Perché l'Helicopter Money è la soluzione più sicura per risolvere la crisi

San Siro

Nuovo Utente
Registrato
28/3/08
Messaggi
7.103
Punti reazioni
217
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un elenco di economisti favorevoli e contrari allo strumento dell'Helicopter Money.

Nella lista dei favorevoli, con mia grande sorpresa, c'era Guido Tabellini.

Però, ripensandoci, sorprendentemente ma non tanto. Tabellini disse, in coda a un'intervista al Corriere, che se le cose andavano avanti così sarebbe stato più conveniente per l'Italia uscire dall'Euro.

Non si può che essere d'accordo con Tabellini su tutta la linea.

Non starò a spiegare qui che cosa si intende con Helicopter Money, ricorderò solo la filosofia che lo sottende: ovvero fornire mezzi di spesa a chi non li ha, in modo che il denaro entri subito in circolo e rilanci l'economia.

La scelta fatta finora è invece quella opposta, stimolare non la domanda ma l'offerta, ad esempio con quel QE che fa parte delle politiche già tentate a suo tempo in Giappone senza successo, e che si sono confermate inutili anche alle nostre latitudini.

Esiste già un progetto molto ben pensato e articolato per uscire dalla crisi con uno strumento di questo tipo, ovvero l'emissione di Certificati di Compensazione Fiscale.

Lo trovate nel libro "Per una moneta fiscale gratuita", liberamente scaricabile, a cui vi rinvio.

Il progetto è esente da difetti e si basa sul presupposto che l'ammontare di denaro (non a corso forzoso) distribuito sotto forma di Certificati liberamente scambiabili (e utilizzabili allo scadere di due anni per pagare le tasse e qualunque altro obbligo verso la pubblica amministrazione) ripaghi in tutto o in buona parte la riduzione delle entrate fiscali con i maggiori gettiti generati dalla crescita economica intervenuta nel corso del biennio.

Ribadisco che il progetto è esente da difetti e sta in piedi anche dal punto di vista legale, ovvero dei vincoli europei, tanto che nel sottotitolo gli autori ci tengono a far sapere che non vogliono uscire dall'euro, anzi, la loro proposta cerca al contrario di risolvere le tensioni che stanno spaccando la moneta unica.

La mia idea è invece differente. Ovvero, emissione di moneta con demurrage, cioè una moneta che perde una parte del suo valore a intervalli regolari, fino ad azzerarsi se non viene spesa entro un certo lasso di tempo.

Lo scopo di questa innovazione è evidente: il demurrage stimola la circolazione di questo tipo di moneta, che può essere usata per qualsiasi transazione ma non può servire come riserva di valore.

La proposta originale di Silvio Gesell, l'inventore di questa forma di moneta, prevedeva un deprezzamento piuttosto blando. Io penso invece a una perdita dell'1% ogni settimana. In breve, l'emissione scompare dopo due anni.

Sia la proposta dei Certificati di Compensazione Fiscale che il mio adattamento non risolvono il problema degli stimoli fiscali in economie aperte e in assenza di coordinamento macroeconomico con gli altri Stati. In altre parole, una parte dello stimolo andrà a beneficiare paesi terzi, Germania in primis. Ma tant'è, l'architettura dell'Euro è questa roba qua, è fatta per creare disuguaglianze e tarpare la crescita, come di dati aggregati europei degli ultimi vent'anni dimostrano ogni ragionevole dubbio.

La proposta dei Certificati di Compensazione è legale, la mia no. Ma pensa che sia una foglia di fico. Se i Certificati dovessero funzionare, sarebbe la dimostrazione che l'Euro non funziona e continuare a mantenerlo sarebbe forse l'atto più folle mai registrato nella storia dell'umanità.

Questo è quanto.
 
L'intervista di Tabellini sul Corriere è recente?
 
L'intervista di Tabellini sul Corriere è recente?

No. Credo sia di un paio di anni fa. L'ho salvata da qualche parte, ma non ricordo dove.

Comunque, era solo un accenno, una cosa di passaggio all'interno di un altro discorso, ma comunque detto molto chiaramente.

Del resto, quella dell'Euro è una tragedia. Ormai sono tre i libri interamente dedicati al problema euro scritti in inglese e da economisti di vaglia.

Ma libri rilevanti in cui alla questione dell'Euro sono dedicati uno o più capitoli non li conto più.

Quello che mi amareggia è che gli storici, quando fra venti, trent'anni parleranno di questo periodo, o non toccheranno minimamente l'argomento, o lo minimizzeranno ad arte.

La storia non è ciò che è accaduto, ma il racconto fatto oggi sul racconto fatto a suo tempo di ciò che stava accadendo.
 
Ho chiesto perchè girano interviste al noto economista che sono più datate quando ancora non c'erano gli interventi della BCE in acquisto di titoli di stato ( QE ), interventi di cui Tabellini ( e non solo lui ) era un deciso sostenitore. Si parla di 7 anni fa circa, allora accusava la Germania di essere contraria al QE e su questo si basava la sua avversità all'euro.
 
