Risposte semplici a due macrodomande

Camillo75

Bigwig
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Buongiorno a tutti.
Qualcuno mi potrebbe dare in poche semplici parole, se possibile, una risposta ai seguenti quesiti? Mi sto perdendo e non ho studi di economia alle spalle.

1) Se la Banca Centrale, quale essa sia (USA, EURO), immette (stampa) denaro, quali sarebbero le conseguenze?
a) Necessariamente l'aumento dei prezzi dei beni in genere e delle azioni in particolare?
a1) E quindi l'aumento dell'inflazione?
b) Necessariamente o probabilmente l'aumento dei tassi?

2) Se il prezzo delle azioni di una specifica area (es.: USA) subisce un consistente deprezzamento, quali sarebbero le conseguenze?
a) Aumenterebbero le obbligazioni e gli altri settori diversi dall'azionario (es.: l'immobiliare)?
b) Diminuirebbero anche i prezzi delle azioni nelle altre zone?
c) Se la risposta ad a) è sì, varrebbe lo stesso per b)?

Grazie.
Camillo
 
Buongiorno a tutti.
Qualcuno mi potrebbe dare in poche semplici parole, se possibile, una risposta ai seguenti quesiti? Mi sto perdendo e non ho studi di economia alle spalle.

1) Se la Banca Centrale, quale essa sia (USA, EURO), immette (stampa) denaro, quali sarebbero le conseguenze?
a) Necessariamente l'aumento dei prezzi dei beni in genere e delle azioni in particolare?
a1) E quindi l'aumento dell'inflazione?
b) Necessariamente o probabilmente l'aumento dei tassi?

2) Se il prezzo delle azioni di una specifica area (es.: USA) subisce un consistente deprezzamento, quali sarebbero le conseguenze?
a) Aumenterebbero le obbligazioni e gli altri settori diversi dall'azionario (es.: l'immobiliare)?
b) Diminuirebbero anche i prezzi delle azioni nelle altre zone?
c) Se la risposta ad a) è sì, varrebbe lo stesso per b)?

Grazie.
Camillo

a) aumento dei prezzi ed inflazione sono sinonimi. Si il prezzo aumenta. Le azioni sono sorprendentemente decorrelate dall'inflazione ( ci sono molti studi a riguardo).
b)No

a) C'è una alta correlazione tra azioni ed obbligazioni od immobiliare, quando una va male un settore anche gli altri vanno male
b) Qua c'è altissima correlazione, quindi si, ovviamente se si parla del Venezuela poco importa se il mercato va male al resto del mondo, ma se in cina c'è crisi, tutto il mondo ne risente.
c) La risposta per come l'hai posta tu è no, Se le azioni vanno male anche tutto il resto va male in tutto il resto del mondo
 
L'idea che la banca centrale stampi denaro come ricorre oggi nella vulgata dei propagandisti è un poco equivoca.
E da quell'equivoco rischiano di sorgere soprattutto altrettanto equivoche domande.
 
Grazie, orbok.

Quindi, maggior liquidità = aumento prezzi = aumento inflazione.
Aumento inflazione però non è detto che influisca sui valori mobiliari.
Ma se calano le azioni, allora è probabile calino anche le obbligazioni e l'immobiliare.
In ogni caso, se calano le azioni di una certa zona rilevante, calano anche quelle delle altre zone.

Se ho riassunto correttamente, allora, come ci si può proteggere dall'aumento dell'inflazione OPPURE da una diminuzione consistente dei valori mobiliari?
Non le obbligazioni, che peraltro diminuirebbero ancora di più (se all'aumento dell'inflazione fosse collegato un aumento dei tassi). Non gli immobili. Non mantenendo il denaro fermo (a causa della stessa inflazione).

Oppure bisogna saper scegliere tra azioni ed immobili? Cioè: azioni ad altro dividendo, ad esempio, con basso P/E, ed immobili con quotazioni particolarmente depresse (e/o in zone attualmente mortificate, come l'Italia o alcune zone dell'Italia, ad esempio, causa situazione interna, tassazione IMU sulle seconde case, lentezza della giustizia negli sfratti)?
 
Grazie, orbok.

