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02-01-22, 08:13 #92
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02-01-22, 09:59 #93
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Un piccolo test.
Quanti di voi sanno che, a parte nel 1949, l'Italia non ha mai svalutato la sua moneta?
Quanti sanno che le famose "svalutazioni competitive" non sono mai avvenute?
C'è un tale che hanno pure fatto direttore di giornale, si chiama Stefano Feltri (ma forse è un ologramma), che in un suo libro, a proposito dello SME, scrive che l'Italia svalutava ogni anno del 6% e che questo non aveva aiutato le sue esportazioni.
Ora, a una persona normale verrebbe come minimo un dubbio: perché mai gli altri paesi europei dovrebbero permettere a un altro paese membro di svalutare svalutare la sua moneta ogni anno quando l'accordo in questione è stato messo in piedi proprio per mantenere le oscillazioni dei cambi entro una banda ristretta?
Se Stefano Feltri sapesse che cosa è una svalutazione forse avrebbe scritto qualcosa di diverso. Ma non lo sa. Se fermate 100 persone penso che nessuna sia in grado di dire che cosa sia veramente una svalutazione e con quale termine tecnico vengono indicate le diverse oscillazioni dei valori del cambio.
Bene, nel periodo preso in considerazione da Feltri non solo l'Italia non ha svalutato, ma ha PESANTEMENTE RIVALUTATO sulle altre monete, in primis il Marco Tedesco.
Non saperlo non è motivo di disonore. Semplicemente vuol dire che vi siete informati leggendo i giornali.
In economia questo semplicemente non si può fare. Se volete informarvi, dovete andare alle fonti. In questo caso, vi serve un buon libro di storia economica centrato su quegli anni.
Per buon libro, intendo di un autore vero, un economista con prestigio accademico, uno scienziato insomma, non un giornalista laureato in economia come Feltri, che di economia ha appena appena orecchiato qualcosa.
Tempo fa andai su Amazon a vedere che libri c'erano sul riscaldamento globale. Al secondo posto c'era un testo negazioni sta, pieno di recensioni a 5 stelle.
Professione dell'autore? Geologo.
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02-01-22, 15:31 #94
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Puta caso americani...
Comunque Stiglitz critica le politiche perseguite, l'austerità, e la mancanza di struttura politica
dell'Unione Europea. Non la moneta unica in se. Politiche che "grazie" al Covid hanno preso
una direzione opposta, per cui anche Stiglitz...
Inoltre, come evidenziato dall'allegato Mody si è fatto un suo "viaggio", con una sua bibliografia,
e probabilmente nel solco degli interessi geopolitici americani. Una Europa con una sua valuta
riconosciuta globalmente, una sua struttura politica compiuta, un suo esercito, forse suona
troppo indipendente. Meglio lacerata da contrasti interni...
Le questioni non sono mai asetticamente solo economiche, anzi...
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02-01-22, 16:43 #95
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02-01-22, 20:18 #96
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Non hai letto Stiglitz.
Il discorso di Stiglitz è squisitamente economico: l'Euro è privo di quale regolamentazioni (coordinamento delle politiche macroeconomiche), di quei meccanismi (fra cui i trasferimenti) e di quelle istituzioni che gli consentirebbero di funzionare.
In mancanza di questi correttivi (che nessuno pensa finora di introdurre) la rottura potrebbe essere traumatica.
Parliamo del primo esercito del mondo con basi dappertutto e di un continente che non ha un esercito e conta sugli Usa per la sua difesa.
Lasciamo stare quindi gli aspetti geopolitici.
Le questioni sollevate da Stiglitz sono quelle tipiche relative alle unioni monetarie. Gli autori citati di seguito e che Mody avrebbe trascurato affrontano più o meno gli stessi argomenti, dipende solo come pongono l'accento su un tema piuttosto che un altro, tanto che un autore come De Grauwe viene spesso citato anche dai critici anti-euro. (Definire Padoa Schioppa come un gigante getta un'ombra più che inquietante sull'autore, non indicato, di quella nota...).
Il punto è che se questa discussione venisse letta da un marziano, penserebbe che siamo di fronte a un esperimento di successo con qualche ombra, e i soliti "mai cuntent" si sono fiondati su quel neo cercando di dilatarlo facendolo passare per un bubbone, prodromo di una malattia mortale.
In realtà parliamo di un'area continentale (quindi con un grande mercato interno) che nell'arco di un ventennio è cresciuta al miserabile tasso annuo dell'1,23%.
Se il marziano venisse a conoscenza di questo dato si stupirebbe molto di questo attaccamento viscerale alla moneta unica.
E se il marziano in questione venisse accompagnato da un altro marziano esperto in dottrine politiche del sistema solare, anche quest'ultimo avrebbe di che stupirsi.
Studiando un po' scoprirebbe che l'euro era in uno stato di morte clinica già nel 2010, quando due dei più grandi statisti di tutti i tempi, Angela Merkel e Nicholas Sarkozy, dissero che la BCE non avrebbe dovuto intervenire per garantire la solvibilità degli stati indebitati, con conseguente possibile default di detti stati e relative perdite per gli investitori privati.
