questo vale anche per gli anni 2001-2002; dovrebbe esservi stata una breve recessione Usa o quasi recessione, non ricordo bene, comunque vi è un rallentamento notevole.
Ma accade anche un'altra cosa molto significativa: la Cina entra nel wto
China Exports 1960-2022 | MacroTrends
Vedi l'allegato 2829921
Vedi l'allegato 2829932
questo è l'andamento dell'export cinese
Si volevo infatti accennarla nel precedente mex. la questione Cina,è stata anche lei determinante,l'apertura scriteriata verso quei paesi (globalizzazione selvaggia) ha fatto andar fuori mercato un sacco di imprese nostrane,chi ci ha rimesso di più son stati i paesi che han adottato valuta forte Francia,Italia e soci...l'Italia secondo me ha sofferto più di tutti perchè è quel paese che aveva un tipo di prodotto a basso valore aggiunto,non a caso ha retto in Italia quei settori che presentavono o alto valore aggiunto (tecnologici,macchinari,farmaceutico etc) o un forte brand (Ferrari,Barilla,Ferrero,case di moda e soci),per tutto il resto che però rappresenta la quota maggioritaria dell'economia nazionale secondo me grazie alla combinazione euro+apertura alla cina ma anche all'est Europa siam andati fuori mercato.
e perchè mai dovrebbero coincidere, son 2 cose diverse e per valutare la competitività, la convenienza ad aprire un'azienda in un posto od un altro conta il costo del lavoro
Certo,tasse e contribuiti devi farle venire fuori dai ricavi aziendali,ma se sono troppo alti hai poco margine sia come netto da dare al dipendente sia per investire e rimaner competitivi,è un po' il discorso che faceva Cottarelli,in questo l'Europa con la sua austerity ha gravi responsabilità.Tempo fa infatti parlavano del cosiddetto cuneo fiscale proprio per diminuir le tasse e i soldi lasciarli in tasca ai lavoratori,ma con uno stato straindebitato come il nostro o in Europa ti fan sforare col bilancio o ci deve essere la banca centrale che stampa più euro svalutando ovviamente la moneta non si scappa.Per quello dico che avendo sovranità monetaria le cose le decidi da te non devi chiedere ne a tedeschi ne a francesi di fare certe cose,questi non ti daranno mai il permesso perchè va contro il loro interesse avere un industria italiana che si riprende,per quello dico o l'Europa è veramente unita su stile stato federale tipo gli USA con politiche fiscali/monetarie comuni altrimenti sta situazione ci logora e basta e favorisce le forte cetrifughe tra le economie invece che quelle centripete.
ma l'Italia mica è collassata in coincidenza con l'ingresso nell'euro, la produttività cresceva meno che in europa già da molti anni; il debito era già elevato; alcuni elementi "sistemici" sono l'ingresso della Cina nel wto; e varie altre cose di cui ho già scritto nei messaggi precedenti. Se vuoi mettiamoci anche l'euro, può essere che abbia avuto un impatto complessivamente negativo per l'Italia, nel senso che senza avremmo fatto meglio. Io questo non lo so e non capisco bene come possa esser affermato con certezza, ma è cosa possibile che avremmo fatto un po' meglio senza euro. Però la questione euro non può essere ingigantita eccessivamente, può essere uno dei vari elementi. Se dovessi indicare una questione essenziale per l'italia, indicherei la questione meridionale, un problema enorme, completamente irrisolto. E non ha a che fare con l'euro.
Certo,sicuramente l'ingresso nei mercati internazionali della Cina,ma pure dei paesi dell'Est Europa ha contato tantissimo se non di più rispetto al passaggio da lira a euro.
Il problema come ho detto prima che con una moneta più debole avremmo retto molto meglio la concorrenza dei loro prodotti...secondo te un Tedesco,se doveva ordinare un paio di scarpe o un vestito basso costo ma qualsiasi altro bene se eravamo ancora con la lira ordinava in Cina o in Italia? al di la della questione prezzo c'è anche una questione logistica,l'italia sta a qualche centinaio di Km dalla Germania la cina decine di migliaia e i tempi di spedizione incidono,non a caso un tempo l'Italia era considerata la Cina d'Europa.Io sono certo che con la lira tutta questa povertà diffusa non ci sarebbe,molte aziende sarebbero ancora sul mercato,con Cina e paesi dell'est una grande parte del nostro settore produttivo secondo me è andata out.
La questione meridionale c'è anche lei da sempre,anche quando le cose andavano bene,il problema è che ora anche al nord Italia molte imprese stanno in difficoltà a piazzare i loro prodotti.
Forse hai ragione sugli italiani, io però perlomeno ci proverei. Altri paesi in 25 anni sono cambiati in maniera radicale.
Per ora la realtà direi che dà ragione a te sulla nostra lentezza nel cambiare
Beh un popolo impiega secoli a cambiare mentalità,ma non solo per gli italiani ma questo è valido per qualsiasi altra popolazione nel mondo.