Quindi, maggior liquidità = aumento prezzi = aumento inflazione.
Aumento inflazione però non è detto che influisca sui valori mobiliari.
Ma se calano le azioni, allora è probabile calino anche le obbligazioni e l'immobiliare.
In ogni caso, se calano le azioni di una certa zona rilevante, calano anche quelle delle altre zone.

Se ho riassunto correttamente, allora, come ci si può proteggere dall'aumento dell'inflazione OPPURE da una diminuzione consistente dei valori mobiliari?
Non le obbligazioni, che peraltro diminuirebbero ancora di più (se all'aumento dell'inflazione fosse collegato un aumento dei tassi). Non gli immobili. Non mantenendo il denaro fermo (a causa della stessa inflazione).

Oppure bisogna saper scegliere tra azioni ed immobili? Cioè: azioni ad altro dividendo, ad esempio, con basso P/E, ed immobili con quotazioni particolarmente depresse (e/o in zone attualmente mortificate, come l'Italia o alcune zone dell'Italia, ad esempio, causa situazione interna, tassazione IMU sulle seconde case, lentezza della giustizia negli sfratti)?

Ma risposta è teoricamente semplice, in pratica molto difficile. Ci si protegge con asset che battono statisticamente l'inflazione. Che sono azioni obbligazioni e anche reit (non sono un esperto di immobiliare, ma mi sembra di si). Mantenere il denaro fermo non protegge, però ha di buono che non perdi soldi.
La seconda risposta, ti faccio una domanda: tu investiresti in una zona depressa? Io no
 
Se ho riassunto correttamente, allora, come ci si può proteggere dall'aumento dell'inflazione OPPURE da una diminuzione consistente dei valori mobiliari?

ORO
MATERIE PRIME
OBBIGAZIONI INDICIZZATE
 
L'idea che la banca centrale stampi denaro come ricorre oggi nella vulgata dei propagandisti è un poco equivoca.
E da quell'equivoco rischiano di sorgere soprattutto altrettanto equivoche domande.

Sì, è vero, non deve neanche fare la fatica di stampare.
Le basta creare records in un database. E con quelli compera trillions di T-Bonds.
Neanche Houdini è mai giunto a tanto.
 
Buongiorno a tutti.
Qualcuno mi potrebbe dare in poche semplici parole, se possibile, una risposta ai seguenti quesiti? Mi sto perdendo e non ho studi di economia alle spalle.

1) Se la Banca Centrale, quale essa sia (USA, EURO), immette (stampa) denaro, quali sarebbero le conseguenze?
a) Necessariamente l'aumento dei prezzi dei beni in genere e delle azioni in particolare?
a1) E quindi l'aumento dell'inflazione?
b) Necessariamente o probabilmente l'aumento dei tassi?

2) Se il prezzo delle azioni di una specifica area (es.: USA) subisce un consistente deprezzamento, quali sarebbero le conseguenze?
a) Aumenterebbero le obbligazioni e gli altri settori diversi dall'azionario (es.: l'immobiliare)?
b) Diminuirebbero anche i prezzi delle azioni nelle altre zone?
c) Se la risposta ad a) è sì, varrebbe lo stesso per b)?

Grazie.
Camillo

La domanda non ha alcun senso.

Le Banche Centrali non stampano denaro.

Al massimo stampano banconote, che ammontano circa al 7% del denaro liquido (l'altro 93% - ma la percentuale varia da paese a paese - è costituito da saldi positivi di conti correnti).

In sostanza, quel 93% di denaro liquido è denaro creato dalle Banche Commerciali.

La metafora della "stampa" di denaro fa parte della mitologia dell'estrema destra americana, che però ormai si è diffusa, a cominciare dalla sinistra, in quasi tutti gli schieramenti politici, anche in Italia. Lo scopo è vellicare le pulsioni paranoiche degli individui e giustificare, nel contempo, le politiche di austerità.

È vero che le Banche Centrali possono espandere il loro bilancio, creando più riserve bancarie, o con politiche dette non convenzionali, come il Quantitative Easing, ma questo non è assimilabile alla "stampa di moneta" come pensano i gentiluomini della Milizia del Montana e altre simili congregazioni (o come pensa Bersani).

Se vuoi un testo che spiega come funziona la faccenda, il migliore è senza dubbio "Sei lezioni sulla moneta" di Sergio Cesaratto.
 
Spiegato da Ray Dalio in maniera semplicissima.

 
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