Ottimo articolo sull'helicopter money apparso su Il Sole 24 ore il 24 maggio 2016, da cui estrapolo questo paragrafo:

"Elicotteristi e anti-elicotteristi. Fra gli “elicotteristi” troviamo (oltre naturalmente ai già citati Bernanke e Turner) J Bradford DeLong, John Muellbauer, Kemal Dervis, Yanis Varoufakis e il nostro Guido Tabellini.
Fra gli anti-elicotteristi: Michael Heise, James McCormack, Koichi Hamada, Carmen Reinhart e il nostro Francesco Daveri (Cattolica) secondo cui
l'helicopter money può funzionare nell'immediato – con le banche che «producono» moneta e i governi che la distribuiscono - “ma le strade da percorrere, benché dolorose, sono altre: ad esempio ridurre il deficit e tagliare le imposte”."

Qui il link all'articolo completo, che davvero merita la lettura:

Helicopter money, è davvero l’ultima spiaggia per l’Eurozona? - Il Sole 24 ORE

La data del pezzo, 2016, è indicativa di un'epoca stagnante, una sorta di fine impero.

Il dibattito è a zero persino in un momento come l'attuale, dove questo tema dovrebbe essere al centro dell'attenzione.

La mia versione dell'helicopter money ha il vantaggio che elimina alla base i motivi di opposizione degli antielicotteristi.

Il che non significa ovviamente che accetterebbero una proposta di questo tipo. Si tratta chiaramente di individui fermi all'epoca classica, in cui devi scegliere fra risorse irrimediabilmente scarse. Dunque, o burro o cannoni.

Concludo con una piccola annotazione. Sto leggendo alcuni lavori sul sistema bancario ombra e, nonostante i disastri che ha provocato, vi è un certo consenso sull'idea che comunque tale sistema ha una sua utilità e che comunque rispondeva a dei bisogni connaturati al funzionamento del sistema finanziario in questa epoca.

Ho i miei dubbi, ma approfondirò.

Questo per dire che da un lato ci sono gli sciocchi, che pensano che basti tagliare le tasse, ridurre il debito pubblico e tutto si risolve per magia, dall'altro invece c'è un settore finanziario ancora in buona parte libero da regolamentazioni, che continua a produrre liquidità a manetta, senza che detti sciocchi se ne rendano conto.

Fra i due fenomeni (crisi fiscale degli Stati e questa continua creazione di nuova liquidità) probabilmente c'è un nesso.

PS. Scriverà a DeLong, che mi sembra una persona ammodo. Anzi, a modino, come dicono a Pisa.
 
Vietato dai trattati , passare avanti

La moneta fiscale non è vietata.

La moneta con demurrage non è prevista, quindi secondo me non può essere neppure interdetta.

Poi, uno dei trattati se ne sbatte.

Diverso è fingere di stare nei trattati per fare passare le politiche di estrema destra che vanno tanto di moda in questa sezione.

Ma è una foglia di fico.
 
con il qe e poi la stampa folle che c'è stata in pandemia di fatto hai già un helicopter money intermediato dallo stato tramite sussidi
 
Ma i vari bonus, ecobonus e superbonus concessi sotto forma di credito fiscale, cedibili alle imprese o alle banche e che scadono in 5 o 10 anni, in fondo non sono assimilabili ai concetti espressi in questo thread?
 
Vietato dai trattati , passare avanti

Forse sarebbe ora di mandare a quel paese i trattati e iniziare a far da soli visto che tutte ste limitazioni e paletti han significato solo guai e problemi a non finire per i paesi in difficolta'.
 
Ma i vari bonus, ecobonus e superbonus concessi sotto forma di credito fiscale, cedibili alle imprese o alle banche e che scadono in 5 o 10 anni, in fondo non sono assimilabili ai concetti espressi in questo thread?

No,perche'il credito fiscale presuppone che qualcuno i soldi ce li metta prima o comunque abbia un lavoro o un debito fiscale per poter compensare l'importo che tra l"altro avviene in piu'anni.

L'Helycompter Money e'piu simile a un reddito di cittadinanza ma non il reddito di cittadinanza che c'e'ora in Italia che e'piu un sussidio di disoccupazione a termine per giunta,ma il vero reddito di cittadinanza ovvero ti do'x soldi al mese solo per il fatto di essere cittadino senza dover dimostrare e/o fare alcunche'.
 
No,perche'il credito fiscale presuppone che qualcuno i soldi ce li metta prima o comunque abbia un lavoro o un debito fiscale per poter compensare l'importo che tra l"altro avviene in piu'anni.

L'Helycompter Money e'piu simile a un reddito di cittadinanza ma non il reddito di cittadinanza che c'e'ora in Italia che e'piu un sussidio di disoccupazione a termine per giunta,ma il vero reddito di cittadinanza ovvero ti do'x soldi al mese solo per il fatto di essere cittadino senza dover dimostrare e/o fare alcunche'.

Mi riferivo alle premesse dell'autore del thread:
Il progetto si basa sul presupposto che l'ammontare di denaro (non a corso forzoso) distribuito sotto forma di Certificati liberamente scambiabili (e utilizzabili allo scadere di due anni per pagare le tasse e qualunque altro obbligo verso la pubblica amministrazione) ripaghi in tutto o in buona parte la riduzione delle entrate fiscali con i maggiori gettiti generati dalla crescita economica intervenuta nel corso del biennio.

Quanto ai soldi che qualcuno mette, non è che li mette per acquistare il credito fiscale, ma è un normale acquisto di bene/servizio a fronte del quale ti viene dato gratuitamente il credito fiscale.
La spesa è semplicemente un criterio di assegnazione di tale credito.
A me sembra che la cosa rispecchi quanto ipotizzato al primo post.:fagiano:
 
Indietro