Ma non è nemmeno poi così rilevante che un popolo cambi per avere crescita,guarda molti paesi dell'est,esempio Romania,Bulgaria,in parte anche se meno la Polonia,son paesi con corruzione diffusa,burocrazia e un sistema statale forse peggiore di quello italiano eppure loro in questi anni son cresciuti a tassi del 4/5% come mai? e son tutti stati che son rimasti fuori dall'euro pur essendo dentro l'UE,anzi hanno pure usato i nostri soldi visto che loro danno all'UE meno di quel che ricevono,per cosa credi che ora stia così a cuore agli europei (ma anche agli americani) la questione Ucraina? Perchè amano gli ucraini? No perchè è un serbatorio immenso di 40 milioni di persone a basso reddito da sfruttare.
durante il miracolo economico la spesa pubblica italiana come % sul pil era abbastanza inferiore rispetto a quella nei decenni successivi
Si però in quegli anni c'era l'IRI,un carrozzone bello grande e inefficiente,che però ha dato al paese aziende che ora son tra le più grandi nel panormana italiano,ENEL,ENI,SNAM,FINMECCANICA etc.poi negli anni 90 è arrivata la moda dell'iperliberismo quindi si è voluto privatizzare tutto con risultati spesso disastrosi Telecom italia ne è un esempio.E'probabile che dietro questo progetto si svendita ci sian state mani straniere e corruzione ai più alti livelli,è un po' quello che è successo in Russia a metà 90 paese allora allo sbando,addirittura c'erano spie americane al Cremlino che dicevano a Eltzin cosa fare ho letto su Wikipedia,no tanto per dire quando ci sono interessi politico-economici cosa sono in grado di fare...secondo me con l'euro è andata un po'così,brutto a dirsi ma ci hanno demolito,stavamo scomodi a troppi.
vabbè, ma l'economia non è una questione di formalismi, ma di sostanza.
Però dici bene, formalmente sul debito in valuta locale si può sempre evitare il default. Anche il venezuela, negli ultimi anni, credo abbia evitato il default sul debito in valuta locale.
Su questo hai perfettamente ragione.
Mi pare però un'assai magra consolazione il soddisfare questo formalismo
Ho detto formalmente perchè si come dici bene te non puoi far default ma poi generi inflazione svalutando la moneta,non è che stampando per conto tuo la tua ricchezza aumenta,quello intendevo.Poi se non altro non strangoli l'economia e non mandi fuori mercato il sistema paese,la ricchezza di quegli anni ora se n'è andata in Cina e nei paesi dell'est Europa che si sono ingigantiti a spalle nostre.
ma attualmente quanti paesi al mondo hanno una economia florida ed evoluta ed inflazione molto elevata, diciamo sopra il 10%. O se preferisci, nel mondo di 1 anno fa quanti paesi avevano economia florida ed evoluta ed inflazione molto elevata.
Intendo dire che sostanzialmente tutti i paesi che hanno contemporaneamente inflazione molto elevata e tendenza a monetizzare il debito e deficit pubblico elevato finiscono per aver gravi problemi. E' veramente illusorio credere che avere contemporaneamente deficit pubblico elevato, monetizzazione diffusa, svalutazione e contenimento del costo per interessi via monetizzazione sia una buona ricetta sul lungo periodo.
Diciamo che prima le inefficienze dell'economia italiana si scaricavano sulla valuta e generavano inflazione,ora invece su salari e occupazione.
La situazione di allora permetteva di rimaner competitivi sui mercati perchè anche se facevamo (in media) prodotti con qualità medio-bassa però costavan poco e questo ci permetteva comunque di venderli e comunque mantener un buon tessuto produttivo ed economico che produceva ricchezza e occupazione.Ora privandosi dell'arma del "costar poco" sempre in media non siam più concorrenziali sui mercati e questo si paga con disoccupazione diffusa,contratti precari,taglio dei servizi,insomma in defintiva pochi soldi che circolano nel nostro sistema produttivo.Resistono come detto o le poche aziende grandi e strutturate,o quelle con forte valore aggiunto o con brand forti e di qualità ma quelle vendono a prescindere dal prezzo dei prodotti secondo me ma quelle son nicchie di economia la fetta grossa son aziende medio-piccole per lo più sconosciute che sono in concorrenza con cinesi o paesi dell'est Europa.
Personalmente preferivo una situazione come quella di allora rispetto a quella di oggi,se non altro avevam margini di manovra,poi ovvio sul lungo periodo devi comunque innovare per rimaner competitivo ma in quello mi pare che le aziende italiane non fossero messe così male ai tempi.
austerità dovrebbe essere evitare i bonus folli degli ultimi anni, gestire alitalia (ed altre n aziende pubbliche) in modo che non perda miliardi o venderla; austerità dovrebbe significare che la spesa pubblica procapite media sanitaria dovrebbe esser simile nelle varie regioni e vicina a quella delle regioni più virtuose.
Austerità dovrebbe esser livellare gli stipendi pubblici alla media di altri paesi simili al nostro.
In sostanza più efficienza e qualità nella spesa pubblica, non taglio dei servizi
Il problema è che per un tedesco austerità vuol dire che lo Stato non spende,non può sforare il deficit a prescindere da quello che fa e a pagare in situazioni come queste non sono gli ipertutalati dipendenti pubblici o chi lavorava per alitalia ma magari il ricercatore precario,magari pure bravo che si vede negare il rinnovo del contratto perchè non ha fatto il concorso per indeterminato.Queste sono le storture del sistema italiano.
Alcuni di quei paesi ricordano l'evoluzione italiana di decenni fa: crescita favorita dal basso costo del lavoro, bassa tassazione. Partivano da un livello basso. Perlomeno alcuni dovranno presto far i conti con la realtà (=sistemare i conti pubblici)
Il problema è che loro crescono a spese nostre,sai quante aziende han delocalizzato li perchè tanto c'è mercato comune e non ci sono i dazi? E son paesi a basso deficit/debito non hanno conti pubblici in disordine vai a guardare i dati,è proprio che i loro prodotti son più competitivi per un discorso sia del costo del lavoro (li stipendi da 300/400euro al mese son la regola) che di valuta col cambio favorevole.Come fai a competere con paesi così? O hai un sistema produttivo di aziende medio-grandi e con forte valore aggiunto/brand come quelle tedesche e uno Stato che può spendere e/o abbassare le tasse perchè poco indebitato,senò secondo me vai semplicemente fuori mercato e chiudi lasciando a casa i dipendenti.