Gli spread erano il modo con cui i mercati incorporavano nelle quotazioni il rischio di default.
L'euro era morto, si trattava solo di decidere quando e come staccare la spina.
Il primario dell'Ospedale di Francoforte, il prof. Mario Draghi, decise di utilizzare un farmaco per un impiego off label come ultimo rimedio per cercare di rianimare il paziente.
Il tentativo ebbe un clamoroso successo. Il paziente si rianimò e gli spread si sgonfiarono.
Il Comitato Etico di Karlsruhe protestò, disse che il Primario aveva agito oltrepassando le sacre regole della Medicina a cui era vincolato tramite un giuramento.
Il marziano farà fatica a capire la logica che guida il Comitato di Karlsruhe, ma si stupirà ancora di più nel notare come il fatto che la moneta unica sia tenuta in vita da politiche non convenzionali della BCE, la cui cessazione continua ad essere annunciata e poi rimandata, non impedisce alla stragrande maggioranza di politici, giornalisti, persone comuni, di affermare che siamo davanti a uno dei più grandi successi economici dai tempi dell'invenzione della ruota.
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02-01-22, 20:39 #97
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Mi sembra che sia tu a non aver capito Stiglitz e a non aver capito nemmeno cosa ho scritto immodestamente io.
Mi sembra che non capisci nemmeno cosa scrivi te, se non è geopolitica avere un esercito, più precisamente una marina, che ti permette
di controllare il mondo...
Joseph Stiglitz - The Euro: How a Common Currency Threatens the Future of Europe - YouTube
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02-01-22, 21:35 #98
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Sono tante le variabili, io sono partito 7 anni fa pensando di aspettare che passasse la crisi (che durava gia da diversi anni) immaginando che almeno per una decina di anni l'italia non si sarebbe ripresa e sono contento della scelta fatta, ma vedo che la finestra si sta progressivamente chiudendo per chi parte adesso...
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02-01-22, 23:46 #99
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Ma io concordo in larga parte con Stiglitz, il quale ritiene che nell'area euro i paesi in surplus commerciale si arricchiscano a discapito degli altri.
E l'Italia è trai paesi con surplus commerciale.
Forse sei tu che devi legger meglio i libri, o dar un'occhiata ai dati
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16-01-22, 20:03 #100
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l'Italia ha poco a che fare con Argentina, Venezuela, Cuba, Zimbabwe e mi son sempre parsi poco azzeccati i riferimenti a questi paesi parlando dell'Italia.
Secondo me il processo alla base della nascita e diffusione di certe idee più o meno è questo: vi sono persone che per motivi in larghissima parte causali non vivono esattamente bene. Chi oggi nasce in Italia senza particolari doti fortuite
(intellettive/fisiche), fa una buona vita sostanzialmente solo se ha contatti significativi con politica/imprenditoria/professionisti che possano inserirli nel mondo del lavoro in maniera decente. Così spuntano come funghi venditori di fumo pronti a raccontare qualsiasi cosa, seguendo la moda del momento; ad esempio che il problema principale è l'euro e che si può uscirne abbastanza tranquillamente in pochi giorni; o che si potrebbero fare i minibot o altre alchimie per risolvere gran parte dei problemi.
Idee roboanti che vengono proposte a ripetizione sino a quando chi le propone non ha ottenuto una poltrona ben pagata, poi basta, non vi è più motivo per proseguire con le idiozie e le prese per il ****, raggiunto l'obiettivo.
Però non vi è solo questo, è anzi abbastanza evidente che il problema è molto più diffuso, non è solo questione di idee infondate a cui credono persone banalmente più sfortunate, abbiamo anzi una bella fetta del mondo che conta pronto a seguire personaggi semplicemente ridicoli. Risalgono a pochi giorni fa le dichiarazioni di tremonti secondo il quale fu un errore non prevedere la banconota da un euro che secondo lui avrebbe aiutato a contenere l'inflazione. Ma è possibile che nel 2022 in Italia si dia ancora credito a queste cazzate? Ma qualcuno crede veramente che la situazione di declino italiana sarebbe diversa se avessimo avuto la banconota da un euro? Ma questa persona ha mai fatto una critica sensata ed un minimo approfondita all'euro ed alle scelte economiche europee?
E' palesemente del tutto fuori dal mondo, un ripetitore di asinerie ed idiozie che purtroppo sa raccontarle pure in modo da diffonderle non solo tra gli "sfortunati", ma anche tra persone che, perlomeno in Italia, qualcosa contano.
Personalmente credo che per l'europa sarebbe stato preferibile avere deficit commerciale, trovare accordi per favorire l'accumulo di riserve in euro in altri paesi; ancor meglio se creando un debito comune che sarebbe stato comprato più volentieri da fondi esteri. Deficit commerciale; paesi esportatori tipo cina che incassano euro e li reinvestono in debito europeo ed in azioni europee; con possibile effetto stabilizzante sui debiti pubblici e pure un effetto positivo sui mercati finanziari europei, con più fondi esteri con euro da investire in Europa.
La strada scelta è stata completamente diversa, sin dal principio