e “facile” del paese. Hai una laurea triennale o un dottorato di ricerca. Ovviamente la “non distinzione” vale per il pubblico. Il privato sta ben attento nel considerare quanto una persona sa fare. E purtroppo con la voglia di prendere il “titolo” più che di imparare (conseguenza del valore legale di tale titolo) molti scelgono strade facili, copiano e comprano esami, per arrivare poi con un titolo ma senza sapere fare nulla si aspettano di trovarsi le porte aperte.
Questo spiega anche perché le università migliori negli Usa sono private ed invece in italia sono (per ora) quelle pubbliche. Non perché negli Usa abbiano maggior etica. Ma per un motivo molto semplice: in italia una università privata deve attivare gli studenti e il modo più facile è fare corsi facili, dove ci si laurea di sicuro (visto che è il valore legale e non quello accademico che si cerca in italia) Negli usa è l’opposto, le università private sono molto più serie delle pubbliche, perché il valore che ha quel titolo è direttamente riferito alla “loro” serietà. Se si sparge la voce che l’università X è “facile” i primi a svantaggiarsene saranno i laureati di quella università e quindi l’università stessa perché negli Usa puoi comprare una laurea a 100 dollari, quindi non ne spendi 50.000 per avere un titolo “facile” spendi questi soldi per avere una istruzione di prima scelta spendibile sul mercato.
L'argomento è interessante, continuerò a trattarlo, e mi piacerebbe aprire una discussione ad ampio raggio sull'importanza di eliminare il valore legale soprattutto (e non solo sul dott. che andrebbe tolto agli italiani se volessimo "integrarci" nel sistema anglosassone)
La differenza sostanziale tra valore legale e valore accademico.
Nel resto del mondo non esiste il valore legale della laurea, questo cosa vuol dire? Che nessuna professione può essere interdetta perchè non si possiede una laurea.
La laurea semplicemente un certificato accademico, e tu cerchi di andare nelle università migliori per avere maggiori conoscenze da usare sul lavoro.
In italia invece tu cerchi di andare nelle università più facili perchè è il valore legale che vuoi, cioè la possibilità di accedere a certe professioni che altrimenti ti sarebbero escluse.
Ma questo vuol dire che negli Usa chiunque può fare l'avvocato ad esempio? No, c'è il corrispettivo del nostro esame di stato, con la differenza sostanziale che li può accedervi chiunque. Si da infatti per scontato che per superare un esame di abilitazione alla professione legale devi conoscere la professione legale, perciò si va in una buona università: per avere la "conoscenza" di una materia.
In italia, dove persiste il valore legale, per partecipare ad un esame di stato devi avere un titolo di laurea riconosciuto (valore legale) non ti basta la conoscenza della materia, che è quello che un esame di stato dovrebbe appurare, esattamente come all'esame per la patente di guida devi dimostrare di saper guidare e conoscere il codice, non importa se hai frequentato un corso o meno.
La differenza con il valore accademico, che è l'unico dato alla laurea nel resto del mondo, è sostanziale. Il valore accademico è un valore interno alla struttura accademica: per fare un master devi avere un bachelor, per fare un dottorato devi avere un master ecc. E come dire che nel karate, per diventare cintura nera devi essere prima marrone, e prima ancora verde.
Anche la questione del titolo Dottore è molto divertente. Infatti nel resto del mondo è un titolo "accademico" che tu puoi usare come non usare. Tornando all'esempio di prima, è come se il karateca, si mettesse a fianco al nome CN (cioè cintura nera). Un dottore poi nel resto del mondo ha fatto un "dottorato" cioè un Phd e può scegliere se mettere a fianco al nome PhD, oppure davanti Dr. , chi ha fatto un Master può usare la sigla Ms chi ha un bachelor la sigla Bs.
Con la riforma italiana l'università dovrebbe seguire questi parametri. E cioè usare la dizione laureato (bachelor) laureato specialistico (Master) dottore di ricerca (Phd). Certo non sarebbe bello per gli italiani, perchè seguendo il modello anglosassone (come dalle dichiarazioni sembrano voler seguire) tutti i laureati italiani dovrebbero dimenticare di farsi chiamare "dottore" a meno che non si prendano un dottorato (e credo siano pochini i laureati con un dottorato in italia)
Il ministero ha detto di aver proposto all'europa la dizione all'italiana, e cioè: dottore, dottore magistrale, e dottore ricercatore. L'ha proposta, ovviamente. Ma è chiaro che questa proposta è come quella di fare le banconote da un euro. L'europa non si sogna nemmeno di concedere il titolo di "dottore" a chi non ha fatto un dottorato. Pensa un inglese con un bachelor, che da domani scopre, che per lasciare il "dott" agli italiani, ora anche lui è diventato dottore.
In più il valore del PhD, è legato a dove lo hai preso, uno può dire di avere un PhD ma all’università dello Sci Nautico. Oppure di averlo ad Oxford. Questo è il valore “accademico” si vuole conoscere “dove” una persona a studiato, per valutare se è una istituzione di prestigio o meno.
In italia il dottore è dottore dovunque, arrivi dalla bocconi o dall’università più scadente e “facile” del paese. Hai una laurea triennale o un dottorato di ricerca. Ovviamente la “non distinzione” vale per il pubblico. Il privato sta ben attento nel considerare quanto una persona sa fare. E purtroppo con la voglia di prendere il “titolo” più che di imparare (conseguenza del valore legale di tale titolo) molti scelgono strade facili, copiano e comprano esami, per arrivare poi con un titolo ma senza sapere fare nulla si aspettano di trovarsi le porte aperte.
Questo spiega anche perché le università migliori negli Usa sono private ed invece in italia sono (per ora) quelle pubbliche. Non perché negli Usa abbiano maggior etica. Ma per un motivo molto semplice: in italia una università privata deve attivare gli studenti e il modo più facile è fare corsi facili, dove ci si laurea di sicuro (visto che è il valore legale e non quello accademico che si cerca in italia) Negli usa è l’opposto, le università private sono molto più serie delle pubbliche, perché il valore che ha quel titolo è direttamente riferito alla “loro” serietà. Se si sparge la voce che l’università X è “facile” i primi a svantaggiarsene saranno i laureati di quella università e quindi l’università stessa perché negli Usa puoi comprare una laurea a 100 dollari, quindi non ne spendi 50.000 per avere un titolo “facile” spendi questi soldi per avere una istruzione di prima scelta spendibile sul mercato.
L'argomento è interessante, continuerò a trattarlo, e mi piacerebbe aprire una discussione ad ampio raggio sull'importanza di eliminare il valore legale soprattutto (e non solo sul dott. che andrebbe tolto agli italiani se volessimo "integrarci" nel sistema anglosassone)
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